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Verso un'amministrazione colloquiale
A questo, non sempre condivisi. Attraverso la condivisione di esperienze e di pratiche nasce così una comunità di operatori che si confronta anche su comportamenti e valori e delinea i contorni di una cultura organizzativa che fa da cornice alle esperienze e alle pratiche.
La creazione di un dialogo è l'obiettivo che attraversa le attività della comunicazione pubblica dall'inizio fino ad oggi. Il processo di digitalizzazione delle PA sembra non coinvolgere significativamente i cittadini. L'ISTAT registra bassi accessi ai siti delle amministrazioni da parte degli utenti. La situazione non sembra migliore nell'ambito dei social media attivati dalle amministrazioni pubbliche dove prevale l'approccio top-down. I social media vengono utilizzati dai Comuni italiani soprattutto per fornire informazioni alla cittadinanza e, in misura decisamente inferiore, per raccogliere informazioni dai cittadini.
Se le amministrazioni non cercano con convinzione la relazione con i cittadini, anche i cittadini non sembrano molto interessati ad un rapporto con le amministrazioni. L'immagine prende il sopravvento. Con il Decreto Legislativo 150/2009, noto come "Riforma Brunetta", si voleva produrre all'interno del settore pubblico la cultura del mercato valorizzando la competizione all'interno e all'esterno degli enti, il riconoscimento del merito con relativi premi ma anche sanzioni, il coinvolgimento dei cittadini come valutatori della cosa pubblica. La centralità sull'importanza delle performance e della misurazione dei risultati nelle politiche pubbliche, se da una parte scuote la situazione di stand-by delle amministrazioni e ridà loro attenzione di fronte all'opinione pubblica, dall'altra lo fa con un alone di negatività grazie alla campagna del Ministro Brunetta incentrata sullo stereotipo del "fannullone".La diffusione dei media digitali e in particolare dei social media ha introdotto aspetti innovativi per quanto riguarda le potenzialità di dialogo e confronto tra amministrazioni e cittadini, dando una nuova vitalità ai processi di comunicazione pubblica. Tuttavia, questa sfida del digitale è amplificata dai media, che spostano la traiettoria e alimentano una campagna mediatica sulla guerra ai fannulloni, rendendo invisibili le situazioni di bene pubblico realizzate grazie all'impegno e alla competenza degli operatori. Soprattutto nelle amministrazioni territoriali, gli operatori hanno costruito esperienze rilevanti valorizzando il ruolo della comunicazione come strumento di relazione e di innovazione amministrativa, nella prospettiva della creazione di una cultura del servizio.
Modelli democratici tradizionali di governo, che accomuna diversi paesi, si pone l'esigenza di cambiare le modalità di decisione delle politiche pubbliche. Il tema della partecipazione torna al centro del processo, ma questa volta l'asincronia tra amministrazioni e cittadini non è più unidirezionale dall'alto verso il basso, ma si può avere da entrambe le parti. Nel processo di co-amministrazione un ruolo significativo veniva affidato ai dipendenti pubblici che sulla base di una formazione specifica, rappresentano una risorsa determinante per il buon funzionamento delle amministrazioni. Il presupposto sul quale poggia questo modello è il concetto dell'amministrazione come reti di relazioni tra persone sia interne che esterne (Invernizzi 2000; Strati 2013) per cui amministratori, amministrati e altri attori presenti nel territorio in cui l'amministrazione opera possono condividere, sulla base di un progetto specifico, la definizione
E la gestione dei processi, ognuno con le proprie competenze, conoscenze e capacità. Si aprono così spazi nuovi di partecipazione dei cittadini alla vita pubblica e di collaborazione tra cittadini, pubbliche amministrazioni e altri soggetti pubblici e privati. Di qui prende le mosse la stesura del Regolamento dell'amministrazione condivisa che viene proposto da un'associazione non profit, l'associazione Labsus il cui statuto si incentra sui temi dell'amministrazione condivisa e della sussidiarietà. A dicembre 2015 sono 65 i Comuni italiani che hanno adottato il regolamento e altri 82 ne hanno avviato la procedura di adozione. La proposta di realizzazione di pratiche di amministrazione condivisa sulla base di patti di collaborazione oltre all'innovazione governance, che può comportare in termini di è rilevante anche nella prospettiva di definire nuovi percorsi della comunicazione pubblica. In questo scenario il ruolo
La comunicazione è fondamentale per la creazione di un confronto, di una cooperazione e soprattutto di un tessuto di relazioni tra attori diversi affinché condividano il progetto e sviluppino sinergie per realizzarlo. Un aspetto da evidenziare è l'integrazione tra le modalità di comunicazione online e offline, che emerge da queste esperienze.
Verso quale comunicazione pubblica?
Accanto agli attori provenienti dal pubblico, dal non profit e dall'impresa vi sono cittadini singoli portatori di idee, suggerimenti e reclami. È questo un elemento di grande interesse che rivela in primo luogo un modo di vivere la cittadinanza attraverso l'espressione di parole, significati e azioni. Le esperienze di amministrazione condivisa attualmente in corso rivelano come la collaborazione e l'ascolto si realizzano attraverso pratiche civiche che riguardano la tutela e la valorizzazione dei beni comuni, pratiche che fanno incontrare cittadini con altri.
cittadini e con rappresentanti delle amministrazioni e di altre istituzioni, con lo scopo di raggiungere obiettivi condivisi per la risoluzione di problemi nell'interesse di tutti. Questa prospettiva mette in luce come la comunicazione pubblica diventi fondamentale come collante tra diverse voci e diverse esigenze, e costringe le amministrazioni ad ampliare lo sguardo. In questo scenario, che presenta luci ed ombre, si muovono oggi le scelte e i percorsi della comunicazione pubblica. Essa può essere lo strumento fondamentale per promuovere relazioni tra i diversi attori che operano oggi nella scena pubblica, valorizzare la partecipazione e la realizzazione di pratiche di cultura civica; oppure può essere lo scenario, il palcoscenico della rappresentazione della politica come gioco di contrapposizioni tra chi vince e chi perde. Franca Faccioli (2000) definisce la comunicazione pubblica come strumento che permette ai diversi attori che intervengono nellaLa sfera pubblica dientrare in relazione tra loro, di confrontare punti di vista e valori per concorrere al comune obiettivo di realizzare l'interesse della collettività. In particolare, la comunicazione pubblica si occupa di attività la relazione tra lo Stato e i cittadini attraverso un processo di interazione e di scambio, prevedendo la creazione di spazi che organizzino l'ascolto dei cittadini e sollecitino la partecipazione alle scelte che orientano le politiche pubbliche".
A. Rovinetti (2010) sostiene che la comunicazione si pone obiettivi esterni e interni alla PA. Verso l'esterno, la comunicazione è curata per migliorare i servizi e l'efficacia dell'organizzazione, aumentare la credibilità delle amministrazioni nei confronti dei cittadini, garantire la difesa dei diritti di cittadinanza. Sul versante interno essa si pone obiettivi di semplificazione, innovazione, ed efficienza. La comunicazione pubblica diviene strategia (per
comunicazione politica. Questa area si occupa di argomenti controversi di interesse generale sui quali esistono punti di vista contrastanti, come l'attività dei partiti politici, dei gruppi organizzati e di quella parte delle pubbliche amministrazioni chiamata ad esprimere la propria posizione. Comunicazione istituzionale: si occupa di comunicare l'attività delle istituzioni pubbliche, come gli uffici e i servizi pubblici, al fine di informare i cittadini sulle decisioni prese e sulle azioni intraprese. Questa area mira a costruire relazioni migliori con i cittadini e con i dipendenti, trasferendo all'interno più informazioni e conoscenze della comunità e del territorio. Servizio pubblico: si concentra sul soddisfacimento delle esigenze dei cittadini nel loro rapporto con gli uffici e i servizi pubblici. Questa area si occupa di fornire un servizio efficiente e di qualità, garantendo la trasparenza e la partecipazione dei cittadini. La distinzione tra queste tre aree ha portato a un importante cambiamento culturale nella comunicazione pubblica, riconoscendo e prevedendo le differenze significative che esistono tra la dimensione politica e quella istituzionale all'interno delle pubbliche amministrazioni, anche dal punto di vista comunicativo.1. Comunicazione istituzionale: è la parte più rilevante della comunicazione pubblica promossa dalle PA e si occupa di curare un'adeguata e completa informazione sulla realtà delle organizzazioni pubbliche, di valorizzare l'immagine dell'istituzione, di far conoscere le norme vigenti, garantire l'accesso ai servizi e la trasparenza degli iter procedurali, stabilire un rapporto con gli interlocutori esterni basato sull'ascolto e rilevazione della soddisfazione rispetto ai servizi erogati (promossa da istituzioni pubbliche, semi pubbliche e terzo settore).
2. Comunicazione normativa: modalità con le quali le istituzioni rendono visibili i propri atti alla cittadinanza attraverso un processo di semplificazione del linguaggio;
3. Comunicazione delle attività istituzionali: l'azione comunicativa caratterizzata dall'illustrazione delle attività e dei servizi erogati dalla PA centrale e
periferica dello Stato;
3. Comunicazione di pubblica utilità: comunicazione propriamente di servizio, volta a facilitare i cittadini nel rapporto con la PA e nell'utilizzo dei servizi pubblici;
4. Comunicazione per la promozione dell'immagine: attività molto vicina alla comunicazione propria delle imprese che operano sul mercato, orientata a rendere visibile e chiara l'organizzazione stessa e il suo operato.
Comunicazione sociale:
3. attività di promozione di servizi e argomenti di interesse generale relativamente controversi (social problems) con la finalità di sensibilizzare, promuovere idee, credenze, atteggiamenti, comportamenti/azioni orientate alla tutela dell'interesse della collettività, facendo leva su convinzione e valori condivisi nella società.
1. Comunicazione di solidarietà sociale: azione comunicativa dei soggetti pubblici, vi rientrano anche le iniziative di comunicazione di un'impresa o di un
ave; in generale, alla tutela dei diritti dei consumatori. Siamo un'organizzazione senza scopo di lucro che si impegna a promuovere la consapevolezza dei consumatori e a fornire informazioni e risorse per aiutare le persone a prendere decisioni informate sugli acquisti e a difendere i loro diritti. Attraverso il nostro sito web, offriamo una vasta gamma di contenuti informativi su vari argomenti legati al consumo, come la sicurezza dei prodotti, i diritti dei consumatori, le truffe e molto altro ancora. Inoltre, forniamo anche strumenti pratici, come guide all'acquisto e recensioni di prodotti, per aiutare i consumatori a fare scelte consapevoli e informate. La nostra missione è quella di essere un punto di riferimento affidabile per i consumatori, fornendo informazioni imparziali e obiettive. Ci impegniamo a monitorare costantemente il mercato e a segnalare eventuali pratiche commerciali ingannevoli o pericolose per i consumatori. Siamo anche attivi nel promuovere la legislazione a favore dei consumatori e nel sostenere campagne per la tutela dei loro diritti. Collaboriamo con altre organizzazioni simili e partecipiamo a iniziative a livello nazionale e internazionale per garantire che i consumatori siano adeguatamente protetti e rappresentati. Se sei interessato a saperne di più su di noi o se hai bisogno di assistenza o consigli sui tuoi diritti come consumatore, ti invitiamo a esplorare il nostro sito web o a contattarci direttamente. Siamo qui per aiutarti a difendere i tuoi diritti e a fare scelte consapevoli come consumatore.