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USA?
C’è sicuramente il dato finanziario, il fatto che gli USA da paese debitore diventi creditore e la GB
da paese creditore a paese debitore ma ci sono anche altri fenomeni ritrovati nelle due fasi
precedenti che si ripresentano e che devono essere messi in luce:
1. globalizzazione e mondo che si è allargato che nel Novecento è diventato un mondo che
coincide con tutto il pianeta, non esistono più aree inesplorate.
Se la geografia si è allargata fino a questo punto, cambia anche il centro possibile della
globalizzazione, non può più essere l’Olanda che era centro dell’Europa, né la GB che è centro
rispetto all’atlantico ma diventano gli USA che sono il centro tra l’emisfero orientale e quella
occidentale, tra parte bagnata da oceano atlantico e quella bagnata dal pacifico. Si crea così un
nuovo centro basato su una nuova isola che a noi appare enorme ma che rimane sempre un’isola
composta dalle due Americhe, settentrionale e meridionale.
2. mentre si sgretolava dal punto di vista finanziario e dell’imperialismo (1948 indipendenza India
che rappresenta la fase finale) l’altro ordine, equilibrio a cui faceva riferimento il vecchio centro
rappresentato da GB, gli USA consolidano la costruzione della loro centralità ed egemonia
partendo ancora una volta dal discorso finanziario e lo fanno declinando lo strumento della
finanza su un piano nuovo rispetto al passato che è quello della gestione della moneta. Riguarda
la possibilità di esercitare un ruolo di leadership a livello mondiale dal punto di vista finanziario
usando come strumento la moneta, trasformando il dollaro da una valuta nazionale ad una valuta
mondiale, come è stato fino agli anni ‘90. -> negli anni 90 c’è stata la nascita dell’euro che è stata
potente concorrenza rispetto al dominio del dollaro a livello internazionale.
Attraverso il discorso sulla moneta gli USA nel Novecento trasformano e cambiano le forme della
competizione interstatale; la competizione tra Stati dopo il 1945 si fa sempre meno attraverso la
guerra e l’industria e si fa sempre più attraverso la funzione attribuita alla moneta. Gli USA ci
riescono poco prima finisse la Seconda Guerra mondiale quando gettano le basi per il
consolidamento della loro egemonia, l’esercizio della funzione di equilibrio in questo grande
mondo che ha questo grande centro.
La leadership USA
Una delle grandi tappe è rappresentata dagli accordi di Bretton-Woods dove per la prima volta
si decide una novità rispetto al modo in cui fino a quel momento la finanza era stata gestita. Il
valore della moneta è strettamente legato al rapporto diretto che quella moneta ha con l’oro.
Fino a quel momento storico in tutte le parti del mondo uno Stato che emette moneta in maniera
nominale, emette una moneta che ha una corrispondente riserva, quantità di oro nelle riserve del
paese. Fino a quel momento la gestione della moneta è una delle più importanti prerogative
della sovranità dello Stato, la capacità di battere moneta e la capacità di farlo in completa
autonomia con l’unico limite della quantità di oro corrispondente che si ha, perché la banconota
era una specie di assegno, cambiale (lo stato si impegnava a pagare un’equivalente quantità di
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oro).
Gli USA con questi accordi riescono ad imporre un sistema che abbandona questo rapporto
diretto tra le monete nazionali e l’oro, per cui abbandonare il sistema del Gold Standard per
costringere invece tutti i paesi del mondo a porre la capacità di fare moneta e gli strumenti
finanziari sotto un organo di controllo comune chiamato Fondo Monetario Internazionale al
quale tutti i paesi partecipano in proporzione alla quota di adesione.
Anziché ogni singolo paese controlli in autonomia la propria moneta, il controllo sulla moneta e
sulla finanza viene attribuita al Fondo Monetario Internazionale a cui ognuno partecipa in funzione
della propria quota associativa. Gli USA che possono partecipare di più hanno una quota
maggiore e sono in grado di condizionare in modo più forte le decisioni del FMI. Attraverso il FMI
gli Stati accedono anche al sistema dei prestiti, del credito, che nella fase di ricostruzione sono
importanti. Le economie devono essere ricostruite attraverso i prestiti. Questa organizzazione
internazionale è formalmente una garanzia, sistema di garanzie, una stanza di compensazione tra
gli interessi particolari dei singoli Stati ma in realtà è una manifestazione della politica di potenza
in grado di esercitare lo Stato maggiormente azionista nel FMI. Gli USA con questo sistema
riescono non solo a far convergere tutti paesi verso l’abbandono del sistema Gold Standard,
abbandono cambio diretto delle monete con l’oro ma riescono anche a cambiare il sistema di
rapporto delle monete nazionali con il dollaro. Non esiste più proporzione diretta tra monente
nazionali e l’oro perché il rapporto fisso è tra la moneta nazionale e il dollaro.
In questo modo nell’Europa del secondo dopoguerra gli accordi di Bretton-Woods riescono ad
introdurre un sistema che prevede un cambio fisso di tutte le valute nei confronti del dollaro, il
valore di ogni moneta nazionale è legata al valore del dollaro, se il dollaro sale o scende, sale e
scende anche il valore delle altre monete nel mondo. Se economia USA cresce allora cresce
valore del dollaro e di altre monete e se ristagna, scende valore della moneta negli USA ma
anche nel resto del mondo.
Gli USA hanno poi però anche la libertà di stampare quanti dollari vogliono, il vincolo rispetto al
valore dell’oro, la possibilità di avere dell’oro in casa è soltanto formale, nominale. Il rapporto è
tra il valore del dollaro e valore dell’oro, non tra valore del dollaro e quantità dell’oro che si ha.
L’aggancio tra questi due elementi serve a determinare la moneta che chiamiamo dollaro.
Il risultato è che gli USA possono stampare la quantità di dollari che vogliono, anzi, che il mondo
globalizzato ha bisogno e producendo un effetto che all’epoca viene chiamato “esportazione
dell’inflazione statunitense nel resto del mondo”. L’inflazione si ha quando si emette tanta
moneta per sostenere i consumi. Ma più moneta si stampa, più diminuisce il suo valore. Gli USA
stampano tanta moneta e la distribuiscono nel mondo, scaricando così all’esterno la loro
inflazione e mettono nelle mani di tutti gli attori in giro per il mondo i dollari che sono il loro
debito pubblico perché se ho una banconota e su questa c’è scritto che il governo usa si
impegnerà a pagare questa somma ma se tutte queste banconote finiscono nelle mani dei cinesi
finisce che i cinesi diventano padroni dell’America perché detengono tutto il loro debito pubblico
e sanno che se per assurdo chiedessero il pagamento manderebbero in fallimento gli USA. Nel
1944-45 queste cose non interessavano ancora perché non si possono prevedere e perché
sottostimate ma l’importante era creare un meccanismo finanziario attraverso cui gli USA
potessero esercitare loro ruolo di egemonia e potenza di leadership mondiale.
Questo soddisfa il primo dei requisito che era stato individuato dagli autori del libro come
caratteristiche di lungo periodo nella storia delle egemonie nelle RI.
Gli USA affermano la loro egemonia ricorrendo anche ad un altro strumento tipico del realismo,
della sovranità dello Stato (la moneta è uno strumento tipico del realismo perché è lo strumento
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attraverso cui si esercita una parte della sovranità stato) ossia la guerra. L’egemonia è stata
esercitata in un modo diverso ma sempre legato alla funzione della guerra, cioè attraverso il
controllo dell’arma nucleare, la bomba atomica. L’uso dell’arma nucleare come forza di
dissuasione a partire dalle bombe sganciate sul Giappone nel 1945 fino ad arrivare alla guerra
contro Saddam Houssein in Iraq. Gli USA sono sempre intervenuti laddove c’era il rischio che
qualcuno si impadronisse dell’arma nucleare contro gli USA. Gli USA devono essere leader nel
controllo dell’arma atomica perché la controllano attraverso la politica.
3. Il terzo ambito in cui gli USA sanciscono la loro egemonia è il sistema del controllo del
commercio mondiale, esercitato attraverso le organizzazioni internazionali che si occupano del
commercio, sempre organizzazioni internazionali in cui gli USA svolgono funzione più importante,
poi attraverso l’idea del mercato che si impone nella globalizzazione ossia l’idea del mercato
misurata attraverso il consumo. Il mercato si misura attraverso i consumi piuttosto che attraverso
la produzione delle industrie. Il controllo dell’economia, che vede i primi esperimenti dopo la
Seconda Guerra mondiale, si esercita attraverso le reti informatiche che iniziano ad essere
sviluppate prima per uso militare poi in alcune università americane.
Gli autori ci rendono evidenti quali sono le caratteristiche dell’egemonia statunitense rispetto
quelle che l’avevano preceduta. La caratteristica principale sta in una concentrazione senza
precedenti di capacità sistemiche. Gli USA riescono a imporsi come egemonia a livello mondiale
perché sono l’unico paese al mondo in grado di concentrare con tanta efficacia le capacità
sistemiche necessarie per governare la globalizzazione. In questo gli USA sono aiutati dal fatto di
essere paese con maggiore autosufficienza e minore complementarietà rispetto al contesto e ai
sistemi precedenti. La loro autosufficienza li rende indipendenti dalla necessità di ricorrere a
qualsiasi altro soggetto che sta nel sistema delle RI. Mentre la GB aveva bisogno della colonie,
l’Olanda delle rotte commerciali, gli USA hanno il loro mercato interno e quello è già sufficiente
per implementare questo tipo di egemonia. Mentre nei sistemi precedenti l’Olanda e la GB
avevano un forte grado di integrazione all’interno sistema internazionale, nell’ordine creato a
partire dal 1945 gli USA hanno avuto un livello di integrazione molto più basso e questo ha creato
una serie di presupposti nuovi sul modo in cui si possono formare queste egemonie. Gli USA
hanno mostrato che nel mondo globalizzato è impossibile costruire una nuova egemonia a livello
mondiale senza ricorrere a innovazione tecnologica che è prima di tutto un’innovazione militare
ed è uno degli strumenti principali per esercitare una leadership a livello globalizzato.
La tecnologia è il primo strumento attraverso il quale si può verificare la capacità di esercitare
un’egemonia all’interno di questo campo. Fino a che leadership si misura in termini d