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APPROCCIO TOP-DOWN
Distinguiamo dal sistema economico nazionale rispetto al resto del mondo. All’interno dei confini
avremo due tipi di istituzioni:
- pubbliche
- private
Le istituzioni pubbliche sono in particolare il governo centrale (ministeri) e da quando ci sono norme
che si basano sul settore pubblico, cos’è il settore pubblico è stato regolamentato da alcune norme. C’è
definizione precisa anche se arbitraria (nelle istituzioni pubbliche si possono avere quote di proprietà
di imprese).
PIL: prodotto interno lordo.
Le imprese fanno profitti o deficit?
Si usò una discrezionalità per dividere i confini tra settore pubblico e privato. I confini sono in parte
ambigui ma definiti da alcune norme.
Il settore privato è suddiviso in base alla funzione che le istituzioni svolgono.
Da un lato-> famiglie
Da un altro-> imprese
Anche qui è facile distinguere famiglie da imprese? no.
Ci sono molte imprese fatte da un solo individuo che produce a casa sua, come si classifica?
Anche qui c’è un margine di ambiguità.
Imprese finanziarie-> prestano o prendono in prestito (banca centrale).
Per capire come calcolare la ricchezza e il reddito di tutta l’Italia partiamo da alcune logiche del
sistema economico.
MATRICE DI CONTABILITA’ SOCIALE
Matrice in cui scriveremo dei pagamenti di ogni settore nelle colonne e gli incassi di ogni settore nelle
righe. Dovremo avere una riga e una colonna per ciascuna istituzione che abbiamo nel sistema
economico.
Pr F. INF IF G RdM Conto TOTALE
capitale
Produzi P.I. C G Esportazi INV Q
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E G-> spesa pubblica: riguarda tutti i pagamenti di un ente pubblico per creare servizi, sono chiamati
consumi pubblici ma includono due categorie di consumi chiamati individuali o collettivi. Quelli
individuali sono quelli che il governo spende per fornire un servizio ad un individuo preciso, individuali,
quello del mio stipendio, a vantaggio di individui specifici. Quando il governo paga gli stipendi ai vigili
urbani, questi forniscono un servizio collettivo che va alla collettività non a singoli individui. Non è
importante se il servizio è fatto da un ente pubblico o privato. Servizio al cittadino. Importanza
particolare perché come calcoliamo il valore in euro della produzione dei servizi pubblici o consumi
pubblici. Il valore in euro dei consumi privati è semplice da calcolare.
Regola contabile-> Il valore dei beni è uguale al loro costo di produzione.
Vale per i beni pubblici non scambiati sul mercato, il loro valore è quindi dato dal valore dei costi di
produzione che sono fondamentalmente gli stipendi dei pubblici impiegati + i prodotti intermedi
necessari alla produzione. Se voglio ridurre gli stipendi basta prepensionare un lavoratore con
stipendio elevato, e assumere un giovane allo stipendio minimo per fare lo stesso lavoro. Quando il
governo fa questo lavoro riduce la spesa pubblica assumendo un lavoratore con salario basso,
riducendo il lavoro di un lavoratore con stipendio invece elevato.
VARIAZIONE DI SCORTE
Quando produciamo un servizio la produzione coincide con la domanda per definizione, per gli altri
beni possiamo di solito avere delle scorte di magazzino. Se la produzione è stata maggiore della
domanda, avrò un aumento delle scorte. Se io produco un kg di gelato al giorno, ma oggi piove e ho
venduto solo 500gr gli altri li metto in frigo e li venderò domani e poi prenderò la decisione in base
all’aumento delle scorte. Se la produzione è stata inferiore alla domanda, se avevo delle scorte, avrò una
riduzione di queste ultime.
Giornata di sole-> ho prodotto 1 kg di gelato e ho 1kg di scorta. Vendo 1kg e mezzo di gelato quindi mi
resterà mezzo chilo di scorta.
Gli investimenti lordi sono dati dagli investimenti fissi lordi + la variazione delle scorte.
Questa differenza tra le vendite e il valore della produzione rientra negli investimenti lordi.
PIL- prodotto interno lordo
Più importante misura utilizzata nel dibattito pubblico e politico.
Perché il valore dei beni intermedi è escluso dal prodotto interno lordo.
3 industrie: grano, farina e pane.
Sommare tutte le produzioni ottenute ottenendo il valore del grano prodotto per produrre poi farina e
pane. Se sommiamo la produzione delle industrie facciamo delle duplicazioni del valore che è stato
prodotto, potendo consumare solo il pane (farina incorporata nel pane e grano incorporato nella
farina). Coincide con il lavoro utilizzato. Dobbiamo eliminare la duplicazione e quello che rimane è
chiamato “valore aggiunto”. Abbiamo 3 diverse possibili misure e definizioni del PIL.
1- domanda finale, il PIL può essere venduto alle famiglie in quanto beni di consumo, al settore
pubblico, agli stranieri o per investimenti o variazione delle scorte. Nel valore dei consumi, spesa
pubblica, investimenti è già incluso il valore dei beni per le imprese.
2- somma dei redditi (W + RLG + IIN)
3- dal valore della produzione interna, al netto della produzione dei beni intermedi, chiedendo alle
imprese anche quanto hanno acquistato dall’estero.
Queste ricerche per la stima e la definizione del PIL sono fatte dall’ISTAT.
Tutti i paesi fanno tutte e 3 queste misure, il valore del PIL è la media dei tre valori raggiunti. Sono
presi in considerazione dei campioni, questo vuol dire che c’è sempre un margine di errore.
DOMANDA DI ESAME: come si calcola il PIL e i 3 modi per calcolarlo.
Il PIL misura il valore in Euro di tutta la produzione italiana (al netto dei prodotti intermedi). Per usare
il PIL come misura del benessere economico, dobbiamo:
- calcolare una misura media del PIL per abitante: PIL/popolazione.
- eliminare l’effetto dell’inflazione dal calcolo del PIL, calcolando il “PIL reale” o “PIL a prezzi
costanti”.
Si costruisce un paniere rappresentativo di beni e servizi prodotti. Si calcola il prezzo di questo paniere
in un certo anno, detto “anno base”. Negli altri anni di calcola il prezzo dello stesso paniere, e si calcola
l’inflazione. I calcoli sulle “medie” non tengono in considerazione le disparità.
INFLAZIONE: il PIL si misura come valore della produzione per valore dei redditi (misure in euro), ma
quando c’è inflazione tutte le misure aumentano anche se la quantità di beni disponibili è rimasta la
stessa. Non vogliamo che la misura del PIL reale cambi con l'inflazione, si calcola un paniere, il prezzo
di questo paniere e dello stesso in un altro anno e abbiamo così misura dell'inflazione consentendoci di
vedere il livello reale di inflazione.
Confronti usando il PIL
per confrontare il PIL a prezzi costanti per abitante di due Paesi diversi che usano valute diverse
dovremo anche convertire una delle due misure in modo che la valuta sia la stessa, tramite il TASSO DI
CAMBIO. Il tasso di cambio misura il prezzo di una valuta rispetto ad un’altra: la quantità in Euro
necessaria ad acquistare un dollaro, oppure la quantità di dollari necessari ad acquistare un euro. Si
deve tener conto anche della differenza tra i panieri di beni acquistati in due Paesi diversi (parità di
potere d’acquisto, Purchasing Power Parity PPP). In un paese non si consuma lo stesso paniere di beni.
Quando vogliamo fare un confronto tra due paesi, la statistica è basata sulla parità dei poteri d’acquisto
a prezzi costanti.
Reddito pro-capite
Aumento costante nel tempo, tendenza del PIL reale a crescere; aumenta il benessere dei cittadini con
il passare del tempo. C’è una tendenza generale all’aumento non senza fasi di diminuzione (piccola
riduzione inizio anni 90); poi periodo di crisi tra il 2007/2008 e 2009 (la grande recessione). In Europa
nel 2011 c’è stata un’altra crisi con un calo del PIL reale con successiva ripresa. L’Italia nel 2019 aveva
ancora un PIL pro capite più basso di quanto fosse nel 2007; questo è un altro problema che vorrebbe
spiegare la macroeconomia.
Perché possiamo avere dei periodi di crisi, come possiamo uscirne?
●
La macroeconomia non è uniforme, abbiamo un approccio mainstream e un approccio basato sulla
microeconomia. Abbiamo anche altre teorie (eterodosse), e queste hanno diverse spiegazioni. Non c’è
una soluzione unica ai diversi problemi, ma diverse interpretazioni.
La teoria dominante suggerisce che dovremmo avere convergenza da diverse condizioni e il tenore di
vita degli abitanti dovrebbe giungere ad essere costante. Poi ci sono periodi di crescita più rapida
(boom) e crisi.
TASSO DI AUMENTO DEL PIL
- dato dalla variazione assoluta del pil da un periodo a quello successivo diviso il valore del pil.
Cosa comune ai paesi occidentali-> periodo di crescita più elevato negli anni 50-60 dopo la seconda
guerra mondiale, ma che aveva diversa variabilità. Fin dagli anni 70-80 la crescita media è diminuita.
Dopo il 2019 c’è stato il COVID e ora si cerca di capire se torneremo a crescere più velocemente o
dobbiamo accontentarci di questa bassa crescita.
Reddito delle famiglie
- stipendi
- trasferimenti (pensioni) gestite in Italia dall’INPS
- trasferimenti dall’estero
Sommando tutti gli incassi abbiamo il reddito complessivo delle famiglie.
Il reddito è speso per:
- pagare le tasse
- pagare i contributi previdenziali
- se hanno un mutuo, pagano gli interessi sul prestito
Togliendo questi pagamenti raggiungiamo il reddito disponibile delle famiglie.
Il reddito può essere speso in consumi o risparmiato.
Imprese finanziarie: banca centrale.
In generale guadagnano interessi su tutti i prestiti effettuati e anche queste prendono in prestiti e
quindi pagano ad altri settori e pagano le tasse sui loro guadagni al governo. Anche le imprese
finanziari possono avere eccedenza. Le imprese finanziarie hanno meno bisogno di fare investimenti in
beni reali.
SETTORE PUBBLICO
Ha entrate che sono date prevalentemente dalle TASSE (discusse in microeconomia); tasse per le
pensioni e trasferimenti da altre parti del mondo (esteri).
L’italia ha un elevato debito pubblico. Se le entrate del settore pubblico superano le imprese, abbiamo
SURPLUS del settore pubblico. Se le spese del settore pubblico superano le entrate abbiamo un
DEFICIT.
DOMANDA ESAME: differenza tra denaro entrato e uscito