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SISTEMI INFORMAT
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29 6
DEFINIZIONE TIPOLOGIE DI SOURCING
L’OUTSOURCING DEI
SISTEMI INFORMATIVI
30
29 Lezione 2 27/2
Modello 5: L’OUTSOURCING DEI SISTEMI INFORMATIVI
Per la scelta dei SI si hanno due alternative: lo sviluppo interno o l’outsourcing che è un’alternativa
anche quando si parla di SI.
DEFINIZIONE
- OUTSOURCING = affidamento a terzi di attività precedentemente svolte all’interno
dell’azienda, che riguardano lo sviluppo e/o l’esercizio e/o la manutenzione del Sistema
Informativo (infrastruttura tecnologica + procedure + dati).
- Si modificano struttura e compiti della funzione responsabile dei SI in azienda. Si hanno
conseguenze importanti sulla struttura organizzativa, è necessario possedere una squadra
di manutenzione hardware e software qualora volessi produrre internamente, qualora
TIPOLOGIE DI SOURCING
decidessi di esternalizzare non avrei più questo problema. L’outsourcing è una scelta con
Insourcing: risorse che l’azienda acquisisce
conseguenze organizzative.
dall’esterno e porta al suo interno
Inhouse: gestione interna -> cfr. metodologie di
sviluppo
TIPOLOGIE DI SOURCING
Outsourcing puro: attività affidate all’esterno
Insourcing Inhouse Outsourcing
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• Inhouse: gestione interna letteralmente “svolgo internamente” richiamo le metodologie di
sviluppo dei SI, devo conoscere le metodologie della lezione precedente. La prima fase è lo
studio di fattibilità, posso decidere di sviluppare internamente poi magari risulta che non ho
uno o più dei tre elementi fondamentali richiesti : skills, costi e tempi e dunque non posso
attuare l’Inhouse, basta non possedere uno dei tre e salta.
• Insourcing: risorse che l’azienda acquisisce dall’esterno e porta al suo interno, letteralmente
“prendo qualcosa e porto all’interno”, prendo risorse dall’esterno da un fornitore e le porto
all’interno dell’azienda (crescita del numero di device, tablet, pc, telefono) o risorse come le
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persone: porto un manutentore all’interno dell’ambiente aziendale ma non è un
dipendente, il vantaggio di averlo in azienda sono i tempi di reazioni ridotti (riesce a
sistemare per es il software fatture in modo tale da non avere disagio in azienda), lo
svantaggio è che le risorse umane vanno gestite con sacrificio organizzativo. Se la persona
non è all’interno dell’azienda ho meno svantaggi organizzativi ma ho più svantaggi di tempo
perché sono costretto ad attendere che arrivi. L’Insourcing è molto diffusa nei SI. Non
assumo il manutentore (anche se ce l’ho fisicamente in azienda) perché avrei dei costi più
elevati (cuneo fiscale ovvero la differenza tra ciò che il lavoratore percepisce e ciò che
spende l’azienda, è ridotto se il manutentore non è assunto), secondo aspetto è la flessibilità
(art 31 rigidità che ti da l’assumere una persona e licenziamento per giusta causa), se non è
assunto ho più flessibilità.
• Outsourcing (puro o no): attività affidate all’esterno per tre tipologie di motivazioni:
1. RAGIONI ECONOMICHE
- Contenimento dei costi.
- Variabilizzazione dei costi (flessibilità suddetta ho un contratto di outsourcing ho un costo
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variabile) alle aziende viene chiesta sempre più flessibilità ad oggi perché è uno dei fattori
più competitivo (valgono poco ad oggi le economie di scala, per essere flessibili bisogna
essere piccoli). La flessibilità è uno degli elementi più importanti.
- Vantaggi fiscali: la fattura è classificata nel passivo se utilizzo l’outsourcing non ho questo
problema.
- Errore: finire l’analisi qui senza considerare le due seguenti tipologie di ragioni.
2. RAGIONI STRATEGICHE:
- Accesso alle “world class capabilities” = apertura alle competenze presenti nel mondo del
lavoro (richiedo al mercato i manutentori di cui necessito).
- Allargamento dei confini aziendali (è necessario essere sempre aggiornati) per mantenere
competenze di alto livello devo formare i miei dipendenti, se scelgo l’outsourcing questo
problema non ce l’ho perché chiamo esperti già formati su ciò di cui necessito (inhouse ti fa
chiudere in te stesso outsourcing ti fa aprire verso il mondo.
- Focus sulla mission aziendale reindirizzando le risorse verso attività strategiche, tutto ciò che
non è strategico per me ha senso darlo in outsourcing.
- Allargamento dei confini
3. RAGIONI GESTIONALI/TECNICHE
Crescente e critica scarsità di personale con elevata specializzazione: mancano le competenze e
soprattutto sui SI bisogna non solo formarsi ma è una materia estremamente mutevole e il
personale va formato e aggiornato costantemente, l’outsourcing è la soluzione perché
l’aggiornamento è un problema del mio fornitore. Mi accorgo immediatamente se il fornitore
mi manda risorse umane incompetenti. L’Outsourcing è un modo per ottenere tali competenze
senza essere coinvolti nella loro gestione consentendo di sfruttare :know how, investimenti in
tecnologia, le metodologie e risorse, le esperienze che il fornitore esterno ha acquisito
operando con diversi clienti in realtà diverse e confrontandosi con molteplici problematiche.
RISCHI ECONOMICI, STRATEGICI ED ORGANIZZATIVI
1. Riduzione dell’autonomia: mi lego ad un fornitore esterno (dipendenza) es mi rivolgo al
fornitore per lo sviluppo di ERP ad hoc per le mie esigenze e mi chiede un canone mensile di
2000 euro al mese invece sono 20000 al mese, il problema è che nessun altro conosce il
software sviluppato dal mio fornitore il quale ha un potere negoziale fortissimo, dunque
sono diventato dipendente da lui. Se il servizio è facilmente sostituibile, non c’è problema
bisogna porre l’attenzione sul non diventare dipendenti dai fornitori.
2. Perdita di controllo dei fattori di produzione (variabile critica) : risorse umane.
3. Possibilità di incorrere in un processo irreversibile a causa delle barriere all’uscita
(conseguenza diretta del punto 1).
4. Possibilità di ricevere un servizio di scarsa qualità.
5. Assenza dello sperato “refreshing”: non voglio preoccuparmi dell’aggiornamento dei
lavoratori/prodotti.
6. Condivisione con terzi di informazioni confidenziali: attenzione per la privacy, ha accesso a
dati confidenziali. 8
Il CIO effettua l’analisi del SI e le suddivide in tante micro attività (acquisizione, manutenzione ecc)
e per ognuna di esse effettua un’analisi di costi/benefici per vedere cosa dare in outsourcing in
quanto ognuno lo può gestire in modo differente.
IL CICLO DI VITA
Per il ciclo di vita non esiste una metodologia universalmente accettata
- Analisi costi/benefici
- Implementazione, (scelte dei fornitori, disposizione di contratti, livelli di servizio)
- Gestione
- Insourcing/outsourcing
E un ciclo “iterativo”, ciclo che continua all’infinito, a intervalli regolari il CIO deve rivalutare le
decisioni prese in precedenza.
I IL CICLO DI VITA
Premessa: NON ESISTE UNA METODOLOGIA
itore) UNIVERSALMENTE ACCETTATA
R)
bile a Implementazione
lità Analisi Gestione
Insourcing/
Outsourcing
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GESTIONE DEL RAPPORTO: è fondamentale per la buona riuscita di un contratto di outsourcing è
non trovarsi mai in una posizione di dipendenza dal fornitore.
Il CIO deve conoscere i Critical Success Factors (CSFs affinchè il rapporto sia efficiente) che sono:
• La pariteticità del rapporto: (nessuna delle due parti dev’essere in posizione di debolezza
neanche la controparte).
• Il mantenimento nel tempo dei livelli di servizio: (SLA= Service Level Agreement) è una
componente all’interno del contratto, è un contratto a rischio di debolezza perché nel
contratto non ho descritto la qualità del servizio che pretendo, accordo tra me e il fornitore
sulla qualità del servizio (per esempio entro quando intervenire ecc) un buon contratto deve
prevedere dei buoni KPI (key performance indicator) indicatori tramite i quali vado a
misurare le performance, ad es il tempo. Devo anche specificare oltre i KPI anche incentivi
LETTURE INTEGRATIVE
in caso di performance superiori alla media e penali qualora la performance sia al di sotto
M. De Marco et al., “Sistemi informativi ed
del livello prestabilito. Anche se non applico l’SLA il giudice in caso di penale darà lo stesso
elaboratori elettronici”, il Mulino
ragione all’azienda (tramite la diligenza del buon padre di famiglia) ma in tempi molto più
G. Bracchi, C. Francalanci, G. Motta, “Sistemi
informativi e aziende in rete”, McGraw-Hill
lunghi (anni), è meglio evitare forme di conflitto scrivendo la SLA nel contratto evitando
G. Destri, «Sistemi informativi. Il pilastro
incomprensioni.
digitale di servizi e organizzazioni», Franco
A = Angeli
• Il contenimento dei costi affinché il contratto sia successfull.
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Secondo Modulo del Programma “I Sistemi ERP (gli applicativi gestionali)”
Dei SI noi ci concentreremo sui software
Evoluzione aziendale (Com’erano organizzati):
Negli anni 70\80 si diffondono i software in azienda prendendo a prestito le informazioni
dall’organizzazione aziendale la quale afferma che le aziende erano strutturate per funzioni
aziendali es marketing, finanza, acquisti ecc. (anche ad oggi l’azienda è divisa per funzioni, infatti
ogni lavoratore viene collocato in una funzione). Con l’avvento dell’informatica ogni funzione
aziendale ha iniziato il proprio processo di informatizzazione, strutturando il proprio sotto sistema
informativo (ogni reparto/funzione si informatizzava per conto proprio) sulla base dei requisiti, sia
a livello di dati che a livello di strumenti (software) che potevano essere Inhouse o in Outsourcing;
generando così il fenomeno di “isole informatiche” è visto come un problema poiché fanno fatica a
comunicare con gli altri pur funzionando al loro interno ma non vi è integrazione; un grave problema
è la ridondanza ovvero la replicazione inutile del dato, ognuno aveva la sua anagrafica clienti (stesso
dato replicato più volte) e dunque viene meno l’integrità del dato, poichè dei dati che ho a
disposizione non so più qual è quello corretto. Il problema era principalmente organizzativo (sempre
negli anni 80) non era né efficiente né efficacie quindi le aziende vanno strutturate non pi&ugr