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JONATHAN SWIFT-GULLIVER’S TRAVELS.
Jonathan Swift nasce a Dublino il 1667 e muore nel 1745. Questo autore è oggi conosciuto ai più
attraverso la sua opera che, a buon diritto, risulta essere la più popolare ed apprezzata: Gulliver’s
Travels. E’ interessante sottolineare come Swift non faccia parte, come Defoe, Richardson e
Fielding, ai cosi detti autori pionieri del romanzo. La sua opera, anzi, si pone in una posizione
satirica all’idea di romanzo e di conseguenza risulta facile e comprensibile perché lo stesso Swift
venga considerato un maestro di satira. Quindi è facile intendere come la sua opere non si
posizioni nel raggio di azione del romanzo inteso come realistico ma, ovviamente, può essere
considerata la sua opera come pioniera di quello che in seguito verrà chiamato genere
fantascientifico. Per quanto concerne la figura dell’autore, sappiamo che era un uomo molto
impegnato nel mondo politico e questo è un tema che è molto presente all’interno della sua opera
ma, tuttavia, dobbiamo sempre analizzarlo sotto l’occhio satirico. A differenza di Defoe e di
Richardson, Swift non era un uomo i cui fondi economici erano basati sulle vendite delle proprie
opere: lui era un uomo di chiesa, era un pastore anglicano e questo tema religioso è molto
importante nella sua vita in quanto lo vide impegnato in varie “battaglie” contro tutti coloro che
erano estranei o, comunque contrari, alla chiesa anglicana; Di conseguenza è possibile sottolineare
un altro tema importante, ovvero quello del tempo: Swift non aveva necessità di essere sbrigativo
con la composizione del suo romanzo tanto che i Gulliver’s Travels vennero pubblicati in 6
anni(1726) e questo è, ovviamente, un altro fattore che lo distacca da Defoe ecc. Come abbiamo
già detto, lui nasce a Dublino e quindi è molto legato alla sua madre patria(Irlanda) e questo è
molto presente all’interno della sua opera(cfr: 3 libro); nelle fasi di arresto della Revolution Glory,
si reca a Londra dove incontra William Temple che ebbe una ragguardevole posizione nei confronti
del metodo di studio di Swift: lo fece avvicinare al mondo al classico. Come è noto lui svolse con
molto zelo la sua funzione di sacerdote anglicano e tra le varie funzioni che assunse in ambito
politico, dopo la morte di Temple, bisogna ricordare assolutamente il così detto “Sacramental test
Act” che prevedeva di non dare funzioni pubbliche ai dissenters o a tutti coloro che professavano
una religione di stampo calvinista. Quando ritornò a Londra, prese parte del partito Whig ma ci fu
un allontanamento da loro proprio perché non erano favorevoli al sacramental test act; in seguito
si avvicinò al partito Tory nel 1710. Nel 1712, questo governo era supportato in maniera
considerevole dalla regina Anna ma dopo la morte di lei e la salita al trono degli Hannover, perse
potere e come conseguenza è possibile notare un cambiamento nella satira di Swift: si aliena.
DISPUTA TRA ANTICHI E MODERNI
E’ una diatriba che è scoppiata quasi contemporaneamente sia in Francia che in Gran Bretagna.
Essa risulta essere una disputa meno oziosa di quanto si pensi in quanto va a toccare varie
concezioni che, come è possibile vedere, stavano avendo una trasformazione. Prima di tutto,
bisogna sottolineare come Swift sia stato una figura che si era schierata dalla parte degli antichi i
quali consideravano i testi antichi fossero centrali sia dal punto di vista stilistico che dal punto di
vista contenutistico; i moderni, invece, affermavano che i libri antichi erano solamente interessanti
e che potevano essere utilizzati solamente come base di studi eruditi. Disputa alla cui base vi è
anche il contrasto di due concezioni temporali totalmente differenti tra di loro: per gli antichi, tutti
gli sforzi che i moderni svolgono per giungere ad una ipotetica eccellenza è vana in quanto è stata
già raggiunta illo tempore e quindi la si può solo imitare: concezione CICLICA o VISIONE
DEGENERATIVA. La visione dei moderni è opposta: loro portano avanti una concezione di storia
come PROGRESSIVSA ed è strettamente collegata agli studi epistemologici del periodo basato, tra
l’altro, da una forte concezione emperistica.
GULLIVER’S TRAVELS
Quest’opera, ovviamente, è di stampo satirico e risulta essere con grande probabilità l’opera più
incompresa del mondo occidentale: viene più che altro apprezzato l’ingegno fantasioso che Swift
ha utilizzato per descrivere luoghi e personaggi mentre non si considera l’aspetto politico e
ideologico che funzionano da base all’intera opera. Opera, quindi, che attinge alla satira classica e
anche alla sua ripresa rinascimentale ma deve essere intesa anche come un’opera pioneristica di
quei tipi di romanzi che in seguito si svilupperanno: distopico, utopico e fantascientifico. E’ bene
collocare l’opera all’interno del periodo storico in cui è stata scritta e contestualizzarla: all’interno
dell’opera, infatti, si possono rintracciare delle caratteristiche che hanno costituito, in un certo
senso, tutte le motivazioni alla base della disputa tra antichi e moderni. Attacco satirico, quindi,
nei confronti del mondo moderno e lo stesso protagonista sembra essere l’incarnazione di questa
modernità, tanto disprezzata da Swift: la figura di Gulliver presenta molti tratti che rimandano alle
caratteristiche non apprezzate dall’autore: Gulliver era un puritano di stampo whig (ha studiato a
Cambridge dove si sono formati molti puritani); usa una lingua semplice e priva di qualsiasi
ordinamento: è la lingua che la ROYAL SOCIETY richiede per le questioni scientifiche. Testo
pubblicato in maniera anonima.
1 LIBRO: In questo primo libro, è possibile inquadrare la figura di Gulliver come l’occhio satirico
che ha la funzione di presentare al lettore il mondo dei Lilliputziani. Attraverso Lilliput viene
presentata una realtà alquanto critica del periodo moderno inglese e la piccolezza degli abitanti,
alti all’incirca sui 15 cm, è riflessione della piccolezza morale: quindi vi è una rappresentazione
dispotica dell’Inghilterra di Swift, la quale è particolarmente evidente, ad esempio, nella
descrizione della vita di corte dove regnano sovrani atteggiamenti che risultano essere a noi
insensati(pag 38). E’ importante sottolineare anche come in questo primo libro, Swift presenti
anche un segmento utopico nel 6 capitolo del 1 libro in cui Gulliver viene a conoscere quelle che
sono le leggi che governano Lilliput: leggi viste come estremamente giuste e, di conseguenza,
accettate da Swiftpag.56. Nel complesso, il complesso dei valori di quello stato è positivo si
può notare una critica precisa verso l’U.K.: nella propaganda whig, si presentano nel primo 700
come eredi di una lunga cultura istituzionale che dopo la gloriosa guerra viene istituzionalizzata: si
esalta il bene del paese, straordinario prestigio ma che agli occhi di Swift i whig non sono in grado
di mantenere questi ideali e quindi descrive il regno di Lilliput che è dotato di legge giuste ma non
osservate: decadenza proprio come l’U.K.
2 LIBRO: In questo 2 libro, Gulliver giunge in un'altra terra(è di nuovo naufragato sto coglione),
regno chiamato BRBDINGNAG; già nel primo capitolo di questo libro siamo messi di fronte alle
creature che abitano questo regno(pag.81): sono dei giganti aspetto importante da sottolineare:
qui si ha un cambio di prospettiva nei confronti di Gulliver: adesso è lui ad essere piccolo e indifeso
rispetto ai giganti i quali, di conseguenza, risultano essere anche maggiormente permeati di
morale Gulliver ormai ci viene presentato come meschino, come erano i lilliputziani. Qui viene
preso da un contadino e quindi si ha la prima descrizione ravvicinata dei giganti: loro risultano
essere amichevoli e anche desiderosi di sapere, infatti p. 84. In seguito viene portato Gulliver al
cospetto del re che, a differenza di come si definiva il re di Lilliput, è dotato di grande intelligenza e
umanità ed è naturalmente curioso di sapere tutto su Gulliver. Anche in questo 2 libro, il 6 capitolo
risulta essere particolarmente importante: qui, Swift attraverso la figura di Gulliver, viene descritta
la costituzione della Gran Bretagna e nel farlo ci si basa soprattutto su alcuni riferimenti
appartenenti alla politica Whig, che ricordiamo essere avversa alla figura dell’autore; in questo
caso Gulliver si presenta, a differenza del grande e saggio re dei giganti, come una persona
meschina la quale gli mostra, ad esempio, la più alta tecnologia che il mondo moderno è riuscito
ad avere: la polvere da sparo; gli suggerisce di proseguire una politica estera molto più aggressiva
e invita il re ad una posizione prevalentemente più assolutistica per quanto concerne la politica
interna del regno. A tutto ciò, il re si indegna e rimprovera Gulliver per aver pensato che lui avesse
usato dei metodi alquanto barbari e così distruttivi ovviamente questo si presenta essere come
una forte critica del sapere tecnico. In questo 2 libro, è possibile notare una forte critica che Swift
muove nei confronti dell’empirismo, ovvero la nuova visione che si trova alla base della nuova
concezione moderna della vita la rappresentazione dei giganti avviene in maniera microscopica:
Gulliver scruta gli abitanti del regno attraverso un’analisi microscopica e per molti versi, proprio
per questo motivo, Gulliver assume la funzione di uno scienziato empirico(altro tratto di
modernità del protagonista); l’effetto, forse più impressionante, è che il corpo viene
rappresentato come mostruoso e deformato questa descrizione, parcellizata, comporta una
deumanizazione del corpo(descrizione propria del meccanismo empirico: tutto è ridotto alla
semplice materia e quindi vi è una separazione tra materia e intelletto universo meccanicistico);
al tempo stesso lo stesso Gulliver viene scrutinato in modo parcellizato dai giganti che lo
nominano come un gioco della natura. Questa risulta essere una critica di estrema modernità,
critica che viene anche ripresa a livello linguistico(p.133) vi è un PLAN STYLE, stile semplice per
rispettare meglio la verosomiglianza: tutti questi particolari, dice, aiutano a far capire anche agli
altri; questa sua dichiarazione per raccontare viaggi che palesemente non sono veri: in soldoni,
questo linguaggio empirico viene utilizzato proprio per rendere una menzogna, veritiera!.
3 LIBRO: In questo libro è presente una satira ancora più aspra che Swift fa nei confronti del
sapere della scienza moderna e, inoltre, in questo stesso libro viene affrontato un altro tema
molto importante, cioè le relazioni che intercorrono tra l’Irlanda e la Gran Bretagn