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Simboli di Movimento

Rappresentati dalle frecce:

  • Frecce d'orientamento o di trasmissione: determinano il movimento da un punto verso l'altro, la comunicazione, la trasmissione, la tendenza. Il senso viene determinato dal contesto.
  • Freccia d'aumento o ascendente: esprime l'aumento, lo sviluppo, il progresso.
  • Freccia di diminuzione o discendente: esprime la diminuzione, il regresso.

Simboli di Corrispondenza

  • Simbolo di relazione (/)
  • Simbolo di uguaglianza (=)
  • Simbolo di differenza (≠)
  • Simbolo di inquadramento ([ ])
  • Simbolo +
  • Simbolo -

Simboli di Concetto

Rozan li propone e li utilizza ma, come lui stesso afferma, possono essere sostituiti da qualsiasi altro simbolo purché di facile e immediata comprensione.

  • Paese
  • Internazionale
  • Mondiale W
  • Lavoro o manodopera w
  • Domanda o problema ?
  • Membri o partecipanti Ms
  • Commercio tr

consecutiva secondo Seleskovitch

Danica Seleskovitch ebbe un ruolo di grande importanza nella Scuola di Parigi che formulò la Teoria dei Sensi e la Teoria della Deverbalizzazione.

Fu una delle prime a sottolineare che l'interpretazione non consiste soltanto nella semplice trasposizione di parole.

Con il suo manuale "Lange Langue et Mémoire", Seleskovitch offre un'interpretazione critica delle note con osservazioni pratiche su un campione di interpreti professionisti; il suo lavoro consiste, quindi, in un contatto diretto con la realtà professionale.

Ella si concentra soprattutto sul vouloir dire, ovvero l'intenzione comunicativa dell'oratore.

Secondo la studiosa, l'ostacolo da superare per l'interprete è la parola in sé: l'interprete commette errori se rimane troppo attaccato alla parola.

La parola assume per Seleskovitch un ruolo secondario ed è la memoria ad avere invece quello primario.

Le note sono

un mezzo per potenziare le capacità di concentrazione ma sono comunque marginali. Sulla base delle sue osservazioni, l'interpretazione consecutiva può essere divisa in 3 fasi:

  1. verbale, in cui l'interprete riceve il discorso dell'oratore in lingua di partenza
  2. non verbale, che corrisponde all'analisi del discorso e alla memorizzazione
  3. verbale, in cui l'interprete restituisce il discorso in lingua d'arrivo

La consecutiva secondo Thiéry

L'interpretazione Consecutiva è considerata la realizzazione più compiuta, completa e complessa del processo di trasposizione di un discorso da una lingua di partenza a una lingua d'arrivo

La "lingua di partenza" viene spesso abbreviata con LP mentre la "lingua di arrivo" viene abbreviata con LA (in inglese Source Language SL e Target Language TL).

La lingua di partenza e quella di arrivo definiscono le lingue di lavoro.

La prima lingua di lavoro è

la lingua madre, a seguire la lingua più forte (inglese) con la quale si lavora in attiva e passiva (da ita a ing e da ing a ita). Si può lavorare anche con l'incrociata (da una lingua straniera a un'altra lingua straniera senza passare dalla lingua madre).

In consecutiva, l'interprete restituisce in un tempo unico o per segmenti di durata variabile, un messaggio formulato da altri e ad altri diretto. I segmenti sono di durata variabile perché la loro lunghezza dipende dall'oratore.

La consecutiva è:

  • un'operazione mentale, perché il discorso va compreso
  • un'operazione interlinguistica, perché il discorso va tradotto

Secondo Thiéry la consecutiva consiste in 3 tempi:

  1. Tempo forte: corrisponde con l'ascolto e l'assimilazione del senso
  2. Tempo forte: corrisponde con il discorso dell'interprete, il quale sarà facilitato nella restituzione del messaggio se questo lo tocca da vicino
(mobilisation affective =coinvolgimento emotivo) 3. Tempo accessorio: consiste con la presa di note. È considerato accessorio perché secondo Thiéry le note potrebbero anche non esistere. 1. Ascolto e assimilazione del senso (1° tempo forte) È considerato un tempo forte perché: - l'interprete non è il destinatario finale del messaggio - il discorso viene formulato in una lingua diversa dalla propria - il discorso contiene informazioni sconosciute all'interprete - il messaggio può anche non interessare l'interprete - l'interprete non condivide con la platea le stesse conoscenze e competenze - l'interprete dovrà fare uno sforzo maggiore per comprendere e restituire il messaggio in lingua d'arrivo Peculiarità: - l'interprete non può decidere cosa è importante dire o non dire, questo perché sarebbe anche una perdita di tempo. Non deve quindi fare riassunti o variare il

contenuto.- le difficoltà sono legate all'oralità in quanto la lingua orale è veloce (quello che è detto, è detto.) e inoltre se l'interprete non conosce l'argomento, sarà più probabile che faccia errori e che abbia una scarsa performance traduttiva.

2. Discorso dell'interprete (2° tempo forte)- il discorso deve essere credibile e naturale (fluido). Quando l'interprete prende il posto dell'oratore, deve essere in grado di riprodurre lo stesso effetto dell'oratore in modo da conferire un senso all'enunciato- richiede un'attenzione divisa: mentre l'interprete legge una parte di appunti, l'occhio sta già guardando la parte successiva. Ciò non avviene in automatico ma richiede uno sforzo ben preciso- la difficoltà principale è lo sforzo cosciente e costante per tutta la durata degli intervalli- l'interprete deve avere un'ottima competenza

Comunicativa anche se non è fisicamente di fronte al pubblico.

Sforzo cognitivo: bisogna sempre sapere ciò di cui si parla. La condizione essenziale per la quale il discorso dell'interprete sia convincente è la seguente: si deve sapere quello che si deve dire prima di cominciare a parlare.

Coinvolgimento -> mobilizzazione affettiva: sentimenti che suscitano nell'interprete quando traduce (esempio: se un argomento piace al traduttore, sarà più facile per lui tradurlo). La mobilizzazione affettiva facilita quindi il ricordo del messaggio dell'oratore nel bagaglio cognitivo dell'interprete.

Paradossalmente è più facile tradurre fedelmente l'intervento di un oratore con cui si è in profondo disaccordo rispetto a un oratore che ci lascia completamente indifferenti.

Engagement: atteggiamento critico e attivo dell'interprete ("tutti gli studenti sono invitati a giudicare l'oratore mentre lo ascoltano").

La presa di note (3º tempo accessorio)Non è un tempo forte ma accessorio perché secondo Thiéry, le note potrebbero anche nonessere prese.

Le note per Thiéry sono una memoria esterna ed inerte, strettamente personali e specifiche.

Thiéry insiste infatti sullo sforzo individuale dell’interprete affinché venga elaborato un sistemapersonale e propone una demitizzazione (ma non detronizzazione, né esautoramento) dellenote.

Le note:

  • prendere le note non significa fare stenografia
  • l’interprete deve annotare il senso e non le parole
  • sono strettamente personali e specifiche, differenziate da situazione a situazione.

Thiéry demistifica la presa di note, definendole un tempo accessorio e insistendo piuttosto suidue tempo forti dell’interpretazione.

Esistono dei buoni sistemi di annotazione per fare una buona consecutiva, ma comunque è daprecisare che il sistema di presa delle note non é unico:

Thiéry incoraggia infatti la creatività. L’INTERPRETAZIONE SIMULTANEA nasce nel 1945 durante il Processo di Norimberga. Avviene solitamente in una cabina insonorizzata, dove gli interpreti dotati di cuffie e microfono seguono il discorso dell’oratore in una lingua di partenza e restituiscono la traduzione simultaneamente in una lingua d’arrivo. L’interpretazione simultanea è un’attività complessa che comporta l’attivazione di risorse linguistiche, cognitive, psicologiche e neurofisiologiche. Secondo degli studi non è possibile eseguire un’interpretazione di qualità per più di 30-40 minuti, infatti è importante essere almeno in due in cabina. Il discorso dell’oratore viene ascoltato, analizzato e suddiviso in segmenti di significato, memorizzato e infine riformulato e restituito in una lingua d’arrivo, in un processo continuo senza interruzioni.

Le fasi dell’interpretazione simultanea:

  1. Ascolto e analisi del discorso dell’oratore
  2. Suddivisione in segmenti di significato
  3. Memorizzazione dei segmenti
  4. Riformulazione e restituzione in una lingua d’arrivo
ascolto4. concettualizzazione5. produzione Le 3 fasi avvengono simultaneamente e non in successione. Nel momento in cui l'interprete inizia a parlare, sta contemporaneamente traducendo quello che sta dicendo l'oratore. Décalage: lasso di tempo che intercorre tra il momento in cui l'oratore inizia a parlare e il momento in cui inizia a parlare l'interprete. È un tempo di pochi secondi che dipende dal tempo che serve all'interprete per cominciare a concettualizzare e a restituire qualcosa di sensato al livello di contenuti. Viene definito anche Ear-Voice Span (EVS) o temporal lag. L'interpretazione è una disciplina recente e ancora più recenti sono gli studi neurolinguistici che cominciano negli anni 70. Nel 1985, a Trieste, si hanno studi più approfonditi sulla neurolinguistica. Il linguaggio è un'attività motoria che fa capo all'atto del parlare e che coinvolge tutto il sistema motorio. Il sistemaIl sistema motorio si divide in: - sistema afferente o dei sensi: relativo alle sensazioni (detto anche sistema sensoriale) - sistema efferente o motorio: comprende le fibre che permettono il passaggio del cervello all'azione che compie il corpo umano. Gli emisferi celebrali del cervello si dividono in: - destro - sinistro e sono uniti tra di loro con le commessure. La più importante commessura si chiama corpo calloso e consente la comunicazione tra i due emisferi. Paul Broca, neurologo francese del 19° secolo, è stato il primo ad occuparsi degli studi dei due emisferi. Ha riscontrato un'asimmetria fra i due emisferi scoprendo che hanno funzioni diverse. Questa asimmetria è stata definita in simultanea Lateralizzazione, e significa che i due emisferi hanno funzioni diverse. Emisfero sinistro: - controlla la parte destra del corpo umano - si occupa del linguaggio (fono)
Dettagli
Publisher
A.A. 2019-2020
22 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/12 Linguistica italiana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Claudia1204 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Teoria e Prassi della Traduzione e dell'Interpretariato e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Libera Università di Lingue e Comunicazione (IULM) o del prof Pignataro Clara.