Anteprima
Vedrai una selezione di 20 pagine su 116
Appunti Studio del Prodotto e del Processo Pag. 1 Appunti Studio del Prodotto e del Processo Pag. 2
Anteprima di 20 pagg. su 116.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti Studio del Prodotto e del Processo Pag. 6
Anteprima di 20 pagg. su 116.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti Studio del Prodotto e del Processo Pag. 11
Anteprima di 20 pagg. su 116.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti Studio del Prodotto e del Processo Pag. 16
Anteprima di 20 pagg. su 116.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti Studio del Prodotto e del Processo Pag. 21
Anteprima di 20 pagg. su 116.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti Studio del Prodotto e del Processo Pag. 26
Anteprima di 20 pagg. su 116.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti Studio del Prodotto e del Processo Pag. 31
Anteprima di 20 pagg. su 116.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti Studio del Prodotto e del Processo Pag. 36
Anteprima di 20 pagg. su 116.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti Studio del Prodotto e del Processo Pag. 41
Anteprima di 20 pagg. su 116.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti Studio del Prodotto e del Processo Pag. 46
Anteprima di 20 pagg. su 116.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti Studio del Prodotto e del Processo Pag. 51
Anteprima di 20 pagg. su 116.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti Studio del Prodotto e del Processo Pag. 56
Anteprima di 20 pagg. su 116.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti Studio del Prodotto e del Processo Pag. 61
Anteprima di 20 pagg. su 116.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti Studio del Prodotto e del Processo Pag. 66
Anteprima di 20 pagg. su 116.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti Studio del Prodotto e del Processo Pag. 71
Anteprima di 20 pagg. su 116.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti Studio del Prodotto e del Processo Pag. 76
Anteprima di 20 pagg. su 116.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti Studio del Prodotto e del Processo Pag. 81
Anteprima di 20 pagg. su 116.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti Studio del Prodotto e del Processo Pag. 86
Anteprima di 20 pagg. su 116.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti Studio del Prodotto e del Processo Pag. 91
1 su 116
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

Design for Assembly (DFA)

Cioè come si pensa ad ottimizzare la fase di assemblaggio fin dalle prime parti della progettazione.

L’assemblagio è una delle parti che maggiormente incide sul costo del prodotto e risulta critica dal punto di vista della sua qualità.

L’assemblaggio non è mai stato oggetto di studi e ottimizzazioni come è stato col DFM, per esempio. Questo perché è una fase svolta manualmente dall’uomo e quindi difficile da studiare e affrontare. In generale l’assemblaggio dà la qualità al prodotto, posso anche avere componenti perfetti ma se li monto male allora il prodotto finale è scadente. Per avere un prodotto di qualità devo avere sia alta qualità dei componenti che di assemblaggio, per il primo uso i controlli di qualità ma per il secondo non ho metodologie precise. L’assemblaggio è anche difficile da modellare. Whitney studiò il fenomeno.

dell'assemblaggio: la prima cosa che fece fu andare sul campo e raccogliere dati circa la percentuale dei vari costi di manodopera sul costo totale. Si nota che le lavorazioni che sono responsabili della produzione della parte incidono al massimo per il 40%, di manodopera spendo tantissimo di assemblaggio. Come posso ridurre questi costi? Nel secondo esempio si vede come riducendo il numero di componenti il costo di produzione sia praticamente lo stesso, ma si riducono moltissimo i costi di assemblaggio. Oltretutto riducendo la complessità del prodotto si appiana la differenza tra costi dell'assemblaggio manuale ed automatico, se l'assemblaggio è ottimizzato non si ha convenienza nell'affrontare una robotizzazione del processo (alti costi fissi). Tanto più l'assemblaggio manuale è ottimizzato, tanto più si alza il punto di pareggio che mi rende conveniente andare verso un sistema automatico. Nella maggior parte dei casi

L'assemblaggio è manuale. Gli assemblaggi possono essere attuati tramite tante strategie: una linea che porta i componenti, assemblaggi tramite robot o macchine specifiche. I robot da assemblaggio più venduti sono quelli di tipo SCARA, incredibilmente semplici, che hanno due assi di rotazione paralleli e uno sfilo verticale e permettono le operazioni di assemblaggio dall'alto. Le operazioni effettuate coi robot sono quelle più semplici in quanto facili da automatizzare, sono quelle che non richiedono particolare destrezza.

3.1 MANODOPERA VS ROBOT

I vantaggi dei robot includono sicuramente l'elevata ripetizione, laddove è semplice sbagliare e le operazioni per un uomo richiedono concentrazione il robot conviene (robot per piegatura di lamiere per esempio), oltretutto il robot è molto specifico ci sono vari polsi sui quali posso montare diverse utensili (polso verniciatore, polso avvitatore...). Per i robot essere portati da una mansione

all'altra è molto difficile in quanto serve un'opportuna programmazione, l'uomo è molto più flessibile ma soprattutto ha maggior capacità di improvvisazione e adattabilità. Ricorda che i robot sono usati per impieghi ripetitivi dove però l'errore può essere frequente per un uomo o anche in ambienti rischiosi dove è necessaria la sincronia con le macchine. Di solito l'assemblaggio manuale permette di adottare linee di assemblaggio su cui il prodotto scorre e le persone ci lavorano man mano che esso si muove. L'organizzazione della componentistica, soprattutto l'approccio "Lean manifacturing" sta spingendo molto sulla gestione dei singoli componenti che se ben organizzati possono ridurre i tempi di manipolazione. Esistono anche le stazioni automatiche: permettono di produrre grossi lotti di parti formate da piccoli componenti ma tassi produttivi molto alti. La postazione delle macchineè solitamente circolare (a giostra), ciò permette di far entrare il componente e farlo uscire da una linea praticamente accanto, in questo modo creo una linea d’assemblaggio circolare quindi molto meno ingombrante rispetto a una linea d’assemblaggio dritta che può creare problemi di logistica. Queste stazioni fanno uso di soluzioni automatiche per orientare i componenti sempre nella stessa posizione, se ciò non dovesse avvenire altri sistemi li toglierebbero dalla circolazione per reinserirli all’inizio. Questi sono chiamati “feeder” che solitamente sfruttano caratteristiche geometriche del componente stesso per far sì che quando un secchio di pezzi viene inserito nella stazione ogni componente venga messo nella stessa orientazione all’arrivo nella linea. Questi grafici mostrano le curve di convenienza delle varie soluzioni in funzione di vari PBP. Se voglio orientarmi velocemente nel capitale investito allora devo scegliere.

soluzioni economiche. Prendiamo 6 anni.In giallo si ha l'assemblaggio manuale, sull'asse X il numero di componenti da assemblare insieme e su Y il volume del lotto. Quando abbiamo un basso numero di parti conviene sempre l'assemblaggio manuale, ha bassi costi fissi e alti costi variabili ma non ho investimenti. Quando l'assemblaggio cresce come volume produttivo ma non come numero di componenti allora conviene la soluzione robotizzata (1 robot o 2 robot). Crescendo con la complessità trovo la soluzione con più robot (multistazione). Per numeri alti di produzione si è costretti a optare per sistemi a automazione rigida, quindi bassissima flessibilità, se il numero ha pochi componenti ma alti volumi appunto scelto la giostra. All'aumentare anche del numero di componenti mi merita optare per una linea d'assemblaggio.

Ricapitolando: pochi pezzi → assemblaggio manuale, numero pezzi intermedio può convenire la robotizzazione.

Per produzione di massa si sceglie la giostra se i componenti sono pochi o linea se sono molti. Per PBP bassi conviene evitare l'investimento e infatti si alza la parte gialla del grafico. L'industria 4.0 è un paradosso in quanto vorrebbe produrre in massa ad alta customizzazione ma usando soluzioni robotiche, che sono aspetti che stridono parecchio. Più voglio una produzione flessibile più mi conviene usare soluzioni flessibili (manodopera).

Esistono anche "banchi di pre-montaggio" posti prima della linea d'assemblaggio. Nelle linee d'assemblaggio non possono finirci tutte le operazioni in quanto per alte complessità ci sono operazioni che ritarderebbero molto la realizzazione visti i tempi preparativi molto lunghi. È chiaro che nella linea metto operazioni che sono sincrone, cioè realizzabili tutte nello stesso tempo circa. Per ovviare al problema uso questi banchi che preparano il componente al suo ingresso in linea. Per esempio,

operazioni come la realizzazione di un numero di serie richiedono tempo e non possono essere fatte in linea, quindi le eseguo fuori dalla linea prima che il componente vi entri. Nelle linee un'altra soluzione usata è quella di mettere tutti i componenti in un vassoio, ciò aiuta sia nel controllo qualità che in un controllo che si accerti della presenza di tutti i pezzi in quanto questi vassoi contengono appositi scompartimenti sagomati per i vari componenti, in questi vassoi di solito non si trovano guarnizioni e bulloneria. I vassoi sono solitamente preformati in schiuma, ovviamente i cassetti si fanno per grandi lotti produttivi. Alle volte esistono cassette generiche dove non vi sono alloggi per i singoli componenti. Nelle linee sincrone il prodotto avanza ogni tot minuti. Le linee d'assemblaggio possono sembrare molto rigide in quanto sono programmate per lavorare sempre con lo stesso numero di pezzi, ma a dire il vero posso riorganizzarle facendo variare il

numero distazioni (realizzo il prodotto con 8 stazioni invece che 10) ma ciò richiede più lavorazioni per ogni fermata e anche una manodopera molto flessibile. Ricorda che la manodopera ha il vantaggio legato alla capacità di intervenire a improvvisi problemi tramite la loro capacità di reazione, i robot hanno bisogno di una programmazione per qualunque azione.

3.2 KEY CHARACTERISTICS

L'assemblaggio come detto è in generale l'operazione che determina la qualità del prodotto. Per pianificarlo è necessario mettere in evidenza le caratteristiche principali del prodotto e quindi definire la sequenza ottimale della procedura. Esempio, spillatrice, perché essa funzioni a livello di assemblaggio è necessario che martello e incudine siano allineati, (parte che scende dall'alto e parte che piega lo spillo) se non lo sono posso anche avere le geometrie singole perfette ma difficilmente la spillatrice funziona. Quindi sono

definite le "caratteristiche chiave" di assemblaggio, cioè quelle qualità fondamentali per far funzionare l'assemblaggio stesso. La prima cosa che ci si chiede è quali sono i vincoli geometrici da rispettare, da lì risalgo alla catena di tolleranze per capire come garantirla. Altro esempio, assemblaggio per saldatura: la caratteristica chiave tra cofano e telaio dell'automobile sarà il gioco che rimane tra il cofano e il passaruota e questo risultato non dipende tanto dalla tolleranza del cofano o del passaruota, ma da come sono collegati reciprocamente i componenti dall'inizio al momento del cofano. Oppure due sportelli hanno come KC il gioco tra essi e tra il telaio, queste sono indipendenti tra loro ma devono essere soddisfatte insieme il che può generare dei conflitti. L'assemblaggio deve permettere il contemporaneo soddisfacimento delle due richieste. Esistono varie tecniche per fare ciò che noi non

Studiamo. L'assemblaggio valuta in modo importante anche quali sono i vincoli per bloccare il componente: quando avvitiamo un carter su un prodotto mettiamo un certo numero di viti, ma questo a livello di assemblaggio genera dei problemi; infatti, all'aumentare dei vincoli rischio sempre di più che i fori siano male allineati. Per far sì che un assemblaggio sia efficiente devo bloccare il numero minimo di GDL del sistema, se esagero il sistema mi diventa iperstatico e rischio errori.

3.3 SISTEMI SOVRAVINCOLATI E SOTTOVINCOLATI

Le possibilità sono di avere un assemblaggio sottovincolato (una porta, in quanto ha 5 GDL bloccati su 6) che è caratteristico di un meccanismo/cinematismo, ci sono assemblaggi poi sovravincolati, cioè metto più vincoli per bloccare la posizione del componente, in tal caso ho 3 opzioni: montaggio perfetto (impossibile), montaggio largo (il pezzo non ha una posizione determinata) o montaggio stretto (tutti i vincoli toccano).

il pezzo e lo schiacciano generando delprecarico). In questo ultimo caso l'unico modo per esegu
Dettagli
Publisher
A.A. 2021-2022
116 pagine
3 download
SSD Ingegneria industriale e dell'informazione ING-IND/35 Ingegneria economico-gestionale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Frensisco99 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Studio del prodotto e del processo e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Firenze o del prof Campatelli Gianni.