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BAMBOCCIANTI
Caravaggio non si crea una propria scuola e non diventa un punto di riferimento in una bottega in quanto non ricorre al disegno, che è invece il tramite per trasmettere i propri insegnamenti agli allievi. Diventa però il punto di riferimento per altri artisti, che dipingono accanto a lui o studiano le sue opere. Nel corso del 1600 il suo modo di dipingere diventa quasi una moda presso artisti che si ispirano al suo metodo di lavoro.
Bellori indica alcuni nomi di seguaci di Caravaggio: lo spagnolo Bartolomeo Manfredi, Carlo Saraceni, il francese l'olandese sottolineando il carattere internazionale della Jusepe de Ribera, Valentin, Honthorst, fortuna di Caravaggio. Il Caravaggismo si diffonde quindi a partire dagli anni 40 del 1600 come una lingua europea e internazionale.
Il Caravaggismo inizia come una reinvenzione della pittura che aderisce fedelmente alla lingua caravaggesca, riprendendo principalmente i netti contrasti chiaroscurali con i soggetti illuminati.
sfondo scuro e le posenaturalissime dei personaggi.È il caso di (1601- Il trionfo dell’amore divino sull’amore terreno).Giovanni Baglionerappresenta il punto massimo di derivazione caravaggesca (1607 - San Michele e ilOrazio GentileschiDiavolo), al punto tale che lo stesso Longhi (e altri critici) ha erroneamente attribuito a Caravaggio alcune sueopere. L’esempio più importante in questo senso è la Suonatrice di liuto, che ricorda la Maddalena penitente.Gentileschi attua una restituzione tattile dei tessuti, derivata dalla sua formazione manierista: rimane attaccatoalla resa estremamente naturalistica di stoffe, preziosità dei tessuti, resa quasi virtuosistica delle pieghe deivestiti.Il caravaggismo si percepisce soprattutto nei quadri di genere: le scene sono semplici ed essenziali, impostatesu uno sfondo scuro. Il naturalismo è reso quasi all’estremo e vengono esaltate anche le deformità, come nelcaso della BuonaVentura di cita chiaramente l'omonima opera di Caravaggio, ma raggiunge un altissimo livello di umanità e naturalismo negli atteggiamenti, nelle espressioni e nei caratteri fisionomici. Dagli anni 40 del 1600 la pittura caravaggesca si separa quindi dai soggetti di storia e diventa unicamente una pittura destinata a ritrarre quadri di genere: scene di vita quotidiane di persone umili e vere, ambientate in strada, in taverne o botteghe. I Bamboccianti Dopo la metà del 1600 il Caravaggismo dà segno di sopravvivere soprattutto presso gli artisti nordici che si trasferiscono a Roma. Il pittore irlandese Peter Van Laer è considerato il caposcuola dei Bamboccianti. La scena si svolge all'interno di un'osteria, il decoro è completamente abbandonato. Rappresenta una finestra aperta sul mondo reale, un mondo che non è fatto solo dai grandi eroi di storia ma anche dalla povera gente. Il post-caravaggismo evolve.continuamente sfociando in scene ambientate in ambienti urbani, caratterizzate da un'esasperazione dei difetti e assenza di decoro della gente povera che vive la propria vita vera nelle strade della Roma del tempo. I temi caravaggeschi lentamente si sfilacciano, diventano un vero e proprio genere incentrato sulla vita quotidiana delle classi minori, che continua la sua fortuna fino a oltre metà del 1600. Nelle opere dei bamboccianti non si ritroverà mai quella rappresentazione seria e grave che caratterizza invece la pittura di Caravaggio e dei suoi diretti seguaci. I fratelli Georges de la Tour, Le Nain e Michael Sweerts dedicano invece alla rappresentazione di scene più pacate, con soggetti umili. BAROCCO (1600) Con il termine si identifica la corrente artistica maturata a Roma intorno al 1630 per opera di artisti Barocco come Bernini, Borromini e Pietro da Cortona. Il linguaggio barocco è caratterizzato da dinamismo, esuberanza decorativa, illusionismo.Teatralità e integrazione tra le arti: lo scopo è quello di raggiungere e coinvolgere lo spettatore attraverso la persuasione, la commozione e la meraviglia. Per fare ciò l'arte barocca ricorre all'allegoria e alle figure retoriche per realizzare immagini capaci di stimolare i sentimenti e l'immaginazione. Al dinamismo compositivo e alla rottura della simmetria cinquecentesca si abbina un nuovo tipo di pittura intrisa di luce e colore che tende a sciogliere il disegno e a sfumare i contorni delle forme. Le nuove tecniche quadraturistiche spalancano le volte e i soffitti su cieli infiniti e luminosi, all'interno dei quali vorticano i personaggi. La prospettiva acquisisce un nuovo scopo: non viene più utilizzata per la misurazione razionale dello spazio e all'unificazione dei punti di vista, ma al contrario mira alla loro moltiplicazione grazie alla tecnica dello sfondato che apre volte, soffitti e pareti su paesaggi e cieli.
Fondamentale nella pittura barocca romana è il cui stile impetuoso e immaginativo avrà Pietro da Cortona, larga diffusione in tutta Europa. La produzione artistica seicentesca è continuamente stimolata dalla committenza pubblica e privata, sull'onda della nuova volontà di rinnovamento urbanistico e architettonico. A Roma svolge un ruolo fondamentale il cardinale Maffeo Barberini (poi papa Urbano VIII), in quale adotta come in qualità di artista favorito Bernini per una serie di progetti ambizioni e monumentali. Bernini basa la sua produzione artistica sullo studio dell'antichità ricorrendo ad una tecnica prodigiosa, trasformando la statica concezione della scultura rinascimentale in figure dinamiche, colte "in azione" nello spazio dell'osservatore. La morte di Urbano VIII vede un temporaneo offuscamento di Bernini, in quanto il successivo papa Innocenzo X Pamphili promuove l'attività di
Alessandro Algardi. Su una linea completamente opposta si muove la cui opera architettonica sembra Francesco Borromini, contestare in ogni punto la concezione di Bernini. Borromini predilige i materiali "poveri" per concepire gli spazi sacri come luoghi di intima meditazione, raccoglimento e preghiera. Al dominante gusto barocco si contrappone per tutto il Seicento una tendenza più classicista, che si rifà alla tradizione raffaellesca e rifiuta l'illusionismo e l'eloquenza barocca in favore di una compostezza formale più austera ed equilibrata (Andrea Sacchi, Carlo Maratta, Alessandro Algardi, Duquesnoy). Il secondo grande centro barocco è Napoli, segnata dal passaggio di Caravaggio e dai suoi futuri seguaci, che contribuiscono a dare il via, nella seconda metà del 1600, al nuovo naturalismo di artisti come Luca Giordano. Operano in direzione diversa anche e entrambi provenienti da Roma. Domenichino Lanfranco, Nel 1600 in Italia arriva
Che si sposta in diversi centri italiani per studiare opere contemporanee e Rubens, della tradizione e lascia lavori fondamentali per gli artisti barocchi. A Genova il suo allievo diventerà ritrattista dell'aristocrazia locale e del clero, coniugando il Van Dyck naturalismo nordico con le dolcezze formali e l'esuberanza cromatica della cultura artistica italiana. In Olanda prende il via una corrente concentrata su paesaggi, nature morte, scene di vita quotidiana, interni domestici e vedute di città, descritti in modo lucido e oggettivo. Emergono le figure di Rembrandt e Vermeer. In Spagna la figura di spicco è quella di Rubens, formato sulla tradizione naturalistica fiamminga e Velazquez, caravaggesca.
RUBENS (1577 - 1640)
Nel 1602 giunge in Italia, spostandosi tra Mantova, Venezia, Roma e Genova. Durante i suoi viaggi prende nota delle grandi opere del passato che gli possono essere utili per mettere a punto il suo stile, sia i classici che artisti a lui più prossimi.
La sua presenza e il suo contributo artistico in Italia stanno all'origine del Barocco, termine che restituisce il nuovo momento dell'arte del 1600 caratterizzato da vitalità ed esuberanza cromatica e compositiva. Rubens arriva in Italia invitato dalla corte dei Gonzaga in un momento di grande splendore per la casata, che tuttavia si estingue poco dopo (1630) e le collezioni artistiche vengono disperse. L'artista accetta volentieri l'incarico in quanto Mantova era legata all'Europa degli Asburgo, così come le Fiandre in cui era cresciuto erano filospagnole. L'ingaggio da parte di una corte era infatti la ragione per cui ci si spostava da una regione all'altra: gli artisti non si spostavano autonomamente in centri in cui era assente una corte importante. 1605 - PALA DELLA TRINITÀ (Mantova) Pala dinastica giunta a noi frammentata, realizzata per la cappella maggiore della chiesa della Trinità a Mantova. La pala è stataLa composizione presenta un impianto fortemente veneto. Nella parte inferiore sono collocati i committenti, membri di due generazioni della famiglia Gonzaga: in primo piano i più giovani (Vincenzo Gonzaga e la moglie Eleonora de' Medici), in secondo piano il padre di Vincenzo, Guglielmo, e la moglie Eleonora d'Asburgo. Dietro al padre e al nonno ci dovevano essere anche i figli di Vincenzo e i nipoti di Guglielmo, gli uomini dietro agli uomini e le donne dietro alle donne.
I ritratti costituiscono un'importante testimonianza dell'abilità di Rubens come ritrattista, sottolineando un'apertura verso il Barocco che sarà da ispirazione ad artisti successivi come (allievo di Rubens) Van Dyck e Bernini.
Spesso gli artisti di corte svolgevano diverse attività, diplomatiche o di consiglieri artistici. È il caso di Rubens, al quale si deve l'idea di far acquistare a Vincenzo
I Gonzaga la Morte della Vergine di che era Caravaggio stato rimosso dall'altare di Roma e reso disponibile alla vendita. L'opera rimane però a Mantova per pochissimo tempo, in quanto la dinastia cade subito dopo. Il dipinto viene quindi venduto a Carlo I d'Inghilterra, che però viene decapitato poco dopo e a sua volta la sua raccolta viene dispersa sul mercato.
In Italia Rubens guarda verso Venezia, ma soprattutto all'antico. Di particolare interesse per lui sono i gruppi scultori in cui la vitalità e l'energia possono diventare un motivo di arricchimento personale, come evidente dallo studio realizzato sul gruppo del Laocoonte in cui pone grande cura nella restituzione delle muscolature.
Il Barocco si propone come una sorta di continuazione del manierismo: i modelli vengono trasferiti, arricchiti, trasfigurati, impreziositi, rivitalizzati da Rubens. Questo passaggio è evidente negli studi che l'artista realizza.