Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
Guerra di Modena
Per i senatori tradizionalisti, però, il pericolo non era rappresentato dal giovane Ottaviano, ma dal grande capo Marco Antonio, e quindi avendo bisogno di un esercito per combatterlo, accettano le forze militare che Ottaviano mette loro a disposizione. Viene quindi eletto senatore, pur non avendo nessun cursus honorum alle spalle, che ottiene dal senato la cooptazione tra i suoi membri e, insieme ai consoli del 43 a.C, due ex ufficiali di Cesare, combatte e vince Antonio nella guerra di Modena. Antonio perse, e si ritirò nella Gallia meridionale dove unì le forze con un altro generale di Cesare che governava la Spagna. Poiché entrambi i due consoli ex ufficiali di Cesare erano morti, Ottaviano chiede al senato il consolato per sé, con un salto di tutta la carriera politica, ricompense per i suoi soldati e l'approvazione di una legge che istituiva delle coorti che avrebbero dovuto giudicare i cesaricidi. Il senato ovviamente si riunì ma, di
fronte a questo ri uto, Ottaviano marcia su Roma al ne di farsi eleggere console nel 43, sgominando ogni opposizione con le armi. Si fece chiamare Gaio Giulio Cesare Ottaviano, presentandosi come il glio adottivo di Cesare, per attirare su di sè le simpatie delle masse cesariane. A questo punto, sentendosi ormai su cientemente forte, con un completo voltafaccia propone ad Antonio e a Lepido un’alleanza che viene subito accettata. Nasce quindi il SECONDO TRIUMVIRATO. Il primo fu quello del 60 tra Cesare, Pompeo e Crasso, ma a di erenza del precedente che era un accordo privato, questo era invece una vera e propria magistratura che conferiva loro il titolo di TRIUMVIRI COL COMPITO DI RIFORMARE LA COSTITUZIONE. Nella scelta del titolo imitano Sylla, e come lui pubblicano nuove liste di proscrizione, con centinaiadi senatori e cavalieri che vengono uccisi e i loro beni con scati. Una delle vittime più note delle proscrizioni dei secondi triumviri è proprio Cicerone. I triumviri,come prima cosa, rivolgono le loro armi verso oriente, dove Bruto e Cassio avevano ottenuto un esercito importante. C'era anche un altro avversario che era Sesto Pompeo, figlio di Pompeo già sconfitto una volta con il fratello, che approfittando delle difficoltà era riuscito ad occupare la Sicilia, minacciando i collegamenti tra Roma e le province, ma era considerato poco più di un pirata. Sembrò quindi urgente attaccare gli uccisori di Cesare, ma prima si provvide alla divinizzazione di Cesare e all'istituzione del suo culto, al fine di trarre maggiore vantaggio Ottaviano stesso, che a partire da quel momento si fece chiamare 'dio figlio del dio'. Lo scontro decisivo con i Cesaricidi avvenne a Filippi in Macedonia nel 42 a.C, e i veterani di Ottaviano e Antonio ebbero la meglio sull'esercito di Bruto e Cassio che si uccisero. La fine dei Cesaricidi pose fine ad un problema soltanto rinviato che era la rivalità tra Antonio ed Ottaviano. Entrambirivendicavano la familiarità di Cesare dal punto di vista sia politico che famigliare, ma negli anni successivi ci si avvicinò sempre più al conflitto. Dopo Filippi, infatti, Antonio si occupa delle province orientali di cui da governare e sempre in brillazione per la questione partica, mentre Ottaviano ricorse alla sistemazione delle terre ai propri soldati, ricorrendo all'espropriazione delle terre. Stando in Italia Ottaviano deve vedersela con Sesto Pompeo, mentre a Lepido tocca il comando dell'Africa, un comando importante ma meno rispetto agli altri due. La posizione di Ottaviano in Italia era molto difficile, soprattutto per le espropriazioni, però se condotta a buon fine avrebbe potuto consentire a Ottaviano di crearsi una base politica e militare non meno forte di quella di Antonio, soprattutto con la sua permanenza in Italia che lo avrebbe tenuto a stretto contatto con Roma che era ilCentro del potere. L'assegnazione di terre ai veterani era tra i più difficili perché non c'era più agropubblico e bisognava espropriare terre private. I triumviri si incontrarono poi a Brindisi per confermare il loro accordo con qualche aggiustamento nelle sfere di influenza. Ottaviano avrebbe dovuto rafforzare il suo controllo sull'Italia e sull'Occidente, mentre Antonio avrebbe rafforzato il controllo ad est. Il tutto fu suggellato dalle nozze tra Antonio e Ottavia, sorella di Ottaviano. Sesto Pompeo, a cui dovettero riconoscere il controllo di Sicilia, Sardegna e Corsica, fu un problema il cui rimedio era imporgli di liberare il mediterraneo dai pirati, accordo che venne siglato nel 39, chiamato ACCORDO DI NISEO. L'equilibrio durò poco con Sesto che riprese subito a fare scorrerie, ma nel 36 a.C una flotta guidata da Agrippa lo sconfisse in Sicilia a Milazzo e Nauloco, con la successiva fuga di Sesto in Oriente dove venne ucciso.
L'anno dopo, Lepido, che aveva partecipato con Ottaviano contro Sesto, pretese per sé il controllo della Sicilia, ma le sue truppe lo abbandonano passando dalla parte di Ottaviano che quindi lo dichiara decaduto dei suoi poteri e passa a controllare anche l'Africa. Quindi Lepido continua a mantenere il titolo di ponte ce massimo, titolo che conserverà fino alla morte nel 12 a.C.
La vittoria consente ad Ottaviano di presentarsi in Italia come colui che ha riportato la pace, ma rimaneva Antonio che pensava di conquistarsi quell'alloro militare contro i Parti che non era riuscito né a Crasso né a Cesare. Quindi per sostenere questo sforzo bellico, la sua prima necessità fu di ordine finanziario. Impone forti tributi alle comunità dell'Asia, accusate di aver sovvenzionato i Cesaricidi, e poi si preoccupa di procurarsi l'alleanza di Re e principi orientali, col regno più potente che era l'Egitto, immensa riserva di
risorse economiche. L'Egitto si trovava sotto il regno di Cleopatra VI e Cesarione. Vennero convocati nella Turchia meridionale, e la regina induce il triumviro a trascorrere l'inverno del 41-40 in Egitto come suo ospite. Anche Antonio venne irretito dalle grazie di Cleopatra, dalla cui unione nacquero due gemelli, e il matrimonio che Antonio aveva stipulato con Ottavia fallisce. Pur con qualche difficoltà, quindi, Antonio impone il controllo sull'Oriente, celebrando anche una vittoria sui Parti ad Alessandria, distribuendo i territori occupati da Cleopatra ai suoi gli e a Cesarione. Tutto questo permise ai suoi nemici di presentare i suoi atti come un qualcosa di compiuto non in favore di Roma ma in favore dell'Egitto. Tutte queste notizie raccontate a Roma e subito di use dalla propaganda di Ottaviano suscitano un grande scandalo. Poi organizza una serie di manifestazioni in occidente in cui lui viene proclamato come comandante dell'esercito nella guerra.contro l'Oriente e tutti i cittadini gli giurano fedeltà. Questo perché Ottaviano con la sua propaganda aveva fatto sì che la gente pensasse che Roma fosse minacciata da una coalizione di forze orientali, e come nemico viene presentato l'Egitto. Ottaviano non presenta la guerra contro Antonio come una guerra civile, ma come una guerra contro la regina d'Egitto, e Antonio poteva essere presentato come nemico dello stato, e in nome della repubblica di Roma nel settembre del 31 a.C Ottaviano affronta ad Azio, in Grecia, Antonio e Cleopatra. Le forze di Antonio erano più numerose ma erano divise, perché molti ufficiali erano disposti a battersi per la sua causa, ma lo esortavano a separare la propria sorte da Cleopatra, per evitare l'accusa di essersi alleato con una regina straniera e poiché questi consigli non furono ascoltati cominciano le diserzioni. Quindi mentre le truppe di Antonio siassottigliano quelle di Ottaviano diventano più forti, e quindi Antonio si ritira in Egitto con la otta, ma quando arrivarono ad Alessandria sanno che la scon tta è imminente e, quando l'anno dopo Ottaviano arrivò in Egitto, si suicidarono. Si conclude quindi con la battaglia di Azio l'età delle GUERRE TRIUMVIRALI, una serie di guerre sociali in cui Ottaviano appare come salvatore. Ottaviano fu molto attento a gestire il proprio potere personale, lui che era stato largamente responsabile delle violenze della guerra civile, lui che si ritrova nella necessità di giusti care gli inizi completamente illegali del suo potere, dovendo anche far dimenticare le sue atrocità nelle con sche violente e nelle proscrizioni. Però è rimasto l'unico detentore del potere, e così poté porre mano alla riorganizzazione dello stato che vediamo ora. 13 anni dopo la morte di Cesare avvenuta nel 44, nel 31 Ottaviano
raccoglie l'eredità politica del suo padre adottivo e si trova nella necessità di scegliere il modello a cui ispirare la propria azione politica a Roma. Ottaviano ha di fronte a sé 2 modelli fallimentari: - quello di Cesare - quello di Marco Antonio suo rivale Ottaviano aveva ritorto contro Antonio gran parte delle classi dirigenti proprie perché Marco Antonio in Oriente aveva fatto proprio un modello di potere inconciliabile con le tradizioni romane, cioè il modello autocratico della monarchia ellenistica. Ottaviano, quindi, organizza a Roma una classe dirigente tradizionalista che contro il suo avversario ha funzionato alla perfezione. Ottaviano dovette accentuare il suo potere, salvando però le istituzioni repubblicane, cercando di compendiare il potere personale con la salvaguardia della repubblica. Il suo capolavoro politico, che determinerà l'organizzazione dello stato romano fino al III secolo d.C., è un sistema che sipresenta propagandisticamente all'opposto di quello che era in sostanza. Gli storici hanno provato a presentare il modello come un impero senza imperatore o una monarchia senza re, per cogliere al meglio l'essenza di un'operazione politica molto complessa e in qualche modo paradossale. Lui si farà chiamare 'RESTAURATORE DELLO STATO', ma in realtà è proprio Ottaviano che stravolse l'organizzazione tradizionale, organizzando una vera e propria rivoluzione che però viene presentata agli occhi dei suoi contemporanei come una restaurazione delle istituzioni repubblicane.
Nel 32 Ottaviano aveva ottenuto i pieni poteri nella guerra contro Antonio e Cleopatra grazie ad una specie di plebiscito in Italia e nelle province occidentali col 'consensus universalis' e dal 31 al 23 a.C, si fa eleggere ogni anno al consolato insieme a colleghi a lui fedeli. Però anche questo sistema non poteva durare all'infinito perché
i grande instabilità politica e sociale, caratterizzato da violenze e repressioni. La popolazione era oppressa e privata delle proprie libertà fondamentali. La situazione economica era disastrosa, con alti tassi di disoccupazione e inflazione galoppante. La corruzione dilagava a tutti i livelli della società, mentre le disuguaglianze sociali si accentuavano sempre di più. La censura era diffusa e la libertà di stampa era praticamente inesistente. Le elezioni erano truccate e il governo era dominato da un'unica fazione politica. La giustizia era corrotta e i diritti umani venivano sistematicamente violati. La popolazione era costretta a vivere in condizioni di estrema povertà e miseria. La repressione politica era diffusa e chiunque osasse criticare il regime veniva perseguitato e imprigionato. La libertà di espressione era soffocata e le idee diverse venivano represse. La popolazione viveva nel terrore costante di essere sorvegliata e denunciata. Era un periodo buio e oppressivo, in cui la democrazia e i diritti fondamentali erano solo un lontano ricordo.