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GLI INVENTARI NON SONO CHIUSI.
1. LE FIGURE DEL CONTENUTO NON SONO PRIMITIVI SEMANTICI.
2.
PER QUANTO RIGUARDA I CODICI RISTRETTI INVECE è DIVERSO.
I linguaggi ristretti devono dire poche cose e non devono combinare tanti concetti per dire
qualcosa, e quindi qui il problema non si pone, non è come il linguaggio verbale dove con esso io
posso dire qualsiasi cosa.
Quindi nei codici ristretti il piano dell’espressione corrisponde al piano del contenuto a differenza
dei codici linguistici.
LA DIFFERENZA NEI CODICI LINGUISTICI DEI DUE PIANI è:
- ESPRESSIONE: rappresenta percettivamente il PRESENTE, i cui elementi sono dati
oggettivamente misurabili.
- CONTENUTO: non ha evidenza percettiva ne è direttamente accessibile.
La parte del progetto hjemsleviano e dello strutturalismo che dice che il piano del contenuto può
essere ricondotto ad un pacchetto chiuso di figure del contenuto è fallimentare perché questo vale
solo sul piano dell’espressione dove invece i fonemi svolgono la funzione di mattoni primitivi.
NELLA NOSTRA VITA QUOTIDIANA NOI SIAMO STRUTTURALISTI, ad esempio quando
pensiamo a cosa mettere nei cassetti, qui metto i calzini qui le maglietti, applichiamo un principio di
classificazione, stiamo segmentando il continuum del contenuto.
Per classificare si individuano dei tratti semantici pertinenti.
Qualcuno classifica gli indumenti per colore questo è un tratto semantico del colore.
Quindi stesso gruppo di oggetti classificato secondo tratti semantici diversi. Ogni volta che noi
scegliamo come agire in base a determinati scopi noi agiamo mettendo a fuoco certi tratti rispetto
ad altri. Che non sono più figure del contenuto ma sono MARCHE SEMANTICHE .
I tratti semantici servono per definire qualcosa.
Nessuno di questi tratti è una figura del contenuto per mi permettono di interdefinire tra loro i
termini.
NON SI Può DEFINIRE LA FIGURA DEL CONTENUTO MA SI POSSONO INTERDEFINIRE I
SIGNIFICATI DEI TERMINI IN BASE AI RAPPORTI DI ASSENZA O PRESENTA DEI TRATTI
CHE PERMETTONO DI DIFFERENZIARE UN TERMINE RISPETTO AGLI ALTRI TERMINI
DELLA GRIGLIA.
ESEMPIO:
POTTIER 1965
Pottier prende una serie di oggetti che sono un insieme di sedili e proviamo ad interdefinirli:
- SEDIA: SEDILE, DURO AD UN POSTO, CON SCHIENALE A 4 GAMBE
- POLTRONA: UGUALE ALLA SEDIA SOLO CHE è MORBIDA
- SOFA: UGUALE ALLA POLTRONA MA NON HA UN POSTO MA Più POSTI
- SGABELLO: SEDIA SENZA SCHIENALE E 4 GAMBE
- POUF: IL POUF è UNO SGAMBELLO SOFFICE SENZA GAMBE
Questi termini sono interdefiniti, è possibile campire quali sono e relazioni che legano tra di loro i
vari termini. Cioè i significati di alcuni termini si agganciano tra di loro in maniera univoca, fissa.
SI CAPISCONO I RAPPORTI TRA ELEMENTI DELLO STESSO CAMPO SEMANTICO ED
HANNO ANCHE CNS OVVERO CONDIZIONI NECESSARIE E SUFFICIENTI, che significa che
tutti i termini possono essere definiti inequivocabilmente.
- CNS: esistono definizioni/condizioni necessarie ovvero che sono indispensabili per definire quel
termine cioè senza quelle non si può definire un termine, tutti i tratti devono essere esplicitati e
Sufficienti nel senso che sono sufficienti quelli condizioni per definire quel termine.
ESEMPIO 2.
PER CONDIZINI NECESSARIE E SUFFICIENTI il QUADRATO è una figura piana, chiusa
delimitata da 4 lati e 4 angoli retti.
I dizioni funzionano sulla base dei CNS, dove un concetto è definito da termini che possono a loro
volta essere definito da altri termini. Questo potrebbe in qualche modo garantire una sorte di lingua
chiusa. IL DIZIONARIO è fatto di parole che definisce e che sono usate per definire altre parole.
ESEMPIO 3.
Se prendiamo FIGURA PIANA, CHIUSA, QUATTRO LATI E QUATTRO ANGOLI, UGUALI
vediamo come possiamo usarli anche per definire RETTANGOLO, ROMBO, TRAPEZIO, …
SIGNIFICATI CONVENZIONALI: tanti più sono convenzionali un insieme di termine tanto più
funzionano questi sistema di condizioni necessarie e sufficienti.
ESEMPIO 4 .
Nei termini giuridici è sempre possibile individuare delle condizioni necessarie e sufficienti.
Esistono dei significati linguistici che non sono convenzionali come per esempio quelli naturali
come un gatto quali sono le convenzioni, necessarie e sufficienti per definirlo ?
- FELINO MASCHIO O FELINO FEMMINA, non possono andare bene perché questo vale
anche per la tigre, la lince e quindi non possiamo più distinguerlo dalla tigre ecc..
Quindi se dovessimo applicare le condizioni necessari e sufficienti diremmo FELINO, ANIMALE
DOMESTICO, MASCHIO, però questo non vale per tutte le culture, perché il gatto non è nella
case in tutte le culture. E le condizioni necessarie e sufficienti catturano qualcosa di più
permanente quindi non possono esserlo.
Ad esempio invece con scapolo o preterintenzionale riesci a catturare il significato definitivo
mentre invece con GATTO non si riesce a catturare qualcosa di necessario e sufficiente.
Con questi generi non funzionane le condizioni, necessarie e sufficienti perché sono naturali, a
differenza del quadrato che è un concetto astratto e convenzionale.
la decisione di classificare i reati in 3 categorie sono decisioni convenzionalmente prese cioè
abbiamo deciso noi a tavolino che l’omicidio potesse essere:
- preterintezionale
- colposo
Prima c’è il linguaggio e poi c’è il mondo mentre nel caso del gatto ed dell’oggetto naturale
preesiste al linguaggio.
CONCLUSIONE: la differenza è che parole come GATTO possiedono storie di vita indipendente
dalle nostre operazioni di dominazione. UNO SCAPOLO è uno scapolo perché non è sposato, il
MATRIMONIO è una cerimonia sociale arbitrariamente definita, noi imponiamo le condizioni. un
uccello un pesce è qualcosa che prendiamo cos’ come lo troviamo , e i tratti vengono adattati
come vestiti, spesso malamente,.
NON VI è NULLA DI IMMODIFICABILE NEI SIGNIFICATI LINGUISTICI, NE VI SONO
PROPRIETà INCANCELLABILI IN VIRTU DI UNA LORO NECESSITA ANALITICA.
LEZIONE 18.10.2018
QUAL’è IL CONCETTO CHE METTIAMO IN DISCUSSIONE DA HJEMSLEV, A POTTIER E
DELLE CONDIZIONI NECESSARIE E SUFFICIENTI?
Il fatto che abbiamo due repertori:
- CONOSCENZE LINGUISTICHE: definizioni strettamente linguistiche.
Esempio: Quando definiamo GATTO COME FELINO MASCHIO DOMESTICO.
Sono le conoscenze dei dizionari, che sono autonome.
- CONOSCENZE DEL MONDO: Esperienza del mondo che ci permette di agganciare
l’esperienze del mondo ai concetti del mondo.
STRUTTURA APERTA. Che sono le enciclopedie in quanto non definiscono in maniera linguistica
il significato di qualcosa.
Eco chiama questi due modelli come:
- SEMANTICHE A DIZIONARIO: si basano su un sistema chiuso di proprietà linguistiche.
che si basano su condizioni necessarie e sufficienti e figure del contenuto.
Nessuna proprietà dizionariste è incancellabile.
Esempio: non possiamo togliere dalla parola gatto la proprietà di felino, perché non potremmo più
definire gatto come tale.
- SEMANTICHE A ENCICLOPEDIA: significato come inventario aperto di abitudini
interpretative derivate dall’esperienza.
Nell’enciclopedia esistono delle proprietà che possono essere cancellate.
ESEMPIO: per la definizione di gatto possiamo eliminare “ha la coda” piuttosto che “mammifero”,
perché nelle nostre abitudini quotidiane siamo abituati a definire il gatto come un animale
“mammifero” piuttosto che dire “ha la coda”.
ECO : Alcune proprietà che noi consideriamo linguistiche sono semplicemente quelle sulle quali
noi siamo più d’accordo.
Le proprietà che troviamo sull’enciclopedia sono proprietà derivate dall’esperienza.
ECO DICE : IL DIZIONARIO è UN’ENCICLOPEDIA MASCHERATA. è qualcosa che fa finta di
essere qualcos’altro, che fa finta di essere un’enciclopedia fatta solamente di proprietà linguistiche.
CONCLUSIONE: la tesi strutturalista secondo cui nella lingua non ci sono che differenze. E’ una
tesi paradossale perché per quanto sia utile pensare al valore dei segni in termini differenziali,
resta il fatto che non si può sganciare il significato da un substrato di concetti che derivano dal
nostro rapporto con il mondo esterno.
Prendere troppo sul serio le ipotesi strutturaliste porta a pensare alla lingua in maniera troppo
chiusa senza un rapporto con il mondo esteriore.
Bisogna creare un nesso tra Lingua e esperienza. benviste sull’arbitrarietà di Saussure fa
l’obiezione di Bouf e mouton dicendo che dicono la stessa cosa ma irrealtà Benviste dice che
Saussure dice tu ti stai solo riferendo solo allo stesso oggetto con due termini diversi. Quindi non si
può ridurre tutto a termini linguistici ma bisogna creare un gancio con il mondo dell’esperienza.
ECO dice che ci sono delle ragione per cui dentro ad un contesto degli usi abituali come per
esempio della parola gatto, pochi usi linguistici della parola gatto mettono in discussione che il
gatto sia un animale, quindi secondo certi usi la parola animale è meno incancellabili rispetto ad
altre proprietà.
Enciclopedia: possono essere inserite un insieme di proprietà, dopodiché si decide quali proprietà
selezionare in modo da poter comunicare in modo adeguato.
Quelle proprietà su cui tutti più o meno sono d’accordo.
PEIRCE FILONE INTERPRETATIVO - COGNITIVO
Peirce dice che la semiotica deve studiare il modo in cui gli essere umani danno senso al mondo
attraverso l’interpretazione dei segni.
L’idea di segni per Peirce è il prodotto di un processo psichico che le persone fanno per ricostruire
qualcosa che non è percepibile ma a cui si può ricondurre perché è manifestata dal segno.
Con Peirce tutto quello che può essere interpretato è un segno non solo i segni linguistici.
Esempio: La porta è aperta è segno che qualcuno prima di me è passato
DEFINIZIONE: “ QUALCOSA è UN SEGNO PERCHè VIENE CONSIDERATO COME SEGNO DI
QUALCOSA DA QUALCUNO, DA UN INTERPRETE”.
Qui ci stiamo occupando del rapporto tra:
- SEGNI
- LA MENTE CHE LI ELBORA, INTERPRETE
- IL MONDO ESTERNO, che era un tabù per il mondo esterno.
PEIRCE è uno scienziato, logico e matematico, il problema che lui come scienziato si poneva è
come è avviene che noi scienziato comprendiamo dei fenomeni che accadono nel mondo? lui dice
attraverso l’interpretazione del segno.
Per Peirce mi serve una conoscenza del mondo, che tipo di ragionamenti si fanno quando si dice
qualcosa di auspicabilmente vero sul mondo.
L’idea di base che hanno le teorie che s