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HENRY FIELDING-TOM JONES

Viene considerato uno dei 4 padri della letteratura. Per Fielding serve una trattazione diversa

perché lui, oltre a non avere niente che a vedere con Richardson e imponendo un modello

letterario proprio, si auto-iscriveva all’interno della tradizione critica classica(matrice greco-latina)

ed è per questo che deve essere trattato singolarmente. Fielding si automette da solo perché

epica comica in prosa

sostiene che non scrive romanzi, ma di scrivere frase contestata ma

anche apprezzata: e.g Hegel sostiene che lo spirito dell’epica confluisca poi nel romanzo moderno

ma ci sono anche altri, tipo Jones, che hanno sempre disprezzato questa frase di Fielding.

Defoe

Ian Watt parla del rapporto che avevano e Richardson con l’epicaDefoe molto critico nei

confronti dell’epica: in primo luogo perché conduceva elle considerazioni etiche e morali dicendo

che gli antichi greci erano immorali e licenziosi; in secondo luogo criticava la figura di Omero in

quanto affermava che non era stato un buono storico perché aveva traviato i fatti, li aveva

raccontanti in modo completamente vago: non si sa se la battaglia di Troia sia mai accaduta

oppure no e in particolare all’interno di una polemica che sorse all’epoca sulla traduzione

dell’Odissea di Pope, Defoe scrisse che Omero era un imprenditore che si arrichì con questa storia

dei poemi epici, che faceva lavorare altri per lui: fatto sta che Defoe cercava di ricondurre l’epica al

suo modello di uomo medio-borghese con motivi economici e quindi logicamente minava alla base

quelli che erano i fondamenti dell’arte classica. In ultimo, Defoe criticava anche il fatto che questi

fossero pagani, che i poemi epici antico erano fondamentalmente pieni di motivi pagani,

meravigliosi-soprannaturali sosteneva che Omero avesse necessità di tutti questi orpelli perché

non era un cristiano il quale invece, utilazzando termini presi dalla bibbia, poteva esporre meglio.

Richardson

Anche è stato molto critico nei confronti dell’epica e di Fielding. Richardson era

addirittura arrivato a dire che tutti i mali del mondo provenissero dall’epica perché tutti coloro che

avevano letto opere epiche, erano divenuti immorali l’influsso dell’epica nella società moderna

aveva portato solo del male; questo perché R. credeva in un sistema di valori che non centrava

nulla con il sistema dei valori epici perché se l’epica da una parte dava un’idea di mondo e anche

un sistema di valori che era bellicoso, pagano, aristocratico e virile, R. aveva una prelidizione per le

donne ed era abbastanza convinto che a rendere un uomo onorevole erano le scelte morali a

prescindere del sesso e classe sociale. All’epoca di R. vi è anche da dire che l’epica era molto

impopolare e comparirono dei saggi(BLAQUEL) che parlavano dell’epica come qualcosa di

completamente alieno alla società dell’epoca e in particolare questo Blaquel sosteneva che per

capire e per leggere l’epica, bisognasse disabituarsi e disimparare quello che è la vita di tutti i

giorni(contro il romanzo moderno!); a scapito dell’epica vi era anche il modo in cui veniva trattata

la donna, e infine quando R. prese posizione sulla diatriba tra antichi e moderni, sostenne che in

particolare gli antichi erano stati creativi e originali ma non per merito ma perché furono i primi a

scrivere a differenza dei moderni i quali li considerava più originali perché potevano scegliere o di

provare a svolgere una facile imitazione(inteso come fare epica) oppure perseguire la via dell’arte.

Fielding era convinto che la maggior parte della decadenza del gusto letterario dell’epoca in cui

viveva fosse dovuta al fatto che molti scrittori e molti editori erano ignoranti per far vedere che

esisteva del gusto, decise di scrivere sotto l’egida della tradizione classica. Fielding

nell’introduzione del suo primo romanzo, parlava di come si potesse legare il suo romanzo al

genere epico: fece tutto un panegirico secondo cui esistevano diversi tipi di epica: epica tragica ed

epica comica scrisse che nonostante il suo romanzo non fosse stato scritto in versi, quindi maca

la metrica, poiché vi erano le altre caratteristiche dell’epica come la vicenda, la narrazione, i

sentimenti, i personaggi e un certo linguaggio allora si possa parlare di epica(Ian watt però dice

che è raro trovare un qualsiasi romanzo senza queste caratteristiche -.-); Sempre in questa

introduzione, scrisse che la distinzione tra i romanzi moderni e l’epica comica in prosa stava nel

fatto che l’ultima oltre ad essere piacevole da leggere, univa al dilettevole anche una funziona

didattica. Il punto è che questa, fa notare Ian Watt, è una nozione molto soggettiva e quindi

difficilmente applicabile agli altri scritti. Fielding cerca di tracciare uno schema di cosa è secondo

lui l’epica e sostiene che esiste il poema epico comico in prosa che è diverso dalla commedia così

come il poema epico tragico è diverso dalla tragedia diverso dalla commedia perché ha

un’azione più compiuta, più estesa e ha un maggior numero di incidenti e una maggior varietà di

personaggi. A quel punto traccia una distinzione tra romanzo comico e romanzo serio dicendo che

se nel romanzo di epica seria le azioni erano gravi e solenni, in quello comico erano leggere e

ridicole in più i personaggi erano umili e di basso rango e i sentimenti erano comici.

PARAGRO 4 DEL PRIMO CAPITOLO DI FIELDING(Ian watt, capitolo 8)

Si è capito che Fielding voleva scambiare il romanzo con la cosidetta epica comica in prosa; aveva

una sorta di ambivalenza di approccio al romanzo: da una parte voleva essere tragico e da un’altra

parte comico, da una parte epico e dall’altra romanzesco e quindi i personaggi di Fielding non

possono svolgere azioni eroiche in quanto l’eroismo avrebbe azzerato la comicità che dovevano

avere: ciò che in qualche modo rende più epico possibile i romanzi di F. è l’intreccio che è sempre

molto vasto, intricato e rappresenta sempre grandi stati di società. Ian Watt scrive che F. rende

l’epica come comica introducendo in un intreccio molto intricato, quindi epico delle battaglie

burlesche e le sorprese. Per quanto riguarda l’elemento della sorpresa F. rifiutò tutto ciò che era

di soprannaturale e meraviglioso che c’èra nell’epica tradizionale perché anche lui, come i suoi

contemporanei, riteneva che la verosomiglianza fosse un valore letterario; quindi il fattore “

sorprendente” in Fielding, dato che non poteva essere qualcosa di soprannaturale, era solamente

una seria clamorosa di coincidenza che soprende il lettore in Tom Jones, ad esempio, il

protagonista continua a girare per tutto il mondo e si manchi sempre di un secondo con la sua

amata Sofia. Questo fatto di manipolare così tanto l’intreccio, rendeva ovvio che ci fosse una

manipolazione della sequenza letteraria e quindi andava comunque a scapito della credibilità

dell’azione. Per quanto riguarda, invece, le battaglie burlesche: lui le introduce molte nei suoi

romanzi e c’è da notare che ci sono queste battaglie che vengono rese comiche non tanto per ciò

che raccontano: parodizza il modo tipico-epico. Perché ambivalente? Perché facendo queste

parodie si allontanava comunque dal mondo epico. Fielding nel suo cercare di creare questa sua

epica comica in prosa, nonostante fosse un conoscitore molto fine della critica letteraria, era

convinto che si poteva fare una descrizione epica e poi farla seguire da una descrizione comica e

questo è particolarmente evidente nelle descrizioni delle donne: sosteneva che quando entrava la

donna in scena, soprattutto l’amata, ci doveva essere un tono solenne, molto artefatto magari

vi era una scena comica e poi entrava in scena lei e quindi il tono cambia d’improvviso e questo

veniva percepito dai lettori come una sorte di presa in giro o comunque toglieva molto credibilità

alla scena. Ian Watt conclude col dire che Fielding non deve essere inteso come il padre dell’epica

comica in prosa e anzi è improprio parlare in questi termini di lui il fatto che ci si sia tanto

JOSEPH ANDREWS,

accaniti su questa introduzione al è semplicemente perché la società

dell’epoca non capiva ciò che scriveva F. e in larga parte rimase ossesionata a questo per via di un

pregiudizio dell’epica. Fielding scrisse quella sua introduzione e parlò di una epica comica in prosa

perché in qualche modo voleva nobilitare il suo lavoro. Perché l’epica non è il cardine della sua

AMELIA,

carriera? Perché, considerando il suo ultimo grande romanzo si parla più che altro di

analogia epica ed è questa la sua grande innovazione che si ascrive a F. l’intreccio è abbastanza

lineare e l’innovazione consiste nel fatto che ci siano solamente delle situazioni che ricordano un

poema epico: vi è una sorta di metafora narrativa che ricorda l’epica e in questo senso F. è stato

un’anticipazione di JOYCE. F. arriva al punto di pensare, soprattutto in AMELIA, che non ci fosse

bisogno del sorprendente/meraviglioso nei romanzi moderni perché già la società offriva tanta

varietà gli antichi erano costretti a rifugiarsi nel soprannaturale perché la loro società era

monotona e quindi dovevano distrarsi. Sempre per quanto riguardo il fatto che F. non sia tanto

legato all’epica, alcuni critici hanno fatto notare che forse il motivo per cui i suoi intrecci sono

curati in un certo modo e usasse un certo espediente letterario è dovuto al fatto che l’autore sia

stato per 10 anni perché è stato un drammaturgo. Altre innovazione sono l’introduzione del

narratore onnisciente e venne ricordato soprattutto perché mirò ad un modello letterario perfetto

che sebbene non ci riuscì ebbe un grande impatto anche nelle epoche successive perché impose

un canone, soprattutto nell’intreccio, che poi venne utilizzato da altri scrittori come Dickens.

2 CAPITOLO IAN WATT

Disputa critica di chi avesse più meriti tra Fielding e Richardson: abbiamo capito come F. avesse un

punto di vista molto originale sulla letteratura ed è per questo che è stato messo in contrasto con

l’altro grande della letteratura che è stato Richardson. Gran parte del dibattito è collegato lla

figura di questo JOHNSON che era molto critico nei confronti di F. nonostante dhe questo J fosse

un neoclassico lui e altri ritenevano che la differenza tra i due consisteva nel fatto che

Richardson impiegava personaggi naturali, F. utilizzava personaggi di maniera Richardson

Dettagli
Publisher
A.A. 2015-2016
4 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-LIN/10 Letteratura inglese

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher andrea22x di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letteratura inglese 2 e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Talarico Laura.