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NUMEROSITA’
La capacità di avere conoscenze numeriche formali, deriva dallo sviluppo del dominio della
conoscenza numerica che è un patrimonio condiviso da diverse specie animali che consente al
bambino di:
Andare al di là delle info date, quindi rappresentarsi la numerosità di un insieme di
stimoli. L’elemento che accomuna l’insieme di coppie è una quantità, non so che sono
due ma so che sono tanti quanti gli altri, che la quantità degli insiemi è equivalente.
Consente di rappresentarsi numerosità di un insieme di stimoli
Di discriminare formati di numerosità diversi. Il pesce quando va su tanto cibo e pochi
predatori.
Consentono di creare relazioni ordinali tra diverse numerosità (pochi-medi-tanti). Ordino
nuvole di punti senza contare in maniera ordinale.
Bambini di 5 mesi di vita che applicano i principi guida della numerosità sul dominio
della conoscenza dimostrano un comportamento che si sorprende implicitamente se con
un’addizione non c’è il risultato corretto: un topo, sipario, si aggiunge un altro topo, si
toglie il sipario, se c’è un unico topo (impossibile) violo un principio guida del dominio
della numerosità e viceversa se abituo il bambino a 2 topi, sipario, tolgo un topo e poi
ho due topi il bambino si sorprende.
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I bambini non fanno conti ma sono vincolati ad elaborare le quantità in modo tale che se
queste quantità percettivamente rappresentate violano dei principi guida che possono essere
sintetizzati come se aggiungo incremento o se tolgo riduco, non so quanto aggiungo e quanto
riduco (in questo senso non fanno i conti) ma sanno che mamma e papà sono più di uno dei
due da soli e che se entrambi se ne vanno non c’è nessuno. Questo vuol dire secondo Elisabeth
Spelke avere un principio guida della numerosità.
Andiamo sul dominio degli agenti, sono coloro che sono dotati di un movimento biologico,
agiscono sull’ambiente non sono né oggetti né quantità, è un altro dominio ancora.
Il bambino è altamente affascinato dal mondo sociale.
Il bambino se proprio deve scegliere se ne va. Quello che possiamo dire è che il bambino è
predisposto ad interpretare il comportamento degli agenti ed orienta il suo comportamento
sulla base di quello che vede. Utilizza delle scelte VINCOLATE non casuali, che indirizzano il
comportamento (e il pensiero). Una bella manipolazione sperimentale: tolgono ai personaggi gli
occhi, un attributo rilevante; questi bambini hanno 10 mesi e hanno già fatto loro quanto sia
informativa quell’informazione. Il bambino va a caso. Perché il principio guida degli agenti
funziona nel dominio degli agenti, non nel dominio della fisica.
Quindi il principio della Spelke si basa su due principi:
Core knowledge: secondo il quale i bambini possiedono alcuni principi-dominio
specifici e questi sono i medesimi del nucleo del pensiero maturo adulto (ci
sorprendiamo se sparisce una persona e ne compare un’altra). Ma non ha solo questi,
ma operano cognitivamente su queste informazioni, rappresentano dati mancanti
nell’ambiente e operano in modo implicito, non c’è nessun tipo di inferenza, è
un’operazione del sistema cognitivo su queste informazioni interne sulle proprietà del
mondo dei quali non hanno esperienza diretta. La salienza di questi esperimenti è che il
bambino non vede mai questi oggetti. Quindi tutte le info che elabora sono già nella
mente e sono determinanti per il successivo sviluppo del bambino perché grazie a
questi vincoli dominio-specifici il bambino comincia a fare una grande macro
organizzazione tra il mondo fisico e il mondo psicologico perché sono governati da leggi
diverse. Il bambino deve imparare ed ha tutti gli strumenti per poterlo fare per capire
che l’ambiente fisico e l’ambiente sociale sono governati da diverse leggi, alcune di
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queste sono governate dal sistema stesso, altre vengono acquisite grazie ai software
dominio-generali che hanno bisogno di apprendimento (il bambino può calciare la palla
ma non il fratello). Gli elementi che consentono al bambino di fare questa distinzione
sono molto di basso livello. Per esempio gli esseri animati, gli agenti, si muovono in
modo autonomo, il movimento cattura la loro attenzione, il movimento biologico ancora
di più e io agente posso muovermi come e quando mi pare mentre l’oggetto fisico si può
muovere solo se un altro oggetto entra in contatto. Da questa prima macro iniziale
distinzione, il bambino svilupperà nel tempo alcune teorie esplicite questa volta, su
come si comportano gli agenti e su come si comportano gli oggetti fisici, come ad
esempio la teoria della mente (4 anni). Le radici profonde di questa teoria della mente
che non sono presenti in alcuni disturbi dello sviluppo, come l’autismo, questa assenza
è dovuta ad un percorso evolutivo diverso. Lo sviluppo è sociale in essere,
prevalentemente. Così è il seme. Effetti, il ruolo che l’ambiente e le esperienze hanno
nello sviluppo.
Possiamo dire naturalmente che l’idea che l’ambiente abbia un ruolo cruciale per lo sviluppo è
ovvio ed intuitivo ed è stato dimostrato da diversi approcci. Ma oggi trova una forte
rivalutazione da approcci più moderni come il connessionismo e il neurocostruttivismo che
rispetto all’ovvietà che l’ambiente e l’esperienza esercitano un ruolo fondamentale per lo
sviluppo, danno un più specifico significato di ambiente. Fanno 3 distinzione:
1. Ambiente specie-specifico: cioè un’esperienza comune che è comune alla specie
umana, come per esempio una predisposizione del seme a prestare attenzione ai suoni
linguistici e un ambiente specie-specifico che propone questi suoni linguistici e che
rende il bambino un linguista universale. Lo sviluppo linguistico è dato dall’interazione
di predisposizioni verso suoni linguistici e da un ambiente che offre suoni linguistici. In
questo senso tutti i bambini sono linguisti universali e quindi le prime fasi dello sviluppo
di questo potenziale linguista universale sono simili per tutti. Ambiente specie-specifico
e concetto di periodo sensibile sono due aspetti della stessa medaglia. L’ambiente
specie-specifico ha un ruolo speciale purché avvenga in determinati periodi. Questo
ambiente specializza la mente dandole quella caratteristica peculiare della mente
adulta cioè modularizzandola, quindi capace di specializzarsi, alla quale fa seguito una
localizzazione neurale. Questo fa sì che siamo così veloci ad identificare suoni specifici e
i volti umani.
2. Ambiente esterno individuale: poi però questo ambiente diventa un ambiente
individuale, perché collocato in Cina impara il cinese, questa è un’esperienza individuale
che rende il bambino che parla inglese o italiano diversi. L’apprendimento della lingua
italiana indirizzerà il futuro bambino italiano verso percorsi che possono essere diversi
da un bambino che parla l’inglese. L’acquisizione della lingua inglese e della lingua
italiana non è sovrapponibile, hanno regole diverse.
3. Ambiente interno individuale: e poi c’è un ambiente individuale che è esterno ma
che è anche interno: le conoscenze del mondo derivano dall’ambiente esterno ma
derivano anche dall’ambiente interno. Se sentiamo la parola “mamma” in ciascuno di
noi si attiva un’esperienza individuale diversa che si porta dietro vissuti, emozioni,
aspetti ecc…
Quindi il seme viene piantato su un suolo che produce:
Stimoli per tutti
Solo per lui esterni
Che diventano conoscenze, concetti e pensiero interni.
AMBIENTE SPECIE-SPECIFICO
Durante i primi anni di vita il cervello subisce importanti modificazioni che ne migliorano
considerevolmente il funzionamento, che ne influenzano il modo sostanziale
l’architettura e questi cambiamenti implicano una crescita di volume, abbiamo lo
sviluppo della mielina che rende più rapida ed efficiente la trasmissione delle
comunicazioni neurali e poi c’è, importante, l’incremento della densità sinaptica tra
neuroni ed aree cerebrali. Salta chiaramente agli occhi, è un cambiamento vistoso. Le
connessioni tra neuroni aumentano, non i neuroni ma la densità sinaptica. È l’ambiente
che rende disponibile questo cambiamento di densità sinaptica, che guida cosa tengo e
cosa tolgo. L’incremento della densità sinaptica è fortemente influenzato dall’ambiente
e dall’esperienza e non da processi maturazionali. Crea nuove connessioni provenienti
dagli stimoli provenienti dall’ambiente esterno e dall’ambiente interno stesso che è il
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cervello (proattivo: è un vincolo cioè si modifica in base al suo stesso funzionamento).
La densità sinaptica si verifica in 2 fasi:
1. Inizialmente c’è una fase di sovrapproduzione sinaptica, nelle prime fasi dello
sviluppo cerebrale il cervello contiene un numero molto maggiore di sinapsi
rispetto all’adulto.
2. Poi, l’ambiente decide cosa tenere e potenziare e quali rimuovere, attraverso un
pruning
processo che si chiama . Abbandona le sinapsi che non vengono
frequentemente attivate. Non è che il cervello succede queste fasi sempre nello
stesso momento, ma lo fa in momenti diversi nelle diverse aree perché la
sovrapproduzione e decadimento avvengono in diverse aree della corteccia
questo avviene per i vincoli, perché il cervello ha tempi di sviluppo diversi. Le
aree sensoriali, le aree della corteccia cognitiva maturano prima e quindi sono
prima coinvolti da questo gioco di sovrapproduzione e decadimento; le aree
frontali maturano dopo e quindi sono sensibili a questo processo in un momento
molto più avanzato di età.
Nei primi 3 anni di vita il numero di ommissioni di alcune specifiche regioni neurali
(fondamentalmente delle aree visive e uditive primarie raddoppiano per poi attorno agli
8 anni per avere un numero di connessioni più o meno equivalenti a quelle di un adulto.
infanzia adolescenza
Quindi prima e poi . Questi sono i due grandi momenti che dal
punto di vista cerebrale osserviamo i massimi cambiamenti in funzione dell’ambiente.
Questo modello viene chiamato a doppia T. Questi cambiamenti danno luogo
all’aumento delle capacità integrative del cervello, all’aumento delle connessioni tra
diverse aree del cervello che rendono il nostro cervello così evoluto rispetto ad altri
cervelli molto più strutturati alla nascita e quindi molto meno sensibili al cambiamento.
Non solo, ma l’ambiente specie-specifico ha un aspetto estremamente rilevante anche
- Risolvere un problema di matematica
- Riassumere un testo
- Tradurre una frase
- E molto altro ancora...
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