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Categorie di soci e forma di governo delle imprese
Esistono due diverse categorie di soci che si chiamano:
- Soci accomandanti: mettono soldi, acquisiscono azioni con l'obiettivo di ottenere gli utili, ovvero il guadagno, ma si avvantaggiano di una responsabilità limitata e non gestiscono. Se compiono un atto di gestione, il creditore può aggredire il loro patrimonio.
- Soci accomandatari: mettono soldi, hanno il privilegio di gestire e prendere decisioni all'interno dell'azienda, però questa possibilità di gestione ha un contraltare, ovvero una responsabilità illimitata e solidale per le obbligazioni sociali.
SPA e SAPA: lo status di socio è comprovato dal possesso di azioni.
La forma di governo, definita corporate governance, stabilisce le relazioni tra chi governa e chi controlla all'interno dell'azienda. Si occupa di trovare le forme di governo migliori per gestire queste relazioni.
Secondo le caratteristiche dei sistemi capitalistici (approccio di tipo contingency), nasce nelle imprese in cui il capitale è diviso tra tantissimi soci e quindi si devono scegliere dei soggetti che perseguano gli interessi di chi li ha nominati e che gestiscano il capitale stesso. Nel 1932 nasce dalla forte separazione tra chi è proprietà ed effettivo controllo. La tematica è precedente: Smith nel 700, dice che c'è un rischio molto alto, dato una mia proprietà ad un soggetto, che questo qualcuno faccia qualcosa non nel nostro interesse. In un tipico contesto anglosassone, una public company è un'azienda con azioni distribuite tra il pubblico dei risparmiatori; c'è una forte dispersione del capitale della nazionalità, quindi pur essendoci degli amministratori e dei manager serve controllo perché nelle loro mani è incentrato tutto il potere. Un parametro per capire se l'azienda va bene o male è la crescita del valore dell'azione.
L'andamento in generale. Spesso non c'è una relazione matematica tra valore e prezzo, non bisogna far quindi molto affidamento sul prezzo per capire il reale stato dell'azienda. Nel contesto anglosassone quello che vige è la shareholder theory, tutto è legato alla massimizzazione del valore per gli azionisti, che si concretizza nell'incremento del prezzo di borsa delle azioni (parametro di buona gestione delle imprese, che serve agli azionisti per guadagnare e legato all'enumerazione dei manager). In Italia la maggior parte delle imprese sono familiari, ci sono circa 300 aziende quotate perché l'ottica è diversa, non è shareholder, ma lo stakeholder. C'è un coinvolgimento di tutti i soggetti interessati, non solo di chi investe. Massimizzare gli interessi di tutti coloro che detengono interessi rilevanti nell'impresa come istituto sociale. Qual è in questo caso il rischio di governance?
i soci di minoranza che potrebbero venirdepauperati perché l'azionista di maggioranza ha tutto nelle sue mani o affida il tutto a qualcunoa lui di fiducia.sistemi capitalisticioutsider/market oriented insider/ bank oriented- market oriented
- tipico contesto anglosassone, in cui la proprietà è frazionata tra molteplici soggetti (public companies).
- classato e flottante (90 a. – 20/30 i.)
- i manager americani hanno l'obiettivo di tener su il prezzo delle azioni, si punta al breve termine (2008 tale gestione ha portato ad una crisi economica)
- borsa sviluppatissima
- rivendere e guadagnare azioni
- interessa gli stati uniti, inghilterra ecc il tipo di forma di governo: modello di governance monistico c'è un solo organo che governa e controlla. l'assemblea degli azionisti nomina tale organo, che negli stati uniti è board of directors, l'equivalente del nostro consiglio di amministrazione. tale organo al tale interno
è obbligatorio anche eleggere amministratori indipendenti e almeno uno deve essere scelto dai soci di minoranza)
il collegio sindacale formato da soggetti definiti indipendenti che lavorano per l’interesse della società (nelle società quotate il presidente del collegio sindacale viene scelto dalla minoranza)
il bilancio lo predispone il consiglio di amministrazione, lo approva l’assemblea e lo controlla il collegio sindacale.
fino al 1998:
controllo di legalità - operazioni non contrarie all’interesse sociale
secondo legge controllo numerico - poteva controllare l’effettività dei numeri di bilancio
ad oggi nelle s. q. non si può più avere il controllo numerico, ma solo quello di legalità. Adesso lo fanno le società di revisione (sempre nominata dall’assemblea degli azionisti); nelle non quotate ci sono ancora delle situazioni in cui non c’è tale scissione.
nel 2003
c'è stata una riforma del diritto societario (fino al 2003 tutte le aziende dovevano avere questo tipo di modello di governance), che ha introdotto una novità - le aziende italiane possono scegliere che modello adottare (il 98% delle imprese ha mantenuto il modello d.o.).
fase del funzionamento l'azienda con forma giuridica e forma di governo inizia ad essere gestita, esisto nella camera di commercio. di che si tratta:
- organizzazione aziendale
- gestione aziendale
- rilevazione dei risultati - bilancio
organizzazione aziendale - concetti principali: studia i criteri di divisione del lavoro e i relativi meccanismi di coordinamento (vantaggio competitivo). Esempio: supermercato gestione degli spazi, della quantità dei prodotti e degli scaffali (tutto gira attorno alla coordinazione).
organigramma - rappresentazione di qualcosa che già esiste, ovvero un'organizzazione, che è visibile a tutti (diviso in unità organizzative: gruppi di persone).
con lo stesso compito). Evidenzia le relazioni gerarchiche tra le diverse unità organizzative. Studia: 1. Le risorse umane: chi lavora 2. Gli assetti organizzativi: strumenti per coordinare tra loro le risorse umane - Strutture organizzative: studia gli organi aziendali, i loro compiti e come interagiscono tra loro (organigramma) - Sistemi operativi: manuale per la progettazione delle strutture organizzative (cuore dell'org. az.) 1. Studio dell'operazione di gestione: come produrre il prodotto, acquisto materie prime, produrre o trasformazione, vendere il prodotto 2. Studio delle singole attività: capire nel dettaglio le materie prime necessarie e la quantità necessaria, capire come si assembla il prodotto e i canali dove vendere il proprio prodotto - Scelta del criterio di divisione del lavoro tra unità organizzative - Divisione del lavoro tra le varie risorse - Due tipi di criteri di divisione: funzione (per tipologia di operazione da compiere) e pergi: mancanza di flessibilità; difficoltà di coordinamento tra le diverse funzioni; scarsa capacità di adattamento ai cambiamenti del mercato; rischio di creare silos organizzativi. struttura organizzativa divisionale (es. automobili) per grandi impreseogni divisione è responsabile di un prodotto o di una linea di prodotti e ha autonomia decisionaledivisione Adivisione Bdivisione Cautomobili motociclette veicoli commerciali vantaggi: maggiore flessibilità; maggiore capacità di adattamento ai cambiamenti del mercato; maggiore coordinamento tra le diverse funzioni all'interno della divisione; possibilità di sviluppare una cultura aziendale specifica per ogni divisione. svantaggi: duplicazione delle funzioni aziendali; difficoltà di controllo e coordinamento tra le diverse divisioni; rischio di creare competizione interna tra le divisioni. struttura organizzativa matriciale (es. azienda farmaceutica) per progetti complessiogni progetto ha un team dedicato composto da membri provenienti da diverse funzioni aziendali vantaggi: maggiore flessibilità e capacità di adattamento ai cambiamenti del mercato; maggiore coordinamento tra le diverse funzioni aziendali; possibilità di sfruttare le competenze specifiche dei membri del team. svantaggi: complessità nella gestione delle risorse umane; difficoltà nel prendere decisioni rapide e efficaci; rischio di creare conflitti di autorità tra i membri del team.