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WEBER
Nasce in una prospettiva positivista, fa nascere una nuova tradizione di paradigma e
ricerca che convenzionalmente possiamo chiamare approccio interpretativo. Alla base
del programma interpretativo è che la sociologia positivista ha escluso una cosa
importante, ovvero, la dimensione soggettiva. Il sociologo è membro della comunità
che sta studiando, pertanto, non può tirarsi fuori e non può fare a meno
dell’interpretazione per costruire il mondo che sta osservando. Criterio di scientificità
adeguatezza. Adeguatezza vuol dire che ci deve essere un’interpretazione che rispetta
le caratteristiche della realtà che sto studiando, adeguatezza quindi è lo scopo che io
mi pongo. Weber fa distinzione tra scienze della natura e scienze sociali: le due
scienze sono separate e non possono avere un metodo unico. Le scienze naturali
cercano di cogliere un contenuto che sia causale. Interessato a vedere le regolarità
che si manifestano nella natura supposizioni empiricamente dimostrabili.
Per le scienze sociali la comprensione deve basarsi su capacità che sono
tipicamente umane, io interpreto grazie un’empatia molto forte. Possiedo schemi di
essere umano e senso comune. Riesco a concettualizzare il significato dei contesto e
individui e trovo poi conferme empiriche riguardo al significato che ho trovato. Criterio
di rappresentazione la realtà viene rappresentata come una conseguenza di errori
empirici
Rapporto soggetto- oggetto riconoscere la complessità della realtà sociale. Agisco
sulla base di un principio di unilateralità le scelte sono fatte su interpretazioni di
valore che posso controllare.
Weber propone una spiegazione causale del capitalismo. La valutatività prevede che il
ricercatore si limiti a descrivere cosa sta vedendo. Senza farsi condizionare dalla
soggettività.
20/02/2017
Weber riprende il dibattito che nasce intorno al 19 esimo secolo tra gli studiosi
tedeschi tra scienze sociali e scienze naturali. Sostiene che il metodo della
comprensione interpretativa è l’unico possibile nelle scienze locali. Il ricercatore e lo
scienziato sociale non può pensare che i fenomeni sociali possono essere formalizzati
in teorie e analizzati empiricamente. Anche gli studiosi che verranno in seguito dicono
che non esiste una verità assoluta. Un'altra questione importante che fa saltare la
dicotomia tra positivismo e interpretativismo è quella che ormai c’è un pieno consenso
al fatto che il sociologo è anche membro a pieno titolo della società e della realtà che
sta studiando e quindi non può fare a meno di ricorrere all’interpretazione. La
questione allora non è porsi in termini di quale sia il paradigma epistemologico
migliore per studiare la realtà sociale è usando un criterio di adeguatezza.
Weber considera la realtà come data dalla molteplicità di fenomeni. La realtà per
Weber è molto complessa, ci sono molte relazioni. Il ricercatore deve procedere
secondo due principi metodologici:
il principio dell’unilateralità vuol dire che si parte dal presupposto tipico
secondo il quale i processi storico sociali son sempre il risultato operato dalla
concezione del ricercatore
il principio dell’avalutatività riduco la diversità che si orienta verso una
determinata prospettiva e quindi opero una selezione che si basa su una scelta di
valore. Non possono essere dimostrate scientificamente ma devono essere
dichiarate, in modo che un secondo ricercatore sappia contestualizzare i risultato
all’interno di una specifica prospettiva.
Il nodo della questione si basa sul fatto che un ricercatore deve agire in rapporto al
valore non in base ai giudizi di valore. Vale a dire che deve agire in base ad un
processo di selezione e organizzazione all’interno di una realtà con determinati
schemi. Partendo da questa distinzione, possiamo capire che nella scelta del dato
empirico prevale un criterio di soggettività. Quindi una soggettività è data dal rapporto
con una relazione di valore che sto studiando. Ma se siamo ricercatori dobbiamo
costruire un discorso scientifico. L’oggettività risiede nella capacità di selezionare gli
aspetti significativi di una realtà e nell’utilizzo di un metodo scientifico. Attraverso
l’utilizzo di un metodo scientifico per comprendere il fenomeno. L’oggettività secondo
Weber è data anche dal concetto di avalutatività, che vuol dire che il ricercatore ha un
obbligo ad astenersi dall’interferire con un procedimento scientifico. Il compito dello
scienziato sociale è quello di di conoscere la realtà così come si presenta alla sua
esperienza.
Abbiamo due componenti importanti del processo metodologico
Analisi causale del fenomeno
- principio di causa- possibilità. Weber accetta
e riprende il principio causalità che però diventa probabilistico, ovvero, isolo un
determinato fenomeno/momento storico (ogni fenomeno ha una sua unicità).
Esempio: isolo le origini del capitalismo. In seguito, cerco di individuare una
serie di eventi che costituiscono tutte le possibilità che una possibilità avesse
più successo di un’altra possibilità. Poi sulla base di come sono andate le cose
mostro come sia possibile che siano andate così. Confronto tutte le possibili
alternative che erano a disposizione e individuo l’alternativa che è andata
meglio. Esempio: Weber analizza il fenomeno del capitalismo e va a ricostruire i
fattori che possono connettersi con la nascita del capitalismo. L’analisi causale
si basa sulla scomposizione analitica dell’evento (diverso da Durkheim) per
individuare gli elementi che l’hanno prodotto. Va a trovare le relazioni che
hanno reso possibile l'evento. Quindi io isolo un fenomeno, lo scompongo
analiticamente e isolare ogni singolo fattore per capire quale è stato in relazione
con un altro per produrre il fenomeno. Adeguatezza. Con la sua analisi Weber
mostra che alcuni valori che hanno portato la nascita del capitalismo possano
prodursi in altri contesti e nazioni.
Comprensione attraverso la costruzione del tipo ideale
- si vuole cogliere
quell’intreccio di senso che gli individui attribuiscono alle proprie reazione.
Questo mi permette di capire anche l’origine delle relazione sociali. Spiegare
vuol dire voler conoscere le connessioni di senso. Vuol dire che il sociologo
comprende i significati collettivi che le persone utilizzano nell’agire individuale.
Come si fa a cogliere questo senso soggettivo che orienta l’agire individuale?
Attraverso il ricorso ai tipi ideali. Vuol dire che i tipi ideali sono dei giudizi di
possibilità oggettiva. Sono giudizi, sono categorie che io creo, anche se non
corrispondono con la realtà che però mi permettono di comprendere tutti i
significati che l’azione individuali può avere. Queste categorie sono tipi ideali e
unilaterali di aspetti che vengono estratti dal fenomeno. I vantaggi metodologici
del tipo ideale: mi permette di avere un criterio univoco di rappresentazione
della molteplicità di tanti, posso confrontare tra di loro i fenomeni sociale e
posso procedere ad un’interpretazione causale. Esempio: leadership,
obbedienza e obbedienza pretesa dal capo. Grazie a questo approccio posso
capire movimenti politici.
Comprendere un evento/fenomeno devo ritrovare le cause che per lo studioso coincide
con il senso che l’azione ha per l’attore. La dimensione soggettiva diventa prioritaria.
Nell’impostazione quantitativa per accedere al linguaggio ricorro a dei numeri mentre
nella qualitativa utilizzo un linguaggio naturale.
Definire la natura di quello che sto osservando. Per Sidney Tarrow studia questo
fenomeno. Menucci ha studiato la nascita dei movimenti sociali. la protesta è un
oggetto che può essere concepito in modi diversi. Lui dice che gli episodi di protesta
vengono definiti come un insieme di significati e di rapporti che si intrecciano tra di
loro attraverso delle interazioni tra individui.
21/02/2017
Prima fase: il ricercatore ha una sua capacità creativa. È un momento in cui sono in
gioco le capacità personali. Si passa da un problema sociale a un problema
sociologico. Contesto della giustificazione: non devo fare altro che mettere alla
prova una mia teoria attraverso una serie di operazioni logiche. Devo vedere se la mia
teoria è adeguata alla realtà che voglio rappresentare. La ricerca quantitativa è un
processo che segue delle regole prefissate, un itinerario fisso. Questo itinerario è
considerato valido all’interno della comunità scientifica e quindi stabiliscono
determinati canoni. La prima regola che riguarda il metodo dice che la ricerca empirica
deve connettersi ad un quadro condiviso all’interno della comunità. Conoscenza che
tende ad accumularsi determina il sapere sociologico.
Come inizia una ricerca empirica?
Un’indagine scientifica nasce sempre da un interrogativo di ricerca che riteniamo si
affrontato in modo sbagliato. Cosa differenzia un interrogativo sociale da un
interrogativo di ricerca? L’aspetto più importante è il riferimento alla teoria. Nel
momento in cui formuliamo un interrogativo nella ricerca quantitativa è bene quindi
usare un quadro teorico di riferimento. È necessaria una distanza critica, bisogna
riformulare in maniera teoria un problema sociale. Nel momento in cui passo da senso
comune a teoria devo collegare il mio problema ad altri fenomeni sociali.
Ci sono 5 fasi di ricerca (ci sono fasi di ricerca percorse in modo circolari e altri modo
deduttivo, ma alla fine sono tutte circolari elaboro delle ipotesi e le traduco in fase
pratica, provo a produrre queste ipotesi. Nel momento in cui mi rendo conto che
un’ipotesi che ho verificato empiricamente non riesco a misurarla empiricamente,
torno indietro e il percorso diventa circolare):
1. Individuare la teoria:
2. Fase della teoria: attraverso la teoria io deduco una serie di ipotesi. la teoria è
uno schema concettuale molto complesso. Dalle teorie posso dedurre un
ipotesi. Da una teoria io posso e dedurre logicamente almeno 3 o 4 ipotesi
3. Fase di operativizzazione: devo trasformare le ipotesi in concetti empiricamente
osservabili variabile
4. Analisi dei dati: cerco di individuare gli strumenti adeguati per poter verificare le
mie ipotesi.
5. Analisi dei dati: utilizzo delle ipotesi attraverso un procedimento di deduzione
logica faccio in modo che le ipotesi siano contenute nella teoria. Attraverso
un’induzione verifico che le mie ipotesi vengano verificate.
Approccio la realt&agrav