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L'innovazione come concetto soggettivo

Questo rende il concetto di innovazione fondamentalmente soggettivo: ciò che per taluni è un miglioramento, per altri potrebbe essere un peggioramento. Tuttavia la capacità umana di relativizzare ci consente di comprendere il carattere innovativo di certi cambiamenti anche se per noi sono peggioramenti. Ad esempio, le camere a gas e i forni crematori, che sono senza dubbio innovazioni (per le SS, rispetto al loro compito). Quindi: l'innovazione è un cambiamento (reale o apparente) percepito come cambiamento, di cui un soggetto X percepisce degli effetti di miglioramento per un soggetto Y rispetto a un fattore Z. Il soggetto X può essere individuale o collettivo, ed è colui che denomina innovazione quel cambiamento. Il soggetto Y può coincidere o non coincidere con il soggetto X.

L'innovazione è un processo. Nessuna innovazione avviene istantaneamente. Si tratta sempre di processi più o meno lunghi e complicati. Soprattutto, si

tratta di processi in fieri (in via divenendo). Questo significa che ciò che di volta in volta chiamiamo un'innovazione è in realtà la fotografia istantanea di un processo che è in movimento, e come tale è sempre una sorta di falsificazione del processo. Non esiste "la radio". Esiste un numero sterminato di differenti apparecchi radiofonici che a stadi diversi dello sviluppo tecnologico e dell'evoluzione del design hanno costituito momenti diversi di un unico processo evolutivo. Quando noi parliamo dell'innovazione della radio operiamo una grande semplificazione ad uso dell'argomentazione. Questo carattere processuale dell'innovazione è molto importante e non va sottovalutato. Esso implica che l'innovazione sia fatta non solo del momento dell'invenzione, ma nemmeno solo del momento dello sviluppo del nuovo prodotto o del nuovo servizio. Del processo di innovazione fa parte anche il momento della

ricerca; ciò introduce un fondamentale elemento di incertezza, perché per definizione non si può conoscere già prima ciò che si sta ancora cercando. Del processo di innovazione fa parte poi il momento della diffusione: a volte tutto il carattere innovativo di una particolare innovazione sta in nuove dinamiche di diffusione. Infine, del processo di innovazione fa parte anche il momento dell’imitazione. Spesso chi riesce veramente a imporre una certa innovazione (e ne trae profitto) non è chi l’ha inventata e sviluppata, ma un imitatore tardivo che ha saputo cogliere l’occasione.

Lezione 07/03

Alcune dicotomie

  • Dicotomia uno: Innovazione tecnologica e innovazione semiologica

L’innovazione corrisponde alla novità relativa al contenuto materiale dell’oggetto.

Per innovazione si intende l’innovazione prodotta attraverso la trasformazione dei significati. Concerne il contenuto immateriale

Il significato di un oggetto non è intrinseco, ma è dato dalla relazione che l'oggetto ha con l'utilizzatore. Ciò che cambia è il significato che l'oggetto acquisisce per l'utilizzatore. La nuova 500, assumendo la forma che richiama quella vecchia, attribuisce all'oggetto automobile un significato che concerne il carattere culturale che richiama la nostra storia. Non è quindi la stessa cosa di acquistare un'automobile la cui forma e significato viene prodotta da zero. La forma è quindi portatrice di significati. Questi significati a volte riguardano esclusivamente il prodotto, ma a volte riflettono delle trasformazioni più radicali nella vita delle persone.

Un altro esempio più significativo può essere quello del cavatappi. Alessi ha effettuato un passaggio da un oggetto tradizionale ad uno più pensato, con più significato. Questa è stata la manifestazione del passaggio radicale del modo in cui viviamo gli strumenti domestici. Lo spremiagrumi di Starck lo troviamo spesso su una

mensola in salotto. Il cavatappi non lo troviamo dentro un cassetto, nascosto. Prima, il cucinare era un attività più che altro di servizio. Nel momento in cui la cucina inizia a diventare un ambiente "pubblico", quindi uscendo dal concetto di mero servizio, inizia ad avere senso spendere più soldi per un cavatappi più "scenico". L'oggetto diventa quindi una manifestazione di una persona, di una attività, anche attraverso l'oggetto. L'innovazione in questo caso è quindi nel significato. Il significato che viene dato all'attività. L'impatto di questo tipo di innovazione è quindi allo stesso modo forte come uno tecnologico. La Piaggio ad esempio, ha trasformato il concetto di motocicletta da mezzo di trasporto funzionale a mezzo di trasporto familiare. Quindi, il nuovo modo in cui le persone utilizzano le motociclette. La parte semiologica è quindi quella che ha subito la vera innovazione.

Le componenti sono praticamente sempre le stesse. Quando il lato semiologico ha una preponderanza su quello tecnologico si manifesta il carattere complesso dell'innovazione. Questo si manifesta soprattutto nelle industrie che hanno a che fare con la cultura, quelle industrie che si caratterizzano per il loro contenuto culturale (es. moda, oggetti, arte, ecc).

In questi casi l'innovazione segue un percorso diverso rispetto all'industria manufatturiera, poiché in quest'ultima si riescono a prevedere gli sviluppi e gli effetti. Così facendo si riesce ad organizzare e pianificare l'innovazione. Si riescono cioè ad identificare bene quelli che sono i bisogni dell'utente.

Nell'industria culturale invece non ci sono veri bisogni da soddisfare. Il bisogno a cui risponde l'industria culturale è forse più relativo ad una questione di novità (es. dell'industria musicale). Questo conduce

all'impossibilità di prevedere e pianificare il processo di innovazione. Le industrie culturali hanno quindi un sistema che prevede un processo di selezione tra le novità. Si producono quante più novità possibili per poi scegliere tra loro quelle che andranno sul mercato. I gate keepers sono quei "filtri" che vengono applicati tra le fasi del processo (vedi slide), dei conidi bottiglia. Nella seconda fase ci sono delle decisioni manageriali che selezionano le scelte migliori. Dopodiché i media operano quasi automaticamente delle ulteriori scelte fino a giungere a quelle effettuate alla fine dai consumatori. Questo processo non è lineare, ma piuttosto di selezione. La logica delle grandi aziende è appunto quella di fare proprie molte idee per poi puntare a sviluppare solo una parte di queste.

Dicotomia due: innovazione di prodotto e innovazione di processo prodotto L'innovazione di è l'introduzione di un

nuova bene (prodotto o servizio) o l'introduzione di una nuova qualità di un bene. L'innovazione di riguarda invece un processo di qualsiasi tipo, dalla produzione alla distribuzione (tutto ciò che è processo). Questa distinzione non riguarda solo ciò che viene innovato ma dimostra due contesti economici diversi tra di loro. Questi due concetti avvengono prevalentemente in due contesti diversi. L'innovazione di processo è di solito volta a ridurre i costi di produzione al fine di generare profitti o competitività. Viene di solito utilizzata nella fase recessiva di un prodotto (la recessione economica di un prodotto), diventa più difficile guadagnarci. La natura dell'innovazione di processo è quindi orientata al taglio dei costi all'interno di un processo (produttivo, distributivo). L'innovazione di prodotto invece prevede al consumatore un aumento della spesa, venendo quindi privilegiata nella

fase di espansione del prodotto o del mercato. L'innovazione di prodotto è quindi volta a generare profitti tramite la diffusione in sé del prodotto. La medesima innovazione può apparire come di prodotto (es. robot industriale) oppure come di processo (nuova catena di produzione che utilizza il robot).

Innovazione di prodotto Innovazione di processo

fasi espansive fasi recessive

settori recenti settori maturi

incremento dell'occupazione decremento dell'occupazione

strumento del brevetto strumento della segretezza industriale

Limiti della dicotomia:

Non consente di cogliere la dimensione processuale del cambiamento: momento e in un certo contesto appare come una innovazione di prodotto, in un momento e contesto successivo può apparire come una innovazione di processo.

Non evidenzia le differenze che scaturiscono dalla medesima diverse prospettive d'analisi: innovazione appare di processo se si guarda alla sua destinazione d'uso,

di prodotto se si guarda alle caratteristiche tecniche. Nasconde il dell'evoluzione tecnologica: l'innovazione di prodotto comporta carattere sistemicospesso, per poter essere realizzata, delle innovazioni di processo.
  • Dicotomia tre: innovazione incrementale e innovazione radicale
    1. Innovazione = riguarda dei miglioramenti limitati: l'estensione o l'aggiornamento incrementaledi un processo o di un prodotto, la riorganizzazione del lavoro in produzione.
    2. Innovazione = produce modifiche profonde come la creazione di un nuovo prodottoradicalecon caratteristiche, attributi e componenti che differiscono significativamente da quelliprecedenti, o l'invenzione e la realizzazione di un nuovo processo produttivo.
L'innovazione incrementale è un qualcosa di continuo, quella radicale invece è discontinua in quanto è fondata su processi di ricerca e scoperta. Si tende ad identificare la differenza tra le due con il grado di tecnologia.utilizzato perl'innovazione. Comunque non è detto che un alto contenuto tecnologico porti un alto valore nella vita delle persone. In ogni caso l'innovazione non è misurabile in contenuti tecnologici ma è misurabile rispetto all'impatto che ha sulla vita delle persone. • Dicotomia quattro: technology push innovation e market pool innovation 1. Technology push = l'innovazione è considerata "spinta" dalla tecnologia quando si pensa che sia stato uno sviluppo tecnologico (o una scoperta scientifica) a darle vita, e solo successivamente, grazie alle sue qualità intrinseche, essa si sia imposta sul mercato. 2. Market pull = l'innovazione è considerata "trainata" dal mercato quando si pensa che sia la manifestazione di nuovi bisogni a indurre il sistema tecnologico-industriale a fare ricerca in una certa direzione e a sviluppare nuove tecnologie capaci di rispondere a quegli stessi bisogni. Entrambiseconda di determinismo sociale. Il determinismo tecnologico sostiene che lo sviluppo e l'evoluzione delle tecnologie determinano il progresso e il cambiamento sociale. Secondo questa teoria, le innovazioni tecnologiche influenzano la cultura, l'economia e la politica di una società. Ad esempio, l'invenzione dell'automobile ha avuto un impatto significativo sulla mobilità e sullo sviluppo delle città. D'altra parte, il determinismo sociale sostiene che le strutture sociali e le relazioni di potere determinano il comportamento e le scelte degli individui. Secondo questa teoria, le persone sono influenzate dalle norme sociali, dalle istituzioni e dalle gerarchie di potere presenti nella società. Ad esempio, il determinismo sociale può spiegare perché alcune persone seguono determinati modelli di comportamento o scelgono determinate professioni in base al loro background sociale. Entrambe queste forme di determinismo hanno implicazioni significative per la nostra comprensione del mondo e delle dinamiche sociali. Tuttavia, è importante notare che entrambe le teorie sono oggetto di dibattito e critiche da parte di altri approcci teorici, come il costruttivismo sociale, che sostiene che le tecnologie e le strutture sociali sono costruite e influenzate dalle interazioni umane.
Dettagli
Publisher
A.A. 2018-2019
22 pagine
SSD Scienze politiche e sociali SPS/08 Sociologia dei processi culturali e comunicativi

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher PAUL18 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Teorie e Culture dell'innovazione e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Politecnico di Milano o del prof Volontè Paolo Gaetano.