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Ossessivo-Compulsivo; Disturbo Post-traumatico da Stress: evitamento di stimoli associati con un grave evento

stressante; Disturbo d’Ansia di Separazione: evitamento della separazione dalla casa o dai familiari.

Specificare il tipo: animali, ambiente naturale, sangue-infezioni-ferite (sincope vaso-vagale), situazionale, altro tipo.

Specificare se: con AP

La fobia per gli animali è la più diffusa, prima per le donne e seconda per gli uomini. Non determina in genere una

compromissione tale da indurre una vera e propria fobia. Nell’infanzia risulta fisiologica e raramente persiste nella

pubertà. In genere per: insetti, serpenti, cani, gatti, topi. In genere verso una sola specie.

La fobia per gli agenti atmosferici essendo poco

prevedibile è caratterizzata da alti livelli di ansia

anticipatoria comportamento una tensione continua. Si

associa bene a ansia da separazione e DAP.

La fobia per in sangue, infenzioni e ferite è diffusa per il

3-4%. Provoca in genere disgusto e nausea. Si attiva la

sincope vaso-vagale. Ha una reazione specifica differente

dalle altre fobie. Si potrebbe ricondurre a un’utilità

evoluzionistica.

Epidemiologia fobia specifica

Lifetime al 12%, più nelle donne. Esordio variabile.

Si incontrano poco spesso perché sono debilitanti in funzione del contesto. La gente preferisce modificare la propria

vita in funzione della fobia.

Eziologia fobia specifica

Cause psicologiche: prospettiva psicoanalitica (Hans) e comportamento appreso (Albert).

- Fobie come comportamenti appresi: condizionamento vicariante, differenze individuali nell’apprendimento

(fattori di rischio e protettivi), predisposizione evolutiva (paure predisposte).

Terapia:

- Esposizione con prevenzione della risposta;

- Modellamento partecipato: osservare qualcuno che non ha paura dell’oggetto;

- Realtà virtuale;

- Combinazione di tecniche cognitive.

Caso clinico: Michaels, rimanere sano

Fobia specifica, tipo sangue-ferite-iniezioni, con ansia secondaria.

Agorafobia

Prima era considerata una specificazione del panico.

Riguarda situazioni in cui è presente timore di un grave malessere, di perdita di controllo sul contesto (impossibilità

di allontanarsi o ricevere soccorsi).

Criteri diagnostici:

A. Paura o ansia marcate relative al trovarsi in due o più delle seguenti situazioni:

1. Utilizzo dei trasporti pubblici

2. Trovarsi in spazi aperti

3. Trovarsi in spazi chiusi

4. Stare in fila oppure tra la folla

5. Essere fuori casa da soli

B. L’individuo teme o evita queste situazioni a causa di pensieri legati al fatto che potrebbe essere difficile fuggire

oppure che potrebbe non essere disponibile soccorso nell’eventualità che si sviluppino sintomi simili al panico o altri

sintomi invalidanti o imbarazzanti.

C. La situazione agorafobica provoca quasi sempre paura o ansia

D. Evitamento, accompagnatori o paura e ansia intense

E. Sproporzione rispetto al reale pericolo e al contesto socioculturale

F. Persistenza: 6 mesi o più

G. Disagio/compromissione

H. Esclusione condizione medica/uso sostanze

I. La paura, l’ansia o l’evitamento non sono meglio spiegati dai sintomi di un altro disturbo mentale: Fobia Sociale:

evitamento limitato alle situazioni sociali; Fobia Specifica: evitamento limitato ad una singola situazione, come gli

ascensori; Disturbo Ossessivo-Compulsivo: evitamento dello sporco per gli individui con ossessioni di

contaminazione; Difetti o imperfezioni percepiti nell’aspetto fisico (Dismorfismo corporeo) Disturbo Post-traumatico

da Stress: evitamento di stimoli associati con un grave evento stressante; Disturbo d’Ansia di Separazione:

evitamento della separazione dalla casa o dai familiari.

Disturbo d’ansia sociale (fobia sociale)

Criteri diagnostici:

A. paura o ansia in una o più situazioni sociali nelle quali l’individuo è esposto a giudizio altrui. Si comprendono

interazioni sociali, essere osservati, prestazione.

B. l’individuo teme che agirà in modo tale o manifesterà ansia e che saranno valutate negativamente (umilianti,

imbarazzanti, porteranno al rifiuto altrui o saranno offensive per gli altri).

C. Le situazioni sociali provocano quasi sempre paura o ansia

D. Evitamento o paura e ansia intense

E. Sproporzione rispetto al reale pericolo e al contesto socioculturale

F. Persistenza: 6 mesi o più

G. Disagio/compromissione

H. Condizioni mediche/uso sostanze

I. Il disturbo non è meglio spiegato da: Disturbo di Panico;

Dismorfismo corporeo; Spettro autistico.

I. Se presente condizione medica (es. obesità, Parkinson,

deturpazione da ferita) paura, ansia, evitamento non sono

correlati a questa o sono eccessivi.

Specificare se: Legata solo alla performance (parlare, esibirsi

in pubblico)

Sintomi caratteristici: tabella. I sintomi fisiologici divengono anche fonte di paura (es. paura di arrossire). Dei sintomi

comportamentali molti sono di evitamento: l’evitamento mantiene uno stato di sicurezza soggettiva, ma non

permette di fare esperienze e quindi mantiene e rafforza il circolo vizioso.

Caso clinico: Harry, sul palcoscenico

Diagnosi: fobia sociale (con ansia anticipatoria, con

evitamento), legata a performance

Indagare: la difficoltà è circoscritta all’attività lavorativa?

Diagnosi differenziale delle fobie

Fobia specifica vs sociale vs agorafobia: gli oggetti e le

situazioni sono evitati per cause differenti.

Fobie vs PSTD: l’evitamento è connesso all’evento traumatico

Fobie vs DOC: evitamento di situazioni che creano compulsioni

Altre condizioni:

- Autismo, SPD, SKTPD: mancanza di interesse in altre persone

- DDM: ritiro da situazioni sociali per mancanza di piacere ed energia

- Psicotici: evitamento connesso a contenuti deliranti

- Sostanze: evitamento per intossicazione o mancanza di motivazione

- Condizioni mediche: la persona evita per non mostrare l’imbarazzo in conseguenza a malattie evidenti.

Distinguere tra timidezza e fobia sociale:

- Nella timidezza i sintomi somatici sono lievi, c’è uno scadimento raro e di lieve entità del funzionamento,

una rara richiesta di aiuto, un decorso positivo dopo l’adolescenza.

- La fobia sociale presenta sintomi somatici da moderati a gravi, i sintomi ansiosi sono innescati da contatto

sociale, lo scadimento del funzionamento è grave e frequente, la richiesta di aiuto è rara per il problema

vero ma frequente per i sintomi somatici o per la comorbilità (es. depressione), l’esordio è dopo

l’adolescenza con un decorso progressivo e ingravescente.

Si potrebbe pensare ad una continuità tra timidezza e fobia sociale e all’estremo opposto il disturbo evitante di

personalità.

Il confronto tra FS e DEP:

- La fobia sociale ha sintomi somatici che culminano nel AP, la pervasività può essere circoscritta solo ad

alcune situazioni, l’esordio avviene anche dopo l’adolescenza.

- Il DEP presenta sintomi somatici, ma non AP. È sempre presente risultando molto pervasivo. Esordisce nella

prima età adulta ed è stabile nel tempo.

L’unica discriminante appare essere la presenza degli AP e la pervasività del disturbo.

Distinguere tra fobia sociale e disturbo evitante di personalità: Caso clinico: Leon

Compromissione in situazioni sociali prestazionali e interazionali.

La distimia è da escludere perché ha periodi di umore normale quando si trova da solo. L’alterazione dell’umore è

conseguenza è non la diagnosi effettiva.

Relazione tra FS e AP

Quando sono presenti molti AP e non legati ai temi della FS si dovrebbero eseguire due diagnosi distinte (FS e DAP).

Il paziente riporterà oltre alle paure della FS la paura di avere altri AP. Una diagnosi di solo DAP comporta la paura di

avere soli attacchi di panico e non delle situazioni sociali.

Epidemiologia

Prevalenza lifetime 12%, più donne. Esordisce in adolescenza,

prima età adulta, frequente comorbilità con altri disturbi d’ansia

e dell’umore.

Complicanze

In genere insorgono disturbi depressivi secondari e abuso di sostanze.

Fattori culturali

In alcune culture l’evitamento potrebbe sembrare la normale timidezza. In alcune culture la timidezza è incoraggiata

nelle donne.

Forme sottosoglia

La fobia per alcune situazioni possiede un livello gestibile e non raggiunge la rilevanza clinica.

Eziologia

Fattori biologici: temperamento (inibizione del comportamento), 30% di varianza dovuta a geni.

Terapia

Si usano le terapie cognitivo comportamentali associate ai farmaci ansiolitici.

Disturbo d’ansia generalizzato (DAG)

Si manifesta con ansia e preoccupazioni eccessive relativamente a vari contesti (ansia libera fluttuante). Presenta un

corteo sintomatologico di tipo somatico e vegetativo.

Possiede quattro componenti nucleari:

- Ansia,

- Tensione motoria,

- Iperattività autonomica,

- Vigilanza cognitiva.

L’ansia coinvolge tutte le situazioni di vita: per la salute, l’incolumità fisica dei familiari, i problemi finanziari,

rendimento scolastico e lavorativo. È presente uno stato di apprensione cronica.

La tensione si manifesta con tremori, contrazioni o irrigidimenti arti superiori e cervicale/dorsale, cefalee, difficoltà a

rilassarsi.

L’iperattività autonomica si manifesta con respiro corto, affanno, palpitazioni, sudorazione, secchezza delle fauci,

sensazione di groppo in gola e di testa vuota, disturbi gastro-intestinali.

Vigilanza cognitiva si manifesta con ridotta concentrazione, facile distraibilità, disturbi mnesici e della vigilanza,

irrequietezza, irritabilità, nervosismo, stato di allerta, improvvisi sussulti, insonnia iniziale e centrale.

Criteri diagnostici

A. Ansia e preoccupazione eccessive (attesa apprensiva), che si manifestano per la maggior parte dei giorni per

almeno 6 mesi, relative auna quantità di eventi o di attività.

B. L’individuo ha difficoltà nel controllare la preoccupazione.

C. L’ansia e la preoccupazione sono associate a tre (o più) dei sei sintomi seguenti (con almeno alcuni sintomi

presenti per la maggior parte dei giorni negli ultimi 6 mesi).

1) irrequietezza, o sentirsi tesi o con i nervi a fior di pelle

2) facile affaticamento

3) difficoltà a concentrarsi o vuoti di memoria

4) irritabilità

5) tensione muscolare

6) alterazioni del sonno (difficoltà ad addormentarsi o a mantenere il sonno o sonno inquieto e insoddisfacente).

D. Disagio/Compromissione.

E. Sostanze/Condizioni mediche

F. Il disturbo non è meglio spiegato da un altro disturbo mentale: Valutazione negativa nel Disturbo d’Ansia Sociale;

Timore di avere ADP nel Disturbo di Panico; Disturbo Ossessivo-Compulsivo; D

Dettagli
Publisher
A.A. 2016-2017
72 pagine
1 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/08 Psicologia clinica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher XYZ1234 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicopatologia generale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano - Bicocca o del prof Prunas Antonio.