vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
“PSICOLOGIA DELLO SVILUPPO E DELL’EDUCAZIONE” 2°
SEMESTRE
epistemologia personale: può essere definita come la credenza sulla natura della conoscenza e del
conoscere. Su come la conoscenza è definita, costruita, giustificata e immagazzinata.
La persistenza al cambiamento è una caratteristica cognitiva rilevante delle credenze e le distingue
notevolmente dalle conoscenze in senso proprio.
L’abbandono di una credenza si scontra con più elementi, primo fra tutti il suo carattere implicito e
non consapevole.
La nostra intelligenza cambia nel tempo, sia per fattori evolutivi (età) e sia per fattori ambientali
(educazione).
La teoria dello sviluppo sociocognitivo secondo Wygotskij
Considera il bambino, come Piaget, costruttore attivo dell’ambiente. Considera l’ambiente sociale
sia come cultura sia come interazioni. I bambini nel costruire la conoscenza sul mondo usano le
acquisizioni delle generazioni precedenti. Secondo lui, linguaggio e pensiero, hanno origini diverse
ma poi si integrano.
Sviluppo cognitivo: risultato delle interazioni con persone più competenti in diversi contesti.
Secondo lui, le funzioni psichiche superiori, prima vengono fuori nelle interazioni con gli altri e,
poi, vengono interiorizzate.
La partecipazione guidata è la procedura grazie alla quale gli adulti aiutano i bambini ad acquisire
varie conoscenze mediante la collaborazione in situazioni di problem-solving e in una vasta gamma
di interazioni causali ed informali.
Scaffolding (Wood e Bruner): è il processo grazie al quale gli adulti offrono aiuto al bambino
nell’attività e adattano sia il tipo sia la qualità d’aiuto al livello del bambino.
Il tutor efficace offre aiuto e sostegno all’apprendista nella risoluzione di un problema.
Il successo dell’adulto dipende dalla sua sensibilità, dal tipo di relazione che si instaura (legame di
attaccamento) e, infine, dalla capacità del bambino di sfruttare l’aiuto ricevuto.
I processi psichici umani sono caratterizzati dalla mediazione degli strumenti e si differenziano da
quelli degli animali per la presenza della coscienza sociale. Gli strumenti mediano la relazione tra
l’uomo e il mondo esterno. Li strumenti esterni sono quelli materiali mentre quelli interni sono
quelli concettuali. Definisce la coscienza come la consapevolezza della propria origine socio-
culturale.
Sviluppo fisico e cognitivo
La corteccia celebrale si sviluppa grazie all’interazione natura-cultura. Gli oggetti esistono nel
tempo e nello spazio ed hanno caratteristiche ben definite.
Periodo neonatale, la visione:
- sviluppo ben definito dei volti
- scarsa capacità della messa a fuoco (recuperata a tre anni)
- prima dei 4 mesi hanno una visione dei colori come negli adulti.
Fantz e Cagan hanno costruito la camera di osservazione dove studiano la percezione delle forme
nei neonati. Nei primi mesi di vita mostrano una discriminazione delle forme. Bower scopr’ che i
neonati a pochi mesi di vita rilevano la grandezza, forma e movimento degli oggetti. Gibson e Walk
usando la tecnica del precipizio visivo scoptirono che i bambini a 5-6 mesi rilevavano la profondità.
Già a pochi giorni di vita discriminano i gusti e, ad una settimana, discriminano l’odore del latte
materno da quello di un estraneo.
DISTURBI COMPORTAMENTALI
Comprendono i problemi di internalizzazione (coinvolgono stati d’animo ed emozioni negative) e
problemi di esternalizzazione (comprendono comportamenti ostili e aggressivi verso le altre
persone).
Diagniosi multiassiale:
La CD 0-3R prevede 5 livelli o 5 Assi potenzialmente problematici che possono descrivere la salute
mentale e le difficoltà di sviluppo del bambino nei primi 3 anni di vita.
Asse I si sceglie la diagnosi Primaria cioè quella che meglio riflette le caratteristiche cliniche più
rilevanti del disturbo
Asse II prevede la possibilità di codificare disturbi o disfunzioni nella relazione del bambino con il
caregiver.
Asse III vengono codificati i disturbi e le condizioni fisiche e mentali associati (incluse le patologie
mediche e neurologiche) e/o le diagnosi sullo sviluppo basate su altri sistemi di classificazione e di
diagnosi
Asse IV vengono presi in considerazione i diversi gradi e le diverse forme di agenti psicosociali di
stress che esercitano un’importante influenza su un gran numero di disturbi infantili
Asse V si valuta in che modo l’organizzazione dell’esperienza fatta dal bambino si riflette sul suo
modo di funzionare, e si codifica il livello di sviluppo del suo funzionamento emotivo.
Disturbi dell’umore: si intendono alterazioni nella regolazione degli affetti che presentano.
I disturbi dell’affettività dipendono da un’alterazione delle esperienze emozionali del bambino
oppure dalla distorsione dei processi di sviluppo affettivo. Tra il 40 e il 70% dei bambini e
adolescenti il disturbo dell’umore non viene mai da solo. Normalmente in questa fascia di età i
disturbi depressivi dei bambini e adolescenti non si presentano con sintomi analoghi a quelli degli
adulti. Nella maggior parte dei casi i disturbi dell’umore nei bambini sono dovuti ad un’esperienza
di separazione legata alla separazione della perdita del legame con l’oggetto. Il bambino avverte un
sentimento di perdita dell’autostima e prova sentimenti di colpa. La reazione depressiva rappresenta
l’ultima possibilità per evitare l’impotenza di fronte alla sofferenza fisica e psicologica. Risultano
molto importanti le relazioni che il bambino ha con la figura di attaccamento.
Lo sviluppo della comunicazione prelinguistica
Interazione diadica adulto e bambino. L’interazione riguarda la diade stessa e non un tema che non
riguarda la diade stessa. A 3 mesi c’è l’interazione ciclica ad onde e l’imitazione. L’interazione
triadica riguarda l’adulto-il bambino-e l’oggetto. Esistono due forme di richiesta di strumenti
sociali:
1) richiestiva: il bambino usa l’adulto per ottenere qualcosa;
2) dichiarativa: il bambino usa un oggetto per ottenere l’attenzione dell’adulto.
Per produrre una richiesta il bambino deve poter porre l’attenzione su un adulto e su un oggetto e
produrre dei suoni in modo da influenzare l’attenzione dell’adulto. Per produrre una dichiarazione il
bambino deve adottare i comportamenti necessari per una richiesta e comprendere l’interlocutore
come dotato di stati psicologici. Comunicazione preverbale nell’autismo: disturbo linguistico in
tutte le fasi dello sviluppo, difficoltà nell’attenzione condivisa e nell’interazione triadica,
l’indicazione è usata principalmente a scopo richiestivo. Il profilo gestuale del bambino può
risultare:
1) assenza: non padroneggia nessuna delle due intenzioni;
2) richiestivo: padroneggia solo l’intenzione richiestiva;
3) dichiarativa: padroneggia solo l’intenzione dichiarativa;
4) compresenza: padroneggia entrambe le intenzioni.
Tra gli 11-14 mesi il profilo è maggiormente richiestivo, raramente dichiarativo e mai accade la
compresenza. Il baby talking è accompagnato da comportamenti non verbali che connotano
affettivamente la comunicazione. Ha due funzioni rilevanti:
- analitica: permette al bambino di elaborare il materiale linguistico ascoltato;
- sociale: permette al bambino di sperimentare uno scambio comunicativo efficace.
Gli enunciati prodotti dal genitore assolvono a:
- controllo: dirigere l’attività del bambino,
- conversazione: sollecitare/mantenere lo scambio comunicativo.
Lo stile interattivo della madre influenza lo stile di acquisizione del bambino che può essere
referenziale o espressivo. Le madri dei bambini referenziali producono più descrizioni, centrando il
discorso sull’attività del bambino e sull’ambiente circostante mentre i commenti sono sugli oggetti.
Le mamme dei bambini espressivi producono più comandi per dirigere il comportamento del
bambino. I commenti sono sulle persone.
Secondo Wigotskij linguaggio e pensiero hanno radici differenti e il passaggio da una all’altra non è
automatico e, infine, è molto importante il contesto sociale in cui si cresce. Il linguaggio si evolve
nelle interazioni che il bambino ha con gli altri. Inizialmente lo utilizza a fini comunicativi e,
successivamente, lo interiorizza.
Secondo Bruner il linguaggio regola importanti funzioni sociali e, il suo sviluppo richede l’apporto
degli adulti. LASS: precursore del linguaggio. Routine nel linguaggio adulto-bambino. Gli schemi
che si formano nel linguaggio madre-bambino sono importanti per la formazione del linguaggio. I
più importanti sono lo stabilirsi dell’attenzione condivisa tra madre e bambino e la comprensione
della referenza.
Tra i 12 e i 18 mesi i bambini mostrano di capire il gesto dell’indicare e guardano nella direzione
corretta quando qualcuno sta indicando.
Autismo
L’autismo è caratterizzato dalla grave compromissione e generalizzata delle diverse aree dello
sviluppo. È evidente nei primi anni di vita ed è associato al grave ritardo mentale. I disturbi sono di
socializzazione e di comunicazione. Il 10/15 % dei bambini autistici presenta un livello intellettivo
nella norma, il 40/50 % un ritardo di tipo profondo o grave e il 30/40 % un ritardo lieve.
Deficit della teoria della mente: incapacità di riflettere e comprendere gli stati mentali propri e altrui
e, di conseguenza, di comprendere e prevedere il comportamento degli altri.
Debolezza della coerenza centrale: incapacità di sistematizzare in unità complesse gli stimoli senso
percettivi.
Deficit delle funzioni esecutive: incapacità nell’organizzazione e pianificazione di comportamenti
di risoluzione dei problemi.
L’analisi comportamentale applicata (ABA): insieme dei principi scientifici che se applicati in
campo di autismo offrono un programma per la riabilitazione educativa del bambino.
I genitori di bambini con disturbi nello sviluppo sperimentano livelli di stress cronico e presentano
alti livelli di ansia e sintomi depressivi. La BACB è l’unico ente internazionale che si occupa di
certificare l’ABA.
Lo sviluppo del lessico
Il lessico è un dizionario mentale che permette di immagazzinare le conoscenze relative alla propria
lingua e recuperare le informazioni relative alle parole conosciute. La parola è una forma fonetica
che soddisfa due criteri:
1) forma: è simile alla parola adulta;
2) è utilizzata per riferirsi ad un oggetto/evento o a una classe di oggetti eventi.