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PARTENOGENESI GEOGRAFICA:

La Artemia Salina, un crostaceo che vive in ambienti acquatici molto salati. Ci

sono due possibilità ambientali: una dove vive al centro di una salina, dove si

presenta il massimo livello di salinità oppure ai confini dove c’è un lvello più

basso. Le specie che vivono al centro delle saline sono anfigoniche mentre

quelle che vivono ai confini sono partenogeniche.

I fenomeni di partenogenesi sono fondamentali nel caso in cui gli organismi

vivano in condizioni di rapidi cambiamenti, perché generalmente producono

molti individui quindi c’è più probabilità di sopravvivenza.

SVILUPPO

VERONESE SARA

Lo sviluppo può avvenire in due modi:

1. SVILUPPO DIRETTO: alla schiusa esce un piccolo adulto, un individuo con

tutte le caratteristiche morfologiche dell’adulto

2. SVILUPPO INDIRETTO: prevede una forma intermedia generalmente

chiamata larva, la quale avrà un ciclo vitale caratteristico per ogni

specie, poi un fenomeno di METAMORFOSI

e lo sviluppo dell’individuo adulto.

Ci sono delle specie dove i tessuti presenti nella forma larvale sono di tre

categorie:

- Tessuti larvali: funzionali solo per la larva che al momento della

metamorfosi vengono distrutti

- Tessuti adulti: che nella larva sono inibiti ma sono presenti

- Tessuti indifferenziati: presenti in entrambi gli stadi

A seconda delle specie ci sono le diverse eccezioni:

Protostomi:

1. Cnidario, la planula (larva tipica dei Cnidari) in cui tutte le cellule della

larva si trasformano in tessuti adulti. I tessuti presenti nella larva sono

già quelli adulti.

2. Anellidi marini, la trocofora (larva tipica di anellidi marini e molluschi) ha

tessuti larvali e dell’adulto, nella larva si presentano nello stadio larvale

più tessuti larvali che adulti e dopo la metamorfosi si presentnao più

tessuti adulti che larvali. Ma entrambi sono sempre presenti.

3. Farfalla, il bruco e la pupa (stadio intermedio) il bruco presenta tanti

tessuti larvali, nel momento della metamorfosi (pupa) cadono i tessuti

larvali ed aumentano enormemente i tessuti dell’adulto. (esempio tipico)

4. Axolotl, sono sempre presenti i tessuti larvali e non quelli adulti e quando

arriva a maturare sessualmente rimane nello stadio di larva (NEOTENIA).

5. Plateminti, larva di Muller che ha forma natante

6. Nemertini, ha sviluppo indiretto con larva chiamata Pilidium

7. Gasteropodi, presenta trocofora o una forma derivata chiamata veliger.

8. Bivalvi marini, forme larvali veliger

Deuterostomi:

9. Echinodermi, larva chiamata pluteus

10. Asteroidee, larva a dipleurula, bipinnaria, brachiolaria

11. Ophiurie, larve a ophiopluteus

Vertebrati:

12. Anfibi anuri, alcuni hanno la larva,

il girino

13. Anfibi urodeli, alcuni hanno larve

Ciclo metagenico di un Hydrozoa: idroide

coloniale

La forma larvale svolge la dispersione, perché

l’adulto è sessile, planula è una forma ciliata

che quindi può muoversi.

L’adulto ha due forme a medusa ed a polipo,

nel caso degli Idrozoi da origine ad una

colonia. La foma medusoide è sessuata si

riproduce, zigote, forma larvale che si muove e con movimento autonomo

cerca il substrato per insediarsi e formare il polipo, per metamorfosi. L’adulto è

una forma a polipo che per riproduzione asessuale, gemmazione, dà origine ad

VERONESE SARA

una colonia di polipi, da cui si originano le nuove meduse. (50%

polipo/50%meduse)

Negli Schyphozoa invece il ciclo è simile, ma cambia il tipo di polipo. La planula

si attacca al substrato e dà origine al polipo (strobila), che invece di formare la

colonia dà origine direttamente alle meduse per strobilazione, da ognuna di

queste strobilazioni si origina una piccola medusa che si chiama Ephyra, che

prosegue il ciclo vitale e forma una vera e propria medusa in grado di

riprodursi. (90% meduse)

Un altro gruppo che presenta forme larvali di diverso tipo sono i crostacei:

- Nauplius: prime appendici cefaliche

- Metanauplius: primi segmenti toracici

- Zoea: prime appendici toraciche

- Mysis: tutte le appendici toraciche, molto simile all’adulto

Adulto

Non tutti i crostacei passano

attraverso queste forme larvali.

Alcuni crostacei dopo

l’embriogenesi possono uscire

direttamente come Mysis, Zoea,

Nauplius o Metanauplius, questo

dipende da quanto tuorlo è

presente nell’uovo. Nei crostacei,

dove esistono diversi tipi larvali,

si è visto che più è lungo il

periodo embrionale, la larva che

schiude dall’uovo sarà più vicina

alla forma adulta.

La stessa situazione avviene anche negli Echinodermi, si ritiene che questa

regola valga per tutti gli organismi a sviluppo indiretto: uova con molto vitello

hanno periodo embrionale lungo e fase larvale più corta o nulla.

Insetti:

si dividono in tre categorie:

1. OLOMETABOLI: più evoluti e la maggioranza. Il passaggio dalla forma

larvale e adulta avviene per METAMORFOSI CATASTROFICA. Dal punto di

vista del ciclo biologico, il passaggio catastrofico avviene con un

momento che viene definito PUPA. Tra la forma larvale e la forma adulta

si interpone una forma detta pupa. E’ un momento in cui l’individuo si

ferma, si circonda dal bozzolo. (bruco e farfalla)

2. ETEROMETABOLI: un po’ più primitivi degli olometaboli. Hanno sviluppo

dall’uovo fecondato, si schiude la forma larvale che si trasforma

gradualmente (METAMORFOSI GRADUALE) nell’individuo adulto. La vera

differenza è la mancanza di ali nelle prime forme di vita. Manca lo

sviluppo elle gonadi, per definizione generale le larve non sono mature

sessualmente mentre l’adulto si. (cavallette, blatte, cimici)

3. AMETABOLI: non presentano metamorfosi, hanno sviluppo diretto e sono

più primitivi come i collemboli, non alati generalemente.

VERONESE SARA

I fenomeni di metamorfosi vengono regolati da ormoni: l’ecdisone e l’ormone

giovanile. Sono entrambi neuroromoni, l’ormone giovanile viene prodotto da

una struttura chiamata CORPORA ALLATA. Mentre l’ecdisone è prodotto dalla

ghiandola protoracica che fa parte del sistema nervoso, ma a livello del torace.

Quando è prodotta una grande quantità di ormone giovanile, che agisce sulla

sintesi proteica delle cellule, dà l’imput al mantenimento delle strutture larvali.

Fino a che è presente l’ormone giovanile i tessuti adulti sono inibiti. Ad un certo

punto del ciclo vitale l’ormone giovanile diminuisce e nel frattempo viene

prodotto l’ecdisone, a questo punto i due ormoni sono in pari quantità e si

produce la pupa. Quando l’ormone ecdisone supera di produzione rispetto

all’ormone giovanile và ad agire sui tessuti adulti e inibisce quelli larvali.

All’interno della pupa si formano i tessuti tipici dell’adulto e poi si forma

l’organismo adulto (sfarfallamento).

METAMORFOSI NEI VERTEBRATI:

Anfibi anuri:

Forma larvale è il girino.

Avviene l’inseminazione

esternamente. Nasce lo

zigote che si trasforma in

forma larvale. Il girino

vive generalmente in

ambiente acquatico, ha la

coda che gli serve per

muoversi in acqua e

quando passa dal girino

all’adulto si riassorbe la

coda, le branchie

diventano polmoni e si

acquisiscono gli arti

inferiori ed superiori.

Anche qui ci sono

elementi ormonali che

inducono la metamorfosi del girino. Stimoli sensoriali esterni (luce) che

agiscono sull’ipotalamo che produce TSH, RH e altri ormoni che agiscono

sull’ipofisi, aumenta la produzione di TSH che agisce su un’altra ghiandola

ovvero la TIROIDE che produce ormoni TIROIDEI, che agiscono a livello del

girino inibendo i tessuti larvali e favorendo i tessuti adulti. Crescendo la

concentrazione di ormoni tiroidei avviene la metamorfosi. Per avere

metamorfosi negli anfibi anuri e urodeli è fondamentale il funzionamento della

tiroide, quindi che vi sia presenza di iodio.

Le forme larvali di molte specie presentano adattamenti particolari, ad esempio

la NEOTENIA.

E’ un fenomeno che ha avuto un aspetto evolutivo molto rilevante. E’ la

capacità che hanno acquisito le forme larvali di riprodursi. Quindi gli animali

neotenici sono animali che pur mantenendo il 90% dei loro tessuti larvali,

producono le gonadi. Hanno morfologia larvale ma con maturazione delle uova

o degli spermatozoi. Uno dei casi più noti o più conosciuti si trova negli anfibi

urodeli: l’axolotl (Ambistoma Messicanum)

VERONESE SARA

I ricercatori hanno trovato una specie in Messico e l’hanno denominata

Ambistoma Messicanum, dopo qualche anno sono tornati e hanno trovato

un’altra specie che hanno denominato Axolotl. Quando lo hanno portato in

laboratorio hanno scoperto che erano la stessa specie, ma erano due stadi

vitali differenti. Le forme larvali permangono solo a determinate condizioni di

luce e di iodio. Un adattamento per la sopravvivenza senza iodio è lo sviluppo

di gonadi anche allo stato larvale.

Un animale neotenico è Proteus anguinium che vive nelle grotte Carsiche.

La neotenia è un fenomeno importante dal punto di vista evolutivo.

Un altro organismo che ha una forma larvale diversa dall’adulto sono le Ascidie,

Urochordata, Phylum a cui appartengono anche i vertebrati, ma le ascidie sono

invertebrate. L’adulto è sessile, attaccato al substrato che si nutre con un

sistema di filtrazione branchiale. La forma larvale è nettamente diversa perché

è liberamente natante. La metamorfosi avviene attaccandosi al substrato e

perdendo la coda. E’ necessario notare che la forma larvale ricorda un piccolo

pesce, e presenta tubo nervoso e notocorda che è l’antenata della colonna

vertebrale. Nelle specie che conosciamo tra le Ascidie non ci sono forme

NEOTENICHE, ma gli studiosi dell’evoluzione hanno ipotizzato che il fatto che

esista un organismo pisciforme con caratteristiche simili ai vertebrati, si possa

essere passati ai primi pesci vertebrati perché una larva di un’ascidia ad un

certo punto sia diventata neotenica, perciò si sia riprodotta da larva e sia

evoluta, diventando indipendente, dando origine ai primi pesci vertebrati.

MIMETISMO

Nel mimetismo vi sono sempre almeno quattro termini:

–– L’organismo (pianta o animale) che lancia il messaggio, che imita qualcosa,

ed è detto “mimo”

–– La cosa imitata, detta “modello”, che può essere un altro organismo o parte

di esso, un oggetto, un ambiente, o qualche proprietà di essi (si può imitare

anche un odore).

−− Il

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A.A. 2019-2020
71 pagine
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SSD Scienze biologiche BIO/05 Zoologia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher aras59 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Zoologia generale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Pisa o del prof Verni Franco.