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RAPPORTI DI LAVORO ATTIVATI https://www.dati.lombardia.it/Attivit-Produttive/Rapporti-di-lavoro-attivati/qbau-cyuc
Opendata Lombardia , attività produttive
esporta i dati su Excel, correlazione tra due variabili, analizzo campi pivot
faccio analisi di alcune variabili, che titolo metto alla tabella di confronto di due variabili ?
SERIE STORICHE ISTAT – Storia delle fonti MERCATO DEL LAVORO
I dati che sono in grado di ricostruire l’evoluzione storica del mercato del lavoro in Italia derivano da una pluralità
di fonti di diversa natura, che vanno da rilevazioni totali e campionarie a fonti di tipo amministrativo.
La più antica è il Censimento generale della popolazione che, attraverso le informazioni sulle forze di lavoro nei
diversi settori economici, permette di tracciare il quadro delle profonde trasformazioni di cui l’Italia è stata
protagonista negli ultimi 150 anni, malgrado un apparato metodologico e definitorio inizialmente incerto.
La rilevazione inizialmente riguardava cosa facevano, non quanti erano, in che settore ecc, ma solo cosa volgevano
come attività lavorativa.
A partire dalla metà del secolo scorso, il panorama informativo è stato notevolmente arricchito con la Rilevazione
sulle forze di lavoro che, sin dal suo avvio nel 1952, svolge un ruolo di primo piano nell’analisi della situazione
occupazionale in Italia, diventando strumento conoscitivo indispensabile per decisori pubblici, media e cittadini.
Nel corso degli anni, questa rilevazione è stata più volte rinnovata per tenere conto delle trasformazioni del
mercato del lavoro e delle crescenti esigenze conoscitive manifestate sia a livello nazionale sia a livello
internazionale. Alcune revisioni, derivanti anche dalla necessità di armonizzare l’indagine all’interno dei paesi
dell’Unione europea (Ue), hanno interessato aspetti specifici (quali il questionario o la procedura di riporto
all’universo dei dati), mentre altre hanno mutato l’impianto complessivo della rilevazione. Le serie storiche qui
presentate, pur necessitando di alcune cautele interpretative, coprono l’arco temporale 1959-2015.
Anche i Conti economici nazionali producono stime sull’occupazione a partire dagli anni ’50 ; tuttavia, a causa delle
operazioni di ricostruzione succedutesi nel tempo, i diversi tronconi di serie non risultano confrontabili e non è,
quindi, possibile utilizzarli per una lettura di lungo periodo dell’evoluzione dell’occupazione in Italia. In questa sede
vengono presentati dati coerenti relativi ai periodi 1970-2010 (base Sec 95) e 1995-2015 (base Sec 2010).
Il quadro informativo sul mercato del lavoro è completato da due rilevazioni: la Rilevazione sulle retribuzioni
contrattuali, di natura amministrativa, e la Rilevazione sui conflitti di lavoro (scioperi da lavoro).
I dati sulle retribuzioni contrattuali sono disponibili dal 1926, quelli sui conflitti di lavoro (numero, lavoratori
coinvolti e ore non lavorate) dal 1948 (avvenivano tramite questura). La raccolta di questi ultimi, tuttavia, dal 2010
è stata sospesa in vista di una revisione complessiva dell’impianto della rilevazione.
Lavoratore : persona che ha lavorato almeno 1 ora nella settimana precedente alla rilevazione
leggo tutto il file
RILEVAZIONE OROS – posizioni lavorative alle dipendenze (NO)
(occupazione, retribuzioni, oneri sociali)
http://dati.istat.it/Index.aspx?DataSetCode=dcsc_costlavulaoros_1
Cerco i dati di OROS su dati.istat lavoro e retribuzioni occupazione dipendente retribuzioni
posizioni
lavorative alle dipendenze poi con base 2015 (vedo tabella e metadati) scarico dati in excel
Settore trainante dell'economia italiana: non posso dirlo
da questi valori.
Mi dice solo quante persone sono entrate, non quanto
tempo sono state dentro, potrebbero esserci state anche
solo 1 giorno.
Devo guardare l'indice di permanenza per quello.
Andamento dell'industria è più regolare nei trimestri;
mentre la ristorazione aumenta d'estate e diminuisce
d'inverno.
Costo (orario) del lavoro per ULA base 2015 per nazionalità e genere (cerco retribuzione oraria per paese)
Trovare settore in cui donne guadagnano di più degli uomini estrazione di minerali da cave
Perché? Perché lavorano nel settore ma hanno ruolo diverso (ad es segretarie)
Posso filtrare i dati, dalle righe sopra la tabella, posso mettere “operai” e vedo infatti che donne non ce ne sono in
quell’ambito.
MISURA DELL’OFFERTA E DELLA DOMANDA DI LAVORO
INDICATORI E TASSI DI ATTIVITA’
Misura dell’offerta e della domanda di lavoro.
L’analisi statistica delle forze di lavoro si sviluppa principalmente nella ricerca delle cause che agiscono
sull’ammontare, sulla composizione e sulle loro variazioni nel tempo e nello spazio e nella misura dei loro effetti. A
tale scopo, sulla base dei dati ricavabili dalle fonti statistiche descritte in precedenza, si possono calcolare alcuni
rapporti caratteristici di notevole importanza analitica.
( )
Tasso generico di attività : =
SI tratta di un indicatore della specifica qualificazione demografico-economica di una popolazione, che varia
sensibilmente sia nel tempo che territorialmente per effetto dei fattori demografici (sesso, età, stato civile) ed
economico-sociali (caratteristiche della struttura produttiva, il grado di istruzione, movimenti migratori).
Per eliminare l’influenza prodotta dalla variabile proporzione dei giovani edegli anziani e dei vecchi, si può
moltiplicare e dividere per la popolazione tra i 14 e i 65 anni mi aspetto che sia
→ =
sufficientemente elevato, ma non 100% perché se no non ci sarebbero persone da 0 a 14 anni (e quindi non
lavoratori futuri)
Tassi generici si possono calcolare anche distintamente per i due sessi:
Tasso di attività maschile :
Tasso di attività femminile :
Questi sono tassi specifici di attività, ovvero il rapporto tra il numero
di attivi appartenenti ad uno specifico gruppo demografico e
l’ammontare complessivo della popolazione di quel gruppo.
( )
Indice reale di dipendenza =
Esprime il carico di inattivi per ogni attivo e che assume di conseguenza un significato solo formalmente diverso dal
tasso di attività globale.
Applicazioni:
Pop residente di 15 anni e più per condizione professionale, classe di età e ripartizione geografica 1977-2015
Seriestoriche.istat istruzione e lavoro mercato del lavoro forze di lavoro esporto su excel
Calcolo tasso di attività generico, maschile, femminile, indice di dipendenza, attivi per 100 individui di 14-65
in Italia , Nord, Mezzogiorno. Devo guardare altri file per vedere la popolazione totale, e per 0-14 ecc
Tassi standardizzati di attività : si prende una struttura temporale (2010) e da quella posso calcolare quella del
2015 , stessa cosa per le varie regioni standardizzazione può avvenire o tramite struttura spaziale o temporale
L’ammontare della popolazione attiva ed i livelli del tasso generico di attività e dei tassi di attività maschile e
femminile dipendono sia dall’ammontare e da dalla struttura per sesso ed età della popolazione sia dai livelli dei
tassi di attività per sesso ed età. A sua volta, sui tassi specifici di attività si riflettono in larga misura gli effetti di
fattori economici, sociali e culturali che spingono gli individui a cercare un lavoro, e dalla concreta possibilità di
trovarlo. In questo contesto giocano un ruolo non trascurabile i movimenti migratori.
Nello studio dei fattori che agiscono sulle tendenze della popolazione attiva è utile ricorrere ai metodi diretti ed
indiretti di eliminazione per calcolare tassi standardizzati di attività, capaci di stimare gli effetti che i mutamenti
della struttura demografica producono sull’ammontare delle forze di lavoro e sul tasso di attività, isolati dagli effetti
di altre cause e viceversa. I metodi di eliminazione postulano evidentemente l’indipendenza tra i fattori demorafici
e fattori economici e sociali.
Tassi di attività dei maschi italiani di età compresa tra 14 e 75 anni nel 1981, nonché i tassi specifici per classi di età:
Le differenze regionali sono evidentemente da ricondurre sia alla diversa composizione per età (popolazione
centro-nord è più vecchia del mezzogiorno), sia a cause di carattere economico e sociale.
L’impiego del metodo della popolazione tipo, che consente di neutralizzare gli effetti della diversa composizione
per età, prevede che i tassi di attività per le età fra 14 e 75 anni siano calcolati come medie aritmetiche dei tassi
specifici per età ponderati con una popolazione presa come modello (popolazione tipo), che può essere ad es.
quella italiana. Ottengo così i seguenti tassi standardizzati :
I tassi così calcolati sono comparabili e la differenza non è più imputabile ai fattori di ponderazione, che sono
identici, ma al divario fra i singoli tassi specifici.
Le differenze riscontrate a favore delle regioni centro-settentrionali sono pertanto attribuibili, nel contesto dei
presupposti teorici che stanno alla base dei metodi di eliminazione, all’influenza di un complesso di fattori
economici e sociali. Non deve sfuggire ovviamente che, a prescindere dalle interazioni fra i due gruppi di cause,
l’eliminazione del fattore di natura demografica è in funzione della popolazione tipo utilizzata.
Criteri oggettivi di scelta a questo riguardo non ce ne sono, anche se il buonsenso suggerisce di scegliere una
popolazione con una struttura di età intermedia rispetto a quelle considerate.
No analisi gruppi sociali.
Come usare i tassi standardizzati? Graduatorie regioni italiane per tasso di disoccupazione, faccio tramite i dati istat
Verifico le prime 5 regioni con maggiore tasso di disoccupazione, ma questi numeri devo contestualizzarli
Lombardia 6% , Sicilia 21% . Non devo solo confrontare il numero di disoccupati.
http://seriestoriche.istat.it/index.php?id=1&no_cache=1&tx_usercento_centofe%5Bcategoria%5D=10&tx_usercento_centofe%5Baction%
5D=show&tx_usercento_centofe%5Bcontroller%5D=Categoria&cHash=442f60de54147698370ad25c402fe442
Come esempio di applicazione di un metodo di eliminazione indiretto possiamo riferirci alla tabella 9.4, nella quale
figurano i tassi di attività maschile della popolazione italiana al 1951 e al 1961, calcolati rispetto alla popolazione in
età 14-65 anni per grandi ripartizioni territoriali. Dall'esame dei tassi di attività emerge una contrazione più marcata
nelle regioni meridionali e insulari, dove si registrano i valori meno elevati. In questo decennio la dinamica della
popolazione attiva non risulta tanto subordinata al processo di invecchiamento demografico, c