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Il modello spaziale

1) Un primo carattere peculiare della città giardino è di costituire parte di un sistema regionale multicentrico.

2) Un secondo carattere peculiare (e innaturale) è la dimensione bloccata: la città giardino è pensata in modo che non possa crescere oltre la dimensione di 32.000 abitanti, 30.000 in città e 2.000 nelle aree agricole. La città giardino, come s'è detto, occupa una superficie di 2.400 ettari, di cui 2.000 destinati all'agricoltura e 400 alla città vera e propria (figura 9.13). Le aree per la residenza occupano più della metà dell'area urbana, più di un terzo è destinato al verde e ai servizi - circa 40 mq per abitante - il restante 13% alle aree per il lavoro. Si tratta di standard ancora rintracciabili in città di piccola dimensione. Le aree residenziali sono suddivise in 5.500 lotti per case unifamiliari di superficie media tra 180 e 240.

La densità territoriale di popolazione della città è di 7.500 abitanti per kmq = densità piuttosto alta.

Come ha osservato "nella visione di Howard, la città giardino era, prima di tutto, una città"; se, al contrario, essa è diventata sinonimo di basse densità residenziali e di dispersione urbana, ciò è dovuto al successo pubblico della proposta.

Il rapido diffondersi del messaggio di Howard convinse investitori e progettisti a spacciare come città giardino ogni tipo di sobborgo urbano, capovolgendo nella pratica il senso originario del modello che prevedeva una città autosufficiente per il lavoro e i servizi principali, anche se collegata alla città centrale e alle altre città giardino.

Il modello spaziale della città giardino è rappresentato con un cerchio suddiviso in tre anelli concentrici:

  • parco
  • edifici pubblici principali

Nell'anello e

cuore centrale sono localizzati, circondati da un gli il municipio, il museo,l'ospedale, la biblioteca, il teatro e la sala per concerti; al perimetro del parco una grande galleria vetrata, aperta verso il verde, ospita il centro commerciale della città.residenza.

2) Nell'anello mediano è localizzata la l'industria, anello ferroviario

3) Nell'anello più periferico e sottile, che chiude lo spazio urbano, le aree per circondate da un che sicollega alla città centrale e alle altre città giardino.sei quartieri

L'intero cerchio è diviso in di circa 5.000 abitanti ciascuno, la cui forma a settore radiale fa sì che ogni quartiere abbia il♣ vertice a contatto diretto con il parco e i servizi centrali e la base a contatto con le aree per il lavoro.

Ogni quartiere è dotato dei servizi di vicinato (scuole, chiesa, giardini e campi gioco) immersi nel verde di una strada parco larga 130♣ metri, che

Attraversa i sei quartieri e li collega a formare un unico spazio residenziale. Il cerchio ha un raggio di circa 1km, di modo che le abitazioni più lontane distano poco più di 200 metri dai servizi di quartiere, e il parco e i servizi centrali sono raggiungibili a piedi anche dalle zone periferiche.

Gerarchia spaziale: La del modello è molto chiara e ha un doppio significato, simbolico e funzionale: il cuore civile e collettivo della città è al centro con i luoghi del governo, dell'educazione e della cultura, circondati dal verde e dai luoghi del consumo. Intorno si dispongono i quartieri residenziali, e, infine, ai bordi, agevolmente collegate al sistema di trasporti esterno, le zone del lavoro che, anche nella città giardino, siamo costretti a immaginare un po' sporche e inquinanti. Alcune parti del sistema urbano sono uniche e costituiscono i luoghi dell'eccellenza urbana; le altre parti, le aree per

periferia. Allo stesso tempo, però, il modello si basa anche su una griglia stradale che crea isolati di diverse dimensioni e offre opportunità di differenziazione urbana. Questo porta a una tensione tra l'integrazione delle parti e la loro separazione. Inoltre, la dimensione della città è così piccola che è più corretto parlare di specializzazione all'interno di un unico sistema urbano piuttosto che di segregazione. In sintesi, il modello urbano si basa su moduli base che formano unità industriali e residenziali, e le zone sono segregate in base all'uso. Tuttavia, la griglia stradale e la dimensione della città creano opportunità di differenziazione e richiedono un'attenzione all'integrazione delle parti.

periferia;per un altro verso la gerarchia è attenuata dai sei settori dei quartieri definiti dai boulevard radiali che, dalla periferia industriale, giungono sino al parco centrale. Grand Avenue, La che riunisce tutti i quartieri in un unico sistema residenziale.

Il modello della città giardino può anche essere descritto come l'insieme dei sei quartieri, ciascuno dotato di una sua autonomia funzionale, che concorrono al centro per formare l'area dei comuni servizi urbani.

a) Dapprima scompone la confusione e la mescolanza di attività e usi che caratterizzano la città industriale per individuare le attività e gli usi di base;

b) quindi attività e usi vengono riorganizzati in un modello equilibrato e specializzato a costituire un unico sistema urbano in cui ogni componente acquista diverso valore e senso in quanto concorre a formare il tutto.

Il modello di Howard è un modello sistemico, è un costruito a partire

da moduli – il quartiere residenziale, le aree centrali dei servizi, il parco e le aree verdi, le aree industriali, la rete della mobilità su gomma e su ferro ecc. – che si ricompongono in un sistema unitario di parti urbane a formare la città giardino, e di città giardino che a loro volta costituiscono sistemi regionali reticolari.

modello continuo ed estensivo, È un dal locale al globale, che copre tutto il territorio pianificabile.

modello equilibrato È un che definisce nello spazio i rapporti demografici, economici e sociali secondo quantità e moduli preordinati e rifiuta ed espelle le dinamiche che potrebbero modificarli. La dimensione bloccata ha il duplice obiettivo di impedire che sia modificata la struttura sociale e spaziale della città e di collaborare alla stabilità del sistema.

regionale.


Ebenezer Howard non era un planner né un esperto di città e non si considerava tale; era uno stenografo parlamentare e, nel tempo libero, un attivista sociale e un inventore: è noto il suo vano tentativo di progettare una macchina da scrivere a spaziatura differenziata.

L'analisi economica e finanziaria, che occupa gran parte delle pagine del libro, non ha nulla di specialistico ed è infatti fallace sia nel fissare l'interesse per il capitale investito, sia nel trascurare i problemi dei flussi di cassa.

L'idea di Howard è sin troppo semplice:

  • per finanziare la costruzione e il funzionamento della città, propone di utilizzare la rendita fondiaria urbana.
  • Una società cooperativa dovrebbe comprare a prezzo agricolo i terreni necessari alla formazione della città, urbanizzarli e
usare la differenza tra il prezzo agricolo e il prezzo dell'area divenuta fabbricabile per finanziare la costruzione delle infrastrutture e la fornitura dei servizi collettivi. La città non vende le aree fabbricabili, ma le cede in diritto di superficie ai residenti a un canone sufficiente per ripagare investimenti e costi di gestione. In questo modo i plusvalori fondiari prodotti dalla crescita urbana vengono completamente recuperati dalla cooperativa che si autofinanzia con i canoni e con modeste imposte comunali. Quando la città fosse completamente abitata, sarebbe bastato incassare una quota annua di canoni e di imposte pari a due sterline per abitante per garantire un gettito annuo di 64.000 sterline. La cifra sarebbe stata sufficiente per pagare gli interessi annui di 9.600 sterline sul capitale iniziale, per destinare 4.400 sterline al riscatto di una parte delle obbligazioni e per destinare le rimanenti 50.000 sterline ai servizi per la comunità.città.£ Per gli investitori che hanno provveduto i capitali necessari e sostenuto il rischio dell'investimento non ci sono profitti speculativi, è prevista solo una modesta remunerazione del capitale investito. La prima "città giardino" costruita da Howard con questo sistema - fondata nel nella contea Letchworth dell'Hertfordshire - aveva promesso agli investitori il 5% annuo di rendimento, ma in realtà la città riuscì a pagare interamente i suoi debiti con gli investitori solo nel 1945. Howard sottolinea i vantaggi di una gestione cooperativa e di una parziale municipalizzazione dei servizi pubblici e ha buon gioco a mostrare che la sua città giardino costerebbe in tasse agli abitanti la metà di un'analoga città inglese e sarebbe più gradevole da vivere. Sottolinea, inoltre, il valore politico di una proposta che, in nome dell'interesse generale, non siabbandona alla «aggressività incompetente dimolte proposte radicali», ma sostituisce con la città giardino le città affollate e malsane costruite da «una società essenzialmente basata sull'egoismo e sulla rapacità». Quando si trattò di mettere in pratica il progetto di Howard le cose andarono diversamente. Howard fu estromesso dalla gestione della compagnia nata per la costruzione di Letchworth, perché gli azionisti capirono che egli era privo di ogni capacità amministrativa, e la compagnia si comportò come una qualunque società di investimento immobiliare, salvo rinunciare per molti anni a qualunque profitto, concedendo la terra edificabile con contratti di affitto a lunghissima scadenza (sino a 999 anni) e rinunciando al prelievo dei plusvalori fondiari. L'ipotesi di una cooperativa che possedesse e gestisse la città fu abbandonata del tutto per permettere la realizzazione.el progettuali alle esigenze sociali della comunità. Il risultato è una città giardino che combina armoniosamente spazi verdi, abitazioni e servizi pubblici. Howard crede che la forma urbana debba essere al servizio delle persone e favorire la vita comunitaria. Per questo motivo, nella sua visione di città giardino, le abitazioni sono circondate da ampi spazi verdi, parchi e giardini pubblici. Inoltre, vengono previsti servizi come scuole, negozi e aree ricreative, per favorire la socializzazione e il benessere dei residenti. Unwin e Parker si impegnano a progettare edifici che siano funzionali, esteticamente piacevoli e adatti alle esigenze della comunità. Utilizzano materiali locali e tecniche costruttive tradizionali, per integrare le nuove costruzioni nel contesto storico e naturale della zona. Grazie alla collaborazione tra Howard, Unwin e Parker, Letchworth diventa un esempio di città giardino ben riuscita. Il progetto viene apprezzato per la sua attenzione all'ambiente, alla qualità della vita e alla coesione sociale. In conclusione, Howard, Unwin e Parker dimostrano che è possibile conciliare gli aspetti sociali e morfologici nella progettazione urbana. La loro visione di città giardino rappresenta un modello sostenibile e armonioso, in cui le persone possono vivere in equilibrio con la natura e godere di una buona qualità della vita.
Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
108 pagine
SSD Ingegneria civile e Architettura ICAR/21 Urbanistica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Alexangela di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Urbanistica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Politecnico di Milano o del prof Gaeta Luca.