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MECCANISMI D'AZIONE

Gli studi epidemiologici hanno dei limiti però se conosciamo i meccanismi biologici possiamo dare un valore aggiunto a questi studi.

  1. I metabolizzatori rapidi, cioè coloro che metabolizzano l'alcol più in fretta, hanno un rischio di infarto miocardico superiore rispetto ai metabolizzatori lenti e che tengono l'alcol in circolo più a lungo. Quindi potrebbe essere che i benefici che derivano dall'alcol siano proprio dovuti all'alcol in circolo → l'alcol è tossico e quando è in circolo l'organismo mette in atto meccanismi di difesa che lo rendono più forte.
  2. Possibili meccanismi cardioprotettivi:
    • Aumento colesterolo HDL → ci sono due modi per aumentare il colesterolo HDL: bere alcol e fare sport
    • Riduzione della proteina C reattiva
    • Aumento della sensibilità all'insulina
    • Riduzione di alcuni marker di coagulazione o trombosi → in uno studio hanno

Preso uomini e donne di mezza età a cui è stati dati 3 o 4 drink contro altri soggetti a cui non è stato dato nulla. Lo studio è durato 3 settimane e ai bevitori sono calati sia il fibrinogeno che la LP(a).

Il Global Burden of Disease pochi anni fa avrebbe smentito il tutto assumendo che il livello consigliabile di consumo di alcol è ZERO → crea una polarizzazione fra chi dice che la curva J esiste (tra cui il prof e in generale i paesi produttori di prodotti alcolici) e che dice che non esiste (il nord Europa soprattutto dove c'è un grande problema di alcolismo).

Lo studio afferma che su 100.000 persone che bevono un drink al giorno per un anno, 918 persone sviluppano uno dei 23 problemi legati all'alcol mentre tra quelli che non bevono invece il numero si riduce a 914. Ciò significa che a 99.082 persone non succede nulla, sia che bevano o no (cioè gli capita quel che gli deve capitare), e 914 si ammalerebbero comunque.

Se la correlazione fosse causale solo 4 persone su 100.000 sviluppano un problema esclusivamente legato all'alcol. A due drink al giorno il numero aumenta a 977. Tuttavia, l'effetto complessivo sull'infarto risulta essere prevalentemente protettivo nei paesi ad alto reddito e nei paesi a basso reddito e peggiorativo sul rischio nei paesi a reddito da medio a alto. Di difficile interpretazione anche l'effetto sul diabete. Inoltre, guardando i grafici si notano la questione del livello zero e un po' di alcol riduce il rischio di mortalità. Alcuni dati sono stati nascosti → chi non ha mai bevuto ha una mortalità leggermente più alta di chi beve moderatamente. È uno studio molto confusionario. ALCOL E CANCRO La American Society of clinical oncology stima che il 5.5% dei tumori trattati ogni anno deriva da problemi causati dall'alcol. Quello che si sa con certezza è che vi è una correlazione diretta fra consumo di alcol e aumento del rischio di sviluppare diversi tipi di tumori, tra cui il tumore al seno, al fegato, al colon e al retto. È quindi consigliabile limitare il consumo di alcol per ridurre il rischio di cancro.

Alcol e cancro della mammella. Tuttavia, non tutte le donne non presentano questo aumentato rischio che segue il consumo di alcol: uno studio ha dimostrato che questo rischio è aumentato solo nelle donne che hanno un individuo che ha sofferto di cancro al seno in famiglia e che consumano pochi folati.

Conclusioni:

  • E' noto da molti anni che il consumo di alcool aumenta il rischio di cancro in alcune sedi, tra cui la mammella.
  • L'effetto cresce al crescere della dose, e spiega una frazione ridotta dei casi di tumore osservati (il 4% per la mammella).
  • Altri tumori hanno, con i consumi di alcool, associazioni differenti (rene, linfomi); la mortalità totale per tumori, secondo dati recenti, non correla con i consumi di alcool (La Vecchia, 2014).
  • L'effetto dell'alcool sui tumori è già incorporato nella cosiddetta curva a "J", e non intacca quindi la validità scientifica di questo concetto.
  • L'eliminazione del consumo

Moderato di alcool porterebbe, sulla base dei dati disponibili, ad unsensibile aumento della mortalità totale nella popolazione, specie femminile.

Pinkwashing: i produttori di alcol supportano i centri che lavorano sui tumori al seno… "si lavano lacoscienza"

VINO, BIRRA O LIQUORI? Cosa è meglio bere? Paradosso francese → i francesi hanno uno stile di vita pessimo (fumano molto, mangiano molti grassi ecc) ma hanno una bassa incidenza di patologie cardiovascolari. Questo avviene perché durante i pasti bevono vino rosso che contiene i polifenoli ma soprattutto il resveratrolo che previene l'ossidazione dei grassi. Da quando è venuta fuori questa cosa è nata la moda del resveratrolo ma in realtà è una balla: non esiste il paradosso francese infatti nel nord della Francia hanno un tasso di mortalità simile a quello dei paesi confinanti e idem al sud. Inoltre, nel vino rosso il resveratrolo è presente in tracce.

Dopo 30 anni di ricerca si è giunti alla conclusione che è un fiasco, anche perché il resveratrol non è biodisponibile o solo in tracce. La differenza è che in vitro il resveratrolo fa un botto di roba ma in vivo no. In ogni caso anche la birra possiede i polifenoli che derivano dal luppolo, fonte di xantumolo (si sta studiando per il tumore alla prostata) ma non è biodisponibile. E anche nei liquori troviamo i polifenoli, meno ma ci sono. Indicativamente non c'è una grande differenza tra vino, birra e liquori. CONCLUSIONI DI UNO STUDIO DEL PROF: dell'alcol ne sappiamo moltissimo ma è difficile comunicarlo: non bisognerebbe sconsigliare di bere a chi beve moderatamente, chi invece è a rischio (cardiovascolare, storia di cancro al seno, alcolismo, donne incinta ecc) dovrebbe smettere. Bisogna distinguere il consumo di alcol per uso alimentare e per uso stupefacente. FOOD SAFETY: è sicuro quello che mangiamo? Noidelle competenze di oltre 2.000 esperti esterni. - Ambito di competenza: la FDA si occupa non solo della sicurezza alimentare, ma anche della sicurezza dei farmaci e dei dispositivi medici. La EFSA, invece, si concentra esclusivamente sulla sicurezza alimentare. - Processo decisionale: la FDA ha il potere di approvare o vietare l'uso di determinati alimenti o sostanze, mentre la EFSA fornisce pareri scientifici alle istituzioni europee, che poi prendono le decisioni finali. - Livello di trasparenza: la FDA pubblica le sue decisioni e i dati scientifici utilizzati, mentre la EFSA ha spesso ricevuto critiche per la mancanza di trasparenza nel processo decisionale. In conclusione, la sicurezza alimentare è un tema di fondamentale importanza per la salute delle persone. È importante essere consapevoli dei rischi e delle precauzioni da prendere, ma anche di affidarsi alle autorità competenti per garantire la sicurezza dei prodotti che consumiamo.

diesperti.- In America i produttori sono responsabili di quello che dicono mentre in Europa non ci si fida e bisogna dimostrare la sicurezza. I produttori in America preparano un dossier, lo portano alla FDA che ci mette un timbro e apposto (però il primo che si ammala distrugge la reputazione dell'azienda)

I 4 step per la valutazione del rischio:

  1. Identificare cosa può essere un pericolo (il rischio dipende dalla esposizione)
  2. Capire cosa provoca il pericolo come risultato
  3. Protezione dei soggetti più vulnerabili
  4. Capire chi è esposto al pericolo

Esistono dei manager e assessori che raccolgono i dati e valutano il rischio determinando il livello massimo di consumo ammissibile.

Comprare biologico mi aiuta a prevenire i rischi?

  1. Non ci sono prove che i prodotti biologici siano più nutrienti
  2. Non è vero che non vengono usati pesticidi ed erbicidi (è impossibile non usarli)
  3. Non ci sono tracce di contaminati in ogni caso! Il 97% dei

prodotti vegetali che si consumano in Europa non presentano tracce di pesticidi

Rotenone → pesticida estratto dalle foglie di una pianta: anche questo è naturale ma è anche inibitore del complesso 1 nei mitocondri → elevata incidenza di parkinson e quindi è vitato ovunque. PERO’ E’ NATURALE! Naturale non significa che faccia bene!

Patulina → le mele sviluppano questo composti in seguito alle “botte” tipiche delle mele bio. È una sostanza tossica che poi si diffonde all’interno della mela.

Aflatossine → si ritrovano nel mais biologico

L’estremizzazione del biologico sono gli OGM → c’è chi dice che ci uccideranno gli OGM e chi dice che senza moriremo di fame. Sono studiati in maniera approfondita: ciò che guida la sicurezza degli OGM si chiama “as safe as” ed è un comparative assessment. Sostanzialmente si confronta il prodotto OGM con quello che era già in uso e distribuito.

ovvero quello di riferimento. Esistono moltissime linee guida. Dal punto di vista scientifico sappiamo tutto di quello che mangiamo che viene immesso nel mercato, non sappiamo nulla invece di quello che compriamo dal contadino sotto casa. Relativamente al biologico è complesso effettuare degli studi perché bisogna avere un grande numero di persone che mangiano biologico ed è un costo (probabilmente se tutto fosse biologico la gente starebbe peggio perché verdura e frutta costerebbe di più e meno gente la comprerebbe). La BJC ci è riuscita e ha condotto uno studio in cui hanno seguito 623 080 donne inglesi di mezza età per 9.3 anni. La maggior parte mangia ogni tanto biologico mentre una piccola parte mangia sempre o spesso biologico. Per le donne che mangiano spesso/sempre biologico è stato riportato un leggero aumento di probabilità di contrarre il tumore al seno ma un rischio diminuito per il linfoma non-Hodgkin. Per tutti gliAltri tipi di cancro non c'è differenza. La NutriNet-Santé invece ha condotto uno studio su 68946 partecipanti (la maggior parte donne) in cui chi mangiava più biologico presentava un rischio ridotto. Tuttavia, in questo studio non si distingueva il tipo di biologico a cui ci si riferiva, inoltre lo stato socio-economico dei partecipanti era medio-alto → forse il diminuito rischio di cancro è da attribuire anche allo stile di vita in generale più agiato. La maggior parte dei pesticidi è naturale → le piante non possono scappare quindi sviluppano autonomamente dei pesticidi. Le piante che non producono pesticidi si estinguono. Il cavolo contiene 49 composti cancerogeni. La maggior parte dei pesticidi che mangiamo non li ha messi l'uomo ma sono naturali. Il futuro della food safety è quello della tecnologia per accelerare le valutazioni della tossicologia relativa ai vari alimenti. La Memphis ha promesso che l'anno.i coltivare carne di manzo e maiale in laboratorio. Questa nuova tecnologia, chiamata coltura cellulare, permette di produrre carne senza dover allevare e abbattere gli animali. La carne prodotta in laboratorio ha il potenziale per ridurre l'impatto ambientale dell'industria alimentare, poiché richiede meno terreno, acqua e risorse energetiche rispetto all'allevamento tradizionale. Inoltre, potrebbe contribuire a risolvere il problema dell'etica animale, eliminando la necessità di uccidere gli animali per ottenere carne. Nonostante le potenziali vantaggi, ci sono ancora molte sfide da affrontare prima che la carne di laboratorio possa diventare una realtà commerciale. Al momento, il costo di produzione è ancora molto elevato e la tecnologia deve essere perfezionata per garantire la sicurezza alimentare e la qualità del prodotto. Nonostante queste sfide, molte aziende e start-up stanno investendo nella ricerca e nello sviluppo della carne di laboratorio, sperando di poterla introdurre sul mercato nel prossimo futuro. Sarà interessante vedere come questa tecnologia si svilupperà e se riuscirà a cambiare il modo in cui produciamo e consumiamo carne.
Dettagli
Publisher
A.A. 2019-2020
28 pagine
SSD Scienze biologiche BIO/09 Fisiologia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Giuliag2398 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Scienza della nutrizione e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Padova o del prof Visioli Francesco.