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REALTÀ CITTADINE DI VILLAGGIO TERRITORI FRAZIONARIE NON ESTESIR.S.Lopez

“l’Italia è sempre stata sin dall’economia romana un luogo di scambio di opinioni e idee oltre che materie prime e energetiche” momento di transizione: lungo passaggio dal XI - metà ‘700 con la Rivoluzione Industriale Inglese•-> le caratteristiche del sistema curtense cominciano ad affievolirsi per lasciar spazio al sistema economico capitalista con tempistiche diverse in base al territorio a cui si fa riferimento (ex: Italia: almeno fino all’inizio ‘600 le caratteristiche del sistema economico capitalistico si manifestano maggiormente e con maggior velocità rispetto ad altri paesi)- comincia a viaggiare dall’anno 1000 in poi a due velocità diverse:

  1. passa dall’alpi in poi che e più pronta a recepire le nuove trasformazioni
  2. la zona del sud rimarrà ancorata fino al ‘700/‘800 al sistema

latifondista curtense

NB: in questa fase di transizione si colloca a partire dell'XI secolo ma è difficile essere precisi soprattutto per quanto riguarda un tempo così lontano dai miei abbiamo poche informazioni-> (60 Mln -> 80 Mln) rapido e notevole dovuto a migliori condizioni

INCREMENTO DEMOGRAFICO 14igienico-sanitarie che aveva iniziato due secoli prima:

  1. aumento tasso di natalità
  2. diminuzione tasso di mortalità

necessità di aumentare le risorse disponibili

sul fronte agricolo si attivano meccanismi che in prima battuta (fine XI inizio XII) hanno portato all'espansione del terreno agricolo

necessità di espandere la produzione e i territori (agricoltura estensiva)

contadini allargano la zona dedicata al proprio orto rubando alla proprietà vicina oppure rubando a discapito della grande proprietà terriera del latifondista per un aumento di zone agricole preesistenti

intervento del latifondista che si rende conto

Che può approfittare della nuova situazione con maggior richiesta di risorse e è nel suo interesse ampliare i suoi territori e ha disponibilità monetarie per farlo e coinvolge contadini per disboscare terreni dedicati alle coltivazioni e arma i contadini per conquistare e colonizzare nuove terre (nell'ottica di espansione)- dal punto di vista più ampio abbiamo campagne di conquiste territoriale che avranno luogo nel XI-XII (Crociate, Reconquista Spagnola,...) XII non si può più rispondere ad una maggior richiesta di espansione con un'agricoltura espansiva.

Perché? Nel momento in cui si cominciano a coltivare nuovi spazi vengono messi a coltivazioni terre che hanno rendimento marginale decrescente (poco produttive) perciò quell'unità in più di territorio che prendono dall'incolto o dalle paludi ha un costo di recupero < alla resa che questo territorio ha -> diventa antieconomico espandersi.

oltredal punto di vista dell'equilibrio agricolo determinò un disequilibrio fra pascoli e culture -> gli animali sono fonte di concimazione dei campi senza sufficienti terreni a disposizione- zone dedite all'allevamento - animali da allevare nel momento in cui si ha questa serie di problematiche relativi all'espansione dei campi coltivati si innesca un altro meccanismo che fa si che la crescente domanda di risorse possa essere soddisfatta Quale? dalle seconda metà del XIII secolo -> nuove tecniche agricole che vengono usate (innovazioni e invenzioni) "Rivoluzione nel campo agricolo": si sostituiscono alcune parti degli attrezzi agricoli che sono solitamente di legno, in ferro 1. 15 versoio (tavolo di legno in un aratro) 2. all'aratro si sostituisce la forza fisica umana, quella animale (soprattutto non più buoi ma il 3. cavallo nelle grandi pianure) nuovi attacchi di animali (prima per i buoi erano attacchi posti tra le scapole, ma gli animali 4.non potevano raggiungere una velocità superiore ad una certa distanza, ma ora attacco alle corna per i buoi e sulle spalle per i cavalli) introduzione della ferratura degli animali 5. l'attacco a tandem (attacco di più animali insieme per migliorare la produttività) 6. nuova tecnica culturale: la Rotazione Triennale per maggior produttività 7. rotazione triennale -> terreni divisi in 3 parti: 1. coltivata a cereali (grano) tempo di raccolta estivo 2. coltivata a legumi tempo di raccolto invernale 3. lasciato incolto prima rotazione biennale -> campo diviso a metà coltivato quell'anno 1. incolto (a maggese) per far riposare la terra 2. > PRODUTTIVITÀ AUMENTA 3. SVILUPPO SETTORE DEI TRASPORTI 4. -> si sviluppa il Commercio COMINCIANO A SVILUPPARSI ATTIVITÀ SECONDARIE NB: Perché non la manifattura? perché è il primo settore produttivo che può essere usato per trasferire i modi diversi i

prodottiagricoli-> la popolazione agricola migra verso le città dove la produzione agricola avviene in produzione limitata perciò si affida alle campagne per le risorse produttive

NB: soprattutto nella realtà toscana si afferma la mezzadria -> un grande proprietario terriero con grande disponibilità economiche che affida in tanti appezzamenti a una famiglia contadini la quale ha come obbligo di coltivare il terreno e di restituire parte dei contenuti al proprietario terriero ma anche il proprietario ha gli obblighi di venire a patto con le spese dei dipendenti non c’è perciò l’obbligo di una prestazione (come nel sistema curtense) -> il contadino è libero e può vendere i prodotti a suo consumo sia dei suoi terreni che in mezzadria

Lopez la definisce “Rivoluzione Commerciale" -> profonda trasformazione che sottolinea lo sviluppo del commercio (anche se non ci sono fonti di carattere generale che ci

documenta questofenomeno)Rivoluzione Commerciale (XII secolo): 16concatenazione di cause e effetti che hanno portato alla trasformazione e non coinvolge solo intermini quantitativi e di aree geografiche coinvolte ma in termini di strumenti e tecniche usate perportare avanti quest’attività

NB: settore che fino a quel momento si limitativa a piccole attività di scambi ma soprattuto fral’area occidentale a orientale dell’ antico impero romano (zona romana con bizantina)- spezie- beni di lusso (pietre e tessuti)-> è il settore che per primo oltre all’agricoltura usufruisce dalle capacità d’investimento del settoreagricolo (prima di quello manifatturiero) che garantisce di far arrivare ovunque i prodotti agricoli allabase delle necessità alimentare dei cittadinisi sviluppano settore tessile (principalmente lana) e calzaturiero finalizzate allo scambio -> settoriche trattano di prodotti non di necessità primarie ma

primari erano concentrati sulle rotte commerciali a lunga distanza, che coinvolgevano principalmente beni di lusso. Questi commerci erano caratterizzati da una dinamica internazionale e coinvolgevano flussi commerciali su larga scala. 2. Con la Rivoluzione Commerciale, invece, si assiste a una trasformazione profonda delle aree coinvolte nel commercio. Le innovazioni tecnologiche e l'utilizzo di nuovi strumenti consentono un aumento significativo dei volumi scambiati e coinvolgono una maggiore varietà di merci. 3. Nonostante le stime e le indicazioni di massima, non è possibile determinare con precisione le quantità scambiate durante questo periodo. Tuttavia, a partire dal XIII secolo si registra un forte incremento dei flussi commerciali, che non riguardano solo i beni di lusso preesistenti, ma coinvolgono anche una dinamica commerciale più legata al territorio. 4. Gli storici hanno studiato principalmente gli effetti della Rivoluzione Commerciale sui circuiti internazionali, poiché questi erano più facilmente documentabili. Tuttavia, è importante sottolineare che il commercio internazionale non era l'unico nodo importante per l'Italia in questo periodo. 5. Uno dei nodi commerciali più importanti per l'Italia durante la Rivoluzione Commerciale era rappresentato dalle fiere presenti nella regione francese dello "Champagne". Queste fiere attiravano mercanti da tutto il continente e favorivano gli scambi commerciali tra diverse regioni. Riassumendo, la Rivoluzione Commerciale ha portato a profonde trasformazioni nel commercio, con un aumento dei volumi scambiati e una maggiore varietà di merci coinvolte. Questo ha avuto un impatto significativo sulle rotte commerciali a lunga distanza e ha favorito lo sviluppo di importanti nodi commerciali, come le fiere dello "Champagne" in Francia.

importanti internazionali erano quelli tra l'Europa e l'Oriente, soprattutto per procurarsi beni di lusso e spezie, fondamentali per la cosmesi e la conservazione del cibo o altri oggetti, e che comunque continuano ad essere importanti.

Ora invece dalle fiere di champagne si importano soprattutto tessuti di lana di alta qualità prodotti nelle Fiandre con lana inglese, che stanno al pari delle spezie orientali con le quali vengono appunto scambiati questi tessuti, e quindi i traffici si ampliano e ramificano maggiormente rispetto al passato.

Si viene ad attivare un processo per cui i Paesi occidentali non sono più solo esportatori di materie prime, di risorse, ma sono esportatori di prodotti manufatti.

L'azione di intermediazione, come abbiamo detto, è la fiera dello champagne; chi agisce però all'interno di queste fiere, in modo da far avvenire l'incrocio di queste merci, sono i mercanti italiani, in particolare.

fiorentini.MOMENTO DI TRANSIZIONE 17nel corso del secolo successivo (XIV secolo) -> cambiamenti ulteriori dal punto di vista delle rottecommerciali coperte e dei rapporti commerciali:alla fine del 200 infatti a queste rotte commerciali di ordine terrestre delle fiere della champagne, aquelle marittime che toccano il Mediterraneo, Mare del Nord e Mar Baltico, si aggiungono nuoverotte di tipo soprattutto marittimo, che attraverso lo stretto di Gibilterra, mettono in contatto l’areamediterranea con le zone del nord Europa, non più per via terrestre ma via mare.I fratelli Vivaldi riescono infatti ad oltrepassare le Colonne d’Ercole (considerate fino a quelmomento un punto di non ritorno) e riescono ad entrare nell’Oceano, forse quasi toccando le costefrancesi ed inglesi. Questa diventa una rotta ufficiale a partire dai primi anni del 300, che siaggiunge a quelle precedenti, determinando un cambiamento significativoNB: se prima la via terrestre era la preferita

per lo scambio tra le merci orientali e quelle europee, ora si aggiunge questo nuovo percorso marittimo che mi permette di arrivare in Inghilterra e nelle Fiandre in maniera più veloce ed economica. Quindi c'è un aumento del volume e della quantità dei beni scambiati, ma anche una modifica dei tipi di merci commerciate: abbiamo infatti anche un incremento delle aree coinvolte nei commerci, e una maggiore variabilità dei beni commerciati. Il settore manifatturiero prende nuova linfa da queste risorse che provengono dal settore agricolo (in particolare nell'ambito tessile e calzaturiero). Si ha soprattutto una differenziazione qualitativa. I mercanti italiani, in particolare fiorentini, incominciano ad impiantare nel proprio territorio manifatture di panni di lana, escludendo quindi volutamente la parte centro settentrionale dell'Europa dal centro degli scambi, ne diventano dominatori, e sostituiscono ai panni di Fiandra i panni fiorentini, che.
diventano pann
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Scienze economiche e statistiche SECS-P/12 Storia economica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher stefanellilaila di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia economica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Firenze o del prof Pinelli Paola.
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