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ADM
• Va sempre verificata la condizione di snervamento per il coprigiunto
T
• Nella trave a doppia il momento flettente si scarica sui soli elementi di saldatura
orizzontali, mentre taglio e torcente su quelli verticali M f J
y
• Il momento flettente genera una sollecitazione pari a dove è il
n−n
J n−n
momento di inerzia baricentrico delle sezioni di saldatura ( Lo si approssima sempre a
2 y
y al dove è la distanza del baricentro della saldatura dal baricentro della
w
sezione totale )
• Il momento torcente è da scomporre come una coppia di forze che agiscono a taglio
• Il taglio agisce con la metà del modulo della forza sulla singola saldatura
a
• Una volta calcolata la posso ottenere l’ altezza del cordone di saldatura sapendo che
a =h
cos 45
RECIPIENTE IN PRESSIONE
D 10 ÷15
≫1
• Verifica l’ ipotesi di mantello di piccolo spessore , circa
s PR PR
σ σ σ ; σ ; σ
>σ > = = =−P
• Si distinguono 3 sforzi differenti tali che con
1 2 3 1 2 3
s 2s
• Con i cerchi di Mohr si verifica che il taglio massimo sia minore del valore limite
τ lim ¿ σ
η SN →
τ =
con il valore limite che si prende pari a
σ SN
−σ 2
1 3 ≤¿
2 σ
PR SN
≤
−(−P )
s η D
n= 4
+
• Il numero di bulloni si ottiene dalla formula e deve essere un multiplo di 4 per
40
ragioni di serraggio A.B :100∗A=σ AB∗10=σ
• I bulloni vengono classificati usando due lettere: RM SN
• Ricorda che la pressione di esercizio agisce sulla guarnizione e non sul coperchio intero ne
1.2 p A GUARNIZIONE
F =
consegue che la forza agente sul singolo bullone è pari a dove
B n
1.2 è un incremento per sicurezza V
• Bisogna verificare sia il bullone che la guarnizione sul precarico ( noto dal
0
{ σ SNB
V ≤ A
0B B
η n A
problema ) di modo che dove è l’ area di nocciolo
B
σ n
SNG
V ≥ A
0G G
η
• Una volta che si porta in pressione il recipiente bisogna verificare il carico in esercizio ed a
tal proposito si deve ipotizzare un sistema in parallelo guarnizione-bullone
{ '
V Δ V
=V +
B 0 B
B
'
V =V −ΔV
G 0 G
G EA
K=
• Il bullone e la guarnizione possono approssimarsi ad elementi elastici tali che ,
l
N:B: ricorda che il bullone ha un tratto non filettato ed uno filettato (
1 1 1
1 2
l l ; l l = +
= = ). Si ottiene la
filetto B NOfiletto B K K K
3 3 TOTB filetto NOfiletto
F=Kx
• Sfruttando l’ analogia elastica, l’ allungamento sarà lo stesso dato che sono in
F F=F
Δ l=
parallelo e si ottiene dove calcolata a partire dalla pressione di
B
K Δ V Δ l
=k
esercizio e di conseguenza B
C p A
1 G
ΔV ≤
• Ricorda di verificare che G n
• Verifica il bullone con Guest tresca o Von mises ricordando che
'
V Θ E D 16 M
B TOT n s Θ =1,5Θ
σ ; σ ; τ
= = = dove ed
TOT FLANGIA
ASS Mfl Mt 3
A 2 l πD
n b
M V D
=0.2
s 0 filettato MOLLE
• Il dimensionamento di massima si esegue ipotizzando azione flettente ed assiale nulle (
α piccolo ) ed effetto di curvatura e spostamento centro di torsione trascurabili.
Agiscono solo taglio e momento torcente. Si ipotizza la situazione di molla a pacco ( calcolo
f
K
momento torcente a pacco conoscendo la di progetto e la normalmente note )
p
lim σ
¿=0.56 RM
τ lim ¿ : τ
e si verifica ¿
η
τ ≤ ¿
• Lo studio della dinamica si basa sul disegno della molla con la forza lungo l’ asse,
N=F sin α ; T cos α
=F
scomponendola si ottiene
• Al termine del dimensionamento di massima bisogna rivalutare la verifica in base allo
τ ' τ
=K
spostamento del centro di torsione Mt 2 Mt
σ
• Si utilizzano acciai al silicio ( alto valore di ) o inox per applicazioni speciali ( molto
SN
costosi ) 2
d P
M i2πR ; v ; L=iπD ; α
=ρπ =p−d =arctan
• Grandezze utili : 4 πD
c=6 ÷ 7 D d
• In caso servisse si può ipotizzare e da li ricavare o
RUOTE DENTATE
• Denti dritti sono rumorosi e non adatti a trasmissioni di coppia elevate mentre i denti
elicoidali consentono di trasmettere maggiore coppia in quanto una parte si scarica sul
fianco 2C
F ; F tan α ; F tan β
= =F =F
• T R T A T
R R
ω out
τ ¿
= =
• Ricorda che il rapporto N.B. se la ruota condotta è più grande e la tau
ω R
out ¿
minore di 1 il rapporto caratteristico è definito al contrario. (
piccolo→ grande :riduco velocità ¿
• In caso di albero con calettata una ruota dentata suddividi sempre il problema su due piani
per lo studio delle azioni interne
DIMENSIONAMENTO ALBERO
• Sotto l’ ipotesi di conoscere le dimensioni dell’ albero si può considerare sia momento
√ M 3
√ 2 2 2
flEQ
d ≥2.17 M M M
= +α
torcente che flettente con ( servono le
flEQ fl t
σ AMM
dimensioni per determinare il momento flettente )
• Qualora l’ ipotesi non fosse valida bisogna utilizzare il solo momento torcente
√ 1.2 M
3 t
2.17 σ AMM σ RM
σ
• vale in ogni caso
AMM 6
• Si esegue la verifica statica e a fatica ( volendo essere più restrittivi si verifica per la prima
plasticizzazione )
• Ricorda che la verifica a prima plasticizzazione prevede che si moltiplichi lo sforzo per
K t
TOLLERANZE-ACCOPPIAMENTI
E I T
=0→ =E
• Parti sempre da FORO BASE-albero i FOROBASE s T
¿ =e −E
• Si ha interferenza massima in caso di albero massimo e FORO minimo MAX s i
GI O =e −Es
• Si ha gioco massimo in caso di albero minimo e FORO massimo MAX i
• Per garantire il corretto accoppiamento è necessario calcolare la minima pressione
2C
P = l=¿
con lunghezza tratto calettato; da qui si ottiene il valore della
MIN 2
πfl d i MA X
P =P el
pressione massima come MAX MIN i MI N el
i
• Il termine corrisponde alla massima interferenza senza la quota relativa alla
MA X el
i R
=i −2(R + )
rugosità MA X MAX ISO P P
el a F
i
• Il termine corrisponde alla minima interferenza senza la quota relativa alla
MI N el 2
2 a pd
i R i R a=D/d
=i −2(R + ) = +2(R + )
rugosità dove e
MI N MIN P P MIN P P
2 E
a
el a F −1 a F
D=¿
con diametro esterno del mozzo σ lim ¿ lim
η ¿=σ
P SN
• Nota verifico con Guest tresca la condizione con
2
MAX 2 a σ ¿
P ≤ ¿
MAX 2
a −1
DURATA CUSCINETTI
• La verifica dei cuscinetti si suddivide in base alle sollecitazioni che questi subiscono: se
entrambe le piste sono ferme avranno sollecitazioni statiche e si identifica un fattore di
C
f C
=
sicurezza dove è la capacità di carico statica ed è tabulata dal costruttore,
s P X P P
P X ,Y
+Y
riassume il carico statico sul cuscinetto e vale dove sono
R A
coefficienti correttivi dati dal costruttore p
C
( )
L =
• In caso di sollecitazioni a fatica si ha che , si tratta di un’ espressione analoga
10 P
alla precedente ma con carichi dinamici
• Quanto detto fin’ ora non tiene conto delle condizioni operative, infatti si definisce
p
C
( )
L a a a 100−n
( )
= ossia la durata per milioni di cicli con il di affidabilità, dove
n 1 2 3
P
a a a a
tiene conto dell’ affidabilità e si può unire in e caratterizzare il tipo di
1 2 3 23
materiale e la lubrificazione
• Volendo convertire in ore la durata del cuscinetto si può sfruttare la relazione
6
10 60n
L =L in quanto si suppone che il cuscinetto esegua cicli all’ ora (
10h 10 60n
HP una sola delle piste ruota )
•
• Ricorda sempre che la componente che è alternata per l’ albero è media per il cuscinetto,
mentre quella media per l’albero è alternata per il cuscinetto
a ≅1
• 1 L 100−n
• Ricorda che significa che il cuscinetto resisterà milioni di ciclci
n−m
• L’ accoppiamento di un cuscinetto è generalmente radiale e di due tipi: anello interno fisso
ed esterno rotante ( interferenza sul primo, che è calettato sull’ albero e gioco sul secondo
che è accoppiato alla cassa ) oppure al contrario anello interno fisso ed esterno fisso
• Il cuscinetto si approssima a carrello quando una dei due lati della gabbia non è vincolato
alla struttura al contrario ( se entrambi i “quadrati” sono vincolati ) diviene una cerniera
TRASMISSIONE A CINGHIA
• La scelta di una cinghia dipende generalmente dal campo di potenza previsto dal suo
utilizzo, dalla velocità massima che dovrà sostenere
• Si può distinguere un lato teso ed uno lasco, il primo corrisponde al lato che viene “spinto” il
secondo a quello che viene “tirato” (guarda il momento motore)
• Impostando l’ equilibrio alla traslazione ed alla rotazione della cinghia motrice è possibile
ricavare ( mettendoli a sistema ) il valore delle tensioni sopportate al lato teso ed al lato
lasco M cosα cosα=0 T
−T +T −T =F
Rotazione: ricordando che ; traslazione
M T L L T
T cos α cos α S
+T =S =¿
orizzontale: dove tiro statico al montaggio.
T l 0 0
• La differenza tra la tensione sul lato lasco e quello teso genera una tensione in direzione
M M r
S sin α sin α sin α
=T −T =
perpendicolare all’ asse tra le pulegge con 1
y T L r 1
raggio della ruota che fornisce la coppia. N.B. Fai riferimento alla coppia massima
́
3 C
¿ M π −θ
α =
• Ricorda che 2
• Il dimensionamento si esegue individuando una potenza di calcolo
P P f
=f con tabulato , segue