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La vita di Virginia Woolf
Cresce a Londra in una stimolante vita mondana fatta di incontri con molti dei maggiori intellettuali e scrittori dell'epoca. L'educazione casalinga vittoriana penalizza un po' le donne, ma Virginia legge e scrive molto cercando così di costruirsi una buona cultura. In questo suo viaggio formativo le è molto di aiuto il fratello Thoby che condivide con lei le opportunità di Cambridge. Tramite il fratello Virginia entra in contatto con quello che sarà il gruppo di Bloomsbury.
Bloomsbury nasce quando i figli Stephen rimasti orfani si trasferiscono nell'omonimo quartiere lasciando le porte della loro casa aperte a vari personaggi (spesso molto anticonformisti) e a discussioni di ogni genere. Virginia comincia a scrivere su un giornale (Times Literary Supplement) nel 1905. Nel 1912 sposa Leonard Woolf che le resterà amorevolmente accanto per tutta la vita. Ha frequenti crisi depressive, lunghi periodi di inattività spesso in
Virginia Woolf è stata una scrittrice britannica nata nel 1882 e morta nel 1941. Durante la sua vita ha lottato con problemi di salute mentale e ha trascorso periodi in cliniche di cura. (I primi due tentativi di suicidio sono del 1904 e del 1913).
Nel 1915 viene pubblicato il suo primo romanzo "Il lungo viaggio". Nel 1925 esce "Mrs Dalloway". Scrive ininterrottamente ogni volta che la sua lucidità mentale glielo permette. Il suo ultimo romanzo è del 1941 "Fra un atto e l'altro". Si suicida annegandosi nel fiume Ouse nel 1941 perché non riusciva a sopportare l'idea di non poter guarire dal suo male.
In "Mrs Dalloway" troviamo tutta Virginia Woolf. Ogni personaggio, ogni descrizione, ogni riflessione, ogni esperienza presenti in questo romanzo sono un aspetto della sua autrice. E così troviamo la vita mondana londinese, l'amore per le passeggiate nelle strade di Londra, l'affacciarsi del passato nel presente, un'attrazione saffica di gioventù, la vita, la pazzia, la morte... tutte le esperienze ed i colori della vita stessa di Virginia Woolf.
La storia
di per sé è piuttosto "scarsa": si tratta semplicemente della narrazione di una giornata, di 24 semplici ore vissute prima di tutto dalla protagonista (ma c'è davvero un'unica protagonista?) e da tanti altri personaggi che si incontrano/scontrano, si sfiorano, si scambiano per un attimo uno sguardo... Come succederà poi in "Gita al faro"(1927) e come era già successo nel "Ulysses" di Joyce (1922), la narrazione abbraccia il tempo di una giornata e fatti ed eventi di vita ordinaria. Niente eroi classici, quindi, niente avvenimenti eclatanti, nessuna azione che sia più sconvolgente di quanto possa esserlo una passeggiata per le vie di Londra... eppure siamo di fronte ad un romanzo del tutto nuovo ed a suo modo sconvolgente. La narrazione inizia proprio con "un'inquadratura" sul personaggio-filo conduttore del romanzo: Mrs Dalloway. La signora è molto occupata.nell'organizzare un ricevimento che avverrà a casa sua la sera stessa. Subito insieme alla finestra della casa aperta dalla signora stessa viene aperto anche uno spiraglio nella sua mente: dal passato tornano sensazioni e pensieri, si fondono con il presente, gli danno significato... e poi una strana sensazione "...un presagio, di qualcosa di terribile che era lì per accadere...", una sensazione di ieri, di ora, di poi. La signora Dalloway decide di andare a prendere lei stessa i fiori per il ricevimento e scende in strada. Subito viene avvolta dai rumori, dalla luce, dal brulichio di persone che sono in strada come lei, tantissime persone che si incontrano e poi magari non si rivedono più, ma ognuna delle quali ha una propria vita, dei propri pensieri, dei propri ricordi. E così la Woolf ci descrive qualche passante, ci apre altri spiragli su altre menti... ci fa vedere per la prima volta Septimus Warren.Smith. Il personale isolamento nei propri pensieri viene a eludersi in una bellissima descrizione corale dell'avvento di un aereo che attira la curiosità di tutti: tanti visi che si alzano verso il cielo, un mormorio continuo di interrogativi, esclamazioni, lamentele... Un'inquadratura più ampia sui cittadini londinesi che poi torna su Mrs Dalloway. Il frastuono, i rumori e il movimento terminano solo quando Clarissa Dalloway rientra nelle mura di casa "...come una suora che si ritira..." e rientra anche nel suo spazio interiore: e così ripensa alla sua attrazione adolescenziale per Sally, a Peter Walsh alle sue estati in campagna. Non le è possibile non pensare a quei periodi: la sua essenza sembra essere tutta concentrata là, come la chiave del presente... il presente è momentaneo, sfuggevole, stordente... non si può apprezzare e "sentire" pienamente il presente perché lo sivive in maniera quasi inconsapevole… il presente si vive meglio nel passato… il passato si riaffaccia vivo e pulsante ma meditato… le visioni che si presentano alla mente sono chiare, i sentimenti che le hanno accompagnate e che le accompagnano sono purificati da ogni interferenza… e non si possono fermare… Come un fantasma che si materializza dal passato, irrompe nella tranquillità del presente di Clarissa proprio Peter Walsh, vecchio pretendente rifiutato che è stato lontano per anni da Londra. Nel continuare a cucire quasi indifferente, Clarissa cerca di ergere una barriera alle mille emozioni e pensieri che la travolgono: dal passato al presente, da ieri ad oggi.