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I gruppi e la leadership - modelli Pag. 1
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Estratto del documento

Secondo il modello di Fielder, lo stile di leader e la situazione del gruppo sono variabili. Il

comportamento del leader deve modificarsi sulla base di vari fattori: la qualità delle relazioni tra il

leader e i membri; il grado di strutturazione del compito; il potere legato alla posizione del leader

(se ha un potere di sanzione o se il potere è legato alla competenza nel compito). Il leader deve

valutare queste condizioni per capire se deve orientarsi più alle relazioni o al compito.

Le critiche al modello di Fielder si sono basate sul fatto che le varie condizioni siano state

classificate su una polarità positiva o negativa, mentre in realtà ci sono molte sfumature. Le

relazioni, poi, possono cambiare a seconda del tema di cui si discute. I compiti, infine, non sono

soltanto strutturati o non strutturati, ma anche parzialmente strutturati.

Il modello di Vroom e Yetton identifica gli stili di leadership nella presa delle decisioni,

diversificandoli a seconda della situazione. A partire dalla situazione, si può decidere lo stile adatto

per giungere ad una decisione efficace. Vi sono cinque stili decisionali, che vanno dallo stile

autocratico allo stile democratico. Il primo stile è quello autocratico in cui il leader prende le

decisioni da solo. Il secondo stile è quello autocratico con richiesta di informazioni al gruppo: qui il

leader chiede delle informazioni anche se poi decide da solo. Il terzo stile è quello consultivo

individuale: il leader consulta singolarmente i membri del gruppo, anche se poi decide da solo. Il

quarto stile è quello consultivo di gruppo: il gruppo si confronta collettivamente, anche se poi il

leader prende la decisione da solo. Nel quinto stile, infine (stile partecipativo), la decisione viene

presa dal gruppo. Non vi è tra questi stili decisionali uno stile di per sé migliore o peggiore: in caso

di scoppio di un incendio, ad esempio, è necessario prendere una decisione autocratica. E’

necessario, al riguardo, porre attenzione a tre criteri: la qualità delle decisioni (se riguardano il

gruppo o i singoli individui); il tempo richiesto per prendere decisioni; l’accettazione della decisione

da parte dei subordinati. I fattori situazionali da prendere in considerazione sono otto: l’importanza

della qualità decisionale; la quantità di informazioni che il leader possiede; la quantità di

informazioni che i subordinati possiedono; la chiarezza con cui è strutturato problema; il grado

accettazione dei subordinati; la probabilità che la decisione sia accettata; il livello di motivazione

dei subordinati; il livello di disaccordo dei subordinati.

Le critiche al modello di Vroom e Yetton si sono basate sulla difficoltà di stabilire la qualità della

decisione, perché può avere degli effetti a lungo termine. Tale modello, tuttavia, ha consentito di

uscire dalla dicotomia del leader centrato su compito o relazioni. Ha permesso, inoltre, di stabilire

che un buon leader deve essere valutato sulla base delle situazioni.

La path-goal theory individua alcuni moderatori situazionali alla leadership, legati al compito e alle

relazioni tra i membri e il leader. Per quanto riguarda i collaboratori, bisogna individuare i seguenti

elementi: il grado secondo cui hanno bisogno di essere guidati; il “locus of control” (può essere

interno ed esterno: se è interno i componenti sono più efficienti, perché sono convinti che il

successo sia legato al loro controllo personale, se esterno invece i membri si affidano al leader);

l’abilità del collaboratore nel portare a termine attività. Per quanto riguarda il contesto, bisogna

guardare i seguenti fattori: la struttura compito, l’autorità leader, il gruppo di lavoro. Lo stile

decisionale può essere direttivo quando i subordinati richiedono una leadership autoritaria e

quando il compito è complicato. Sarà sufficiente uno stile decisionale di sostegno quando i

collaboratori hanno un “locus of control” interno e il compito è semplice. Il leader, pertanto, deve

adeguare il proprio stile in relazione al gruppo. Deve adottare uno stile partecipativo quando i

membri del gruppo sono coinvolti e competenti e hanno un “locus of control” interno, ma il compito

è complesso. Lo stile realizzativo è richiesto, infine, quando i membri sono aperti da una

leadership autoritaria, il compito è semplice e il leader ha un’elevata autorità.

Secondo il modello di Hersey e Blanchard (situational leadership theory), si crea una

corrispondenza tra lo stile di leadership e le caratteristiche dei membri. Per essere efficace, il

leader deve adeguarsi al livello di maturità dei membri. Gli stili di leadership sono quattro: quando

abbiamo un livello alto di maturità il leader può assumere un comportamento di delega (scarso

sostegno e scarse direttive; le persone hanno un’alta responsabilità, motivazione e competenze).

Dettagli
Publisher
A.A. 2014-2015
3 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/05 Psicologia sociale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher m.sansalone di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia sociale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Libera Università della Sicilia Centrale "KORE" di Enna o del prof Magna Paola.