Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
Sono abitanti comuni di laghi e pozze d’acqua, vivono per lo più nel substrato, nella
vegetazione, lungo la riva o strisciano sulla vegetazione. Alcuni sono parassiti.
Il corpo di un rotifera prevede un capo che porta la corona ciliata, un tronco e un piede
posteriore da cui partono delle proiezioni, le dita con ghiandole secernenti molecole di
adesione. Il corpo, ad eccezione della corona, non è ciliato e presenta una epidermide
sinciziale la quale in alcuni casi è ricoperta da glicocalice simile a quello dei
platelminti. La bocca è posta in posizione medio-ventrale rispetto al capo.
Lo pseudocele è ampio, pieno di fluido, con fasce di muscoli e una rete di cellule
ameboide mesenchimali. Presentano un sistema digerente completo; il faringe o
mastax presenta due mascelle rigide, i trofi. Possono essere carnivori o animali
filtratori.
Il sistema escretore consiste tipicamente di un paio di tubuli protonefridiali ciascuno
con molte cellule a fiamma che si svuotano in un vescica comune. La vescica,
pulsando, si vuota nella cloaca, entro cui sboccano anche intestino e ovidotti. In questi
animali l’acqua entra attraverso la bocca e non attraverso l’epidermide.
Il sistema nervoso consiste di un cerebro bilobato posto dorsalmente rispetto al
mastax che invia nervi agli organi di senso (macchie oculari, setole sensoriali, papille,
fossette ciliari, antenne sensoriali), al mastax, ai muscoli e ai visceri.
Riproduzione:
i rotifera sono dioici, con i maschi solitamente più piccoli delle femmine. Possono
presentare anfigonia, ossia accoppiamento sempre presente, oppure partenogenesi,
ossia la riproduzione sessuale non anfigonica, ma con formazione di gameti.
In alcune specie i maschi sono di ridotte dimensioni, in altre sono scomparsi
(partenogenesi obbligata), in altre ancora la riproduzione è principalmente
partenogenetica, ma saltuariamente compaiono maschi di dimensioni ridotte,
unicamente adibiti alla fecondazione. L’inseminazione da parte del maschio può
avvenire attraverso la cloaca oppure essere ipodermica, il che significa che il pene del
maschio può penetrare in qualsiasi parte della parete del corpo femminile e iniettare
lo sperma nello pseudocele.
Per i rotifera si parla di eterogonia, l’alternanza tra generazioni partenogeniche e
anfigoniche.
Nella classe Monogonta (1 di 3) si hanno maschi aploidi e due tipi di femmine che
generano due cicli riproduttivi diversi:
-ciclo amittico: le femmine sono virginopore. Producono uova diploidi, estive, e si ha
un rapido sviluppo partenogenico che genera femmine a loro volta amittiche.
-ciclo mittico: le femmine sono sessuopore. Una o più generazioni di femmine mittiche
producono uova aploidi, tramite meiosi, che sviluppano in maschi. I maschi producono
spermatozoi che feconderanno le uova aploidi. Queste uova fecondate, invernali,
sviluppano un guscio e rimangono in quiete fino a primavera, si svilupperanno a
questo punto in femmine amittiche. Quindi nel ciclo mittico le uova aploidi non
fecondate sviluppano in maschi, le uova aploidi che vengono invece fecondate da
quest’ultimi daranno le femmine amittiche.
Classificazione
Seisonoidei (marini)
Anfigonia: accoppiamento sempre presente.
Bdelloidei (bentonici)
Partenogenesi, riproduzione sessuale non anfigonica (formazione di gameti ma senza
fecondazione).
Monogononti (planctonici)
Eterogonia (alternanza tra generazioni partenogenetiche e anfigoniche).
Nematoda
Sono i vermi cilindrici. Sono protostomi, phyla diviso in due cladi: lophotrochozoa ed
Ecsydozoa. I nematoda fanno parte di quest’ultimi, ossia mutano la cuticola quando si
accrescono, la muta è regolata dall’ormone ecsidone.
Sono state classificate circa 25000 specie ma si ipotizza che ce ne sia mezzo milione.
Vivono in mare, acqua dolce, nel suolo, dalle regioni polari fino ai tropici. Possono
parassitare qualsiasi specie di vertebrato, qualche invertebrato e pianta. Possono
anche essere a vita libera (nutrendosi di batteri, funghi, lieviti), predatori (nutrendosi
di rotiferi, altri nematodi, piccoli anellidi, acari, larve di insetti).
Caratteristiche fondamentali: eutelia (numero costante di cellule), la forma cilindrica,
al cuticola flessibile, la mancanza di ciglia e flagelli mobili.
la parete del corpo si distingue da quello di platelminti e nemertini, perché ha una
cavità piena di liquido (pseudoceloma) che funge da scheletro idrostatico. Inoltre,
nutrienti, ossigeno, e scorie vengono trasportati nel liquido celomatico.
Il rivestimento del corpo è rappresentato da una cuticola non cellulare, abbastanza
spessa, secreta dall’ipoderma sottostante. La cuticola viene mutata durante gli stadi
giovanili di crescita. L’ipoderma è sinciziale e i suoi nuclei sono collocati dentro 4
cordoni ipodermici sporgenti verso l’interno, il canale dorsale e quello ventrale
contengono i nervi longitudinali, mentre quelli laterali contengono i canali escretori. La
cuticola è di grande importanza funzionale agendo da antagonista all’elevata
pressione idrostatica. I numerosi strati di cuticola sono per lo più composti da
collagene, proteina strutturale.
I muscoli della parete del nematoda sono estremamente tipici, sono posti sotto
all’ipoderma e si contraggono solo longitudinalmente. I muscoli sono disposti in 4
bande divisi dai 4 cordoni ipodermici.
Lo pseudoceloma è uno scheletro idrostatico.
Il canale alimentare consiste di bocca, faringe muscolare, intestino lungo, piccolo retto
e ano terminale.
Intorno al faringe un anello di tessuto nervoso e dei gangli danno origine a piccoli nervi
diretti verso l’estremità anteriore e a due cordoni nervosi più grandi, uno dorsale e uno
ventrale. Hanno anfidi, una coppia di organi sensoriali aperti a ciascun lato del capo.
Non ci sono ramificazioni dei nervi, ma le singole cellule muscolari raggiungono con
lunghi processi i cordoni nervosi dorsale e ventrale.
La maggior parte dei nematodi è dioica, maschio più piccolo della femmina e la sua
estremità posteriore presenta delle spicole copulatrici. La fecondazione è interna e le
uova di solito vengono tenute nell’utero fino a deposizione. Spermi prodotti nei
testicoli e accumulati in una vescicola, da qui tramite lo spermidotto (che termina
insieme al tratto digerente in una cloaca) arrivano alla femmina durante la copula e
uova prodotte negli ovari vengono fecondate e passano all’utero attraverso l’ovidotto
Si contano 4 stadi giovanili ognuno separato da una muta della cuticola. Non possono
rigenerare parti del corpo o avere riproduzione asessuata (gemmazione/scissione).
Talvolta fanno partenogenesi; raramente sono ermafroditi.
Nell’uomo abbiamo circa 50 specie di nematodi parassiti, vediamone alcuni:
Trichinella (Trichinella spiralis)
- Cosmopolita
- Ospite: tutte le specie di mammiferi e a volte uccelli. Nessuna fase della vita libera
- Femmine 3-4 mm, maschi 2 mm (il più piccolo conosciuto nell’uomo)
- Ciascuna femmina partorisce circa 1500 piccoli che attraversano la parete intestinale
e tramite i vasi sanguigni e linfatici raggiungono tutte le parti del corpo
- Prediligono i muscoli dove i vermi si incistano e rimangono quiescenti finché la carne
non viene mangiata
- L’uomo viene infettato mangiando carne di maiale, cinghiale, orso, tricheco. Nello
stomaco si schiudono e nell’intestino iniziano il ciclo vitale
Ancylostoma duodenale
-Parassita di uomo, cane e gatto
- Maschi 8-12 mm, Femmine tra i 10-13 mm
- Aree temperato-calde o tropicali
- Risiede nell’intestino tenue dell'ospite, ancorandosi con due coppie di dentelli
presenti nella cavità orale, che servono anche a far fuoriuscire sangue (nutrimento)
La larva penetra dalla pelle, entrando nel circolo sanguigno; raggiunti i polmoni, passa
nel muco; se questo viene ingerito, la larva supera indenne lo stomaco e giunge al
duodeno.
Nell’intestino si nutre e si riproduce: le femmine possono produrre fino a 30.000 uova
al giorno (feci). Possono svilupparsi nel suolo in larve, che possono penetrare in un
nuovo ospite per ricominciare il ciclo.
Strongili (Strongyloides stercoralis)
I giovani a stadio libero
Molto piccolo in grado di infestare l'uomo e altri animali penetrando la cute intatta.
Entrano nei vasi linfatici e sanguigni tramite i quali raggiungono i polmoni
Da qui i giovani passano alla trachea e raggiungono l'intestino tenue dove maturano in
femmine partenogenetiche
Possiede un esofago capillare e si nutre dei fluidi dell'ospite
I giovani possono infestare l’individuo (auto infezione, larva currens che attraversa
intestino fino a fegato reni cervello) o uscire in cerca di nuovi ospiti.
Ascaridi (Ascaris lumbricoides)
Parassita intestinale dell’uomo
Solo l’uovo è in fase libera. E sopravvivono per mesi all’aperto
I maschi misurano 30 cm, le femmine fino 40 cm, producono 20.000 uova al giorno
che contaminano le feci.
Sebbene si trovano già nel sito dove potrebbero vivere per anni, i piccoli usciti
dall'uovo migrano dall’intestino attraverso vari tessuti come strongyloides e dai
polmoni tornano all'intestino dove maturano.
Verme della Guinea (Dracunculus medinensis)
Ospite intermedio invertebrato
Giovani verni in acqua infettano un copepode (crostaceo). Una persona si infetta
bevendo acqua con il crostaceo.
I vermi passano nella parete intestinale dove crescono e si accoppiano.
I maschi muoiono dopo l’accoppiamento.
Le femmine migrano sottocute (piedi, mani) e crescono fino ad 1 metro (1 mm
diametro).
Alla fine, la cute si ulcera, che quando viene messa in acqua rilascia grandi numeri di
piccoli vermi.
Filarie (Wuchereria e Brugia):
Parassiti obbligati che hanno come ospite intermedio un artropode (zanzare, mosche
ematofaghe, pulci, zecche).
Tramite la puntura lo stadio infestate del verme entra nei vasi linfatici e da infezioni e
infiammazioni per lunghi periodi ad arti. (Elefantiasi)
Quando sono maturi i vermi si riproducono nei nodi linfatici e rilasciano piccoli
(microfilarie) nel sangue e linfa e reinfestano gli insetti ematofagi.
Enterobius vermicularis (ossiuro)
L'ossiuriasi è una parassitosi intestinale cosmopolita che colpisce soprattutto i
bambini. Frequentemente compare una sintomatologia abbastanza caratteristica:
prurito anale, sintomi intestinali e talvolta disturbi "nervosi".
- Femmina 10 mm, maschio 4 mm
- Caratterizzato dalla presenza di due creste longitudinali poste lateralmente al corpo.
- Non depone le uova nell'intestino ma le accumula nei suoi ureteri. Quando questi
sono pieni si stacca dalla mucosa del cieco e migra verso l'ano. La femmina gravida
depone fino a 20.000 uova che aderiscono alle pliche perianali
Nematomorpha
Sono protostomi, pseudocelomati; fanno anch’essi parte degli Ecsydozoa.
<