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Ambiti di applicazione
Ambito clinico
Il conflitto intrapersonale è parte integrante della formazione della personalità e le sue conseguenze possono portare sia ad esiti positivi sia a esiti negativi.
Il conflitto può portare a sviluppare un'autostima adeguata che contribuisce all'autorealizzazione personale e all'autoconoscenza.
Se l'esito del conflitto interno risulta essere negativo o distruttivo può comportare una scomparsa dell'individuo e reazioni nevrotiche.
Gli scontri interni possono, inoltre, portare alla perdita di interazioni personali; aumentano l'aggressività, l'ansia, l'irritabilità.
Conflitto interpersonale
Reazione che si crea a causa di interessi, obiettivi, bisogni e punti di vista diversi tra due o più persone.
Il conflitto interpersonale può essere:
- Diadico: conflitto che avviene tra due individui appartenenti a gruppi diversi o allo stesso gruppo.
139BerkowitzSuccessivamente Berkowitz ha reinterpretato la teoria di Dollard approfondendo tre diversiaspetti.Secondo questo ricercatore il criterio fondamentale che identifica i gruppi "capri espiatori"riguarda precedenti conflitti o sentimenti di antipatia e pregiudizi passati.Inoltre, la frustrazione non è l'unico elemento che determina l'aggressività ma vi sono anche altrielementi oggettivi negativi come ad esempio il dolore fisico, situazioni climatiche avverse.La frustrazione non è solo uno stato di deprivazione oggettiva ma può anche includere deglielementi soggettivi; la sola idea di essere "deprivato" quindi può determinare l'aggressività.SherifIl primo
psicologo sociale ad analizzare fra appartenenza ai gruppi conflitto è stato Sherif. In base alla teoria del conflitto realistico, egli sostiene che, come l'esistenza dei gruppi si basa sulla necessità di collaborare per il raggiungimento di obiettivi realistici, anche il conflitto all'interno del gruppo si basa su fatti concreti e si innesca quando i membri di un gruppo competono per il raggiungimento di uno scopo.
Esperimento dei centri estivi
Sherif e collaboratori cercarono di studiare in una situazione controllata la formazione di gruppi sociali, il conflitto e la cooperazione intergruppi. Furono scelti soggetti maschi euroamericani dodicenni, di ceto medio e di religione protestante, con livelli di scolarizzazione e QI simili. Furono previste quattro condizioni sperimentali:
- I soggetti avevano la massima libertà nelle attività che svolgevano assieme e formavano gruppi in base alle affinità di preferenze e interessi individuali.
- I soggetti venivano divisi in due gruppi in competizione tra loro per il raggiungimento di uno scopo, con l'introduzione di premi e punizioni.
- I soggetti venivano divisi in due gruppi in competizione tra loro per il raggiungimento di uno scopo, ma senza l'introduzione di premi e punizioni.
- I soggetti venivano divisi in due gruppi in competizione tra loro per il raggiungimento di uno scopo, ma con la possibilità di cooperazione e interazione tra i gruppi.
Per il prestigio, situazione in cui emergono rilevanti aspetti identitari. Secondo Tajfel il confronto tra gruppi viene a innescarsi in maniera automatica nelle situazioni in cui almeno due gruppi sono compresenti in modo saliente in senso materiale o simbolico. In queste situazioni si manifesta l'appartenenza al gruppo, attribuendosi un insieme di caratteristiche comuni che li distinguono dai componenti dell'outgroup.
Teoria dei gruppi minimi. Tajfel cercò di identificare le condizioni minime alla base delle discriminazioni intergruppi; secondo il ricercatore la distinzione tra ingroup e outgroup era determinata dalla categorizzazione. Nel momento in cui vengono formati due gruppi e il soggetto si trova all'interno di uno e all'esterno di un altro si creano dei sentimenti di favoritismo verso il suo ingroup e la discriminazione per l'altro.
Esperimento di Kandinsky. I partecipanti furono divisi in due gruppi e ogni gruppo venne messo in una condizione.
didestino comune. Ai partecipanti era chiesto di distribuire risorse a un membro dell'ingroup e dell'outgroup secondo matrici strutturate in modo tale per cui una certa somma per il membro dell'ingroup necorrisponde un'altra per il membro dell'outgroup. I risultati mostrano che la strategia più utilizzata era quella della massima differenza a favore del proprio ingroup, quindi il senso di appartenenza anche se stabilito in base a criteri deboli, produce favoritismo a vantaggio del proprio gruppo e svantaggio di quello esterno. Strumenti di valutazione - Sociogramma di Moreno - ROCI I e II Ambiti di applicazione - Ambito scolastico: Il conflitto del gruppo classe - Ambito lavoro: Conflitto organizzativo Gruppo Definizione generale Gruppo: Insieme di persone interdipendenti che perseguono un fine comune e entro il quale esistono relazioni psicologiche reciproche esplicite o implicite. La coesione è una proprietà basilare di un gruppo, che lo porta a rimanere unito conuna saltaentità caratterizzata da uniformità di condotta, reciproco sostegno tra i membri, solidarietà, spirito di corporazione, spirito e morale di squadra.Ingroup e outgroup
Ingroup: rappresentazione mentale del gruppo, il "noi" al quale i membri si riferiscono e del quale contribuiscono a soddisfare i bisogni.
Outgroup: ambiente esterno, strutturato a sua volta in gruppi
Struttura del gruppo
I membri del gruppo non sono uguali, non svolgono le stesse attività o comunicano liberamente.
Le differenze tra i membri si riflettono nei ruoli, nei rapporti basati sullo status e nelle reti di comunicazione, così come nei sottogruppi e nel riconoscimento di un membro centrale o marginale.
Status: livello di importanza che le persone sentono di avere nei confronti degli altri; è il diritto che una persona sente di avere sugli altri membri del gruppo per il fatto di occupare una determinata posizione.
Ruolo: sfera di doveri che un
Membro di un gruppo ha nei confronti degli altri; questa parte è assegnata a ciascuno in base alla specificità e per l'ottimizzazione delle differenze. È l'insieme dei comportamenti che ci si aspetta da colui che occupa una posizione nel gruppo.
Reti di comunicazione: i membri del gruppo si servono delle reti di comunicazione per comunicare. Le reti di comunicazione differiscono per il grado di centralizzazione:
- Reti centralizzate: tutte le comunicazioni circolano passando per un centro di comunicazione o un punto centrale.
- Reti decentralizzate: ogni membro può comunicare direttamente con ogni altro.
Norme: regola che appare dotata di maggiore universalità, autorevolezza, ubiquità.
Sottogruppi: possono essere inglobati all'interno del gruppo più esteso oppure rappresentare categorie sociali che hanno membri esterni al gruppo più esteso. A differenza dei ruoli, dove vi è una maggior cooperazione.
A vantaggio del gruppo, i sottogruppi entrano spesso in competizione e conflitto tra di loro, ostacolando così il gruppo più esteso.
Fasi di sviluppo del gruppo:
- Formazione: si forma il gruppo, fase di conoscenza tra i membri, periodo di orientamento; influenza del leader
- Conflitto: emergono le divergenze, i membri devono negoziare, si forma una maggioranza in grado di persuadere tutti
- Evoluzione: emergono unità ed armonia; si definisce un'identità positiva e un senso di sicurezza
- Esecuzione del compito: standard di produttività
- Conclusione e scioglimento: alcuni gruppi si sciolgono perché hanno esaurito il loro "ciclo di vita", altri si sciolgono perché hanno raggiunto i propri obiettivi.
Quadro storico:
Lewin
La teoria di campo porta Le