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SFRUTTARE E/O CORROMPERE 5) MANCARE DI RESPONSIVITA' EMOZIONALE 6) TRASCURATEZZA
NELLA SALUTE PSICOLOGICA.
5. I diversi a tti e i comportamenti appartenenti a queste categorie possono presentarsi in forma
diretta, nel senso che colpiscono personalmente il bambino, o in forma indiretta quando egli ne
subisce le conseguenze in quanto spettatore o osservatore.
6. L'analisi sul maltrattamento psicologico ha individuato molte aree compromesse che coprono una
vastità di sintomi a breve e a luno termine quali: enuresi, encopresi, disturbi dell'alimentazione,
bassa stima di sè, instabilità emozionale, ridotta sensibilità emozionale, mancanza di fiducia negli
altri, dipendenza, incompetenza e difficoltà nell'apprendimento, depressione, ritardo nello
sviluppo, uso di dorga, prostituzione etc.
7. Maltrattamento psicologico--> legame di attacamento, adattamento e competenze sociali, problemi
comportamentali, abilità cognitive e problem-solving, apprendimento scolastico. Sono tutti i deficit
più importanti e che si verificano con più frequenza.
8. I principali indicatori fisici comprendono difficoltà nella crescita nella prima infanzia e disturbi di
linguaggio e ritardi nello sviluppo nell'età prescolare.
9. Gli indicatori comportamentali sono molteplici e riguardano comportamenti impulsivi,
iperadattamento, tentativi di suicidio, disordini della condotta, disturbi del sonno, inibizioni,
depressione, paure notturne, autodistruttività etc.
10. I bambini come già detto possono essere maltrattati psicologicamente anche in modo in diretto ed
essi a seconda dell'età e della gravità dell'atto a cui asistono elaboreranno le azioni nel modo in cui
il loro sistema cognitivo relativo all'età gli permetterà. Il tipo di elaborazione è influenzato, quindi,
dal livello di sviluppo del bambino.
11. I bambini più grandi riescono a rintracciare la causa di un evento, soprattutto se questo è
drammatico, rappresenta un meccanismo mentale abituale che tranquillizza e aiuta ad affontarlo,
sia per il fatto che permette di anticipare l'evenienza di episodi simili, sia perchè è legato alla
credenza di poter superare l'evento stesso, basandosi sulle proprie aspettative di efficacia. Consente
di superare una percezione oggettiva di impotenza.
12. Il bambino dovra valtare se l'evento è dovuto ad una causa legata a sé, ad altri o a circostanze
esterne, se è duraturo e quale sia la probabilità che si ripresenti in futuro.
13. Attribuire la causa di un evento a fattori inerni a sé, stabili e duraturi, costituisce l'insieme di
condizioni più negative. Se il bambino attribuisce a sé la causa del conflitto, e se, dopo ripetute
esperienze, ne verifica la stabilità e la continuità, entra in una spirale di cronicità in cui vengono
sistematicamente compromesse le sue reazioni emotive (maggiormente--> bambini in età
prescolare).
14. Una volta identificata la causa del conflitto, i bambini elaborano giudizi su di esse facendo
''attribuzioni di responsabilità e colpa''. Quando le attribuisce a se stesso induce una bassa
autostima, un senso di vergogna, di colpa e di confusione. Ritenere i genitori all'origine del disagio
spinge a provare sentimenti di rabbia e a non poter conciliare le immagini positive e negative dei
genitori.
15. L'esprienza ripetuta di impotenza riduce fino ad annullare, le risorse e le capacità di coping,
inducendo forti sentimenti di fallimento che fanno sentire il bambino totalmente in balia di eventi
imprevedibili e non controllabili.
Coping: indica un insieme di processi regolativi complessi messi in atto per far fronte a uno stato o a una
situazione il cui sviluppo dipende dalla storia individuale, dal temperamento e dall'esposizione ad ambienti
sociali che ne facilitano lo sviluppo. Il coping è connesso a processi di attribuzione delle cause delle proprie
emozioni quali il grado di controllabilità dell'evento e la causalità intrerna (Sé) o esterna (altri, circostanze).
Nei bambini questa capacità, presente a partire dai sei anni comprende la tolleranza delle emozioni
negative, associata a strategie mentali o concrete, la ridefinizione cognitve dell'antecedente onde attenuare
la negatività dell'emozione, la ridefinizio ne della natura stessa dell'emozione provata per renderla più
Psicologia del bambino maltrattato
accettabile, il controllo dell'espressione, l'individuazione di un bersaglio diverso da quello che suscita
l'emozione, la sublimazione.
TRASCURATEZZA
1. Equivale a mancanza di responsività e a indifferezza emotiva.
2. L'omissione di cure e l'indifferenza sono le caratteristiche centrali e distintive di tutti i
maltrattamenti.
3. Avviene per lungo tempo.
4. Il bambino non può compiere nessuna azione autoriflessiva.
5. Per quanto non abbia segni evidenti fisici, la trascuratezza, può portare alla morte del bambino per
stenti, può provocare una ''morte psicologica'' e spirituale, silente, strisciante, progressiva, una
morte causata dall'indifferenza emozionale e dalla mancanza di relazione con gli altri.
6. La trascuratezza solitamente è cronica e nella sua forma estrema si identifica con l'abbandono,
esistono diversi tipi di trascuratezza:
7. trascuratezza fisica: è certamente quella più riconoscibile e si identifica sia con gli atti che
implicano omissioni nel provvedere ai bisogni di base dei bambini, inclusi quelli abitativi, alimentari
o nell'abbigliamento sia con gli insuccessi nel predisporre condizioni di protezione necessarie ad
evitare che possoano determinarsi eventuali incidenti o danni.
8. Trascuratezza emozionale: è quella più difficile da documentare, è caratterizza l'interno contesto di
vita del bambino che non riceve cure adeguate e non è in grado di comprendere la disattenzione o
la non disponibilità di cui è soggetto.
9. La trascuratezza medico-sanitaria: si concretizza nella mancanza di quegli standard minimi richiesti
per salvaguardare le condizioni di salute fisica e mentale e concerne il rifiuto o l'omissione nelle
cure mediche e psicologiche.
10. La trascuratezza emotiva: implica non solo inadempienza o abbandono della scuola, ma anche il
rifiuto dei genitori a coinvolgersi nelle iniziative e nei programmi indicati degli insegnanti.
11. CONSEGUENZE: Problemi scolastici e nell'apprendimento, connesi a bassi livelli intellettivi oppure a
problemi sociali ed emozionali comprese ostilità, aggressività, passività, bassa stima di sé e, a lungo
termine, alta incidenza di delinquenza giovanile. I bambini maltrattatati fisicamente presentano:
livelli più alti di aggresività; i bambini trascurati invece: un maggior isolamento e incapacità ad
entrare in rapporto con i pari.
12. Crittenden: descrive i bambini trascurati come passivi, senza difese, disarmati in condizioni di stress
e con significativi ritardi di sviluppo, quelli fisicamente maltrattati come caratterizzati da
temperamento difficile, impulsivi e arrabbiati sotto stress e con livi ritardi nello sviluppo.
13. Attaccamento insicuro.
ABUSO SESSUALE
1. E' certamente il più grabe e pericoloso per la salute psichica a breve e a lungo termine, bisogna
ricordare che tale buto è tuttavia sempre accompagnato da altri tipi di violenza.
2. Un elemento specifico e caratterizzante è costituito da quell'insime di problemi che attengono
l'area del comportamento sessualizzato. Si parla di atteggiamenti e conoscenze sessuali mpropri
del bambino come possibili indicatori di esperienze sessuali. L'assenza di tali comportamenti non
esclude del tutto l'abuso.
3. Nei bambini sembrano particolarmente associati all'abuso attività masturbatorie compulive, il
riprodurre contatti oro-genitali ed esplorazioni vaginali con oggetti.
4. Nei bambini abusati sono inoltre molto più consistenti e frequenti i sintomi post-traumatici da
stress. Appare anche ridotta la socialità con tendenza all'isolamento e scarse relazioni tra pari e
sono consistenti i comportamenti instabili, i tentativi di fuga, la mancanza di fiducia negli adulti e
una percezione di sé come diversi--> finiscono per determinare uno squilibrio delle funzioni
cognitive che appaiono disomogenee e oscillanti.
MALTRATTAMENTO FISICO
1. CONSEGUENZE: Esse possono essere gravi come quelle provocate dall'abuso sessuale. Sono noti i
sintomi post-traumatici e i fenomeni di rimozione che incidono sul ricordo del maltrattamento
subito; segn fisici, distubi della socialità, quali la difficoltà di assumere la prospettiva altrui, ad
Psicologia del bambino maltrattato
attivare comportamenti empatici e prosociali verso i pari e gli adulti; i sintomi post traumatici quali
le memorie ricorrenti e intrusive, i comportamenti ripetitivi, gli atti aggressivi. Restringimento degli
affetti, bassa stima di sé, stessi disturbi psichiatrici della personalità borderline, disordini nella
condotta sociale, comportamenti autolesionisti.
2. Peculiari conseguenze limitate ai bambini maltrattati fisicamente: deficit neurologici, cognitivi ello
sviluppo di ocmpetenze precoci dell'intelligenza e del linguaggio.
3. Legami di attaccamento insicuri, sfiducia in se stessi, difficoltà a fidarsi degli adulti e vulnerabilità
alle malattie fisiche.
CAPITOLO SECONDO
CONSEGUENZE PSICOLOGICHE DEI PROCESSI DI SVILUPPO
Lo svilupo delle capacità cognitive e sociali
Tutti i singoli comportamenti del bambino (comprese le emozioni che sprime e le espressioni del volto) sono
fatte inizialmente con per caso ma poi essi incominciano a compierli in attesa di una risposta del genitore.
Se il genitore si mostra indifferente nel primo periodo di vita del bambino, il bambino poi ne risentirà in
futuro presentando deficit nelle capacità comunicative e cognitive. Quindi riveste una grande importanza
l'effetto che i suoi comportamenti e le sue emozioni esercitano sugli altri.
Ritmi interattivi: la suzione e lo sguardo
Sistema interazionale/diade come sistema/madre-bambino contingenti: indica come il bambino e la madre
non siano passivi, anche se è soprattutto quest'ultima che, all'inizio, impara a modulare i ritmi biologici del
bambino per coinvolgerlo nei modelli di dialogo che caratterizzano il mondo adulto.
La nutrizione è solo un precursore del dialogo che si intravede già a 3 mesi, in quanto anche se non
attraverso il linguaffio, attraverso le sue azioni/ritmi innati/comportamenti di scambio certamente concepiti
come dialogici dal suo interlocutore.
Un'altro comportamento interattivo da parte del bambino è l'interazione visiva, in quanto egli è in grado di
- Risolvere un problema di matematica
- Riassumere un testo
- Tradurre una frase
- E molto altro ancora...
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