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CARATTERISTICHE DEL SOUNDSCAPE:
gli elementi costitutivi di un soundscape sono:
- keynote sounds (suoni chiave-toniche): La tonica di un paesaggio sonoro è costituita dai suoni
creati dalla sua geografia e dal suo clima: acqua, vento foreste, pianure, uccelli, insetti, animali.
Le toniche sono i suoni di sottofondo, quelli che caratterizzano un ambiente ma che normalmente
non vengono percepiti coscientemente (il rumore del vento per la Patagonia, il rumore di fondo di
una fabbrica ecc…) Le toniche fanno da sfondo ai suoni in primo piano, ai “segnali”
- signals (segnali) I segnali sono i suoni in primo piano, quelli ascoltati consapevolmente (fischi di
una nave, sirene, fischi dei treni, campane, clacson...)
- soundmarks (impronte sonore/marchi sonori) Un suono comunitario che possieda
caratteristiche di unicità oppure qualità tali da fargli attribuire, da parte di una comunità, valore e
considerazioni particolari.
A questi bisogna aggiungere i suoni archetipici, quei misteriosi suoni ancestrali che
abbiamo ereditato dall'antichità e dalla preistoria.
Un sistema hi-fi è un sistema caratterizzato da un rapporto segnale/rumore soddisfacente Il
paesaggio sonoro hi-fi è quello in cui il basso livello del rumore ambientale permette di udire con
chiarezza i singoli suoni in maniera discreta. In genere la campagna è un ambiente a maggiore
alta-fedeltà rispetto alla città, e così è per la notte rispetto al giorno, i tempi antichi rispetto a quelli
moderni. Con la comparsa delle fabbriche compaiono nuovi suoni a rendere più complesso e più
lo-fi il paesaggio sonoro delle città. 14/10/2015
LA GUERRA DEI MONDI
Conflitto tra fiction e realtà. Welles, regista radiofonico. Radio: media nativo dei ventenni degli anni
’20. Mercury Theatre on Air, programma che adatta drammi per il teatro e poi anche per la radio (si
aggiungono effetti sonori …) Tutto si faceva in diretta.
Radiogramma e fiction: generi più diffusi nella Golden Age della radio.
1924: Primo radiogramma —> DANGER (BBC)
1939: 85% del palinsesto di CBS era costituito da fiction (drammaturgia radiofonica, singoli episodi
di circa 60 minuti), oggi è l’1%.
La Guerra dei Mondi: storia aliena in forma di giornale radio. Il programma non aveva molti
ascoltatori. Romanzo di H.G. Welles adattato per la radio da Orson Welles, che cambia i nomi nel
copione per paura che la gente credesse davvero alla storia. Questo accorgimento fu inutile. La
trasmissione va in onda il 30 ott 1938 sulla CBS e ha 6 milioni di ascoltatori. “Contagio” della
trasmissione via telefono. Buona parte del pubblico crede a quello che sta passando alla radio,
nonostante il programma fosse interrotto da jingle che diceva che era una fiction. 1,7 milioni di
ascoltatori credette all’invasione degli alieni. 1,2 milioni di ascoltatori provarono panico.
Rappresentativo del rapporto che abbiamo con i media ancora oggi. La comunicazione non arriva
mai a tutti allo stesso modo. La radio è per questo un medium ridondante. Ripete più volte le
stesse cose affinché tutti ile capiscano.
1940: studio della psicologia del panico di Hadley Cantril. Investiga sulle diverse reazioni del
pubblico al programma di Welles. Intervista 135 ascoltatori, analizza lettere inviate alla radio e
1200 articoli di giornale relativi alla trasmissione.
Cosa dimostra: la trasmissione di Welles non ha funzionato da stimolo indifferenziato che genera
meccanicamente una reazione. Il potere dei media è intessuto con influenze e condizioni che sono
al di fuori del messaggio e del mezzo di comunicazione.
Perché alcuni ci hanno creduto?
1) ”Non sembrava un radiogramma”, realismo, rottura della sospensione dell’incredulità. Vari
elementi di realtà: voi credibile del presidente Roosevelt, forma di giornale radio.
2) Mancanza di abilità critica. Ascoltatori culturalmente meno preparati erano più predisposti a
credere. Maggiore era lo status economico minore era la credulità.
3) Condizioni personali (set mentali) che hanno inibito l’abilità critica.
4) Contesto storico-sociale, vi era un diffuso senso di insicurezza dovuto alla crisi economica e alla
guerra in arrivo.
5) Contesto d’ascolto: mancanza di fonti alternative per verificare i fatti, molti si misero in ascolto a
trasmissione iniziata, effetto contagio.
Welles aprì la strada al mockumentary —> falso documentario. 20/10/2015
RADIO PIRATA E RADIO LIBERE
CRONISTORIA
1958: Radio Merkur, prima radio off-shore (finanziata da Ford e American Tobacco, 450.000$)
1964: nasce radio Caroline
15 agosto 1967: Viene approvato il Marine Broadcasting Offences Bill —> qualunque trasmissione
radio pubblica nei mari attorno alla gran bretagna venisse vietata e rese punibile chiunque avesse
rapporti di collaborazione atti a favorire le trasmissioni commerciali.
30 sett 1967: nasce BBC One , trasmetteva musica popolare e intrattenimento. Budget di sole
200.00 sterline.
CRONISTORIA RADIO LIBERE IN ITALIA
1969: Danilo Dolci, 24 ore di trasmissioni. Radio Partitico Libera.
1972: prime emittenti
1975: Radio Parma e Radio Milano International prime radio a trasmettere 24 h su 24
1975: Riforma della Rai, divisione in Radio 1, Radio 2, Radio 3
1976: sentenza n. 202 della Corte Costituzionale consente ai privati la trasmissione via etere su
scala locale
1976: nasce Radio Alice
1977: 30 emittenti solo a Milano. 1500 in tutta Italia. 250 area di Napoli. Far West dell’etere
Nuovo modello comunicativo (vedi Radio Popolare). Uso non filtrato del telefono, stile informale di
conduzione, musica leggera, rock, jazz.
1990: Legge Mammì. Disciplina del sistema radio-televisivo pubblico e privato: sancisce il sistema
misto pubblico-privato
Anni ’90 rinascita della radio. Entrano nel mercato i grandi gruppi editoriali. 21/10/2015
REVOLUTION WILL NOT BE TELEVISED, il 1968 e il transistor
Audience frammentata nel tempo e nello spazio. Individualizzazione.
Calo dell’ascolto (dalle 4 ore al giorno alle 2 ore del 1955). Moltiplicazione dei ricevitori nelle case.
- 1963: 60% delle auto dotate di autoradio
- 1954: prima radio a transistor
- 1961: 12 milioni di radio portatili vendute
- diffusione del rock’n’roll, scoperta del mercato dei giovani
- nascita della Top 40 (nasce la forma radio)
IL MAGGIO FRANCESE E L’USO TATTICO DELLA RADIO
6 maggio inizio dela copertura radiofonica
RTL e Europe 1 (radio periferiche) mix di radiocronaca e nuove tecnologie di registrazione in
esterna
23 maggio il governo vieta i collegamenti in onde corte
30 maggio restituzione delle frequenze
11-12 giugno solo musica leggera in onda, censura completa 03/11/2015
Tre peculiarità per cui si riconoscono le radio
- musica
- personalità
- formato
- design sonoro
Il pubblico della radio
- Pubblico non è un concetto che esiste da tanto tempo. Distinzione tra folla e pubblico. Pubblico
fatto di persone che condividono una stessa esperienza, “la cui coesione è puramente
mentale” (Gabriel Tarde). Pubblici le cui esperienze sono mediate dai mezzi di comunicazione.
Audience: consumatori mediali
- Il pubblico come massa di consumatori (Lazarsfeld). Massa invisibile a chi conduce i media, ma
conoscibile, sondabile a campione.
- La Scuola di Francoforte. Secondo Adorno il pubblico era in balia dell’industria culturale
(industrie che producono discorsi culturali in forma di propaganda, ricevuti passivamente dal
pubblico). Se così fosse però tutti avrebbero dovuto aderire al fascismo o credere alla storia
della Guerra dei Mondi.
- Teoria di Blumer: pubblico come gruppo, reti sovrapposte di rapporti sociali che filtrano i media e
ne orientano la fruizione e l’interpretazione.
Diverse visioni del pubblico corrispondono a diversi obiettivi d’analisi.
1929 Indagine telefonica della radio. Col telefono però posso raggiungere solo una parte della
popolazione. Metodo CAB: ti chiamo a casa e ti chiedo cosa hai ascoltato il giorno prima. Metodo
che si basa sui ricordi. Non molto affidabile: ricordi confusi, si tende a ricordare di più gli ascolti
divertenti (varietà ricordato meglio delle notizie)
Hooper Ratings aggiorna il metodo chiamando nelle case e chiedendo che cosa si stesse
ascoltando in quell’istante.
Nascita della ricerca quantitativa: il meter
Apparecchio in grado di registrare su un nastro di cera l’ascolto radiofonico per sei settimane di
fila. Lo strumento non riusciva a distinguere la stazione ascoltata ma soltanto la lunghezza delle
singole sessioni d’ascolto. I tecnici della Nielsen dovevano periodicamente visitare le famiglie
campione per cambiare i nastri e questo rallentava molto la raccolta dei dati.
Metodo di rilevamento: il diario
Utilizzato negli Stati Uniti. Compilare a mano un diario riguardante i propri ascolti giornalieri.
Metodo ha avuto più fortuna in Europan (Gran Bretagna)
Servizio pubblico radiofonico
Per emittenti di servizio pubblico intendiamo aziende radiofoniche istituzionalmente separate dal
diretto controllo del governo, sebbene dipendano da esso per la maggior parte del suo
sostentamento (RAI). Il servizio pubblico si distingue dalla radio di Stato in quanto agisce in un
regime di concorrenza all’interno di stati democratici (Hendy, 2001). Il modello economico del
servizio pubblico si basa su fondi statali e una tassa sugli apparecchi radiotelevisivi domestici, il
canone d’abbonamento.
In Italia la società concessionaria in esclusiva del servizio pubblico radiotelevisivo è la RAI, una
società per azioni di cui il Ministero dell’Economia e delle Finanze possiede il 99.56 per cento, a
fronte del restante 0.44 per cento delle azioni di proprietà della SIAE. La RAI, a differenza della
maggior parte dei servizi pubblici radiotelevisivi europei, fonda il suo modello economico su un
sistema misto di entrate - basato sulla riscossione di un canone di abbonamento - e sulla vendita
di spazi pubblicitari all’interno dei propri palinsesti.
Bardoel mette in evidenza come a diverse latitudini e in diverse culture gli obiettivi dichiarati del
servizio pubblico siano ormai molto simili:
a) universalità degli ascolti e della copertura territoriale;
b) programmazione pluralista, innovativa e diversificata, indipendente sia dalle forze politiche che
di mercato;
c) attenzione per la cultura nazionale e l'identità linguistica ma anche riflessione sulla natura
multietnica della società;
d) responsabilità verso la società e verso il pubblico.
Definizione di Hallin e Mancini di modelli di servizio pubblico
a) il modello “liberale”, rintracciabile in Gran Bretagnae nelle sue ex-colonie, un modello dove il
servizio pubblico è indipendente dalla politic