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CLASSE SOTTOCLASSE ORDINE VIVENTI

Anapsida Chelonia Tartarughe

Reptilia Diapsida Sphenodonta Tuatara

Squamata Lucertole, serpenti

Plesiosauria + Coccodrilli

Ichthyosauria+Crocodylia

Saurischia +Ornithischia +Pterosauria +(Aves)

Synapsida Therapsida +Pelicosauria +(Mammalia)

  • ANAPSIDI: CHELONI

Le tartarughe sono cambiate pochissimo negli ultimi 250 milioni di anni. Le tessere dorsali e il piastrone ventrale formano uno scudo (carapace). Le tessere dorsali sono un'espansione delle costole. Molte specie sono acquatiche, alcune terrestri. Le tartarughe marine devono recarsi a terra per deporre le uova. Sono utilizzate dall'uomo come cibo, medicina, oggettistica, acquari. Si dividono in:

  • TARTARUGHE: marine (pinne, carnivore)
  • TESTUGGINI: terrestri (unghie, erbivore)
  • DIAPSIDI: Lepidosauri

Hanno il corpo coperto da scaglie cornee (Gr. lepis). Lo scambio dei gas avviene solo attraverso i polmoni. Il cuore è diviso in camere che separano parzialmente il

sangueossigenato da quello povero di ossigeno.o Ord. Squamati➢ Sauria – lucertole: la maggior parte è insettivora, alcune erbivore, poche carnivore.La più grande è il Drago di Komodo (2.5-3 m; 100-135 kg);➢ Ofidia – serpenti: squamati senza zampe, tutti carnivori. Molti hanno ghiandolevenenose.➢ Amphisbaenia – lucertole vermiformio Ord. Sfenodonti(detti anche Rhynchocephalia o Tuatara) – assomigliano alle lucertole, sopravvivono solodue specie (Shenodon).

ANATOMIA DI UN SERPENTE:
1. Esofago; 2. Trachea;3. Polmoni tracheali;4. Polmone sinistro rudimentale;5. Polmone destro;6. Cuore;7. Fegato;8. Stomaco;9. Sacco aereo;10. Cistifellea;11. Pancreas;12. Milza;13. Intestino;14. Testicoli;15. Reni.

Lepidosauri ESTINTI (Trias, Cretaceo):
• Plesiosauria – tra i primi fossili, scoperti da Mary Anning a inizio '800. Corpo grande (max 20 m) ecoda corta. Avevano due paia di zampe primitive, a forma di larga pinna.
• Ichthyosauria

– a forma di pesce (max 4 m), esempio di evoluzione convergente. Pinne ossee senza dita, coda rivolta verso il basso.

UCCELLI: Gli uccelli si sono quasi sicuramente evoluti dagli antichi rettili arcosauri. Si pensa infatti che i loro antenati fossero rettili in grado di arrampicarsi sugli alberi e che svilupparono poi penne allungate che agevolarono l'evoluzione del volo planato; Oppure che derivassero da rettili corridori con evoluzione del volo su base cursoria.

  • Per adattarsi al volo hanno dovuto modificare il sistema scheletrico muscolare, sostituendo gli arti anteriori con ali attaccate ad uno sterno carenato per rendere efficiente la locomozione aerea.
  • Le zampe posteriori sono robuste per resistere all'atterraggio. Hanno ossa sottili, cave e assai leggere.

MAMMIFERI: I mammiferi a differenza dei rettili sono animali omeotermi. Questo li ha resi più attivi e ciò ha portato a sua volta profonde modificazioni strutturali e morfologiche.

  • Hanno

acquisito maggior agilità.

Sono andate perse le ondulazioni laterali del tronco durante la locomozione tipiche di rettili e anfibi grazie ad una particolare curvatura acquisita dalle vertebre di questi animali.

Le articolazioni equivalenti a gomito e ginocchio si sono spostate vicino al tronco esercitando spinte anteriori e posteriori che permettono all'arto di estendersi dal terreno verso l'altro trovandosi in porzione ventrale al tronco. Questa posizione fornisce un efficiente sostegno meccanico e rende gli arti adatti a compiere più ampi movimenti di oscillazione aumentando così l'ampiezza del passo e la velocità di andatura.

Primitivamente le zampe si appoggiavano completamente sul terreno, questa condizione si definisce plantigrada, poi si svilupparono gli ungulati.

Alcune specie usano la coda per bilanciare l'andatura tuttavia nella maggior parte dei mammiferi la coda ha perso totalmente la sua funzione motoria.

o è addirittura scomparsa.

  • Alcune specie di mammiferi invece sono ritornati alla vita acquatica, come le balene che usano la coda per il movimento.
  • Anche le strutture muscolari si fecero più complesse.

Un mammifero si sposta usando i suoi quattro arti: è la locomozione quadrupede. Vi sono però molte varianti ed eccezioni. Alcuni mammiferi sono bipedi, come i canguri e i wallaby. I pipistrelli volano, le talpe scavano, i gibboni si dondolano con gli arti anteriori, i gerbilli saltano e le foche nuotano usando gli arti posteriori. Le balene e i delfini non usano del tutto i propri arti: le loro pinne caudali non contengono ossa degli arti.

LUNGHEZZA DEGLI ARTI: La lunghezza degli arti rispetto alle dimensioni del corpo indica la velocità. Zampe lunghe, come nei cavalli e nei cervi, generalmente significano una locomozione veloce. Gli insettivori, come le talpe, strisciano lentamente, poiché le loro prede non si muovono rapidamente. Gli

arti corti e i corpi allungati dei mustelidi, come le donnole, riducono la velocità in superficie, ma consentono di entrare nelle tane delle prede.

SALTARE E BALZARE: I salti e i balzi su due zampe vengono usati da diversi tipi di marsupiali, come i canguri e i wallaby e anche da roditori, come i gerboa e le lepri saltatrici. La porzione di piede dell'arto posteriore è relativamente grande e fornisce un cuscinetto all'animale per poter rimbalzare.

ATTRAVERSO L'ARIA: Alcuni mammiferi, come gli scoiattoli e i possum, possono planare. Solo i pipistrelli però sono capaci di un volo realmente sostenuto e controllato.

IN ACQUA: I mammiferi acquatici hanno appunto evoluto pinne e natatoie per muoversi attraverso l'acqua. La balena flette la spina dorsale su e giù, contraendo i muscoli, per muovere le pinne caudali.

Tra i mammiferi troviamo inoltre i primati che all'inizio della loro evoluzione hanno subito una serie di adattamenti.

All'ambiente arboricolo, cioè alla vita sugli alberi.

  • Gli arti sono diventati più flessibili, mani e piedi hanno aumentato la capacità prensile gli artigli sono diventati unghie e nella maggior parte delle specie anche la coda è diventata prensile.
  • Molte scimmie hanno capacità di muoversi tramite brachiazione cioè dondolandosi tra i rami.
  • Alcune scimmie invece hanno una vita a terra, esse sono prive di coda e si spostano reggendosi sulle nocche delle zampe anteriori. Esse inoltre mostrano più delle altre scimmie la tendenza ad assumere la posizione eretta.
  • Tra queste ultime troviamo le cosiddette scimmie antropomorfe da cui si pensa che derivi l'uomo.

UOMO: La locomozione eretta, su due piedi, è uno dei maggiori caratteri distintivi della specie umana e dei suoi antenati ominidi. La specie umana ha evoluto alcuni adattamenti scheletrici particolari per caricare tutto il peso sulle due gambe.

e per bilanciarlo su una sola gamba durante ogni passo. Questo ha comportato un riarrangiamento di tutto lo scheletro. Si ha un arretramento del centro di gravità del cranio, che in tal modo rientra nell'area circoscritta dai piedi. Dal momento che la testa è più o meno in equilibrio sulla colonna vertebrale inoltre non c'è più la necessità di muscoli potenti del collo per tenerla in posizione. Le braccia non vengono più utilizzate per la locomozione. L'andatura eretta ha provocato inoltre lo sviluppo di aggiuntive curvature in avanti nella colonna vertebrale; esse producono appunto la tipica forma ad S della colonna vertebrale umana. Ciò ha contribuito sia all'arretramento del centro di gravità del tronco, sia allo scarico delle forze a livello della gabbia toracica che assume così la funzione di ammortizzatore. Le modifiche a carico del bacino hanno portato all'evoluzione di una pelvi.

più corta e più ampia. In confronto alle scimmie antropomorfe le gambe umane sono più lunghe delle braccia e rappresentano quindi una maggiore proporzione del peso corporeo, abbassandone inoltre il centro di gravità. L’articolazione del ginocchio si modifica con la postura eretta: gli uomini, ma non le scimmie antropomorfe, possono estendere completamente la gamba durante l’andatura bipede, in modo che il femore e le ossa della gamba (tibia e fibula) formino una linea dritta. Unici tra i grandi primati, gli esseri umani hanno l’alluce che perde la tipica posizione divergente, opponibile, così che il piede non ha più una funzione prensile.

LE 5 PRINCIPALI IPOTESI SULL’EVOLUZIONE DELLA POSTURA ERETTA

  1. Termoregolazione: La postura eretta sarebbe stata adottata dai primi ominidi per contrastare le alte temperature, in particolare durante gli spostamenti sotto la luce diretta del sole (come nella savana). I vantaggi del bipedismo
sarebbero doppi: riduzione dell'area del corpo che viene esposta alla luce del sole e, insieme, un aumento dell'esposizione al vento per raffreddare il corpo. 2. Efficienza nella locomozione al suolo: camminare su due gambe sarebbe stato favorito anche dalla possibilità di muoversi meglio per cercare cibo sparso in ambienti pianeggianti (tipo savana). 3. Uso di arnesi: La postura eretta si sarebbe evoluta in associazione con l'uso degli arnesi in pietra. Anche se i resti fossili indicano che gli ominidi camminavano con andatura eretta molto prima di cominciare a costruire arnesi. 4. Adattamento per l'efficienza di foraggiamento: L'andatura eretta sarebbe un adattamento dovuto alla postura di alimentazione. Questa ipotesi si basa su osservazioni del comportamento degli scimpanzé in ambiente naturale. Si è rilevato che benché gli scimpanzé camminino raramente su due piedi, utilizzano quasi sempre la postura eretta mentre si

Alimentano di frutti di alberi piccoli. In questo modo essi hanno una maggiore efficienza nell'alimentazione poiché possono muoversi da un albero all'altro più rapidamente e senza smettere di raccogliere i frutti.

Avere le mani libere per altri scopi: La possibilità di trasportare oggetti, cibo, bambini può essere un indubbio vantaggio. Un animale che si muove su quattro zampe non può trasportare cose con le mani senza che ciò interferisca con l'efficienza locomotoria.

L'ERA DEI DINOSAURI
I dinosauri, apparvero sulla Terra, circa 230 milioni di anni fa, e si estinsero, circa 65 milioni di anni fa; dominarono la Terra, per oltre 150 milioni di anni. Il nome scientifico, di questo periodo è "Era Mesozoica", detta anche, "Età dei dinosauri". L'Era Mesozoica, si divide in tre periodi: Triassico, Giurassico e Cretaceo. In ognuno di questi periodi, vissero dinosauri di diverso genere.

Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
87 pagine
SSD Scienze biologiche BIO/05 Zoologia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher maddyvs di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Zoologia II e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Piemonte Orientale Amedeo Avogadro - Unipmn o del prof Boano Giovanni.