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SIOPE - Sistema informativo delle operazioni degli enti pubblici

Peculiarità del nostro sistema e innovazione importantissima dal punto di vista gestionale. Per 2 motivi:

  1. Perché gestito a livello centrale e riguarda tutte le pubbliche amministrazioni (permette una visione globale delle PA)
  2. Perché permette di avere visione di sistema in tempo reale (aggiornato alla settimana precedente).

Con il SIOPE si ha la disponibilità immediata di tutte le informazioni relative ai flussi finanziari relative a tutti i comparti pubblico aggiornata. Tutto all'interno di una piattaforma gestita informaticamente. Gestita da MEF e Banca d'Italia (che è il Tesoriere dello Stato).

Strumento che permette in qualunque momento di accedere ed estrarre situazione riepilogativa (annuale, mensile, giornaliera) dei flussi di liquidità di qualsiasi ente pubblico. Chiunque può accedere e vedere la situazione finanziaria di cassa di una qualunque ente pubblico.

aziendapubblica. Sistema mi genera automaticamente dei rendiconti finanziari di cassa. Qual è il meccanismo che mi permette di avere questa base informativa? Il meccanismo collegato alle fasi di entrate e spesa, c'è un rapporto bilaterale tra azienda e tesoreria. E' un rapporto che viaggia sui flussi telematici e in questi flussi di dialogo c'è un codice gestionale. Tutte le volte che si autorizza ad incassare/pagare la banca deve comunicare/indicare un codice gestionale. Tale codice è uno strumento di rilevazione di una specifica entrata/uscita. Tale codice che si comunica non va ad essere imputato in contabilità generale in azienda, ma sta comunicando al SIOPE dove andare ad associare quel flusso di spesa/entrata. Quindi serve per fare contabilità accentrata sulla piattaforma. SIOPE funziona come enorme sistema di contabilità di cassa basata sul piano dei conti (questo piano dei conti sono i codici comunicati negli ordini di

incasso/pagamento). Ogni azienda ha un piano di conti diverso (propri codici). Il modello di tesoreria pubblica è il modello di finanza derivata, percui la relazione tra flussi finanziari tra utenti e amministrazionipubbliche non è diretta (salvo per alcuni enti specifici) maintermediati dallo Stato che raccoglie distribuisce le risorse. Uno degli elementi peculiari della finanza derivata è l'accentramento della liquidità, e tale peculiarità avviene grazie al ruolo centrale della Banca d'Italia che si interfaccianell'intermediazione dei flussi finanziari da un lato con il MEF edall'altro lato con il sistema delle aziende pubbliche. Allora abbiamo importante ruolo della BI nei confronti dello Stato con il conto disponibilità per il servizio di tesoreria (cioè c/c tra MEFe BI), quindi la BI opera come banca tesoriera per l'amministrazionecentrale attraverso la Tesoreria Centrale che sta a Roma. BI haanche sedi periferiche,

le Tesorerie Provinciali, esse intervengono attraverso rapporti di c/c chiamate contabilità speciali con le amministrazioni locali. BI va vista come si fosse il tesoriere del gruppo. Fa ottimizzazione delle risorse liquide, reinvestendo le eccedenze e così ottimizzando il debito pubblico. In passato un ente se aveva eccedenze non utilizzate rimanevano sul c/c e se un altro ente invece necessitava di denaro lo prendeva aumentando debito pubblico. Tale aspetto negativo viene superato con modello della tesoreria unica. Cioè tutte le pubbliche amministrazioni rientrano in questo sistema gestito dalla BI, con dei gradi di libertà nella gestione di incassi e pagamento. Vi è grado di libertà difatti ogni ente sceglie tramite bando un proprio tesoriere (una propria banca). Tale tesoriere gestisce l'operatività, ma non mantiene presso di sé le disponibilità (saldo c/c tra singolo ente pubblico e banche sono pari a 0; perché le somme di

denaro sono giacenti presso le contabilità speciali della BI aperte nelle Tesorerie provinciali (ente locale rapporto con BI locale.Es. Università Torino rapporto con BI di Torino). Quindi azienda pubblica si ritrova un c/c di tesoreria e un c/c di tesoreria unica. Può essere:

  1. Modello puro di tesoreria unica
  2. Modello misto di tesoreria unica

1) Puro -> Più rigido. No spazi di autonomia all'ente pubblico

2) Misto -> Più flessibile e più orientato verso un modello federalista di autonomia verso le pubbliche amministrazioni

La differenza sta nel come/dove rimangono giacenti le somme di denaro (entrate possono essere proprie [quelle che decidono loro] o derivate [trasferimenti]).

Modello di tesoreria unica è un modello storico del 1984 che ha inizialmente individuato un elenco di aziende che rientravano (attualmente rientrano praticamente tutte). Alcune possono essere escluse totalmente (hanno tesoreria autonoma) [es. società partecipate]

pubbliche che svolgono però attività commerciali]oppure altre aziende che non sono obbligate a tenere in tesoreria unica ma hanno un obbligo di versare un minimo [es. croce rossa]. Modello di tesoreria unica è un accentramento della gestione dellaliquidità in un sistema di finanza derivata. Quindi abbiamo 3 categorie di aziende pubbliche: - Enti pubblici totalmente accentrato (tesoreria unica) - Enti pubblici totalmente autonomi - Enti pubblici che stanno a metà Stragrande maggioranza sta nella tesoreria unica ed essa può essere puro o misto. Inizialmente solo modello puro, poi nel 2008 si è introdotto il modello misto fino al 2012, dove poi è stato ripristinato il modello puro (con il Governo Monti). Modello Puro Aziende pubbliche hanno scelto il tesoriere privato (es. Unicredit) e poi hanno la contabilità speciali di tesoreria unica presso BI. Tale è diviso in 2 sottoconti: infruttifero e fruttifero di

interessi. La contabilità infruttifera è quella che accoglie le entrate derivate (quello che lo Stato trasferisce alle singole amministrazioni direttamente in BI. Giroconto da BI a BI).

I rapporti dell'ente con le amministrazioni pubbliche amministrazione vanno nella contabilità speciale, mentre incassi e pagamenti con privati (entrate proprie) vanno nella tesoreria dell'azienda pubblica. Tale denaro viene utilizzato per le spese e se rimangono eccedenze tali non possono rimanere presso la banca tesoriere, ma devono poi essere girati presso BI sulla contabilità fruttifera (che genera interessi).

Quando necessito di denaro che non possiedo nel c/c tesoreria si fan prelievi di liquidità da contabilità speciale a c/c tesoreria. In tal caso si utilizzano prima le risorse proprie generate (contabilità fruttifera) e successivamente la contabilità infruttifera. Se si esaurisce pure tale disponibilità scatta il meccanismo

Diindebitamento chiamato "anticipazione di tesoreria". Quotidianamente viene generato un saldo di tesoreria (sul c/c di tesoreria) [incassi-pagamenti]. Tale saldo può essere attivo o passivo.

Attivo: entrate proprie > pagamenti → surplus di liquidità che viene girato (girofondi) alla BI nel sottoconto fruttifero.

Passivo: entrate proprie < pagamenti → restituire denaro prestato dalla banca prelevando denaro dalla tesoreria unica, prima utilizzando sottoconto fruttifero e dopo sottoconto infruttifero.

Modello misto: è un approccio federalista, che riduce il grado di accentramento. Da più autonomia di gestione delle risorse proprie quindi lascio che aziende pubbliche tengano presso di loro ciò che deriva da entrate proprie.

In BI è venuto meno l'esigenza di avere sottoconto fruttifero e la BI gestisce solo entrate derivate (sottoconto infruttifero). Quindi nel modello misto vi è solo sottoconto infruttifero.

Viene a mancare giroconti.

gestire i pagamenti e le entrate dello Stato. Dopo il Trattato, la funzione di gestione dei pagamenti è stata trasferita alla Banca Centrale Europea (BCE), mentre il c/c tra MEF e BI è diventato un semplice strumento di gestione della liquidità. Il c/c tra MEF e BI viene utilizzato per regolare i flussi di denaro tra il Tesoro e la Banca d'Italia. Ad esempio, quando lo Stato ha bisogno di finanziare le sue spese, emette titoli di Stato che vengono acquistati dalla Banca d'Italia. In cambio, la Banca d'Italia accredita sul c/c del Tesoro il valore dei titoli acquistati. Allo stesso modo, quando lo Stato riceve entrate, come ad esempio le tasse, queste vengono accreditate sul c/c del Tesoro presso la Banca d'Italia. Il c/c tra MEF e BI è quindi uno strumento fondamentale per la gestione della liquidità dello Stato. Attraverso questo conto, il Tesoro può monitorare e controllare i flussi di denaro, garantendo che ci sia sempre un saldo positivo di tesoreria. In caso di necessità, il Tesoro può anche utilizzare il c/c per prelevare denaro dal sottoconto infruttifero, ovvero il TUI, per reintegrare il c/c principale. In conclusione, il c/c tra MEF e BI è un importante strumento di gestione della liquidità dello Stato, che permette di regolare i flussi di denaro tra il Tesoro e la Banca d'Italia.creare/distruggere base monetaria. Quindi tale strumento permetteva a BI di regolare dei rapporto di credito/debito con lo Stato, quindi poteva finanziare lo Stato. Con tale trattato è stato vietato qualsiasi forma di finanziamento di una Banca Centrale allo Stato. Quindi viene separato gestione di tesoreria dalla politica monetaria di un paese (politica monetaria gestito a livello europeo). Quindi non vi è più possibilità di avere c/c che andasse in negativo. Istituito tale nuovo conto disponibilità con solo compito di gestire incassi e pagamenti. Tale conto è fruttifero di interessi fino ad un saldo massimo di 1 mld di lire. Fine anni 2000 c'è stato riforma della finanza pubblica che ha riformulato il bilancio dello Stato. È stato introdotto il principio della programmazione dei flussi di cassa che ha permesso di introdurre ottimizzazione delle risorse all'interno del conto disponibilità. Prima tale risorse dovevano esseretivi di bilancio. Inoltre, la pianificazione dei pagamenti consente di evitare ritardi e di garantire una gestione finanziaria efficiente. Per implementare questo principio, le PA devono adottare un sistema di pianificazione dei pagamenti che tenga conto delle risorse disponibili e delle esigenze finanziarie. Questo sistema può prevedere l'utilizzo di strumenti informatici per monitorare e controllare i pagamenti in tempo reale. In conclusione, la pianificazione dei pagamenti è un principio fondamentale per una corretta gestione finanziaria delle PA. Essa consente di ottimizzare le risorse, evitare ritardi e garantire il raggiungimento degli obiettivi di bilancio.
Dettagli
Publisher
A.A. 2019-2020
27 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/09 Finanza aziendale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Marcotullo di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Tesoreria e finanza delle imprese pubbliche e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Torino o del prof Rainero Christian.