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UN VIAGGIO NEL MERCATO DEL LAVORO
Il numero di persone potenzialmente disponibili per l’impiego (minorenni e pensionati esclusi) costituisce la
popolazione in età lavorativa (o popolazione attiva)
Le forze di lavoro sono date dalla somma dei lavoratori e delle persone in cerca di un’occupazione
(disoccupati)
Coloro che non sono né occupati né in cerca di un impiego sono definiti fuori dalle forze di lavoro (o
inattivi) forze di lavoro
Tasso di partecipazione popolazione attiva
occupati
Tasso di occupazione popolazione attiva
disoccupati
Tasso di disoccupazione forze di lavoro
I FLUSSI DI LAVORATORI
Un certo tasso di disoccupazione può riflettere due realtà completamente diverse:
a) mercato del lavoro attivo con frequenti interruzioni dei rapporti di lavoro e nuove assunzioni
b) mercato del lavoro sclerotico dove raramente nascono nuovi rapporti di lavoro o cessano quelli
preesistenti (disoccupazione di lungo periodo)
E’ necessario disporre quindi di informazioni circa i flussi di lavoratori
Caratteristiche fondamentali dei flussi di lavoratori:
1) la quasi totalità delle interruzioni dei rapporti di lavoro è causata dalle dimissioni che si riferiscono a quei
lavoratori che lasciano il proprio posto di lavoro in cerca di un’occupazione migliore mentre la rimanente
parte riguarda i licenziamenti
2) i flussi di entrata e di uscita dalla disoccupazione sono molto elevati, se pensati in termini di numero di
disoccupati
3) alcune delle persone classificate fuori dalle forze di lavoro sono equiparabili ai disoccupati si tratta dei
lavoratori scoraggiati ovvero coloro che pur non essendo attivamente alla ricerca di un lavoro, lo
accetterebbero nel caso in cui si presentasse l’occasione
DURATA DELLA DISOCCUPAZIONE
E’ il periodo di tempo trascorso in media dagli individui alla ricerca di un lavoro
I fattori che influiscono sulla durata della disoccupazione sono:
- stato del mercato del lavoro
- composizione demografica dell’insieme dei disoccupati
- sostenibilità disoccupazione
- politiche del lavoro flussi verso occupazione + flussi verso inattività
Incidenza sul totale dei disoccupati totale dei disoccupati
flussi verso occupazione
Incidenza dei flussi in uscita verso l'occupazione totale dei disoccupati
1
Durata della disoccupazione incidenza sul totale dei disoccupati
COSTI DELLA DISOCCUPAZIONE
La disoccupazione produce gravi danni sia in termini economici che in termini sociali:
- perdita di produzione
- perdita di reddito prodotto dalle imprese e dai lavoratori dipendenti
- riduzione del livello di vita a causa della perdita di salari
- danni psicologici e povertà
- cattiva salute e mortalità
- perdita di motivazione per lavoro futuro
- disuguaglianze
MOVIMENTI ALL’INTERNO DELLA DISOCCUPAZIONE
Fluttuazioni annuali nel tasso di disoccupazione sono fortemente associate a periodi di recessione e di
espansione economica
Implicazioni derivanti da fluttuazioni nel tasso di disoccupazione:
- se l’aggiustamento avviene tramite una riduzione delle assunzioni, le probabilità che i disoccupati trovino
un lavoro diminuiscono
- se l’aggiustamento avviene attraverso maggiori licenziamenti, i lavoratori occupati sono maggiormente
esposti al rischio di perdere il lavoro
Maggiore disoccupazione = minore possibilità di trovare un lavoro per un disoccupato e maggiore
probabilità di perdere il lavoro per un occupato
LA DETERMIANZIONE DEI SALARI
I salari possono essere fissati in molti modi e a volte sono stabiliti nelle contrattazioni collettive ovvero
nelle contrattazioni tra imprese e sindacati (principale tecnica di negoziazione dei salari)
Ci sono due fattori rilevanti:
1) i lavoratori di solito percepiscono un salario superiore al loro salario di riserva (salario che li rende
indifferenti tra lavorare ed essere disoccupati)
2) i salari di solito dipendono dalle condizioni prevalenti nel mercato del lavoro
CONTRATTAZIONE DEL SALARIO
La forza contrattuale del lavoratore dipende dal costo che, in caso di dimissioni, l’impresa dovrebbe
sostenere per sostituirlo e dalla difficoltà che egli incontrerebbe nel trovare un altro lavoro
Le conseguenze sono due:
- la forza contrattuale di un lavoratore dipende chiaramente dalla natura del lavoro (grado di
specializzazione)
- quando il tasso di disoccupazione è basso, l’impresa fa fatica a trovare validi sostituti e per i lavoratori è
più facile cambiare lavoro (maggiore forza contrattuale e salari più alti). Al contrario quando il tasso di
disoccupazione è alto, trovare validi sostituti è molto più facile (minore forza contrattuale e salari più bassi)
SALARI DI EFFICIENZA
Corrispondere un salario superiore a quello di riserva rende più conveniente per il lavoratore rimanere
nell’impresa, riducendo il tasso di turnover (avvicendamento dei lavoratori) e aumentando la produttività
Gli economisti chiamano le teorie che legano la produttività o l’efficienza dei lavoratori al salario percepito
teorie dei salari di efficienza, le quali suggeriscono che:
- le imprese considerano il morale e l’impegno dei lavoratori come elementi essenziali per la qualità del
lavoro
- quando il tasso di disoccupazione scende i salari aumentano e quando il tasso di disoccupazione sale i
salari diminuiscono
SALARI, PREZZI E DISOCCUPAZIONE
E
W = P F (u, z)
Il salario nominale aggregato W dipende da tre fattori:
E
1) livello atteso dei prezzi (P ) E
I salari dipendono dal livello atteso dei prezzi P invece che dal livello effettivo dei prezzi P perché sono
fissati in termini nominali e in quel momento il livello dei prezzi a cui fare riferimento non è ancora noto
Pertanto un aumento del livello atteso dei prezzi provocherà un aumento proporzionale dei salari nominali,
mantenendo costante il salario reale
2) tasso di disoccupazione (u)
Un aumento del tasso di disoccupazione riduce i salari
3) tutte le variabili che influenzano la determinazione dei salari (z)
Un aumento di z provoca un aumento dei salari
Comprende:
- sussidio di disoccupazione è un trasferimento monetario versato ai lavoratori che hanno perso il
proprio posto di lavoro e che, a parità di tasso di disoccupazione, fa aumentare i salari
- aumento del salario minimo aumenta anche i salari al di sopra di esso, producendo un aumento del
salario medio (W) fissato il tasso di disoccupazione
- livello di protezione dei lavoratori una maggiore protezione da parte dello stato rende più costoso il
licenziamento dei lavoratori per mano delle imprese, aumenta il potere contrattuale dei lavoratori e i salari
LA DETERMINAZIONE DEI PREZZI
I prezzi fissati dalle imprese dipendono dai costi, che a loro volta dipendono dalla natura della funzione di
produzione (relazione tra i fattori produttivi impiegati nella produzione e la quantità di prodotto ottenuto)
Funzione di produzione Y = AN
A = produttività del lavoro (rapporto tra produzione e numero di lavoratori impiegati)
N = occupazione
Data la nostra ipotesi di produttività del lavoro costante possiamo semplificare ulteriormente la notazione
assumendo A = 1 Y = N
Quest’ultima funzione di produzione implica che il costo per realizzare un’unità aggiuntiva di prodotto è
uguale al costo per impiegare un lavoratore in più e quindi al salario
Le imprese fissano il prezzo nel seguente modo P = (1 + m) W
m = ricarico del prezzo sul costo di produzione (markup)
Se i mercati fossero perfettamente concorrenziali m sarebbe uguale a zero e il prezzo P sarebbe uguale al
costo W
Dato che non lo sono e poiché le imprese hanno potere di mercato (possono fissare un prezzo più alto del
costo marginale), m sarà positivo e il prezzo P sarà superiore al costo W di un fattore uguale a (1 + m)
IL TASSO NATURALE DI DISOCCUPAZIONE
L’EQUAZIONE DEI SALARI E
Data l’ipotesi che i salari nominali dipendono dal livello effettivo dei prezzi P invece che quello atteso P
l’equazione che descrive la determinazione dei salari diventa W = P F(u, z) W / P = F (u, z)
La determinazione dei salari implica una relazione negativa tra il salario reale W/P e il tasso di
disoccupazione u equazione dei salari
L’equazione dei salari è una curva inclinata negativamente contrassegnata con WS (wage setting)
L’EQUAZIONE DEI PREZZI
La fissazione dei prezzi da parte delle imprese comporta che il rapporto tra il livello dei prezzi e il livello dei
P
=
salari sia uguale a uno più il markup 1 + m
W
W 1
=
Salario reale il salario reale fissato dalle imprese è una funzione delle decisioni di prezzo
P 1 + m
Un aumento del markup fa aumentare i prezzi e in tal modo diminuisce il salario reale
L’equazione dei prezzi è una retta orizzontale chiamata PS (price setting)
SALARI REALI DI EQUILIBRIO E DI DISOCCUPAZIONE
L’equilibrio nel mercato del lavoro richiede che il salario reale risultante dalla determinazione dei salari sia
uguale al salario reale derivante dalla determinazione dei prezzi
Tasso di disoccupazione di equilibrio (u ) F(u, z) = 1 / 1 + m
N
Il tasso di disoccupazione di equilibrio (u ) è chiamato tasso naturale di disoccupazione
N
Questo tasso dipende sia da z che da m:
- in caso di aumento dei sussidi di disoccupazione (z) il salario reale aumenta e quindi sarà necessario un
tasso di disoccupazione superiore per riportare il salario reale al livello che le imprese sono disposte a
pagare la curva WS si sposta in alto verso destra
- in caso di una legislazione antitrust meno restrittiva (m) l’aumento del markup provoca una riduzione del
salario reale e un aumento del tasso naturale di disoccupazione questo consente alle imprese di
aumentare i prezzi a parità di salario e ci sarà quindi bisogno di una disoccupazione più alta per costringere
i lavoratori ad accettare questo minor salario reale la retta PS si sposta verso il basso
LA CURVA DI PHILLIPS, IL TASSO NATURALE DI DISOCCUPAZIONE E L’INFLAZIONE
(CAPITOLO 8)
INFLAZIONE, INFLAZIONE ATTESA E DISOCCUPAZIONE
E
Equazione per la determinazione dei salari W = P F (u, z)
Equazione per la determinazione dei prezzi P = (1 + m) W
Sostituendo il salario nominale nella seconda equazione con la sua espressione nella prima si ottiene:
E
P = P (1 + m) F (u, z)
Un aumento del livello atteso dei prezzi conduce ad un aumento dei salari nominali, che a sua volta porta le
imprese ad aumentare i prezzi
Un aumento del tasso di disoccupazione provoca una ridu