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− PRIMI ESPEDIENTI E INVENZIONI
− Cavalletto snodabile (primi movimenti)
− Carrello (su rotaie). Movimenti morbidi e consente di evitare l’instabilità dell’immagine.
− Movimento carrello sull’asse
− Zoom (1940) servono lenti costose perché la lente è meno definita di un’inquadratura fissa.
− Gru: braccio mobile che si alza.
− Carrelli su gomma, più flessibili (recenti)
− Steady cam. Camera portata a spalla inglobata in una corazza robot che ammortizza e la
telecamera sta ferma anche in corsa. L’operatore ha un video davanti per vedere cosa
riprende. Macchina a spalla e stabilità dell’immagine. (adoperata da Kubrik che ne
perfeziona l’uso)
− Cinema contemporaneo: (da Godard in poi) si accettano i disturbi della camera (viene
mostrata la sua presenza)
− Mentre nel cinema classico si voleva annullare l’effetto camera, nel contemporaneo si può
anche denunciarne la presenza (“stai guardando un film”) con i disturbi o sobbalzi della
camera.
− FASSBINDER , regista protagonista della rinascita del nuovo cinema tedesco degli anni 70
(insieme a chi altro?). Dopo la seconda guerra mondiale. => uno dei più grandi
manipolatori che sfrutta il movimento macchina
− Film: “Le amare lacrime di Petra Von Kant” 1972.
− Stilista snob che riceve l’amica Sabina e con lei ha una conversazione sui motivi del
divorzio nella stanzetta, mentre l’assistente della stilista sta in un angolo a disegnare.Si
capisce che non dice tutto grazie alla cinepresa e al modo di vedere lo spazio e i personaggi.
− Amore non corrisposto di Petra per una sua modella => viene schiavizzata perchè
innamorata di lei (amare lacrime). Si intravede in fondo nel quadro iniziale,
− Questo dialogo acquisisce significato grazie alla ripresa.
− Movimenti della camera:
− 1). Carrello da DX a SX con lieve rotazione della posizione dei personaggi. (questo
spostamento porta al centro la assistente la cui posizione è compensata da un manichino
sull’altro lato sul fondo che a un certo punto guarda verso noi)
− 2). Zoom (mentre parla Petra si mette in evidenza la assistente fino al suo ritratto pieno
con lo sguardo dubbio, come per mettere in crisi quello che dice Petra.)
− 3). Totale sfocatura (sull’assistente )
− 4). Spostamento rapido verso un altro personaggio per recuperare il fuoco. (ritorna su Petra
ora vicinissima. Se prima la assistente era protagonista, ora non conta più nulla)
− 5). Grande arte per mettere in evidenza i sentimenti dei personaggi. Petra mente.
− L’occhio della cinepresa è un vettore per trasmettere contenuti simbolici.
− La messa a fuoco dà più o meno importanza alle cose.
− L’errore diventa mezzo ulteriore per esprimere altri significati.
− Film: “Martha” 1973
− Marta conosce uomo a Roma e, in Germania, lo sposa. Marito tiranno e lei è avvinta dal
rapporto tra donna e uomo padrone.
− Visione cinica del mondo. Non esistono rapporti umani amorosi senza interesse o brutalità.
Come nei rapporti politici o lavorativi.
− Giro di valzer: due giri completi e veloci attorno ai due personaggi (che non si conoscono)
che si guardano. (solo con carrello) Vortice del trasporto. Lazzo che lega i due.
Esagerazione.
− Lei poi và dietro alle sbarre di un cancello. Simbolo della gabbia nella quale il rapporto col
futuro marito la caccerà.
− Altro giro di valzer tra due che si ricongiungono nel Film “Roulette cinese” 1976, poi
abbracciati ma vetro che li rende separati
− HERZGOG (regista tedesco)
− Film: “Aguirre il furore di Dio” 1972
− Volontà di realtà di Herzgovg.
− Fa veramente costruire le zattere, và veramente in Amazzonia, la telecamera è su una delle
zattere prendendo anche gli schizzi, utilizza anche incidenti veri successi al set: morte di un
indigeno sul set nel trasportare una nave vera sul set.
− Altro esempio di Giro di valzer nel finale. Girare a vuoto della zattera sulla quale c’è
Aguirre e i suoi uomini morti con sua figlia morta, sulla desolante calma del Rio delle
amazzoni. Se per tutto il film si è immersi nel delirio di Aguirre, alla fine lo si vede
dall’esterno. Si vede un ravvicinamento veloce e poi la scia del motoscafo usato per fare il
giro.
− “LA DONNA CHE VISSE DUE VOLTE” di Hitchcock
− Scena iniziale del quadro -Occhio esploratore del personaggio che osserva le coincidenze
visive tra la donna nel museo e il quadro. Movimento di macchina in soggettiva.
STORIA DEL CINEMA (5° lezione)
− Nei film di narrazione, l’equivoco è di far coincidere il significato della vicenda
rappresentata con la narrazione => lo spettatore esprime un giudizio
− Ci sono altri significati: politici, critici, morali.Il cinema (di narrazione) strumentalizza i fatti
narrati per costruire una coscienza critico-politica
− In genere la storia è solo il trampolino di lancio per potere comunicare altro.
− Utilizzando le immagini che derivano da una storia dell’immagine (fotografia, pittura..)
− Valore simbolico dell’inquadratura (sia inteso come quadro, sia inteso come dinamica della
macchina da presa).
− Morte di...dostoevskij → la narrazione in quanto tale è un trampolino per altri significati
messi a disposizione dal lettore quando questo vuole coglierli
− Immagine cinematografica + immagine fotografica → immagine pittorica (?) Ne La
marchesa Von...O di Rohmer c'è un richiamo continuo a neoclassicismo romantico
− L’ USO DELLO SPECCHIO NEL CINEMA
− Film: Fassbinder “Effi Briest” 1974 (tratto dall'omonimo libro di Theodor Fontane)
− Gioco di specchi
− Specchio: simbolo della pittura prospettica occidentale.
− Es: I due personaggi sembrano inquadrati vicini in una stanza invece una è specchiata in uno
specchio e l’altra è in un’altra stanza.
− Grazie alle inquadrature c’è la denuncia della società borghese.
− Il film ha il più dell’immagine rispetto al romanzo per evidenziare situazioni in breve tempo
rispetto al libro.
− Compressione visiva dei personaggi con oggetti che inquadrano e stringono…
− Specchi: società chiusa che guarda solo a se stessa.
− Gioco di ostacoli per elaborare le immagini e trasmettere significati.
− Film: “La signora di Shanghai ” di Orson Welles 1948 (terzo film)
− Citazione de “Il circo” di Chaplin (il vagabondo si infila in un luna park ed entra in un
labirinto di specchi)
− Specchi: Perdita dell’identità (comica in Chaplin, tragica in Welles)
− Scena finale: il labirinto di specchi
− Montaggio con scavalcamento di campo (proibito da Griffit) che comporta l’inversione di
posizione dei due personaggi.
− Film: “Shining” di Kubrik usa lo scavalcamento di campo per sottolineare la fusione tra le
due personalità.
− Il nuovo custode si immedesima con quello degli anni ’20.
− FOCALIZZAZIONE: Tendenza che può avere un testo narrativo in generale e un film a
generare nello spettatore l’identificazione con uno (nel cinema classico col protagonista) o
più personaggi. Carattere psicologico e teorico.
− Assoluta presenza del protagonista nel cinema classico.
− Varie strategie precise. Valore morale. Buono e cattivo. Ci si identifica col buono.
− Eccezione: ci si può identificare anche con un personaggio negativo se la focalizzazione è
usata molto bene.
− Controllo politico del consenso. Meccanismi consolatori.
− RIPRESA IN SOGGETTIVA: Dato tecnico per il quale noi vediamo ciò che vediamo
assumendo gli occhi del personaggio che viene messo in soggettiva. Vedere la scena come
la vede uno dei personaggi.
− Serve a identificarsi col personaggio (focalizzazione) o a sottolineare qualcosa visto da quel
personaggio e non dagli altri. Deve vederla solo il personaggio in questione e lo spettatore.
Carattere Pratico e psicologico.
− Le soggettive vanno preparate con cura.
− Film: “Il sospetto” di Hitchcock” 1941
− Lui vede il libro che legge la donna passando prima per le gambe. Azione naturale di un
uomo che guarda la donna.
− CAMPO – CONTROCAMPO: Lei vista dal punto di vista di lui e lui visto da dove è lei.
Per evitare l’eccesso di identificazione si inserisce un pezzo di nuca dell’interlocutore.
− Hitchcock usa un campo – controcampo in soggettiva con massima identificazione.
− Soggettiva preparata: 1)sguardo di lui. 2) corpo di lei e libro. 3) ancora sguardo di lui. 4)
volto di lei. 5) sguardo di lui.
− Lo sguardo di lui è fondamentale per condurre la soggettiva.
− Film: “La fuga” 1947 Delmer Daves → tutta la prima parte girata in soggettiva (forse
perchè l'attore non era disponibile)
− SOGGETTIVA MENTALE o ALLUCINATORIA: Vediamo accadere qualcosa solo
perché è immaginato da uno dei personaggi. Noi sappiamo che non è vero.
− Primo esempio ne “La febbre dell’oro” di Chaplin quando Big Gim affamato vede in
Charlot un pollo.
− Es: “Estasi di un delitto” di Bunuel (lui immagina l’omicidio della futura sposa per
vendicarsi)
− Oppure: La camera descrive i luoghi citati dal personaggio. Il personaggio ricostruisce gli
avvenimenti e la camera segue. (“Nodo alla gola” descrizione ipotetica dell’omicidio da
parte dell’insegnante Rupert.)
− CAMERA A SPALLA MOBILE: L’occhio di un personaggio mai visto che entra nella
scena e interagisce con la scena.
− L’operatore improvvisa nella scena a seconda. Senza ammortizzazioni.
− Viene meno l’idea di una progettazione precisa della ripresa, di un punto di vista
privilegiato.
− Specie di soggettiva.
− Film: “Il regno” di Von Trier 1994
− “Il regno” è il nome dell’ospedale di Copenaghen e i protagonisti sono i medici
dell’ospedale.
STORIA DEL CINEMA (6° lezione)
− PROBLEMI DI DURATA E ORDINE (secondo Genette)
− Ordine: Rapporto tra tempo racconto e tempo storia, ma in chiave di successione temporale.
− Vari modi di sistemare in successione il tempo storia all’interno della successione del tempo del
racconto.
− Modo Lineare: A un prima del racconto corrisponde un prima nella storia. Stessa cosa per il
dopo.
− Modo NON Lineare: Il prima p