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PIER PAOLO PASOLINI
Rifiuto totale e radicale della modernità. 22
La modernità per Pasolini è un universo orrendo, e quindi da ogni punto di vista tende a
presentare se stesso come forza del passato. Feto adulto da epoche che non esistono più.
Accusa la modernità, di essere responsabile di un processo di omologazione, e di
appiattimento che cancella le identità le radici le storie e le culture, e rende tutti in qualche
modo uguali, indistinguibili. Modernità = omologazione, cancellazione delle peculiarità
antiche.
Pasolini è una figura contraddittoria e discussa. Pasolini è stato uno degli ultimi esempi di
intellettuale, cioè di figura capace di usare tutti i linguaggi in maniera profonda e al
contempo stesso provocatoria, obbligando tutti a pensare meglio e chiarire meglio il tuo
pensiero confrontandolo col suo. Anche nel dissenso, Pasolini è necessario perché non lo
liquidi con frasi fatte, ti obbliga ad avere un confronto con la complessità.
Pasolini esordisce nel 1961, con “Accattone”, ha quasi 40 anni, è già uno scrittore
affermato, ha pubblicato una delle più importante raccolte di poesie friulane, è un
giornalista importante, ad un certo punto annuncia che d’ora in poi userà come mezzo di
espressione il cinema. scelta contraddittoria, perché come giustifichi il fatto che odi il
moderno, con il fatto di scegliere per esprimerti, quello che è il linguaggio più tecnologico
di quei tempi?
Pasolini diceva che la contraddizione è il sale del pensiero, giustificava il proprio
passaggio al cinema, in base a quello che egli definisce, il suo viscerale amore della
realtà. La realtà ha una lingua orale, che siamo noi. La lingua scritta della realtà per
Pasolini è il cinema, perché nel cinema il rapporto tra significato e significante, tra il segno
e il suo senso, non è arbitrario, ma necessario. Se nella lingua parlata, io voglio trovare un
significante, che mi significhi un oggetto, come “microfono”, non c’è nessun legame tra
significante e la parola microfono, è una convenzione. E’ un patto tra una comunità di
parlanti. Nella lingua iconica invece il rapporto tra il significante e il significato, non è
arbitrario, ma analogico, ho bisogno di un’immagine, il microfono genera il segno. La realtà
(microfono), diventa scrittura e segno, nel linguaggio dell’immagine. Pasolini dice che il
cinema gli consente di trasformare la realtà in immagini. “Se voglio combattere la
modernità devo usare la modernità come strumento.” usa un linguaggio contemporaneo
per dire il suo rifiuto del contemporaneo e della sua nostalgia di quello che è arcaico e
antico.
Pasolini esordisce nel 1961 e nei primissimi anni 60, realizza uno dopo l’altro, una serie di
film: “Mamma Roma 1962”,” La Ricotta”,” Il vangelo secondo Matteo.” continuità con
l’universo espressivo che Pasolini aveva già raccontato nei suoi romanzi, storie raccontate
nelle periferie romane, palazzi dormitorio. Li vivevano i ragazzi di vita, che si prostituivano
per pochi soldi, utilizzando uno stile assolutamente diverso dai film italiani dell’epoca.
“Stile frontale, rigido e eriatico, non ci sono piani sequenza, entrate e uscite di campo, non
ci sono personaggi di profilo perche il mio cinema deve essere il più possibile uguale alla
realtà.”
Pasolini incomincia il cinema non conoscendo nulla sulle tecniche cinematografiche. 23
In tutto il cinema di Pasolini c’è tutta la storia dell’arte che ha studiato. (Da Giotto a
Masaccio e Piero della Francesca) riferimenti a quadri cinema incomprensibile di
Pasolini se non sai che è tutto un quadro.
Pasolini era gay.
Fonti pittoriche dei vari film di Pasolini. video con Canova
Volti strani arcaici nei film di Pasolini, volti che ha imparato ad apprezzare.
Pasolini:“io sono una forza del passato”
La formalizzazione di Pasolini e la creazione delle immagini è sempre una costruzione di
precedenti immagini. Ne “il Vangelo”, quando cerca un’immagine di Maria, sceglie la
Madonna Incinta di Piero della Francesca scelta eretica, sono pochissime le Madonne
con il pancione, perché è donna prima che Madonna in questo caso.
Piero della Francesca dipinge a Monterchi la donna gradiva, perché commissionata da dei
contadini per affrescare la loro piccola chiesa.
Modelli pittorici che vanno a riprendere dei modelli culturali più vicini alla cultura contadina.
Si può distinguere tutta la filmografia di Pasolini in 3 fasi:
Da Accattone a Uccellaccio e uccellini (Mamma Roma, La ricotta e il Vangelo)
1) fase del rito;
Da Uccellaccio e uccellini fino agli anni 60, film come “Edipo re, Medea, Teorema”
2) fase del mito;
La trilogia della vita, la quadrilogia della morte: “Il decameron, i racconti di
3) Canterbury, Il noveliere arabo mille e una notte, Salò e le 120 giornate di Sodoma”,
Prima fase: Rito
• I protagonisti sono dei poveri cristi, in senso metaforico e letterale, ripercorrono tutti
il percorso letterale di Cristo. Prima fase del Vangelo, vangeli apocrifi. Tutti i
personaggi passano da passione, crocifissione e morte. Come il “Cristo” di
Mantegna.
In Uccellacci e uccellini, con Totò, nel film ha l’intento di convertire gli uccelli rapaci
perché
la smettano di mangiare i passerotti indifesi.
Seconda fase: Mito
• Offre un’alternativa ricerca di un altrove, che lo trova nel tempo e nello spazio, un
altrove storico, la riscoperta del mito. La cultura moderna, non ci serve a nulla,
dobbiamo scoprire le nostre origini. Rivisita le grande narrazioni mitologiche tra cui:
“L’Edipo e la Medea”. Li nel mito ci sono cose che stiamo per dimenticare. Poi ha
un altrove geografico, grandi continenti che erano stati colonizzati, dall’Europa
Settecentesca, questi paesi si decolonizzano, Pasolini crede che lì ci sia il germe 24
possibile di un’umanità nuova, non ancora contaminata dal moderno. Mito classico:
“Oreste” (in Africa). Gira anche in India.
Gira con una macchina da presa come per prendere appunti.
Medea Medea vuole vendicarsi di Giasone. Si innamora di lui il quale non l’ama
affatto. Astuto calcolatore politico, si lega a lei perché pensa che il suo legame
possa aiutarlo a raggiungere il potere, poi quando non ha più bisogno di lei, la
scarica. La donna vistasi abbandonata per vendicarsi dell’uomo che l’ha tradita,
uccide i figli che ha fatto con lui. Medea è la notte, l’istinto, la primitività, Giasone è il
giorno, modernità. Pasolini fa una celebrazione a Medea. Sta con lei. E chiama a
interpretare Medea, Maria Callas, che era la cantante più straordinaria di quegli
anni, era greca, e sembrava qualcosa di primitivo, la sua voce è irraggiungibile. L’ha
scelta per incarnare se stessa.
Teorema segna il passaggio tra il mito e i suoi ultimi film
E’ ambientato a Milano e racconta la storia di una famiglia borghese, che ad un
certo punto riceve la visita di un giovane che non si sa chi sia, un angelo che arriva
da altrove, e questo visitatore, seduce uno dopo l’altro tutti i componenti della
famiglia, e ognuno dei membri che ha avuto una relazione con questo demone, ha
un mutamento radicale della propria vita. Cambio irreversibile, nessuno riesce a
tornare come era prima. Il padre ad esempio, decide di regalare la fabbrica agli
operai, si spoglia nudo e va a vivere in un deserto per trovare un altro sé. non sta
in piedi come ipotesi per andare contro il moderno
Terza fase:
• 3 grandi novellieri. Perché li sceglie?
L’ipotesi da cui parte l’ultimo Pasolini è che ci sia una sola attività degli esseri umani
che sfugge all’omologazione della modernità e che sfugge al controllo del potere il
sesso. Solo nella sessualità ognuno è libero e non è controllato dal potere che ci
schiaccia, ci controlla e ci umilia. Questi 3 film sono una celebrazione della
sessualità film più censurati. Pasolini è stato processato più volte. Questi film
hanno un clamoroso successo del pubblico. Si apre una corsa ad imitare i film di
Pasolini. si mercifica il sesso.
Pasolini si convince di aver sbagliato e scrive nei suoi ultimi testi un’abiura dei suoi
ultimi film. Perché vede che tutti lo copiano e la gente incomincia ad apprezzare
troppo quel genere di film che mercifica il sesso fa Salò le 120 giornate. (Dominio
di violenza sull’uomo dall’uomo). Il film è suddiviso in quattro parti, che richiamano
nel titolo la geografia dantesca dell’inferno: Antinferno, Girone delle Manie, Girone
della Merda e Girone del Sangue.
2 Novembre 1975, viene ucciso Pasolini. 25
LA RICOTTA
Rogopag Rossellini, Godà, Pasolini, Gregoretti 4 registi che hanno contribuito al
film film collettivo.
La ricotta viene denunciato per vilipendio della religione di stato. Pasolini viene
condannato a 6 mesi di reclusione. Racconta la Passione di Cristo.
C’è Orson Welles che nel film interpreta il regista, di questo film che deve mettere in
scena la morte di Gesù in croce. Per fare il buon ladrone, come figurante, viene
chiamato Stracci, che è un povero Cristo ha patito il fantasma della fame, perché
nell’Italia negli anni 60, la fame è ancora un qualcosa con cui molta gente deve fare
i conti.
Perché il film viene condannato? De Gennaro, il giudice dice: questo film offende la
religione cattolica perché si vede il Cristo sulla croce che si masturba davanti ad
una donna in abiti succinti.
Domande:
Il film alterna bianco e nero a colore, perché?
1) La tecnica dei quadri viventi è molto evidente, come si passa dalla dimensione
2) del dipinto alla dimensione della realtà. Citazioni filmiche, quali?
L’intervista al regista, ad un certo punto c’è un giornalista che va sul set e
3) intervista Orson Welles. Ma lei cosa ne pensa di Fellini? Lui risponde: Fellini
danza – Diagnosi più feroce che siano mai date all’Italia.
Dopo la condanna, Pasolini per chiarire la sua situazione mette una frase all’inizio
del film che dice: “Il Vangelo è la più grande storia mai raccontata e io voglio
riconoscerla tramite questo film” (All’incirca)-
Il rovesciamento tra il rapporto tra finzione e realtà.
Stracci che doveva recitare sul set, la simulazione della sua morte, in realtà muore
davvero. Stracci che ha avuto poco da mangiare