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Nessuno possiede tutta la conoscenza possibile, tutti i nodi.
(il concetto di enciclopedia è fondamentale per studiare l’interpretazione e definire la cooperazione interpretativa)
Cooperazione Interpretativa:
Basata sui concetti di Peirce di segno ed interpretante (correlata all’enciclopedia).
La semiotica interpretativa sostiene che un testo è incompleto senza l’intervento di un lettore che riempia gli spazi vuoti con
l’attività inferenziale. Un “intessuto di non detto” poiché lascia implicita una gran parte di informazioni che il destinatario è
chiamato a estrapolare in base alla sua conoscenza del contesto comunicativo.
Rimane sempre dell’implicito in ogni comunicazione che presuppone una certa competenza enciclopedica dell’interprete
(grammaticale, semantico-enciclopedica, capacità di disambiguare gli impliciti e capacità di fare inferenze).
Inoltre in assenza di interpreti competenti, cioè in possesso dei codici necessari per la comprensione, il testo non significa nulla.
Attività dell’autore e del lettore:
Il lettore è chiamato ad avanzare ipotesi di senso che potrebbero però essere messe in discussione successivamente
es. “Un dramme bien parisenne” di A. Allais
→ Meta-testo, racconta almeno tre storie. Da leggere almeno due volte(lettore ingenuo / lettore critico)
Incoerenze logiche, narrative ed enciclopediche = Narrativa Aperta, l’interpretazione del lettore è necessaria
Testi Aperti → Lasciano al lettore ampio margine di manovra interpretativa, sfruttano l’ambiguità e la incompletezza del testo.
Testi Chiusi → Indirizzano in modo stringente il lettore, in modo che ogni termine, ogni modo di dire ed ogni riferimento
enciclopedico sia quello che prevedibilmente il lettore può capire.
Ci sono anche due atteggiamenti del lettore (modi di passeggiare nel bosco):
1. Lettore ingenuo, di primo livello → si muove per trovare una o più strade d’uscita
2. Lettore critico, di secondo livello → si muove per capire come è fatto il bosco e quali sono le strade possibili
L’ autore crea una strategia nel suo testo (l’attività del lettore è vincolata al testo).
L’autore mira a far compiere una serie di operazioni cognitive al lettore, tramite il testo.
Eco non parla mai di autore empirico (in carne ed ossa) ma di autore e lettore modello, in quanto strategie testuali .
L’ autore modello è la strategia testuale impiegata dall’autore empirico per indirizzare nel senso voluto l’attività cooperativa del
lettore.
Da parte sua il lettore empirico deve ricostruire il senso del testo ed identificare le strategie dell’autore modello, utilizzando:
● Le sceneggiature ( frames ) - Struttura di dati che rappresentano una situazione stereotipata presente nell’enciclopedia
comune.
● La decisione circa i topic - L’argomento principale di cui un testo parla, fenomeno pragmatico della lettura.
● Attualizzazione del testo - Il lettore comprende come è articolato il testo (rapporto tra intreccio e fabula )
● Riferimento a mondi possibili narrativi - Mondi possibili creati dai racconti. Quattro tipi:
1. MP verosimili → concepibili senza alterare leggi fisiche generali del mondo di riferimento
2. MP inverosimili → mondi non costruibili a partire dalla nostra esperienza attuale
3. MP inconcepibili → vanno al di là della nostra concezione, contraddicono alcune leggi fondamentali
4. MP impossibili → totalmente inconcepibili
I limiti dell’interpretazione:
Per Eco il lettore modello è molto simile al lettore implicito di Wolfgang Iser Connessioni potenziali prodotte
dal lettore che elabora il testo
(attraverso la lettura)
Il lettore modello di Eco è invece un insieme di istruzioni testuali, che si manifestano sulla superficie del testo, proprio sotto
forma di affermazioni o altri segnali → Il lettore fittizio ritratto nel testo (presente nel testo).
Cambiamento nella critica letteraria negli anni ‘90:
● nel 1962 si celebrava l’opera aperta (letteratura post-moderna)
● nel 1990 si concentra su una posizione più conservatrice (si deve limitare l’interpretazione)
→ non vuol dire che tutto ciò che viene in mente ha a che fare con il testo (anche nei testi con interpretazioni libere vi
sono sempre dei limiti)
Decostruzionismo → da Jacques Derrida, confronto serrato con i testi e gli autori della filosofia occidentale nell’intento di
mettere in luce i presupposti impliciti, pregiudizi nascosti e contraddizioni della cultura e del linguaggio.
Testo > Contesto (Eco critica il Decostruzionismo, mai Derrida).
Eco propone un dialogo critico con due correnti di critica letteraria:
● Strutturalismo Rigido (opera rigida e stabile indipendente dalle singole letture)
● Psicologismo Critico (nell’opera si devono trovare interazioni/biografie dell’autore)
● Semiosi Ermetica (tutto viene collegato a tutto in base a leggi di somiglianza → decostruzionismo)
Viene lasciata troppa libertà interpretativa al lettore, è necessaria una oscillazione tra la libertà dell’interprete e il diritto del testo.
Eco fa una distinzione tra uso ed interpretazione del testo:
1. Uso → Modo strumentale/personale di interpretare il testo senza riguardo per quanto esso effettivamente dice
2. Interpretazione → rispettare i testi per ciò che dicono letteralmente (ricostruzione del significato legittimo)
Il testo non ammette di essere interpretato in qualsiasi modo possibile, ma si pone sempre come parametro delle sue
interpretazioni possibili (l’interpretazione personale del testo è legittima ma non ha nulla a che fare con il testo stesso).
Libertà del singolo lettore → il lettore può trascurare i segnali forniti dal testo m a così rinuncia all’interpretazione.
Tre Intentiones → pre-atteggiamenti diversi nei confronti dei testi
● Intentio Auctoris - Intenzione dell’autore, ciò che voleva dire l’autore empirico (fatto dalla critica letteraria)
Per una corretta interpretazione del testo non bisogna basarsi su dichiarazioni o bibliografie
dell’autore empirico (spesso il testo non corrisponde alle intenzioni di chi l’ha prodotto).
● Intentio Lectoris - Intenzione del lettore, ciò che il lettore fa dire al testo in riferimento ai propri sistemi di significazione
o ai propri desideri, pulsioni o credenze (fatto dal decostruzionismo e dell’ermetismo).
Spesso il lettore vi proietta qualcosa che non esiste, basandosi su criteri del tutto personali.
● Intentio Operis - Intenzione dell’opera, ciò che l’opera esprime di per sé, oltre le interazioni di chi la produce e la legge
E’ il testo stesso che deve essere interrogato, in riferimento alla sua coerenza contestuale e sistema
di significazione a cui si rifà.
Bisogna rimanere dentro il testo, analizzare ciò che un’opera esprime di per sé , indipendentemente dalle interazioni di chi la
produce o legge. Le intentiones sono iscritte come tracce all’interno del testo e configurano i processi di cooperazione tra autore
e lettore (cooperazione interpretativa). In questo si trovano anche i limiti stessi dell’interpretazione.
Sei passeggiate nei boschi narrativi:
Estratto dalle “Norton Lectures” = conferenze che vennero affidate ad Eco nel 1993
(riflessioni sulla narratività e il modo in cui leggiamo)
● Principi sulla teoria dell’interpretazione
● Esempi di lettura e analisi, con riferimenti a scrittori di letteratura di vario genere
○ Italo Calvino (rif. a “Se una notte d’inverno un viaggiatore” e le sue lezioni americane)
○ Jorge Louis Borges (richiama la sua metafora del bosco → labirinti, sentieri, il tempo…)
○ James Joyce (“L’Ulisse”)
○ ed altri → Allan Poe / Dumas / Agatha Christie / Manzoni / se stesso…
Viene particolarmente analizzato Sylvie (racconto della raccolta “Le figlie del fuoco” di G. de Nerval)
In ognuna delle sei conferenze viene analizzato un aspetto di Sylvie (riassunto a p. 38-39)
Eco lo considera uno dei racconti più belli che sia mai stato scritto, lo ha tradotto ed usato spesso durante la sua ricerca.
Analizza → autore/lettore modello, analesssi/prolessi, tempo di lettura, mondi possibili,
criteri ed economicità della lettura, narrative naturali/artificiali
La metafora del bosco narrativo = il bosco è una metafora per il testo narrativo (giardino dai sentieri che si biforcano)
Due modi possibili di passeggiare in un bosco: ci si muove tentando di trovare un’uscita o ci si muove per capire come sia fatto
il bosco e quali sentieri sono accessibili.
Il testo si rivolge quindi al lettore modello di primo livello (che vuole sapere come la storia va a finire) e al lettore di secondo
livello (che si chiede quale tipo di lettore bisogna diventare e come sta agendo l’autore modello).
Per conoscere la storia basta leggerla una volta sola, per riconoscere l’autore modello è necessario leggere molte volte, anche
all’infinito. Passeggiare in un mondo narrativo equivale ad una fuga dal reale, sfuggiamo dall’angoscia → funzione terapeutica
(il romanzo a volte può introdursi nella vita reale, sia con risultati innocenti che con risultati dannosi)
1. Entrare nel bosco
Le prime pagine sono un’introduzione a tutte le sei conferenze.
“Il lettore è presente nel testo sia come componente dell’atto di raccontare storie sia come componente delle stesse”
Ricordo di Calvino → rif. a “Se una notte d’inverno…” e “Lector in fabula”, spiegazione della traduzione in inglese di
lector in fabula in “The Role of the Reader”.
Riferimento alla terza lezione americana di Calvino dedicata alla rapidità (in contrapposizione al indugio , ovvero una
sospensione per descrivere). Ogni finzione narrativa è rapida perchè mentre costruisce un mondo, di questo mondo
non può dire tutto, chiede al lettore di colmare gli spazi vuoti (sé il testo dicesse tutto quello che c’è da capire non
finirebbe più).
Pagine di esempi letterari → Achille Campanile (scrittore comico), Carolina Invernizio (romanzi rosa), Kafka (incipit di
“Metamorfosi”) e gli esperimenti di Roger Schank.
Conclusione → la storia può essere più o meno rapida (ellittica), ma deve essere proporzionata al lettore di riferimento
Tema principale della conferenza Lettore modello e Autore modello
● Lettore modello, diff. dal lettore empirico (lettore-tipo previsto