Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
Per scivolamento, nei polmonati, i quali si muovono lentamente e si alimentano
mentre si muovono. Le fibre muscolari presenti nel piede si muovono in più
direzioni ed esercitano una forza contro il liquido contenuto nell’apparato
circolatorio. La superficie ventrale del piede è ciliata e produce una pista di
mucillagine che consente lo scivolamento;
Per scavo, nei bivalvi, i quali penetrano nel fango molle o nella sabbia mentre il
piede scava verso il basso grazie ai potenti muscoli. Il meccanismo di scavo nei
bivalvi avviene per azione congiunta del piede e delle valve.
Per propulsione a getto, nei cefalopodi. Essi espellono un getto di acqua dalla
cavità del mantello, dotato di forti muscoli. Quando i muscoli si contraggono, il
mantello aspira l’acqua, che poi viene espulsa dall’imbuto ventrale. In alcuni casi
i polpi possono muoversi sui fondali usando le ventose delle braccia.
I bivalvi pettinidi si muovono, invece, nuotando. Quando vengono disturbati, si
allontanano, espellendo l’acqua attraverso l’apertura delle valve.
I molluschi possiedono un apparato digerente
completo. Sono dotati di un metodo di
alimentazione tipico e probabilmente
ancestrale: la radula, che permette loro di
alimentarsi tramite raschiamento. Essa è una
membrana chitinosa nastriforme provvista di
dentelli. Mentre la radula si muove sul
substrato, i dentelli convogliano nella parte
posteriore della bocca il nutrimento. Essa si
accresce
continuamente. Lo stomaco è rivestito di piastre
chitinose. Sono dotati di ghiandole digestive e
stilo, un cordone mucoso formato dalle ciglia
presenti nello stomaco, che permette al cibo di
muoversi. Le ghiandole digestive si connettono allo stomaco e secernono enzimi nello
stomaco e nel cieco dove avviene la digestione extracellulare.
I gasteropodi sono erbivori o detritivori, ma anche predatori. Possono aprire le
valve dei bivalvi, o bucarle con azione chimica e meccanica, per poi infilare la
proboscide nel buco. Rari gasteropodi sono filtratori, nei quali la radula assente, e
parassiti.
I bivalvi sono privi di radula, e si nutrono attraverso le branchie per fltrazione.
Presentano, inoltre, uno stilo cristallino, dei sifoni inalanti e esalanti. Le branchie fanno
da setaccio alimentare, le ciglia e il muco catturano le particelle alimentari. Un paio di
palpi labiali raccolgono le particelle dai solchi alimentari, scartando la sostanza
inorganica e portando alla bocca il plancton e la sostanza organica idonea. Le particelle
alimentari si combinano con il muco nell’esofago per formare un flamento
alimentare. L’apparato digerente dei bivalvi contiene un tipo specializzato di stilo e di
meccanismo ciliare di selezione. Lo stilo è un bastoncello proteinaceo, impregnato di
enzimi digestivi e muco. Le ciglia sono presenti nel sacco dello stilo, e fanno roteare lo
stilo cristallino tirando il filamento alimentare nello stomaco. Lo stilo sfrega contro una
piastra chitinosa presente nello stomaco. Questa azione abrade lo stilo, erode da esso
enzimi digestivi e li miscela con il filamento alimentare. Le particelle, parzialmente
digerite, si staccano dal filamento, per effetto del basso pH, e cadono, spinte in uno o
più ciechi, dove avviene la digestione e l’assorbimento.
I cefalopodi sono predatori, ed utilizzano braccia, tentacoli e becco per procurarsi
il cibo. Le prede vengono catturate e trattenute con le braccia o i tentacoli e vengono
intrise di enzimi digestivi prima di essere introdotte nella bocca. I cefalopodi possiedono
forti mascelle e becco, un canale alimentare muscoloso che fa progredire il cibo per
peristalsi e un grande cieco.
I mitili, una famiglia di molluschi bivalvi, possono passare ad un metabolismo anaerobio
quando sono a lungo a secco. Il metabolismo delle lumache può essere ridotto al
minimo quando sono chiuse nel guscio: un processo che prende il nome di
estivazione.
Gli scambi gassosi avvengono tramite:
Ctenidi, un tipo di branchie, contenuti nella cavità del
mantello in numero diverso nei gruppi. Ogni ctenidio ha
molti filamenti ciliati, riccamente vascolarizzati, sostenuti
da un bastoncello chitinoso. Il battito delle ciglia
convoglia l’acqua nella cavità del mantello, dove
avvengono gli scambi gassosi;
Cavità del mantello, come nei gasteropodi terrestri
polmonati, in cui la cavità del mantello, il polmone,
comunica con l’esterno tramite lo pneumostoma;
Prolungamenti dorsali della superficie del corpo, detti
cerati, come nei nudibranchi, un particolare tipo di
gasteropode marino;
Solchi palleali, come nei monoplacofori e poliplacofori.
Essi sono collocati sotto una sporgenza tra mantello e
conchiglia, che gli consente di respirare anche quando è strettamente adeso ad
un substrato. I molluschi hanno un apparato circolatorio di tipo
aperto (eccetto per i cefalopodi). L’emolinfa
viene spinta in entrambe le direzioni (anteriore e
posteriore) e ossigenata a livello del mantello e
delle branchie. Dall’emocele del piede e nei
visceri, l’emolinfa passa negli organi escretori e
poi alle branchie, o direttamente agli atri.
Possiedono un cuore dorsale, prevalentemente
triloculare (2 atrii e un ventricolo), o biloculare
nei gasteropodi (1 atrio e 1 ventricolo), allocato
in una cavità pericardica. Nei cefalopodi sono presenti cuori branchiali accessori
monoloculari.
Per l’osmoregolazione e l’escrezione sono dotati di
nefridi, con nefrostoma che pesca nella cavità
pericardica e nefridioporo che scarica l’urina nella
cavità del mantello. Nella cavità pericardica si accumula
liquido derivante dall’emocele e secreto dalle ghiandole
escretrici, situate nella parete della cavità pericardica. Le
specie acquatiche espellono ammoniaca, quelle terrestri
acido urico. I molluschi dulciacquicoli sono ipertonici ed
espellono grande quantità di urina. I marini sono isotonici
e non consumano molta energia. I molluschi hanno un sistema nervoso molto variabile:
Tipicamente con un anello nervoso
periesofageo, con varie paia di gangli (almeno 4),
connesso con 2 paia di cordoni longitudinali (1 paio
piede e 1 paio visceri);
Sistema a “scala di corda” nei monoplacofori e
poliplacofori, con gangli scarsamente definiti;
Cefalizzazione nei gasteropodi e soprattutto nei
cefalopodi.
Possiedono diverse strutture sensoriali:
Osfradio, ossia cellule sensoriali nel mantello, per il senso chimico;
Tentacoli, propri dei gasteropodi, per il senso chimico e tattile, e in forma di
braccia nei cefalopodi, sempre per il senso chimico e tattile;
Statocisti, che si trovano vicino al cervello o ai gangli pedali, per la sensibilità alla
gravità;
Propriocettori, sensibili alla tensione;
Macchie oculari, nei gasteropodi alla base o all’apice dei tentacoli;
Occhi complessi, presenti nei pettinidi e nei cefalopodi.
I molluschi sono in maggioranza dioici: molti bivalvi e gasteropodi sono ermafroditi
insufficienti. Presentano una o due gonadi, con gonodotti. La fecondazione è esterna nei
bivalvi gasteropodi e cefalopodi.
ed interna nei Sono presenti ghiandole nidamentali
e spermatofore nei cefalopodi. In prevalenza sono ovipari. Bivalvi marini e alcuni
gasteropodi presentano uno stadio larvale, in cui assumono la forma di larva
trocofora. Lo sviluppo è diretto nei cefalopodi e polmonati. Spesso vi è un secondo
stadio larvale: larva di veliger nei bivalvi e stadio parassita negli unionidi un particolare
tipo di bivalvi.
I bivalvi sono privi di organi copulatori e liberano nubi di uova e spermatozoi nell’acqua,
dove avviene la fecondazione esterna. Molte specie si aggregano durante la stagione
riproduttiva, per aumentare il successo riproduttivo. La produzione e la liberazione dei
gameti sono sincronizzate con le temperature, le
maree e fotoperiodi. Gli spermatozoi si uniscono
alle uova nell’ovidutto o nelle branchie della
femmina. Una parte della branchia diventa una
camera incubatrice per le uova (centinaia o
migliaia). Le uova si schiudono nella primavera
successiva come glochidi, che assomigliano a
piccoli bivalvi. I glochidi si attaccano alle branchie
e alle pinne dei pesci, vivendo come parassiti per
parecchie settimane, e successivamente si
staccano dall’ospite diventando adulti. Alcune
specie di bivalvi hanno sviluppato degli
adattamenti affinché le larve possano trovare un ospite più facilmente. Il bordo del
mantello di Lampsilis ovata imita un piccolo ciprinide, completo di occhio. Quando un
pesce persico si avvicina per catturarlo viene infestato dai glochidi.
organi copulatori fecondazione interna.
I gasteropodi hanno e Hanno una sola gonade
sul lato destro. Nei maschi un condotto deferente si apre sul un lato del capo e si
estende all’esterno a mo’ di pene. Nella femmina abbiamo in ovidotto, con vitellari e
ricettacoli seminali. L’accoppiamento è preceduto da rituali di corteggiamento. Dopo la
fecondazione interna, viene aggiunto vitello agli zigoti che diventano natanti o si
attaccano al substrato.
I cefalopodi hanno gonadi vicino
alla parte dorsale della cavità del
mantello. Le femmine hanno 1-2
ovidotti e un paio di ghiandole
nidimentali che secernono
albume, vitello e membrane
protettive delle uova. Nei maschi
gli spermatozoi passano da un
grande testicolo ad una vescicola
seminale percorrendo un dotto
deferente. Le ghiandole
secernono uno spermatoforo che
viene immagazzinato in un sacco interno. I cefalopodi usano un braccio modificato,
l’ectodotile, che trasferisce le spermatofore nella regione anteriore della cavità del
mantello, vicino all’imbuto del maschio e le inserisce nella cavità del mantello della
femmina. Le femmine si prendono cura delle uova finché non sgusciano i piccoli. Le
spermatofore sono capsule o sacchetti proteici che si apre nel corpo della femmina.
Proteggono gli spermatozoi da danni fisici, come l’essiccamento, e meccanici.
La maggior parte dei molluschi si sviluppa
per segmentazione a spirale, tranne i
cefalopodi, che si sviluppano per
segmentazione bilaterale. Dall’uovo
fecondato si origina una larva trocofora. La
larva trocofora si sviluppa a sua volta in un
veliger, formato da un piede, un mantello,
una conchiglia e un grande organo natatorio
bilobato detto velo. I veliger sono planctonici
e si alimentano per filtrazione o dalle riserve
di vitello. Quando scendono sul fondo,
perdono il velo e si sviluppa l’adulto.
22. Anellidi
Gli anellidi comprendono circa 15,000 specie. Il nome deriva dal latino: annulus =
anello. In maggioranza hanno dimensioni che variano tra 2 mm a 10 cm. Sono animali
triblastici, a simmetria bilaterale e protostomi. S