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ITALIANO NEO-STANDARD.Che cosa succede? Quali sono i fattori di unificazione linguistica?
1. Come prima cosa la grossa differenza tra 1859 e il 1861 è l'esistenza di uno stato unitario, con la conseguente creazione di un apparato amministrativo unitario, con le decisioni che si prendono in un unico luogo e vengono diramate in tutto il paese.
2. Tra i provvedimenti estesi in tutto lo stato, con decreti scritti in una lingua unica, viene istituita la leva nazionale obbligatoria di due anni, che viene trasferito a turno il regno dal Piemonte sabaudo. Questa leva comportava il fatto che le nuove reclute venissero sparpagliate un po' in tutta Italia con l'obiettivo di omogeneizzazione della popolazione su territorio nazionale. Grazie a questo avviene un cambio di popolazione che sono utili ai fini della lingua.
3. L'evoluzione dell'istituto scolastico con la legge Casati prima (1859, legge del Regno dei Savoia prima di divenire nazionale con l'Unità) che
Dava l'istruzione obbligatoria e gratuita nei primi due anni del primo ciclo, il quale durava in tutto 4 anni; dopo ci fu la legge Coppino del 1877 che istitutiva il primo ciclo di 5 anni, tutti gratuiti ed obbligatori. La scuola media obbligatoria arrivò solo nel 1962.
N.B. Nel 1864 ci fu un'inchiesta che vedeva gli insegnanti sottopagati, con classi a date ad insegnanti analfabeti e la scuola veniva considerata un lusso, oltre a mancare il rispetto verso la scuola che era vista come uno spreco di tempo per le classi popolari che dovevano mandare i bambini a lavorare. In più c'era il problema che la scuola era statale ma gestita a livello comunale, con di coltà di gestione e amministrazione (mancavano spazi, non c'erano soldi per istruire i maestri, e spesso la prima istruzione era a data ad esempio ai seminari, scuole militari, scuole tecniche o scuole serali e non alla scuola classica). Al censimento del 1871
Risultò analfabeta il 73% della popolazione sopra i 6 anni, soprattutto rappresentato da donne e dal centro-sud, e gli italofoni non vennero censiti, ma la percentuale calcolata da De Mauro era del 2,5% (un'inchiesta del 1951 disse che solo il 18% della popolazione era italofona). Solo con Giolitti ci fu una spinta dal punto di vista della scolarizzazione e alfabetizzazione dovuta a 3 fattori che furono, la nascita del partito socialista (con le conseguenze delle organizzazioni del lavoro e del dopo fabbrica), poi la grande emigrazione di circa 7mln di persone che lasciarono definitivamente l'Italia (ci ritorneremo, perché quando si emigrava l'istruzione era fondamentale) e il terzo fattore fu che l'ammodernamento del paese doveva passare attraverso l'istruzione, con Giolitti che fece prendere in carico lo stato sia le spese per l'edilizia scolastica (1911) che gli stipendi dei maestri (1902). Per la scuola media avremo poi Tullio de Mauro nel GISCEL,
Che redige un documento sulle s de che si trovaad a rontare la nuova scuola e di come si possano a rontare. Il documento siintitola ‘dieci tesi per un’educazione linguistica democratica’4.
La costruzione della rete ferroviaria nazionale, col primo tronco di ferrovia checollega Napoli con Portici e viene inaugurato nel 1839. Grazie all’esistenza diuno stato unico la rete ferroviaria inizia a coprire tutto il territorio nazionale,facilitando gli scambi culturali e linguistici.
L’urbanizazione, con l’immigrazione dalle campagne. Importante èl’immigrazione perchè spesso molti immigrati si trovano insieme in alcunezone d’Italia, isolati nello stesso settore della città dove arrivano (es. ‘Littleitaly a New York perchè questa osservazione vale per tutti e tre i tipi diimmigrazione). Trovandosi tutti assieme, questi immigrati iniziano a trovareuna lingua comune, e scrivendo verso casa, gli immigrati
Utilizzano questa interlingua che veniva di conseguenza di usa6. L'industrializzazione, immigrazione anche verso il nord italia7. Immigrazione verso l'estero, verso l'America, Francia, Germania e Belgio, conaddirittura in America che se gli immigrati non sapevano nemmeno fare la propria rma venivano mandati indietro8. Le due guerre mondiali9. Il fascismo10. Il boom economico11. Nuovi mezzi di comunicazione di massa come radio, cinema sonoro, televisione, internet, la pubblicità e le canzoni Sesta settimana Quindicesima lezione (17/01/2021) Partiamo dall'unificazione linguistica e di diffusione della lingua comune nel '900. Ci eravamo lasciati a partire dall'Unità d'Italia no agli anni '60 dell'900 in cui abbiamo una diffusione della lingua nuova, con l'apparato scolastico che fra gli altri contribuirà alla diffusione della lingua comune e alla sua unificazione. Intorno agli anni '60Assistiamo poi alla di fusione di una varietà di italiano sia parlata che scritta definita come Sabatini ITALIANO DELL'USO MEDIO o ITALIANO NEO-STANDARD definito da Cerruti. Italiano che è ancora in atto nella nostra lingua, con le varie divisioni in italiano tecnico, scientifico, sportivo, burocratico e così via, che si appoggia e fa comunque a capo all'italiano dell'uso medio che è l'obiettivo di questo percorso storico e linguistico di cui parliamo. Ripercorriamo ora le fasi della lingua dall'Unità italiana fino ad oggi. I fattori di unificazione linguistica li avevamo già visti con:
- La creazione dell'apparato amministrativo e burocratico unitario
- L'istituzione della leva obbligatoria nazionale
- La scuola (fenomeno che accompagna tutta la storia dell'italiano e che ha ovviamente sviluppo ancora oggi, a partire dalla legge Coppino e la legge Casati viste la scorsa volta, oltre alle '10 tesi per
un’educazione linguistica democratica del 1975)
La costruzione della rete ferroviaria nazionale (fenomeno tutt’ora in corso)
Altri fattori che avevamo visto erano l’urbanizzazione, l’industrializzazione e l’immigrazione, iniziati circa a metà dell’800, ma poi ancora le due guerre mondiali, il fascismo e il boom economico no ad arrivare ai nuovi mezzi di comunicazione di massa. Per quanto riguarda questo ultimo punto, stiamo vivendo ancora questa fase di sviluppo, iniziata a ne ‘800 con la nascita dei giornali quotidiani e duratutt’ora ovviamente con la di usione ed evoluzione di internet.
Intorno alla ne dell’800 nascono appunto le principali testate di quotidiani che ancora conosciamo oggi, come ‘La stampa’ ‘il corriere della sera’ e via via tutti gli altri. Il che vuol dire un immenso patrimonio di italiano scritto che si di onde nella penisola, non solo tra chi sa leggere e scrivere ma anche tra coloro
che ascoltano le notizie nei bar e in altri posti. Nel 1853 nasce la prima agenzia di stampa italiana, l'AGENZIA STEFANI. L'uso del telegrafo prima, e del telefono poi aumenta la velocità di comunicazione delle notizie e il giornale non risulta più gruppo di appannaggio di letterati, ma diventa il prodotto di una redazione collettiva. Il giornalista così diventa professionista, acquisendo le competenze necessarie. Nasce anche in questi anni la figura dell'inviato speciale, mentre nell'800 le notizie dall'estero arrivavano in Italia grazie alla traduzione da altre riviste. A queste novità storiche e tecniche si accompagnano anche novità linguistiche di rilievo. Sicuramente la prosa dei giornali produce un generale svecchiamento nelle strutture sintattiche della lingua; si predilige una sintassi meno subordinativa e meno impostata retoricamente, cioè con meno figure retoriche ed ipotassi. La diffusione dei giornali favorisce anche.La circolazione del lessico a livello inter-regionale, ad esempio a Palermo si parla di grissini e panettone e a Torino di Cassata, oltre ad una forte influenza straniera, prima francese e poi inglese.
Nella sintassi dei giornali prevale la frase semplice, composta da una sola proposizione breve, anche per la dipendenza degli articoli dai dispacci di agenzia. Si diconde così lo stile nominale delle frasi senza verbo, anche se ovviamente non è un'invenzione dei giornali ma è un costrutto sintattico già presente nell'italiano antico divenuto più frequente a ne '800 e che conosce successo grazie ai giornali.
Altri fenomeni che caratterizzano lo stile giornalistico sono la diffusione di gerundi e participi che vengono usati per ridurre la subordinazione più pesante (es. 'Abene cio dell'erigendo ospedale' col gerundio usato al posto di 'che deve').
è stata "La Domenica del Corriere", fondata nel 1899 da Luigi Albertini. Questa rivista ha segnato l'inizio di una nuova era per la stampa illustrata italiana. Successivamente, sono nate molte altre riviste di questo genere, come "La Lettura" e "L'Illustrazione Italiana", che hanno contribuito alla diffusione di notizie e informazioni attraverso l'uso di immagini. Le riviste illustrate hanno avuto un impatto significativo sulla lingua italiana. A causa della predominanza delle immagini, il testo scritto ha assunto un ruolo secondario e ha perso importanza in termini di stile e cura. L'obiettivo principale era quello di descrivere l'immagine e far capire al lettore cosa rappresentava. Questa tendenza è continuata nel corso del tempo, con l'avvento dei mezzi di comunicazione di massa come la televisione e internet. Oggi, la lingua italiana continua ad adattarsi alle nuove forme di comunicazione, cercando di bilanciare l'importanza delle immagini con quella del testo scritto.È il SECOLOILLUSTRATO, a partire dal 1925 (Sul visualizzatore unirmi lo si può trovare). Il titolo della rivista è accompagnato da un breve sottotilo che è ‘tutta la vita, tutti gli avvenimenti, tutti gli sports’. Soltanto un altro breve tra letto di scritto accompagna la foto, cioè allo scopo di vendere. Sempre in copertina c’è una breve sintesi degli articoli che si trovano all‘interno della rivista. Se scorriamovelocemente le pagine, lo scritto è racchiuso in uno scritto molto limitato. È originale anche come vengono montate le immagini, ricopiando l’idea del fumetto, che sta divenendo famoso in italia. Il primo fumetto fu pubblicato nel 1895 negli USA, e topolino inizia in italia nel ‘33-‘34. Il modo in cui sono montate le immagini è un modo vivace ed accattivante, con un ritmo nella pagina e con le illustrazioni che si prendono la parte principale della pagina, anche grazie alle cornici.
Nei quotidiani, no a quel momento, le pagine erano