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DIFFERENZA TRA STRATEGIA DI BUSINESS E STRATEGIA DI CORPORATE:
La strategia di business ha a che fare con le modalità che l'impresa sceglie di utilizzare al fine di competere in un certo settore. Questo significa che all'interno di una data industria come quella dei personal computer, ogni impresa adotta una strategia competitiva per raggiungere e mantenere il vantaggio competitivo (ad esempio l'approccio di differenziazione e leadership di costo). Grandi imprese nel passato come HP e Dell hanno provato a focalizzare la loro attenzione strategica sul tema dell'efficienza. Mentre altre imprese come Apple hanno provato ad organizzare le risorse e competenze a disposizione in modo da enfatizzare la differenziazione del prodotto rispetto ai prodotti dei competitor.
La strategia di corporate si chiede effettivamente in quali industrie, contesti produttivi l'impresa è in grado di usare risorse e competenze sviluppate al fine di ampliare i propri profitti.
risorse e competenze che le imprese accumulano nel tempo costituiscono una base per ampliare la presenza competitiva dell'impresa al di fuori del contesto originario in cui l'impresa decide di operare. STRATEGIA DI CORPORATE La strategia di corporate è un tema multidimensionale, perché la scelta dei contesti in cui operare include 3 diverse dimensioni:- Dimensione verticale: riguarda il numero di pezzi di una filiera produttiva in cui un'impresa decide di operare.
N.B La filiera produttiva è la sequenza di fasi che compongono un ciclo di lavorazione al termine del quale un prodotto finito può essere portato al mercato. Quindi dall'input grezzo si genera una fase di trasformazione degli input che consente all'impresa di portare il prodotto finito al cliente finale. Poiché le filiere produttive sono molto complesse e composte da diversi stadi, le imprese possono scegliere di svolgerli tutti o solo alcuni. Ad esempio un'impresa che produce
borse può decidere di integrarsi a monte (svolgere una fase antecedente alla produzione di borse), per esempio producendo la pelle usata come input per la produzione delle borse stesse.
Dimensione orizzontale: fa riferimento alla gamma di prodotti e servizi che l'impresa produce e/o offre in settori diversi da quello originariamente presidiato. È una scelta che qualifichiamo come strategie di diversificazione. Ad esempio un'impresa che nasce producendo borse e decide di ampliare i propri confini organizzativi e proporre una linea di scarpe.
Dimensione geografica: riguarda il numero di paesi in cui l'impresa commercializza i propri prodotti -> multinazionalità. Si parla di strategia di internazionalizzazione. Tornando all'esempio dell'impresa che produce borse, potrebbe decidere di portare le proprie borse che si trovano al di fuori dei confini nazionali al di fuori di dove opera, dove il prodotto borsa può risultare attraente.
fi fi fi fi fi ffi ff fi fi ff ff fi fi ff fi fi fi fiI con ni dell'impresa possono essere quindi de niti attraverso queste tre dimensioni molto ampie che di fatto identi cano 3 strategie di Corporate:- Con ni orizzontali ->o strategia di diversi cazione
- Con ni verticali ->o strategia di integrazione verticale
- Con ni geogra ci ->o strategia di internazionalizzazione
- Ampiezza di prodotto: varietà della gamma di prodotto che l'impresa produce. Si parla di strategia di diversi cazione.
- Ampiezza verticale: numero di attività che compongono una liera produttiva, ovvero delle fasi che ci portano alla realizzazione di un prodotto nale, che realizziamo all'interno dell'impresa. Viene de nita dalla strategia di integrazione verticale.
- Ampiezza geogra ca: corrisponde alla strategia di internalizzazione. Estensione geogra ca, mercati aggiuntivi a quello domestico nei quali
L'impresa opera. RICORDA che non identifica solo mercati di sbocco, ma anche mercati di approvvigionamento (ad esempio svolgere anche altre parti del prodotto).
SPECIALIZZAZIONE VS INTEGRAZIONE VERTICALE
Come sempre, è importante collegare la strategia dell'impresa con l'organizzazione. Tra l'ipotesi in cui l'impresa si focalizzi su un unico business, mercato, anche dal punto di vista organizzativo è diverso dall'ipotesi in cui un'impresa decida di occuparsi di più parti della catena produttiva.
- Se c'è specializzazione, ciascuna unità è un'impresa distinta, il coordinamento è assicurato dal mercato, una serie di transazioni con terze parti. Ad esempio nel caso dell'impresa che produce borse, avrà transazioni con l'impresa che produce pelle.
- Nell'impresa integrata, vi è un coordinamento amministrativo tra le diverse unità verticali (V), di prodotto (P), e
geogra che (C). E’ l’impresa stessa che gestisce il coordinamento tra le varie unità organizzative e l’organizzazione diventa di per sé più complessa e ampia, questo perché le attività che prima venivano gestite sul mercato attraverso delle transazioni, adesso vengono gestite all’interno dei con ni organizzativi. La stessa cosa vale anche nel caso in cui l’impresa si diversi chi o che voglia espandersi in altri mercati geogra ci. Nelle multinazionali infatti troviamo una capogruppo (headquarter) e tante imprese sussidiare responsabili di mercati geogra ci diversi. Messaggio della slide: in generale nel momento in cui l’impresa ampia i propri con ni, la sua organizzazione diventa più complessa perché deve occuparsi di gestire il coordinamento tra le varie unità organizzative che prima era assicurato dal mercato. CONCETTI CHIAVE PER L’ANALISI DEI CONFINI DELL’IMPRESA Servono 3 concetti che civengono in aiuto per l'analisi dei conni dell'impresa:ECONOMIE DI SCOPO -> Risparmio di costo che derivano dalla capacità dell'impresa di porre in essere una capacità congiunta, mettendo a sistema più aree di business condividendo più input e attività in queste diverse aree di business. R&S è il tipico caso di economie di scopo.
ES. utilizzo lo stesso input per produrre scarpe e borse l'approvvigionamento di input mi genera un risparmio di costo. Un altro esempio è Procter & Gamble, che produce sia carta da cucina (lo scottex), ma anche pannolini per bambini.
Questi sono due business che consentono all'impresa di ottenere economie di scopo, perché entrambi i business fanno uso di uno stabilimento produttivo dove si produce carta (che è importante per entrambe le aree di business).
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N.B. Differenza tra economie di
scala ed economie di scopo: le economie di scopo vengono spesso chiamate economie di varietà, perché risorse, attività vengono condivise in varie aree di business. (vedi pagina 420)
COSTI DI TRANSAZIONE -> sono i costi che derivano dalle transazioni di mercato. Questi costi vanno al di là del prezzo che si paga per quella transazione, quindi costi che non sono economici. Ad esempio, i costi di reperimento delle informazioni (prezzo, qualità, cercare e valutare i fornitori, servizio assistenza postvendita dei componenti, far rispettare i contratti). Anche quando andiamo al mercato per comprare i pomodori, ci sono costi di transazione perché vogliamo fare il giro dei vari banchi per comprendere quale esercente ha al miglior prezzo associato alla migliore qualità. Anche il tempo è un costo.
COSTI DELLA COMPLESSITÀ AZIENDALE -> sono i costi che derivano dall'aumento del numero e della vastità delle
Attività che l'impresa gestisce internamente. La complessità aumenta tantissimo per effetto del coordinamento tra attività diverse. Sono speculari ai costi di transazione. Un manager che deve gestire un'azienda che si occupa di un unico prodotto, in unico mercato, dovrà gestire una complessità aziendale sicuramente minore. Tali costi di complessità aziendale sono collegati al concetto di razionalità limitata del management. Anche i manager hanno una razionalità limitata: esiste un limite massimo oltre al quale la loro capacità di supervisione tende ad essere limitata. Quindi gestire attività e imprese molto ampie, dove i confini sono molto estesi, è sicuramente molto costoso, perché le decisioni che il manager assume nelle imprese più ampie tendono ad essere caratterizzate da elevata complessità e quindi decisioni a volte inefficienti.
L'APPROCCIO DEI COSTI DI TRANSAZIONE
La scelta tra mercato e gerarchia dipende dal confronto tra queste tipologie di costi, quali: costi di transizione e costi della complessità aziendale. Questi due concetti ci aiutano a prendere le decisioni di make or buy, che stanno alla base della strategia di integrazione verticale. Per qualsiasi attività che l'impresa considera per arrivare alla realizzazione del prodotto finito, esistono due alternative di organizzazioni: - Due forme alternative di organizzare la produzione: - meccanismo di mercato: è un'organizzazione esterna. L'impresa delega a soggetti esterni lo svolgimento di alcune attività e la fornitura di alcuni beni o servizi, utili alla realizzazione di un prodotto finito. - meccanismo organizzativo (gerarchia): è un'organizzazione interna. L'impresa internalizza le attività e le svolge all'interno della propria unità organizzativa. Questo significa che l'impresa che ha bisogno di una consulenza.avrà di fatto un'unità di supporto alla pianificazione strategica che si occupa di studiare uno specifico caso, invece che rivolgersi ad una società di consulenza esterna. Un altro esempio, come nel libro è una società informatica che assume sviluppatori di software che realizzeranno un software che risponde alle specifiche esigenze dell'impresa. Questi due meccanismi espongono l'impresa a due tipologie di costi diverse:
- Meccanismo di mercato -> costi di transazione che accompagnano tutta la transazione (prima, durante e dopo): PRIMA perché deve valutare i diversi fornitori, definire e stipulare un contratto che sia più possibile completo. DURANTE la transazione ci saranno ulteriori costi oltre alla necessità di sostenere il valore dell'attività che l'impresa sta acquistando e anche costi di transazione relativi al monitoraggio dell'adempimento del fornitore, verificare nel caso di dispute
Di seguito sono elencate alcune clausole che possono essere utilizzate per garantire i propri interessi:
- Clausola di riservatezza: questa clausola impone alle parti coinvolte di mantenere confidenziali tutte le informazioni scambiate durante la negoziazione o l'esecuzione del contratto.
- Clausola di non concorrenza: questa clausola impedisce a una delle parti di impegnarsi in attività concorrenti durante il periodo di validità del contratto.
- Clausola di esclusiva: questa clausola garantisce che una delle parti sia l'unica a fornire determinati prodotti o servizi all'altra parte.
- Clausola di limitazione di responsabilità: questa clausola limita la responsabilità di una delle parti nel caso di danni o perdite causate all'altra parte.
- Clausola di risoluzione anticipata: questa clausola stabilisce le condizioni in cui il contratto può essere risolto in anticipo, ad esempio in caso di inadempienza grave da parte di una delle parti.