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RT DOPO

C 1.000.000

RT

AUMENT

O Alla quantità di 1 ML, CT e RT coincidono ; ciò significa che per un qualunque q < 1 ML i RT sono

8 inferiori ai CT, mentre per q > 1 ML c'è profitto. Il punto in cui RT = CT è dato dall'equazione

CVT p x q = CFT + CVU x q, per cui per trovare il punto in cui RT e CT sono uguali si deve fare

6

CT

CFT 4

q

q = CFT/(p­CVU) = 2 ML/2 = 1 ML; è fondamentale per qualsiasi azienda conoscere questa quantità, detta di pareggio

(break even point). Se ci sono più prodotti, ciascuno avrà il suo punto di pareggio. In caso di perdite previste per l'anno

successivo, la cosa più semplice

BEP 1

2 (e sbagliata) da fare è aumentare il prezzo unitario; questa opzione funziona poco perché un mercato in

6.000.000 crisi sarà ancora meno recettivo verso un prodotto più caro. Il ragionamento corretto è quello di

abbassare i CFT; se poi ciò non dovesse essere ancora sufficiente, si procederà con il taglio dei CVT. Se

la crisi è temporanea, un azienda preferisce subire la perdita per un solo esercizio piuttosto che ristrutturarsi per modificare le

curve di costo; procedimenti simili vanno attuati per fronteggiare crisi di lungo periodo.

TAGLIO CFT TAGLIO CFT +

CVT

C RT RT

CT 1 C

CT 2 CT 2

CVT CVT 1

CT 3

CVT 2

CFT 1

CFT 2 CFT 2

q q

BEP 2 BEP 1 BEP 3 BEP 2

Per diminuire i CFT le principali vie sono ridurre gli

ammortamenti (vendere capannoni per rimpiazzarli con altri

più piccoli), licenziare, eliminare i benefits o esternalizzare.

3 = 30 €/h x 6' = 3 €/pezzo costo mano d'opera diretta

2 = 2 €/Kg x 1 Kg = 2 €/pezzo costo materie prime CVU = 6 €

1 costi industriali

30 €/h = costo del lavoro (riducibile tramite minore tassazione o licenziamenti)

6' = tempi di lavorazione (riducibili tramite supporti tecnologici al lavoro degli operai)

2 €/Kg = costo M.P. (riducibile comprando meno, cambiando il responsabile acquisti o consorziandosi per comprare grandi

quantità a prezzi scontati)

1 Kg = quantità M.P. (riducibile diminuendo gli scarti dei macchinari e dunque acquistandone di meno)

Le decisioni relative all’abbassamento del punto di pareggio sono decisioni strategiche, cioè che incidono profondamente

sull’azienda e sono difficilmente reversibili. Il ciclo di lavorazione è l’elenco delle fasi lavorative, che ci aiuta a capire quanto

tempo occorre per le fasi di produzione del prodotto. Per determinare il costo orario della mano d'opera, si ricorre ad

un’approssimazione, per esempio i 30 €/h possono essere 40 in un centro di lavorazione e 20 in un altro; se le due lavorazioni

hanno un tempo uguale, il risultato è la media tra i due costi. Nel procedimento di riduzione dei costi, ci sono molte variabili

da tenere in considerazione: 5 costi var iabili e f issi : la quantità

lorda di m.p. è uguale alla quantità

Q = Q x (1 - Q = Q / (1 -

NETTA LORDA LORDA NETTA netta più gli scarti:

Per ridurre i costi variabili legati alle m.p., si devono ridurre gli scarti, e per farlo possiamo 1) assumere mano d’opera

indiretta, cioè lavoratori adibiti a risolvere criticità, come i macchinari che si inceppano (supervisori, capi squadra) e

che dunque contribuiscono alla produzione in maniera indiretta 2) acquistare macchinari più efficienti che producono

meno scarti e 3) formare i lavoratori in modo che sprechino meno m.p. possibili; l’assunzione di indiretti,

l’ammortamento (durata 6 anni) di macchinari più efficienti o la formazione dei lavoratori rappresentano un costo fisso,

e dunque bisogna valutare se conviene tenere gli scarti o mettere in essere uno o più di questi strumenti per ridurli,

perché questi provvedimenti comportano si un abbassamento dei CVT, ma anche un aumento dei CFT

aumento prezzi m.p. : al diminuire della quantità acquistata, in genere oltrepassata una certa percentuale, i fornitori

aumentano i prezzi della merce, mentre viceversa diminuiscono (sconti per acquisti in quantità), per cui nella funzione di

calcolo del quantitativo di BEP va aggiunta questa maggiorazione di costo, dovuta paradossalmente all’efficientamento dei

nostri processi

Q = 2.050.000 / (8 € - (3 €/pezzo + 2,1 € x 0,974 Kg + 1 €)) =

BEP Il nuovo BEP è superiore

1.019.900 ad 1 ML, per cui a queste

Costo m.p. Nuova quantità di m.p. condizioni il procedimento

Aumento dei CFT maggiorato necessaria in seguito non è conveniente

dovuto agli all’efficcientamento

ammortamenti per

nuovi macchinari L’azienda deve dunque chiedersi nuovamente se i miglioramenti ai suoi processi

siano realmente convenienti

• costo mano d’opera : è possibile razionalizzare tale costo senza alcun intervento, nel caso in cui lo stato decida

di abbassare la

tassazione sul lavoro,

Q = 2.050.000 / (8 € - (1,5 €/pezzo + 2,1 € x 0,974 Kg + 1 €)) =

BEP oppure effettuando

583.829 rilocalizzazioni produttive

Minore costo del lavoro nel nuovo paese di

produzione

Nonostante questa opzione sembri immediatamente la più conveniente per abbassare i costi, a dei pro si uniscono anche

molti contro: 1) il trasferimento in se ha dei costi 2) il maggior onere relativo alla spedizione delle merci per farle

arrivare sul mercato di riferimento, ed 3) la minor qualità del lavoratore medio che verrà trovata in quel paese inciderà

sui tempi di lavorazione; se la somma dei costi di tutti questi fattori risulterà comunque più bassa rispetto al costo del

lavoro del paese di partenza, allora con tutta probabilità la rilocalizzazione si farà

I costi si possono poi distinguere in diretti e indiretti:

• il costo diretto di un prodotto è rappresentato da tutti quei costi relativi ad un prodotto per i quali è possibile

effettuare una misurazione diretta, tangibile e oggettiva rispetto al consumo che ne fa il prodotto, come i costi variabili

tipici (materie prime, componenti, mano d'opera diretta); oltre ai precedenti, ci sono anche alcuni costi fissi che sono

direttamente attribuibili al prodotto, come l'ammortamento (o il canone di leasing) del macchinario che lo realizza (costo

fisso dedicato), i costi commerciali diretti (retribuzione del personale che si occupa della vendita di quel determinato

6

prodotto, variabili se la retribuzione è solo a provvigioni, come per i venditori, o in parte fissi e in parte variabili, come

per i product manager). Da ciò capiamo che tutti i costi variabili sono diretti, ma non tutti i costi diretti sono

variabili.

• i costi indiretti, comuni cioè a più prodotti, sono la mano d'opera indiretta, gli ammortamenti dei macchinari che

lavorano su più prodotti (la maggioranza ormai) e le altre immobilizzazioni, come gli impianti e gli immobili (se però in

un capannone si produce un solo prodotto il suo ammortamento verrà considerato un costo diretto per quel prodotto)

Per stabilire i costi di un prodotto, devo riuscire a stabilire la quota di costi indiretti che lo riguarda, e poi sommarla ai suoi

costi diretti. Il prodotto è un oggetto di ripartizione dei costi diretti e indiretti, ma non è affatto l'unico. Oltre ad essi, altri

oggetti sono centr i aziendali , per esempio le aree aziendali, riguardo alle quali la logica di ripartizione viene applicata per

confrontare i costi di mantenimento con quelli del mercato, e decidere poi se esternalizzare o meno, e aree di mercato , come

possono essere i mercati di Italia, resto d'Europa e resto del mondo, riguardo ai quali un area manager (che di norma è un

costo indiretto, in quanto è responsabile di più prodotti in una data area) è un costo diretto; volendo espandere il quadro

d'insieme, un country manager (professionalità che gestisce più aree di mercato assieme) che si occupa per esempio del mercato

europeo, italiano compreso, è un costo indiretto, e la quota di costi costituita dalla sua retribuzione verrà ripartita sulle aree

di mercato da lui gestite, in base alle loro quote di fatturato. Da questi esempi comprendiamo come sia l' oggetto (della

ripartizione dei costi) che ci permette di capire se i costi ad esso riconducibili sono diretti o indiretti, e come dunque la loro

natura possa variare a seconda dell'oggetto a cui si riferiscono. Alcuni costi sono diretti perché è conveniente ripartirli; se

per farlo si dovesse ricorrere a misurazioni troppo dispendiose, sarebbe più conveniente considerarli costi fissi (così si spiega la

presenza di un solo contatore dell'acqua in molti condomini, il cui costo verrà poi ripartito tra le varie famiglie; altro caso

comune è quando viene utilizzato un solo contatore dell'energia elettrica per l'intero complesso produttivo, e non uno per ogni

capannone o reparto). Scegliere una buona base di r ipartizione è fondamentale in C.I., perché ci possono essere molti

modi di misurare gli stessi costi, e non tutti sono adatti (per esempio, in un condominio con un solo contatore dell'acqua il suo

costo potrebbe essere ripartito fra le varie famiglie in base al numero di componenti, ma sarebbe anche possibile farlo in base al

numero e alla qualità dei loro elettrodomestici, o in base al numero di ospiti più o meno fissi che esse hanno); la cosa certa è

che qualsiasi criterio venga scelto, ci saranno sempre uno o più manager in disaccordo, per via dello svantaggio in cui si viene

a trovare il reparto di cui sono responsabili a seconda delle varie ripartizioni utilizzate. La chiave delle ripartizioni è trovare

il giusto numero di correttivi che permettano di trovare il miglior criterio logico rispetto al costo delle singole unità di misura

adottate; se l'ammontare eccessivo di costi di misurazione diretta che non ci permetteva di installare un contatore per ogni

appartamento (e che quindi ci faceva considerare l'acqua come un costo indiretto) viene poi raggiunto per via di eccessiva

puntigliosità dei criteri usati per la ripartizione del costo considerato indiretto l'intero processo è da ripensare. E' inoltre

necessario mantenere aggiornate le basi di ripartizione, per via delle variazioni strutturali che può subire un'azienda.

C. da ripartire x (unità base x/unità tot (C. da ripartire/unità tot base) x unità base

base) x

Indice di ripartizione: nessuna unità Coefficiente unitario di costo: qui

2

di misura perché si annullano a l'unità di misura sarà €/m per es.

vicenda

L'attribuzione dei costi ai vari centri aziendali è analoga a quella dei prodotti (ci saranno sempre costi diretti e indiretti).

C pieno = C dir + quota C fissi I costi indiretti sono co

Dettagli
A.A. 2014-2015
23 pagine
15 download
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/07 Economia aziendale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher davidetirello@hotmail.it di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Programmazione e controllo e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Piemonte Orientale Amedeo Avogadro - Unipmn o del prof Falduto Leonardo.