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STRATEGIE E STRUTTURE
A livello di Sistema Internazionale, a problemi strutturali si possono trovare solo soluzione
strutturali. Ciò perché gli Stati, da soli, non possono modificare la natura della struttura. Il
sistema internazionale vincola e condiziona il comportamento degli Stati indipendentemente
dalla loro volontà individuale.
LE VIRTÙ DELL'ANARCHIA / ANARCHIA E GERARCHIA
Waltz mostra come il SI anarchico ha sicuramente dei costi minori ed una maggiore libertà,
ma non è certamente un sistema più stabile. Degli studiosi hanno definito l'anarchia di Waltz
non prettamente un'anarchia, ma una “anarchia modificata”, nel quale esistono strutture
(come l'ONU o l'UE) che costituiscono una specie di gerarchia.
Mentre per i realisti classici il potere è fine a sé stesso, per i realisti strutturali il potere è un
mezzo per garantire la sopravvivenza. C'è un discorso più ampio, però, da fare sulla
concezione del potere. Per i classici relazionale e posizionale del potere, per i realisti
strutturali esso è inteso come capacità materiali quantificabili : capacità che possono
essere ridotte a due macrocategorie, potere militare e potere economico.
In un ottica neorealista il comportamento dei Meli è completamente irrazionale, visto che ha
assunto come razionale il comportamento degli attori e le spinte sistemiche rispetto al
comportamento degli attori.
Negli anni '60-'70, si apre il dibattito nella Scienza Politica sullo Stato. Una serie di discorsi
che mettono in discussione proprio ciò che sostiene Waltz, che lo Stato sia unico ed
indivisibile. Viene messa in discussione la sua rappresentazione come una scatola nera, in
cui le sue preferenze sono esogene, sono date, e sono riconducibili ad una preferenza in
particolare: la sopravvivenza.
STRATEGIE PER LA SOPRAVVIVENZA MEARSHEIMER
Mearsheimer è un realista offensivo, insegna all'Università di Chicago, ha un approccio
scientifico e sistemico come Waltz. Si focalizza su delle domande di analisi precise, la prima
è: perché gli Stati ricercano il potere?
I 5 assunti di Mearsheimer sono:
1) La prima assunzione è che il sistema internazionale è anarchico, il che non vuol dire
che sia caotico, ma che il principio ordinante comporta che non vi sia nessuna autorità
centrale.
2) La seconda assunzione è che gli stati che possiedono grande potere possiedono
capacità militari offensive, solitamente identificate nelle armi in loro possesso,
potenzialmente in grado di distruggersi a vicenda.
Appunti del corso di Santini – Relazioni Internazionali 2015/16 – pag. 37/173
3) La terza assunzione è che gli stati non possono mai essere certi delle intenzioni degli
altri stati, a causa delle molteplici cause che possono portare uno stato ad aggredire, oltre
al fatto che le intenzioni stesse sono volubili.
4) La quarta assunzione è che la sopravvivenza è il primario obiettivo di ogni stato,
sopravvivenza che consiste nel mantenimento dell’integrità territoriale e nell’autonomia
dell’ordine politico domestico.
5) Gli stati con grandi poteri sono a conoscenza dell’ambiente esterno e all’interno di esse
pensano strategicamente su come sopravvivere, considerando quindi le azioni proprie e
altrui in un contesto a lungo termine.
Lo scopo ultimo per uno Stato è quello di massimizzare la propria quantità di potere
mondiale.
OBIETTIVI OPERATIVI DEGLI STATI
Mearsheimer distingue tra egemonia mondiale ed egemonia regionale. Lo Stato mira
1. all'egemonia regionale, ma solo perché l'oceano costituisce una forma di sicurezza.
Per essere egemone uno stato deve essere più ricco, disporre di risorse economiche e
risorse militari. Gli altri Stati vorranno combattere questa egemonia, in quanto si
indeboliranno sempre di più. Gli Stati Uniti sono l'unico esempio di potenza
regionale.
Il secondo obiettivo degli Stati è quello di arricchirsi, acquisire sempre maggiore
2. ricchezza ed industrializzarsi, che possono essere traslati in potenza militare.
Il terzo obiettivo è l'egemonia territoriale, che si ricollega al Primo ed al secondo
3. obiettivo.
Il quarto ed ultimo obiettivo è la potenza nucleare. Egli distingue tra concezione
4. idealista e realista: la concezione realista desidera tutta la potenza disponibile al
mondo, mentre per una concezione realista lo Stato si può accontentare di una certa
quota di potenza nucleare.
Esistono diverse strategie per raggiungerli.
STRATEGIE PER L'ACQUISIZIONE DEL POTERE
La prima è quella della guerra. La guerra ha dei costi ma può avere anche dei
1. vantaggi. Essendo un realista offensivo, egli sostiene che comunque i costi della
guerra siano inferiori ai vantaggi e che quindi comunque conviene aggredire.
2. La seconda strategia è la minaccia di fare una guerra: la strategia del ricatto. Io ti
minaccio e posso comunque avere dei risultati.
La terza è adescamento e dissanguamento: bait and bleed. Lo Stato adescatore
3. mette l'una contro l'altra due potenze rivali, per farle indebolire a vicenda. Questa
strategia ha dei rischi poiché lo Stato 1) può riconoscere che la guerra non conviene,
oppure 2) potrebbe aumentare la quota di potere.
Vi è poi quella del massacro (bloodletting) una variante del bait and bleed. Due
4. potenze rivali sono già in guerra tra di loro, lo Stato massacratore non fa nulla per
impedirlo e lascia che si massacrino a vicenda.
Appunti del corso di Santini – Relazioni Internazionali 2015/16 – pag. 38/173
Poi vengono le strategie di sopravvivenza, importantissime nell'analisi di Mearsheimer.
STRATEGIE PER LA SOPRAVVIVENZA
BALANCING
•
Gli stati bilanciano la potenza degli altri stati. Un esempio di balancing è quello della
Guerra Fredda, con le alleanze costituite dal polo sovietico e quello occidentale, oppure,
prima della Prima Guerra Mondiale, quando Francia e Russia bilanciano la Germania con il
loro sistema di alleanze. Vi sono tre modi di bilanciare il potere: mezzi diplomatici,
bilanciamento esterno e mobilitazione di risorse aggiuntive.
MOBILITAZIONE DI RISORSE AGGIUNTIVE
•
Offshore balancers: potenze equilibratrici che sono in grado di restringere o aumentare la
propria forza militare a seconda della situazione, poiché c'è il mare che le protegge.
Abbiamo storicamente gli US e l'UK. Possono avere spese militari a fisarmonica che
decidono loro quando ampliarle, e quando le ampliano lo fanno per contrastare la crescita di
potenziali egemoni.
BUCKPASSING
•
Un comportamento da freerider, non pago i costi della sicurezza internazionale, faccio lo
scaricabarile e lascio i problemi ad un altro Stato.
Il buckpasser è consapevole dei rischi dell'aggressività della grande potenza (aggressore).
Dovrà avere rapporti diplomatici un po' più distanti con il buckcatcher, la potenza su cui
scaricherà i costi della propria sicurezza.
Melos avrebbe potuto fare buckpassing, arrendendosi ed alleandosi con Atene, invece ha
fatto balancing, ha provato a contare sulla propria alleanza militare, finendo in rovina.
Ci sono dei rischi nel buckpassing, non ci è dato conoscere l' intenzione del buckcatcher,
ed in caso di sua sconfitta saremmo alla mercé della potenza rivale.
La politica di appeasement può essere un esempio di buckpassing. Gli Stati europei durante
prima dell'inizio della Seconda Guerra Mondiale, provarono a scaricare sulla Polonia i costi
della loro sicurezza. Ciò però rafforzò la Germania, che trascinò l'Europa nel conflitto.
Il bandwagoning è letteralmente: “salgo sul carro del vincitore”, mentre il buckpassing è
“spero che l'aggressore identifichi altri nemici”.
L POLARITÀ
A
Ci interessa questo discorso quando parliamo di polarità.
Partiamo da questa domanda: quali sono i motivi che spingono alla guerra?
In una concezione ampia possono esistere vari motivi che spingono alla guerra. La
sicurezza, aumentarla, mantenerla, è il fattore principale, il secondo ordine di ragioni può
essere l'ideologia, un terzo fattore possono essere ragioni economiche, ragioni diverse che si
siferiscono ad aspetti diversi. I diversi approcci sottolineano un ordine di ragioni rispetto ad
un altro.
Appunti del corso di Santini – Relazioni Internazionali 2015/16 – pag. 39/173
A partire da Waltz, una risposta da dare a questa domanda è: fattori sistemici. In
particolare, la polarità del sistema internazionale. È dalla Guerra Fredda che ragioniamo su
cosa significa polarità del sistema e che implicazioni abbia.
Nell'epoca della Guerra Fredda abbiamo avuto una bipolarità. La cosa interessante è che si
è parlato di polarità molto di più dopo la Guerra Fredda. Si sono cercate grandi quantità di
dati empirici per cercare di dimostrare la teoria della polarità, e per mostrare che,
immediatamente dopo la Guerra Fredda ci trovassimo in un sistema unipolare, dominato
dagli US.
I teorici come Waltz cercavano nella loro teoria delle implicazioni pratiche immediate: la
polarità è una garanzia di pace o una base per il conflitto?
Esistono concezioni diverse su cosa voglia dire essere un polo del SI, ma la natura bipolare
implica che le grandi potenze hanno una serie di capacità materiali che non possono essere
bilanciate da alcun attore del SI, nemmeno da una coalizione di attori terzi.
Per Waltz la risposta al dilemma sul bipolarsimo è positiva: il bipolarismo garantisce
equilibrio e pace.
ARGOMENTI A FAVORE DELLA BIPOLARITÀ
Se ci sono due poli che da soli hanno la maggior parte delle risorse materiali del pianeta:
si riducono le asimmetrie informative, potremo quantificare la potenza in possesso di
• ciascuno stato
il balancing diventa un comportamento naturale per gli Stati, si formeranno alleanze,
• il che renderà il comportamento di quegli Stati, prevedibile, immaginabile e
misurabile. Il buckpassing avviene poco e non è un grande problema. Il buckpassing
avviene nel multipolarsimo poiché in presenza di tanti poli è facile scaricare sugli
altri i costi della propria sicurezza.
il balancing è più facile in un sistema bipolare. In un sistema multipolare gli Stati
• potrebbero cambiare alleanza in qualsiasi momento, mentre nel sistema bipolare
sarebbe difficile giustificare il cambiamento di un'alleanza.
stando la quantità di capacità concentrate nei poli, eviterò una guerra per evitare
• l'autodistruzione
Per una lunghissima fase storic