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Camera degli Sposi nel Castello di San Giorgio

A1474 nel torrione nord est del Castello di San Giorgio la così chiamata Camera degli Sposi, non perché vi dormissero i consorti, ma per la loro raffigurazione in uno degli affreschi. Si tratta dunque di un'etichetta moderna, laddove le fonti antiche parlano piuttosto di È una stanza quadrata non altissima, dove, con elementi reali - quali porta, finestra e camino - e dipinti si simula una sorta di loggia all'aperto, caratterizzata da colonne come sedi dipinte decorate con tendoni oro e azzurro. L'idea è quella di sfondare la parete fossimo in un padiglione all'aperto, dove emergono il paesaggio (più disteso, seppur comunque all’antica) e le figure, ad eccezione del tramezzo dove si trova la corte. Il padiglione è come chiuso da tende dipinte che si aprono e si adagiano sugli elementi reali. Il basamento è decorato a tondi in stile donatellesco, ampiamente citati in tutto il poi veneto. In alto si

Il soffitto è dipinto con ritratti clipeati degli imperatori del passato, creando un confronto tra il regnante moderno e quelli antichi. Sopra di esso è dipinta una ghirlanda che simula un balconato con un oculo al centro di un padiglione, aprendosi al cielo (poco atmosferico, come si può capire dalle nuvole ritagliate): un esempio del primo "sotto in su" della pittura italiana. Il modello è tratto dal primo sfondato dell'oculo del Pantheon. Le figure sono schiacciate, erronee dal punto di vista prospettico, con piedi tagliati, gambe larghe, busti assenti e teste grandi. Sono presenti grandi arditezze prospettiche: un vaso in bilico come se stesse cadendo verso l'osservatore, puttini che si affacciano attraverso la balaustra e altri che appoggiano i piedini sul cornicione. L'opera è ricca di artifici prospettici.

Un'altra straordinaria opera è il Lamento sul corpo di Cristo. La lastra tombale è vista di scorcio, con i piedi grandi che emergono.

leggermente; le ferite sono leggermente slabrate e sembrano profonde; il busto e le gambe sono schiacciate, le spalle e il collo sono assenti (posti a livello del busto). L'aspetto patetico è fortemente accentuato, come si può notare dalle feriti e dai volti (tagliati) degli astanti, devastati dal dolore.

Lavora anche per Isabella d'Este, moglie di uno dei Gonzaga, una collezionista appassionata di antichità, al cui studiolo lavoreranno anche altri grandi artisti del calibro di Correggio e Leonardo, in particolare:

- Minerva scaccia i vizi: dove la dea entra a passo di corsa, come una dea vendicatrice, nel giardino delle virtù, raffigurate come menadi danzanti, a scacciare i vizi; c'è uno studio del nudo, degli affetti e del movimento.

- Qui è raffigurata una danza, in parallelo alla Primavera di Botticelli a Firenze. In lontananza si può scorgere un soggetto caro agli antichi: Vulcano - il cui mantello rosso svolazza al vento.

suggerendo l'idea di movimento- che forgia le armi nella sua officina. La presenza di aria circolante rispecchia le esigenze di movimento albertiane. Mantegna fu anche autore di incisioni che contribuirono alla diffusione di modelli antichi, (battaglia, anche se portati all'estremo, caricati. Esempio: Battaglia delle divinità marittime il pathos, il nudo, il movimento). Sappiamo che anche andò anche a Roma, dove copiò l'arte antica per imparare, come possiamo notare in un disegno che riprende l'arco di Costantino, dove il personaggio ha la bocca aperta, i capelli svolazzano al vento (idea di movimento), il cavallo è rampante. Si presume che Mantegna abbia realizzato un proprio autoritratto scultoreo nella cappella funeraria, nella Basilica di Sant'Andrea, dove lavorò negli ultimi anni della sua vita. Le fonti lo citano come grande scultore, ma non ci è pervenuto nulla. Si tratta di un busto all'antica, dalla

personalità fortemente patetica. Ricordiamo che Plinio diceva che le opere reflettevano il temperamento, la psicologia dei loro rispettivi autori e parlava di cattivo che potrebbe essere attribuito a Mantegna ed essere la chiave di lettura dei suoi carattere, lavori. (colui che osò sfidare Apollo in Si ipotizza anche che un nudo all'antica raffigurante Marsia una gara di musica), legato ad un tronco pronto per essere scorticato, come punizione per la sua tracotanza. Alcuni fori suggeriscono che sia stato trasformato in un San Sebastiano.

Nudo all'antica, testa patetica

Il (/Trionfi, erano infatti nove tele che componevano un'unica Trionfo di Cesare raffigurazione), una delle ultime grandi opere di Mantegna e venduta a Carlo I, si articola in nove tele di grandi dimensioni, raffigurante appunto una concitata processione trionfale in seguito ad una grande vittoria in battaglia. Tenta di fare una ricostruzione archeologica fedele di come si svolgevano questi trionfi,

sulla base della lettura dei testi antichi, reimmaginando manufatti non pervenuti. Nei trionfi si portavano quadri raffiguranti le fasi della battaglia (fonti letterarie); sul carro vi erano piccole statuette portate a spalla, armi, vasellame, corazze. Possiamo notare anche il busto di Faustina, facente parte della collezione di Mantegna e sottrattogli da Isabella D'Este. Perché molte chiese gotiche erano prive di facciata? Poiché le chiese si iniziavano a costruire dall'abside, dalla parte sacrale verso l'esterno, talvolta esse rimanevano incomplete e prive di facciata o cupola, ultimi elementi realizzati. A Firenze i casi in particolare erano: la Chiesa di Santa Maria del Fiore, completata da Brunelleschi, che staccò completamente, dotandola di una facciata di gusto rinascimentale; la Chiesa di Santa Maria Novella, completata appunto da Leon Battista Alberti; Santa Croce e il Duomo, completati nell'Ottocento con una facciata in falso gotico. Il grande teoricodel Rinascimento è noto l'architetto di famiglia Leon Battista Alberti, che ricorda molto Brunelleschi nella sua opera fiorentina. È la mente dietro Palazzo Ruccellai, un esempio di citazionismo romano con paraste, capitelli e finestre studiate dall'antico, e porte di tipo nuovo. L'architettura a pietra vista (bugnato) è caratterizzata da una scelta meticolosa delle pietre e una muratura regolare. La struttura del palazzo era di tipo gotico. Alberti realizza anche la facciata della Chiesa di Santa Maria Novella. Egli non stacca completamente lo stile originale, ma cerca di armonizzarlo con lo stile rinascimentale. La parte inferiore della facciata, realizzata in marmo bicromo bianco e verde, conserva gli originali archi a sesto acuto. La parte superiore è caratterizzata da un timpano greco, volute e spartizioni regolari che suggeriscono la presenza delle tre navate all'interno, riproducendo gli spazi interni geometrizzandoli. A Mantova, Alberti realizza la Chiesa di... (testo incompleto)Sant'Andrea, ampiamente alterata. Ripropone in facciata, molto più che a Firenze, una sorta di mausoleo antico, timpanato, con un arcone simile all'Arco reinventa gli elementi antichi per di Trionfo: far capire che non si tratta di una chiesa gotica. L'interno è caratterizzato da un'architettura classica, dominato da una volta cassettonata, ed è particolarmente ornata (aspetto che lo distanzia da Brunelleschi). Lezione VI-VII: Maniera Moderna *testo in verde: aggiunte dal manuale o frutto di ricerche personali relative al contesto storico. *testo in blu: aggiunte dal manuale o frutto di ricerche personali relative alle opere. Artista di corte di Cosimo I a Firenze nella prima metà del Cinquecento, scrive le un'opera Vasari, Vite, dedicata alle biografie dei grandi artisti, uscita in due edizioni: 1550 edizione torrentiniana; 1568 edizione giuntina, più ampia rispetto alla precedente, nella quale risponde ad alcune critiche. Taleedizione è stata arricchita con le note di Gaetano Milanese nell'Ottocento. Qui identifica tre grandi momenti della storia dell'arte: - Trecento fiorentino, momento in cui nasce l'arte assolutamente fiorentina con Cimabue e Giotto (Vasari ha una visione toscano centrica); - (= stile) quattrocentesca; Maniera antica - cinquecentesca, inaugurata da Leonardo, che costituirà il punto di svolta dell'arte Maniera moderna fiorentina. All'interno della maniera moderna si trova anche la corrente del Manierismo (termine introdotto in età contemporanea). I protagonisti della maniera moderna, sono Michelangelo, Raffaello, Giorgione, Fra Bartolomeo, Andrea del Sarto, Correggio, Parmigianino, Rosso Fiorentino, Sebastiano del Piombo e diversi seguaci del Sanzio. Vasari specifica quali siano le cause che hanno portato a questo progresso nel Cinquecento, in particolare la riscoperta di alcune opere antiche, dalle quali siè ripresa la naturalezza e la giustezza dei corpi, e il contributo Leonardesco, con il quale la pittura diventa sempre più espressiva e realistica. Cita diverse opere che avrebbero influenzato questo progresso, alcune già scoperte in passato come la Venere de' Medici (ripresa da Masaccio e Botticelli) e l'Apollo del Belvedere, e alcune rinvenute proprio in quel periodo come il Laocoonte o il Torso del Belvedere. "progresso dell'arte" fiorentini prima di Vasari, alimentata dalla conoscenza degli scritti di Plinio il Vecchio, Cicerone. Tale concezione trovava fondamento nella possibilità di riconoscere una linea di sviluppo delle tecniche e delle convenzioni di rappresentazione in direzione della natura sempre più accurata e convincente. L'arte dunque non era più considerata solo un'attività manuale, ma fondata sull'acquisizione di.

principi teorici e scientifici. Gli artisti condividono il gusto e la cultura dell'élite intellettuale, per cui si trasformano in cortigiani, assimilando il nuovo stile di vita delle corti. La maniera moderna nasce a Firenze e si irradia per tutta Italia, grazie agli spostamenti dei suoi iniziatori. Alla discesa di Carlo VIII in Francia, che segna la rottura dell'equilibrio politico degli stati italiani, fanno seguito le sommosse fiorentine, la caduta del ducato milanese e la crisi veneziana di inizio Cinquecento. Anche la politica di Roma voluta da Giulio II non ha vita lunga e trova realizzazione solo nelle opere degli artisti. Le incertezze politiche incrinano definitivamente le certezze dell'uomo nel mondo e nella storia, presupposto principale dell'arte del Rinascimento. È legato sia a Firenze sia al Nord Italia in particolare a Milano, dove inaugurerà la maniera moderna. I suoi esordi fiorentini vedono la formazione

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A.A. 2019-2020
73 pagine
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SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ART/02 Storia dell'arte moderna

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher alternema di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia dell'arte moderna e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi della Basilicata o del prof Acanfora Elisa.