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STORIA DEL COMPUTER
Abaco.
Nel 1600 in Germania viene inventata la prima calcolatrice meccanica.
1801 In Francia viene inventato un telaio che lavora secondo un programma contenuto in un roto di
carta perforata. L’ideatore fu Joseph Marie Jasquard, era una macchina tessitrice e cambiando le
impostazioni cambiava il modello del pizzo prodotto. Su questo modello Babbage crea delle macchina
per calcolare gli orari per le ferrovie, ma non vengono realizzate durante la sua vita I primi computer
erano indirizzati all’industria.
Quello che però più fece sviluppare la tecnologia del computer fu la statistica, l’importanza di avere dei
calcoli precisi.
1899 Negli Usa viene inventata una macchina che funziona con schede perforate per il censimento. La
ditta fondatrice diventerà poi l’IBM (international business machines). Questo formato si diffonderà in
tutti gli istituiti statali e rimarrà in voga fino agli anni 70.
La seconda guerra mondiale diede l’impulso all’elettronica, votata agli scopi più disparati. Il progetto
Manhattan è legato alla creazione della bomba atomica creò il bisogno di risolvere calcoli molto
complessi.
1931 Alan Turing definisce il computer come macchina capace di imitare tutte le altre macchine.
Secondo lui una macchina si definisce intelligente se un essere umano che vi interagisce non si rende
conto che si tratta di un’intelligenza artificiale. Egli aiutò nella creazione di Colossum, che serviva per
decifrare i messaggi in codice tedeschi. Solo dopo la guerra i computer si diffusero per scopi non
militari.
1944 invenzione del primo computer, il Mark I, con una ram di 72 bit e velocità di calcolo di 3 herts,
pesava 5 tonnellate.
1959 IBm crea il primo supercomputer, vennero venduti solo 9 esemplari e solo l’ibm non lo usò per
scopi non militari.
1969 viene creata Arpanet, antenata di Internet.Lo scopo era la comunicazione tra computer di alcune
università e centri militari. Era basata sul packetswitching, cioè il messaggio veniva scomposto in una
serie di pacchetti che venivano spediti nella rete in modo indipendente. L’architettura distribuita faceva
si che, anche se un nodo-computer si spegneva, non si pregiudicava il malfunzionamento della rete.
La rete facilita la partecipazione a processi di cooperazione peer production.
Caratteristica del web è la presenza di piattaforme accessibili da tutte e non complicate da usare, che
permettono a tutti di accedervi e offrendo la possibilità di creare contenuti. Chi usa il web è un
prosumer.
I blog sono dei diari online, facili da realizzare, dove ognuno può esprimere se stesso. Somigliano ai
social network. I wiki sono invece software in collettiva, che quindi permettono a più persone di
lavorare contemporaneamente alla stessa cosa. Alcuni siti permettono ai clienti di lasciare commenti e
rating, come amazon ecc. Esistono piattaforme mushup, che quindi uniscono informazioni provenienti
da più parte in un unico database, come googlemaps. Si possono aggiungere anche tag, quindi etichette
che permettono agli utenti di trovare facilmente quello che si cerca. I sistemi di rating invece servono
per votare qualcosa.
I social software permettono la collaborazione degli utenti. Spesso vediamo eventi di fandom, cioè fan
di una determinata cosa producono film, storie ecc con i protagonisti di cui sono fan. Un caso è un
piccolo film patchwork si star wars, dove si è ricreato il film con spezzetoni di video di 15 secondi l’uno,
da parte di più utenti, che unendoli assieme hanno ricreato il film rendendolo comico. A volte alcune
produzioni usano il fandom per creare contenuti aggiuntivi.
L’esempio più noto di copyright alternativo detto copyleft sono le licenze Creative Commons che
permettono a chiunque di riutilizzare il contenuto e distribuirlo.
Copyleft è per prendere il giro la parola copyright. In italiano si traduce come permesso di autore. Con
questa formula si tutela il diritto di autore ma si permette l’utilizzo del prodotto senza pagare una
royalty. Esistono vale clausole nel copyleft del Creative Commons:
attribuzione (by) significa che si deve sempre nominare il vero autore.
Non uno commercale (nc) significa che non sono consentiti utilizzi a scopo economico.
Non opere derivate (nd) ne impedisce la modifica.
Condividi allo stesso modo (sa) significa che chi modifica e ridistribuisce l’opera deve seguir comunque
la licenza originale
Le reti P2P peer to peer sono reti di computer usate per scambiare fie, che non hanno un luogo
centralizzato. Una metafora è il bazzar che si contrappone alla cattedrale. La cattedrale è un luogo fisico
per costruirlo c’è una struttura centralizzata e piramidale, invece il bazar è confusionario, flessibile e
dinamico, non vi è alcuna gerarchia.
Caso più conosciuto di creazione cooperativa è i software Linux, nato alla fine degli anni 80 da
un’intuizione di Richard Stallman, dove si mette a disposizione di chiunque il codice sorgente, in modo
che chiunque possa modificarlo e ridistribuirlo.
Secondo Stallmann un software libero deve garantire 4 libertà: Eseguire il programma per qualunque
scopo, studiare come funziona il programma e modificarlo per adattarlo alle proprie necessità, libertà di
redistribuire copie e liberà di migliorare il programma e distribuirne pubblicamente i miglioramenti.
Negli anni 70 il sistema operativo Linux dell’azienda AT&T circolava liberamente ed era aperto alal
collaborazione, poi fu chiuso e cominciarono una serie di battaglie legali. Stallmann allora cominciò a
lavorare su Gnu, acronimo di Gnu isnotunix. Linus Torvalds sviluppò un nuovo kernel, costituisce il
nucleo di un sistema operativo ovvero il software avente il compito di fornire ai processi in esecuzione
sull'elaboratore un accesso sicuro e controllato all'hardware, e coinvolse centinaia di membri per
trovare i bug del sistema e correggerli. I collaboratori sono migliaia che hanno dato il via a decine di
progetti tramite il sistema delforking, cioè progetti deviati da quello originale. I più famosi sistemi
operativi che derivano da Linux sono Debian e Ubuntu.
GPL: General public licenze.
1. Dall’esperienza del software libero è nato l’open source, In informatica, di software non
protetto da copyright e liberamente modificabile dagli utenti.
SETI@home è una sorta di supercomputer virtuale ormato da migliaia di computer perché il suo
peso è molto, e il suo scopo è, attraverso i processori che analizzano i segnali radio, trovare altre
forme di vita nello spazio.
È possibile anche esaminare sslo una parte del software, come quelliche lavorano al sistema
operativo Debian, che non modificano l’intero software, ma solo alcune parti alla volta. Ognuno si
specializza in un campo.
Come wikipedia, puoi aggiustare dei piccoli errori, senza bisogno di cambiare tutto. Gli utenti si
sentono così motivati e non sottopressione.
Nel circolo di hacker californiani negli anni 70c’erano Steve Jobs e Bill Gates. Gates diceva che era
impossibile creare dei buoni software senza la remunerazione dei programmatori, ma in realtà non
è stato così. Il fatto è che quelli che prendono parte alla produzione hanno un guadagno che
riguarda l’accumulo di reputazione, importante nella comunità per trovare poi un vero lavoro in
questo campo. In più si accrescono anche le proprie conoscenze.
Molte aziende usano l’open source, creando il fenomeno di crowsourcing. In questo modo, a costo
praticamente zero, le aziende hanno persone che lavorano per loro. Come la apple, che ha messo a
disposizione il kit di sviluppo delle applicazioni in modo tale che fossero i clienti stessi a creare app.
Risposta di Google fu Android.
In Cina non ci sono leggi che regolano la protezione intellettuale. È nata la Shanzai economy, che
significa economia pirata, che si basa sulla creazione di singoli componenti che sono imitazioni di
quelli delle grandi marche, a cui poi vengono venduti. I cellulare creati in Cina sono diversi dai
nostri, hanno applicazioni aggiuntive, vengono venduti anche per strada. Eppure, grazie al loro
prezzo, anche paesi in via di sviluppo possono accedere alle reti telefoniche e internet.
Con l’accesso ad internet e la politica peer to peer si è diffusa l’autocomunicazione di massa, cioè
informazioni orizzontali, non dissociate dai governi e da poteri istituzionali con scuola e stampa.
Alcuni pensano che questa libertà di esprimersi sia controproducente perché le industrie la
sfruttano per far si che i clienti lavorino per loro senza saperlo e senza remunerazione. A questa
teoria però se ne contrappongono altre.
SFERA PUBBLICA, POLITICA E POTERE
Il pubblico dei media non è più passivo, ma risponde con dei feedback.
I media broadcast sono quelli prodotti da poche aziende come la stampa, la televisione ecc, con struttura
centralizzata e unidirezionale.
I media digitali non sono così:
-accessibilità: il costo dell’informazione è quasi nullo, chiunque ha un computer e accesso al web può creare
blog o canali dove diffondere sapere a costo zero, e chiunque può leggerlo,
-struttura distribuita : si passa da un sistema centralizzato ad un modello distribuito, senza gerarchie. In più
all’interno delle piattaforme siamo in una dimensione dialogica, grazie al sistema che permette di
commentare o valutare e taggare.
All’interno di internet però non ci sono sempre notizie veritiere, anche perché il singolo scrive quello che
vuole, senza che qualcuno controlli o lo fermi. La condivisione di notizie da parte di chi non è un giornalista
e attraverso media non broadcast si chiama citizienjournalism. Questo ha portato dei cambiamenti,
facendo aprire giornali online dove è possibile commentare, e gli stessi giornalisti professionisti hanno blog
su cui scrivere.
I giornali hanno una funzione che è il gatekeeping, cioè controllare le notizie prima di pubblicarle, che non
esiste nei media digitali, o la agenda setting, cioè scegliere l’argomento di dibattito pubblico, che ora è
incontrollabile. Spesso i blogger più famosi sono giornalisti importanti nei media tradizionali. A volte notizie
che provengono dal web entrano nei giornali tradizionali.
Wikileaks è una piattaforma dove si pubblicato leaks, cioè perdite o fughe di informazioni. Tutti possono
ubblicare qualche documento che doveva essere tenuto segreto, poi gli operatori lo controlleranno per
vedere se è originale o meno. Molto spesso hanno cercato di boicottarlo, perché trapelavano anche notizie
di governi e aziende, adesso erò ha molti mirror, cioè server su cui è dislocato, quindi è impossibile ri