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Il testo narrativo

L'asse della comunicazione, abbiamo detto, entra sempre in gioco quando c'è un messaggio da scambiarsi. L'asse narrativo è composto dalla coppia narratore e narratario che non possiamo intendere riconducibili ma non per somiglianza ma come ruolo, alla figura di mittente e destinatario. È un asse interno ed a che fare con ciò che si costruisce in relazione alla pratica del narrare. Le figure che compongono quest'asse non hanno una concretezza, è come se fossero due istanze. È importante che ci sia la comprensione del testo, determinata da una corretta esposizione da parte del narratore. Il narratario è il destinatario, è il simmetrico del narratore. L'asse interno al testo è quello del narratore e narratario che sono vincolanti con l'asse della comunicazione, all'interno del testo c'è questa coppia, ma in coincidenza deve persistere una concretezza che

derivadalla comunicazione mittente-destinatario. Si delinea un quadro che ci permette di individuarel'autore che generalmente troviamo nell'asse della comunicazione, poi troviamo il lettore che è l'equivalente del destinatario. Avremo un testo come entità materiale. Vi è il testo concreto in esso epoi la parte interna dominata dall'asse narratore-narratario.All'interno del testo troviamo anche altre due figure che sono il lettore modello o implicito e autoremodello o implicito. Lettore e autore modello sono riconducibili a Umberto Eco, lettore e autoreimplicito sono riconducibili ad alcune teorie narratologiche. Rappresentano, l'autore implicito emodello una trasposizione consapevole di alcune caratteristiche dell'autore empirico o reale nellanarrazione è come se una sfumatura dell'identità autoriale potesse riversarsi nel contenuto deltesto. La stessa cosa accade sul fronte del lettore, il lettore empirico.concreto, costruisce una proiezione di sé all'interno del testo in correlazione con tutto ciò che il testo mette in moto. Anche il lettore concreto può riconoscere una parte di sé nella destinazione di quel testo osservato dal punto di vista del contenuto quando accade qualcosa del genere, un'operazione può essere una prova dell'avvenuto contatto. STORIA E RACCONTO afferiscono all'ambito interno, alla parte testuale intesa come contenuto dello scambio comunicativo che sta all'esterno. Riguardano l'asse narratore e narratario. La storia è costituita dagli eventi per come essi si susseguono la storia è fatta da una concatenazione di eventi, che possono essere finzionali ma anche inerenti a fatti di cronaca vengono esposti in una maniera logica. La nozione di storia è connessa alla nozione di testo tout court legata a una serie di propensioni naturali che l'individuo interprete ha. Il racconto

È la messa in atto di una narrazione che parte dalla storia, ma il racconto non pone gli eventi per come essi si sono verificati ma li intreccia, li modifica, li colloca in una maniera diversa. Il racconto è l'atto creativo che viene creato dal narratore per perseguire scopi particolari che caratterizzano la ragion d'essere del testo narrativo. Se il testo narrativo non avesse il racconto, l'intreccio esso non sarebbe tale.

“Colui che parla nel racconto non è colui che scrive, colui che scrive non è colui che è” - Roland Barthes. È una specie di cantilena che ci consente di individuare i soggetti, le personalità evocate dai comportamenti de questa frase elenca sotto forma di autore, narratore ecc.. Colui che parla (il narratore) non è colui che scrive. Colui che scrive (l'autore) non è colui che è nella vita - c'è un allontanamento dalla propria personalità.

anche da parte dell'autore che scrive nel momento in cui un soggetto in carne ed ossa, che comincia a scrivere un romanzo, egli assume un'altra fisionomia il suo essere viene modificata per volontà del soggetto in questione e si costruisce un altro soggetto che è colui che scrive colui che è (il soggetto) nel momento in cui decide di scrivere si modifica e diventa il soggetto che scrive un romanzo c'è una specie di possibile allontanamento che subisce una serie di gradualità in risposta al tipo di scritto. L'autore implicito sono le sfumature del colui che è che emergono dal colui che scrive. Il narratore, istanza interna al testo narrativo che fa un giorno di rimandi e di simmetria con il narratario e può subire le influenze dell'autore implicito entità finzionale. La sua tipologia dipende dal ruolo che il narratore riveste all'interno della narrazione. Sostanzialmente sono tre e

Si distinguono per il fatto che il narratore è presente nella narrazione, però il suo raccontare dipende dal ruolo che occupa nella narrazione e che lo mette nelle condizioni di conoscere una certa quantità di informazioni inerenti agli eventi che caratterizzano la storia e di conseguenza racconta quello che sa. Accanto al ruolo del narratore troviamo le cosiddette istanze narrative, che danno il via al tipo di narrazione. Sono delle circostanze che avviano il racconto e si tirano dietro anche una tipologia particolare di narratore. Queste istanze possono classificarsi in maniera tale da essere extradiegetiche e intradiegetiche. Le tre tipologie di narratore sono: narratore autodiegetico, omodiegetico e eterodiegetivo. Nel caso del narratore autodiegetico è denominato così quel narratore che occupa una posizione da protagonista all'interno del testo narrativo, personaggio principale che sa più degli altri però.

È in qualche misura antropomorfizzato alla sfera di influenza del soggetto stesso— ha dei confini conoscitivi ma conosce sempre più degli altri. È sempre un’operazione intenzionale— se c’è un personaggio qualsiasi nella narrazione che assume dei comportamenti, le conseguenze di essi vengono registrate sul modo di agire del personaggio principale. Se si operasse in questa maniera non avremmo più una coerenza tematica, ma una specie di fotografia panoramica. Una narrazione per essere coerente e coesa deve andare ad assottigliare questa platea scenica per individuare un soggetto che porta avanti la narrazione e fare in modo che si costruiscano tutte quelle figure già elencate (es. il narratario). Il narratore autodiegetico è il narratore che è anche il personaggio principale, il narratore che la racconta la cosa, la fa sviluppare sulle proprie gambe ma allo stesso tempo la racconto. Egli può fare soltanto delle previsioni.

Il narratore che può prevedere il futuro è il narratore eterodiegetico che è molto più informato perché sta all'esterno della narrazione e non partecipa direttamente, una specie di voce fuori campo. Non partecipando alle dinamiche è in grado di raccontare ciò che è successo prima, ciò che accadrà fino al punto da essere nelle condizioni di raccontare anche i pensieri dei vari personaggi. Proprio per il suo essere esterno, parla di altri ed è classificato come narratore onnisciente. Il narratore omodiegetico è il narratore concreto, riconducibile al narratore autodiegetico con la differenza che non è il protagonista della narrazione ma un personaggio secondario. Partecipa alla narrazione con un punto di vista ridotto rispetto a quello del narratore autodiegetico. Racconterà i fatti in maniera circoscritta. L'elemento interessante è che in qualità di personaggio.

secondario avrà un bacino di narrazione secondario, ma nonostante sarà il narratore all'interno della narrazione, ci sarà una parzialità comportamentale che assumerà il valore del narratore generale unico.

Queste due istanze, le possiamo abbinare a tutte e tre le tipologie di narratore: quello che cambia in relazione al tipo di narratore che entra in gioco nelle due istanze non riguarda l'istanza ma il ruolo del narratore in base alla tipologia che riveste.

Nel caso di istanza extradiegetica si ha lo spunto che dà il via alla diegesi all'esterno delle diegesi stessa: la diegesi è il sinonimo di racconto. Possiamo dire che l'istanza è extradiegetica quando lo spunto che dà l'avvio alla narrazione è esterno al racconto stesso: c'è un'occasione che proviene dall'esterno o da una serie di eventi precedenti che vengono solo accennati e non sviluppati (ad esempio, nel momento in cui...

La narrazione prende spunto dal verificarsi di un evento esterno, come un incidente o un compleanno. Questo evento crea la circostanza necessaria affinché la narrazione possa svilupparsi. Tuttavia, una volta che la narrazione è iniziata, la circostanza iniziale non ha più un ruolo attivo, poiché ha già svolto il suo compito di avviare la narrazione.

Lo spunto esterno non è parte integrante del racconto, ma entra occasionalmente. L'istanza intradiegetica, invece, è all'interno della narrazione stessa e non è un evento esterno. L'occasione che ha dato il via al racconto fa parte del racconto stesso e non è qualcosa che è accaduto prima della narrazione.

Ad esempio, si può raccontare una festa come elemento presente che caratterizza la narrazione. In questo caso, si utilizza uno strumento narrativo chiamato "digressione". Si inserisce una digressione all'interno della narrazione che viene utilizzata come spunto per avviare o per approfondire il racconto.

RAPPORTO TRA...

STORIA E RACCONTO - determinato dal tipo di gioco che viene posto in atto dal narratore all'interno di questo scenario. La storia è caratterizzata dal fatto che registra o presenta la concatenazione dei fatti per come essi si sono verificati. Mentre il racconto prende questi fatti e li intreccia. L'intreccio, che è sinonimo di racconto, ha a che fare con la storia, che è sinonimo di fabula. Se c'è un racconto, c'è un intreccio; se c'è un intreccio, esso deve avere degli snodi - componenti tipici della storia - se c'è una storia, questi eventi vengono divulgati. Il narratore determina il tipo di stacco che c'è tra la storia e il racconto - questo distacco dipende dal tipo di narratore, ma soprattutto dal tipo di discorso che viene adottato dalla narrazione. Innanzitutto, dobbiamo fare prima riferimento alla mimesi e alla diegesi. Si intende per mimesi l'esposizione, il mostrare gli avvenimenti.

nel modo più immediato possibile—intesa come limitazione degli atti, in termini di racconto. La diegesi si ha nel momento in cui subentra l'arte del racconto, la mediazione—viene inteso il termine diegesi come sinonimo di racconto perché.
Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
39 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-FIL/05 Filosofia e teoria dei linguaggi

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher giada_n di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Semiotica del testo e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università della Calabria o del prof Lo Feudo Giorgio.