vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
La sapienza e l'ignoranza
È a metà strada tra l’ignoranza e la vera sapienza: nasce dalla prima e tende verso la seconda, ma solo se sa riconoscere le sue origini, cioè l’ignoranza da cui muove.
COMPITO
- Tendere personalmente verso la sapienza
- Rendere coscienti gli altri uomini della loro insipienza o ignoranza, perché possano intraprendere un cammino simile.
Strategia dialettica
Socrate mantiene la posizione di colui che non sa. Interroga i suoi interlocutori chiedendo di indicare il che cos’è di ciò che è oggetto di discussione. Procede confutando minuziosamente ciò che essi asseriscono di conoscere in proposito. È in grado di smascherare la presunta sapienza altrui, che è solo una sapienza apparente. Socrate finge di essere ignorante perché vuole che gli altri si mettano alla ricerca della vera sapienza attraverso il medesimo percorso: non sapere.
Le fonti
Aristofane – Nuvole. Socrate appare da una parte come.
Sofista/retore e dall'altra come fisico/naturalista, contrastando con alcuni giudizi: Platone. Nei dialoghi si contrappone esplicitamente ai sofisti Aristotele. Socrate non si sarebbe occupato di questioni naturali, ponendo al centro della sua attenzione l'uomo Aristofane chiama la scuola socratica pensatoio e fa comparire Socrate sospeso in una cesta, per poter meglio pensare sollevato da terra La commedia attacca gli artifici retorici e la sfida educativa dei sofisti, immaginando che, proprio per il ribaltamento dei ruoli reso possibile dalla capacità di far prevalere l'argomento più debole contro quello più forte, un figlio si senta in diritto di picchiare il padre Senofonte Viene negata l'assimilazione del socratismo alla sofistica: Socrate non si faceva pagare per le lezioni e considerava i sofisti dei prostituti della cultura, i quali mercificavano la sapienza. Socrate era invece un conservatore, legato alle tradizioni, rispettoso delle consuetudini.
Edelle divinità tramandate. Aspetto principale dell'insegnamento socratico è l'autarchia o autosufficienza: il giusto, o saggio, non ha bisogno di altro perché possiede già in sé quel che gli è necessario.
Aristotele fece di Socrate il rappresentante di una svolta: prima la filosofia si occupava di questioni naturali, con Socrate cominciò ad interessarsi di etica, scienza della morale.
Socrate fu anche l'inventore del ragionamento:
In senso più tecnico, il termine daimon sta anche a indicare ciò che guida l'anima nelle sue scelte: simile all'angelo custode. Il demone di ciascuno viene così a designare il suo carattere, la sua indole.