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COGNIZIONE SPAZIALE

Manca una organizzazione interna globale delle immagini. Non ha idea della contiguità delle immagini. C’è iperattenzione al dettaglio, a

svantaggio della forma globale.

Memoria visuo-spaziale (span di Corsi): nei soggetti con sindrome di Williams è compromessa, mentre è conservata la MBT verbale.

È molto alta la prestazione a test di riconoscimento di volti. È compromessa la percezione dello spazio (test dell’orientamento delle linee).

Non comprendono le relazioni spaziali nel linguaggio.

IPERSOCIEVOLEZZA

Espressa anche attraverso il linguaggio diretto anziché narrativo e ricco di emotività. I bambini con malattia di Williams fanno molte più

valutazioni emotive rispetto a scarsissime inferenze cognitive.

Durante le interviste autobiografiche c’è continuo desiderio di interazione sociale con rivolgimento delle domande all’interlocutore.

Nell’esperimento di allontanamento del genitore i bambini con sindrome di Williams non mostrano reazioni negative (tono di voce e

espressioni facciali) di intensità e numero pari a quelle dei bambini normali (rabbia, frustrazione). Sono meno propensi ad emozioni

negative.

Bambini molto piccoli con sindrome di Williams sono molto più interessati all’esaminatore piuttosto che al giocattolo con cui devono

svolgere il compito. Anche quando viene frapposta una barriera tra il giocattolo e il bambino, questo non se ne interessa.

La necessità di socializzare si manifesta molto precocemente, anche prima dell’anno. I bambini con sindrome di Williams non hanno

paura degli sconosciuti e ricordano anche persone viste una sola volta.

Questi bambini sono l’opposto dei bambini autistici.

NEUROANATOMIA

Il volume cerebrale globale è inferiore a quello di persone normali (riduzione di circa 13%). Però non è ridotto uniformemente. Il

cervelletto per esempio è meno atrofico rispetto agli emisferi cerebrali. Il giro temporale superiore (STG) è più sviluppato rispetto al resto

della corteccia. Anche la regione libica è particolarmente sviluppata. La regione più ridotta è quella parieto – occipitale. Il peso

complessivo del cervello è uguale a quello dei pazienti Down, ma questi hanno una ipoplasia (iposviluppo) diffusa, mentre quelli con

sindrome di Williams solo locale. Il solco centrale non raggiunge la scissura interemisferica come nei soggetti normali.

In questi pazienti l’amigdala ha una forma schiacciata nel nucleo laterale. Il lato dorsale riceve informazioni visive e uditive dalla

corteccia associativa, ma queste non vengono connotate emotivamente.

I pazienti hanno neuroni più grandi in alcuni strati della corteccia.

L’insula è connessa all’amigdala e alla corteccia orbito – frontale. Un’altra parte integra informazioni cognitive ed emotive. Nei pazienti

con sindrome di Williams l’insula è di dimensioni inferiori. Inoltre è connessa meno bene con la OFC (fascicolo uncinato). Tutto questo

nell’emisfero sinistro. Invece nell’insula destra la parte anteriore ventrale è aumentata di volume e ha un maggior flusso di sangue. Ciò è

correlato all’ipersocievolezza del paziente.

Anomalie strutturali di insula e amigdala provocano alterazioni del circuito insula – amigdala- OFC che danno il comportamento tipico.

SINDROME DI ANGELMAN

Ritardo mentale di sviluppo e mancato sviluppo dell’eloquio.

Alla nascita i bambini sembrano normali e lo è anche la circonferenza del cranio. Dopo i primi 6-12 mesi diventa evidente il ritardo, prima

di tutto motorio perché non riescono a stare seduti, controllare il tronco. Le analisi (TAC,MRI) appaiono abbastanza normali.

Criteri fissi (10% dei casi):

- Ritardo di sviluppo

- Non parlano, ma hanno buona comunicazione non verbale

- Atassia della marcia

- Continui scoppi di riso e manifestazioni di felicità; ipereccitabilità; scarsa attenzione

Criteri frequenti (più dell’80% dei casi):

- Microcefalia data dalla sutura precoce delle ossa del cranio

- Crisi epilettiche prima dei 3 anni

- Anomali EEG specifiche

Segni variabili (20-80% dei casi)

- Testa piatta

- Lingua protundente, incisivi in avanti e denti spaziati

- Strabismo

- Riflessi molto vivaci

- Posizione caratteristica delle braccia

- Sono attratti dalle superfici riflettenti

Anomalie genetiche del braccio lungo del cromosoma 15

- Delezione di parte del cromosoma materno

- Difetto di imprinting genomico (i geni si manifestano in modo diverso sul cromosoma materno e su quello paterno)

- Disomia paterna ( due cromosomi 15 paterni)

- Mutazione della proteina UBE3A (ubiquitina)

I tratti dismorfici emergono tra 1 e 4 anni: brachicefalia, prognatismo (mandibola squadrata)

COMPORTAMENTO

Da adulti hanno un comportamento felice, sono curiosi; comportamento meno iperattivo. La pubertà avviene in periodo normale e sono

presenti tratti sessuali secondari. Però si pronunciano le caratteristiche dismorfiche del volto.

Nei bambini le manifestazioni di riso e gioia avvengono quando hanno un contatto visivo, di interazione con gli adulti; tentano più

facilmente di approcciare persone familiari (per esempio la madre), ma sorridono e guardano anche gli sconosciuti.

Crisi epilettiche: convulsioni febbrili infantili, assenze atipiche (sospensione di coscienza), crisi miocloniche (scatti degli arti)

Pattern EEG: aspetti peculiari; componenti ritmiche tipiche delle fasi di minore attività cerebrale (addormentamento) e complessi punta –

onda (crisi epilettiche)

TAC abbastanza normali: si può avere solo leggera atrofia e dilatazione dei ventricoli. Non evolve però nell’adulto.

Anomalie nelle vie del linguaggio

Il fascicolo arcuato collega la corteccia frontale inferiore, la corteccia parietale e la temporale superiore. Comprende le aree del linguaggio

(Broca e Wernicke). Nei pazienti con AS è gravemente anomalo e ridotto, per questo non imparano a parlare. Sono ridotte soprattutto le

fibre anteroposteriori.

Anomalie della mielinizzazione: portano a ritardo.

Corpo calloso estremamente assottigliato.

CORRELAZIONE FENOTIPO/GENOTIPO

- Delezione su cromosoma 15: manca una copia dei geni per il recettore del GABA (inibitorio, perciò la cellula è sovraeccitata

e ciò provoca epilessia), microcefalia, ipopigmentazione, eloquio assente, ritardi delle tappe di sviluppo; sono i pazienti più

gravi

- Disomia: meno crisi, meno alterazioni del volto, qualche parola

- Deficit di imprinting: pazienti meno gravi, anche se obesi

- Mutazione ubiquitina: migliori abilità comunicative e motorie

Trattamento: educazione comportamentale e motoria; trovare un modo di comunicazione

SINDROME DI PRADER- WILLI

Cromosoma 15.

Anomalie dello sviluppo che portano a sintomi somatici e psicologici: ritardo mentale, iperfagia, problemi di sviluppo sessuale, scarsa

socialità.

È la prima sindrome da microdelezione descritta.

È il primo disordine riconosciuto da imprinting genomico (gli alleli del genitore imprinted sono silenti; nel disordine invece si

manifestano).

È la prima causa genetica di obesità.

I geni della madre dovrebbero essere inattivi, ma in questa sindrome c’è delezione della stessa zona sul cromosoma paterno, perciò i geni

materni si manifestano. In percentuale minore la sindrome si manifesta perché il soggetto ha due cromosomi ereditati dalla madre, perciò

uno dei due non è silente. L’1-3% dei casi si manifesta per errore di metilazione, disordine dell’imprinting (microdelezione).

La delezione può avvenire in BP1 o al BP2 e quindi la delezione sarà più lunga o un po’ più corta.

Manifestazioni da insufficienza ipotalamica (controlla diverse funzioni vegetative). L’ipotalamo controlla l’ipofisi che regola la

produzione di molti ormoni. Si manifesta prima della nascita perché il feto si muove poco e si posiziona in modo anomalo.

I neonati sono ipotonici e dormono molto, hanno difficoltà a succhiare, ad alimentarsi.

Ritardo nelle tappe di sviluppo.

Alla nascita i genitali sono ipoplasici (poco sviluppati). Sviluppo puberale anomalo.

Iperfagia. Bassa statura per carenza di GH (ormone della crescita), non cresconooltre 155cm i maschi e 148cm le femmine.

Disturbi ossessivo – compulsivi in età adulta, soprattutto per quanto riguarda il cibo.

Comportamento caratterizzato da rabbia.

Alcuni tratti fisici dismorfici sono il diametro del capo ridotto, gli occhi leggermente a mandorla, spesso è presente strabismo; piedi e

mani particolarmente piccoli; peso elevato, concentrato nella parte centrale del corpo; scoliosi; spalle cadenti.

Iperfagia e obesità

Anomalia per cui i pazienti no nsi senton omai sazi: il livello di grelina non si riduce dopo aver mangiato, ma anche regolandolo con

farmaci i pazienti rimangono iperfagici. Non funziona il centro ipotalamico della sazietà.

Hanno flusso ematico aumentato nella regione frontale che dovrebbe agire con effetto inibitorio sull’insula. Questi pazienti però hanno

pochi recettori GABA, perciò l’insula funziona meno.

Correlazione negativa tra comportamento anomalo e flusso ematico nell’insula (più c’è il primo, meno c’è il secondo).

Esperimento corteccia prefrontale mediale, pre – pranzo si attiva anche nei controlli; post – pranzo solo nei pazienti PQ. Alterazione nei

processi di apprendimento stimolo – rinforzo, motivazione a ricever sempre ricompense. Anche l’amigdala destra si attiva sempre nei PW.

Deficit di cognizione sociale: tendono ad isolarsi. Ipoattività, mancanza di energie e affaticabilità (carenza di cortisolo). Depressione

grave e sintomi psicotici. In fase ipotonica si hanno ancora comportamenti sociali, ma in fase iperfagica si hanno comportamenti

aggressivi, antisociali, instabilità emotiva.

Disturbi del sonno, anche REM (non ci sono movimenti oculari). Crisi epilettiche.

Ritardo mentale differenze secondo il tipo genomico: chi ha disomia ha una situazione migliore di chi ha delezione, ma può sviluppare

disordini dello spettro autistico. Nel test WAIS fanno male la ricostruzione di oggetti e le successioni di figure (problemi nella sequenza

temporale e nelle serie). Fanno meglio compiti di categorizzazione verbale e vocabolario e la parte di informazione.

Linguaggio poco comprensibile: difficoltà con cluster consonantici (br, pr).

Problemi nella comprensione del linguaggio non letterale (“Sai che ore sono?” “sì”).

Prestazioni pessime nell’aritmetica: particolarmente giudizi di parità (dire se un numero è pari o dispari), ma collocano bene i numeri in

una scala (probabilmente collegato alle grandi abilità visuo – spaziali).

Estremamente compromessi in tutte le funzioni esecutive (valutata tramite fluenz

Dettagli
Publisher
A.A. 2014-2015
13 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/02 Psicobiologia e psicologia fisiologica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher VeroG91 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicobiologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano - Bicocca o del prof Papagno Costanza.