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ASPERGILLUS E ASPERGILLOSI
Per quanto riguarda gli Aspergillus, questo si riproduce in forma asessuata, in particolare dal
micelio vegetativo si origina un micelio riproduttivo con la formazione del conidioforo che è la
struttura che serve per portare in alto le cellule (vescicole) che per gemmazione formano i conidi.
Queste cellule possono essere distribuite su una fila oppure due, e se sono due avremo i fialidi che
sono le cellule più in alto, oppure le metule che sono quelle più in basso. E poi per riproduzione
sessuata con la formazione di spore. Questi funghi sono molto diffusi in tutto il mondo, sono molto
resistenti e presentano una struttura sempre filamentosa. Si diffonde nell’ambiente attraverso
l’aria, infatti poi viene inalato dall’uomo. Ogni giorno ne inaliamo un numero importante di conidi di
questo fungo. Tra i tanti, quello più interessato alla patologia umana è l’Aspergillus fumigatus. In
generale comunque questi funghi sono delle micosi opportunistiche che interessano soprattutto
l’apparato respiratorio (perché inalati) e possono dare origine a due differenti patologie:
l’aspergilloma o l’aspergillosi polmonare invasiva. In particolare i funghi che danno origine a dei
conidi o spore più piccole, queste possono raggiungere gli alveoli polmonari quindi dare
l’aspergillosi.
L’aspergilloma è una massa funziona che si sviluppa all’interno di una cavità e si può verificare
anche negli immunocompetenti se c’è un fattore favorente che lo permette. Ovviamente questa è
data da conidi o spore grosse che non riescono ad arrivare agli alveoli polmonari. Tra i fattori
favorenti possono essere bronchiettasie, interventi chirurgici, ecc. In seguito poi si moltiplicano nel
luogo in cui si sono localizzati ed in genere non danno sintomi, può però succedere che
raggiungano il sangue e portare ad una rottura dei vasi emottisi.
Per quanto riguarda l’aspergillosi polmonare invasiva invece, è la principale malattia causata,
sempre grazie a dei fattori favorenti a livello delle vie respiratorie inizialmente. I fattori favorenti
questa volta sono però gli immunodepressi. Il rischio è comunque correlato sia alla durata e la
gravità del fattore favorente che dalla concentrazione di conidi. La patogenesi ovviamente inizia a
livello delle vie respiratorie dove i conidi vengono fagocitati dai macrofagi e possono essere
distrutti. Se però questo non succede, possono germinare e proliferare, dunque arrivare nel circolo
sanguigno e provocare appunto l’aspergillosi disseminata o invasiva. Da qui poi viene diffusa agli
altri organi e dunque può provocare patologie importanti. Ci sono poi altre patologie correlate a
questo fungo, come le sinusiti, lesioni oculari, aspergillosi cutanea e quella definita ABPA, cioè
aspergillosi bronco-polmonare allergica, che è un’allergia quindi patologia non infettiva. In
particolare, le patologie non infettive che può provocare sono date dalla produzione di
micotossicosi, che sono appunto tossine e ne esistono diverse: le aflatossine, che si accumulano
negli animali e nell’uomo possono dare importanti patologie come anche carcinomi. Oppure le
ocratossine che invece portano a patologie acute.
A livello diagnostico, possiamo dire che se abbiamo un campione di cute o mucose, possiamo
attuare un esame diretto e istologico, mostrando la presenza dei miceti. Questo però non ci dice
precisamente quale fungo è perciò poi si può fare un esame colturale che ha valore diagnostico se
lo troviamo nella cute. Se lo troviamo in superfice non ha valore diagnostico in quanto in genere si
trova nell’aria.
Se vogliamo ricercare gli antigeni, viene usato il siero e possiamo cercare i galatto-mannani della
parete con la tecnica ELISA. Oppure possiamo cercare il DNA con la PCR-real time. Se vogliamo
invece cercare gli anticorpi, possiamo fare una diagnosi di aspergilloma o di ABPA, attraverso
l’immunoprecipitazione o il test ELISA.
FUNGHI DIMORFI: LO SPOROTHRIX SCHENCKII
Questo fungo è ubiquitario, un patogeno primario e ha una via di infezione trans-cutanea ed un
tipo di infezione sottocutanea. In particolare è l’agente della sporotricosi. Diciamo che si sviluppa in
genere nell’ambiente sotto forma filamentosa e poi si trasmette all’uomo in seguito ad un trauma
nella sottocute, e qui si trasforma in lievito. Negli immunodepressi poi causa malattia disseminata.
HISTOPLASMA CAPSULATUM
E’ un fungo patogeno primario, che ha come via di infezione la via aerea (tutti i dimorfi via aerea
tranne lo sporothrix) ed il tipo di infezione sistematico. (tutti i dimorfi sistematico tranne sporothrix)
In particolare questo agente provoca l’istoplasmosi. Si trova nell’aria fino alla morte, e quindi questi
vengono ispirati dall’uomo, e se la concentrazione è elevata riescono ad arrivare ai polmoni dove
vengono fagocitati e come lo sporothrix non germinano ma si trasformano in forma lievito e
utilizzano proprio i macrofagi per moltiplicarsi. Anche qui la malattia è correlata alla carica ed allo
stato immunitario dell’ospite. Per quanto riguarda le patologie comunque, siccome i macrofagi
diffondono nell’organismo, possono usarli per avviare una disseminazione. Comunque nell’ospite
immunocompetente, vanno incontro a guarigione benigna.
PENICILLUM MARNEFFEI
Anche questo è un dimorfo, però patogeno opportunista (tutti primari tranne questo) che segue
come via di infezione la via aerea e come tipo di infezione sistematica. In particolare, quando si
trova nei tessuti ovviamente si trasforma in forma lievito e può provocare una malattia che è la
penicilliosi, negli immunodepressi, negli ospiti normali, non da malattia.
CRYPTOCOCCUS (non è dimorfo)
Il cryptococcus è un fungo, in particolare un lievito, caratterizzato da cellule a forma di lievito e con
una capsula che è molto importante per causare l’infezione, infatti possiamo dire che tutti quelli
privi non sanno infettare. Questa capsula rappresenta un importante fattore di virulenza quindi, è
formata da polisaccaridi acidi fra cui il glucuronoxilomannano, il galattoxilomannano e le
mannoproteine ed ha delle funzioni importantissime in quanto inibisce la fagocitosi ed impedisce
l’opsonizzazione. Inoltre un altro fattore di virulenza molto importante è la presenza della melanina,
infatti il fungo produce l’enzima fenolo ossidasi che è l’enzima che permette la produzione della
melanina. Questa si deposita a livello della parete e contribuisce ad aumentare la resistenza.
Inoltre possiamo dire che questo lievito presenta un particolare tropismo per le cellulle del SNC,
probabilmente dato dalla presenza di alcuni precursori della melanina. Poi produce anche altri
enzimi importanti ovviamente come l’ureasi, la catalisi, la proteasi, ecc che servono per
sopravvivere dentro le cellule. Per quanto riguarda la riproduzione si riproduce per gemmazione.
In base agli antigeni capsulari possiamo distinguere 5 sierotipi diversi, che però li possiamo
distinguere in due specie: Il cryptococcus neoformans che a sua volta si divide in altre due varietà
in base al diverso sierotipo. Oppure il cryptococcus gattii che può presentare due sierotipi. Infine
però esistono anche altre specie che sono ibridi diploidi, cioè derivano dall’unione di due ceppi con
diverso sierotipo. Il sierotipo più diffuso è comunque quello A. Per quanto riguarda la patogenesi,
vengono inalate le spore e i conidi che sono presenti nell’ambiente o sugli animali, che riescono a
raggiungere gli alveoli polmonari e poi vanno a disseminarsi a livello del SNC (solo nel caso di
immunodepressi però, altrimenti la risposta immunitaria li elimina dagli alveoli polmonari). Se
questo avviene poi possono portare a delle forme cliniche importanti, come delle
meningoencefaliti. Oppure possono comunque manifestarsi anche problemi a livello polmonare,
come la polmonite, ecc. Diciamo che può provocare una forma cronica, oppure un’infezione acuta
nei pazienti affetti da AIDS. (nei polmoni) Oppure ancora una forma cutanea. Diversi tipi di
criptococcosi quindi.
La diagnosi da questo fungo viene fatta attraverso diagnosi diretta, cioè con l’osservazione
microscopica e con la ricerca di antigeni specifici, mediante l’agglutinazione al lattice. In particolare
con l’osservazione microscopica si possono notare delle lesioni cutanee e dunque usare il metodo
istologico, oppure si può studiare l’eventuale crescita con un metodo colturale.
I DERMATOFITI
I dermatofiti non sono un genere fungino, ma fanno parte vari generi di miceti filamentosi settati,
che non provocano mai patologie profonde, ma solo cutanee. Li possiamo classificare in base alla
morfologia delle strutture conidiali, alle ornamentazioni (cioè le ife laterali) e alle ife:
- Il genere Microsporum che produce numerosi macroconidi, settati, a forma di fuso e con parete
spessa. I microconidi invece sono poco numerosi e sono a forma di clava. Infine presentano delle
ife a racchetta.
- Il genere Trichophyton che produce macroconidi, con pochi setti, a forma di clava e con parete
liscia e sottile. I microconidi prodotti sono invece rotondi, clavati e si dispongono a formare delle
croci. Infine le ife sono a forma di racchetta con delle ornamentazioni a spirali o nodi.
- Il genere Epidermophyton che produce macroconidi a forma di clava, con pochi setti, e parete
liscia e spessore variabile. I microconidi sono assenti. (riassunto di questo)
Il loro habitat naturale è rappresentato in genere dal terreno, ma alcuni sanno anche moltiplicarsi
sull’uomo e animali. Epidemiologicamente li possiamo distinguere poi in:
-Dermatofiti geofili che vivono e si moltiplicano nel terreno, raramente su uomo o animali
-Dermatofiti zoofili vivono e si moltiplicano sugli animali dai quali poi possono essere trasmessi
all’uomo e non viceversa. In particolare sopravvivono nella cute, peli e capelli.
-Dermatofiti antropofili vivono e si moltiplicano sull’uomo, non si isolano dagli animali e possono
sopravvivere nell’ambiente solo all’interno di squamette cutanee, peli e capelli.
I loro fattori di virulenza e patogenicità sono rappresentati dalla capacità di aderire alle cellule
epiteliali, ovviamente, e dalla capacità di produrre cheratinasi, lipasi, ecc.
Possono causare diverse patologie contagiose chiamate dermatofitosi o anche definite tigne, che
prendono un nome diverso in base alla zona contagiata. Il contagio può essere interumano, o da
animale ad uomo e può essere diretto per contatto o mediato da veicoli. Le dermatofitosi
comunque non sono patologie opportunistiche. La tigna più diffusa è la pedis, cioè ai piedi.
I PROTOZOI:
La parassitologia medica è la br