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LA CANONIZZAZIONE DELL’ORDINE DORICO: L’ETA CLASSICA
Con il V secolo a.C. la Grecia raggiunge la piena canonizzazione
dell'ordine dorico grazie alla realizzazione del tempio di Zeus ad
Olimpia, uno dei primissimi templi di cui si sa una certa cronologia
insieme al Partenone.
Costruito con pietra calcarea rivestita in modo da dare l'impressione
di un materiale pregiato, viene distrutto da un terremoto che lo fa 30: Olimpia, Tempio di Zeus 471-456
crollare su un fianco e tutti i pezzi si trovano ancora in quelle a.C. (Libone di Elide)
posizioni. Gli archeologi tedeschi hanno catalogato ogni pezzo in
modo da osservarne il criterio della modularità e riuscendo ad arrivare alla ricostruzione della pianta
originaria. Al suo interno c'era situata una statua del dio realizzata da Fidia.
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[Fidia] rappresentò il dio seduto, ma che toccava quasi il tetto con la testa, così da dare
l’impressione che se Zeus si fosse alzato in piedi avrebbe scoperchiato il tempio.
Strabone, VIII, 3, 30
(I a.C. - I d.C.)
Con la perfetta canonizzazione dei due ordini, i greci cominciano a pensare di raggiungere il livello
di ordine formale il più possibile assoluto, che sia in grado di rendere all'occhio umano le
proporzioni il più possibile perfette.
IL PARTENONE 447-432 A.C. Il tempio greco per eccellenza il più perfetto alla vista, ma il più
imperfetto alla misura è il Partenone. Viene innalzato da Ictino e
Callicrate sotto la sovrintendenza di Fidia. È un tempio di
ordine dorico in cui viene manifestata la grande supremazia della
città di Atene in seguito alla vittoria nella guerra contro i
persiani. Questo enorme edificio è detto Partenone, ossia il
tempio di Athena Parthenos. La costruzione fu iniziata nel 447
31: Atene, Partenone 447-432 a.C. (Ictino a.C. e i lavori terminarono nel 438 a.C., quando fu inaugurata la
e Callicrate) grande statua crisoelefantina di Fidia. È un tempio ottastilo
(rapporto 8x17) a cui viene applicato il principio della sezione aurea. Questo principio consiste di
prendere una linea l e dividerla in due segmenti: segmento lungo SL e segmento corto SC in
maniera tale che il SL sia mediamente proporzionale al sc e la linea intera l.
SC:SL=SL:L
SC:SL=SL:(SL+SC)
SL:SC=SC:(SL-SC)
Il Partenone, inoltre, durante la sua progettazione e costruzione ha subito diverse correzioni ottiche,
renda all’occhio
affinché la visione a distanza la perfezione geometrica dell'edificio:
Gli elementi orizzontali vengono sottoposti a una leggera curvatura;
Le colonne angolari sono leggermente inclinate verso l'interno;
Entasis delle colonne serve per evitare un'impressione di assottigliamento.
La perfezione greca sta quindi nell'occhio di chi guarda e che passa attraverso il filtro sensoriale
della visione umana.
All'interno della cella si trova la magnifica statua della Atene Parthenos realizzata da Fidia e
intorno ad essa gira un colonnato su doppio ordine, creando una specie di scenografia. La statua era
alta circa 12 m ed erano stati impiegati circa 1000 Kg d'oro, le parti nude erano in avorio e gli occhi
in pietre preziose. La dea indossava una lunga veste e nella mano destra reggeva una Nike coronata
d'oro, mentre nella sinistra uno scudo tondo decorato da una testa di Gorgone e da una
amazzonomachia, e all'interno da una gigantomachia.
dell’edificio
L'interno è diviso in due parti, la cella vera e propria detta il partenone, stanza dove le
fanciulle (partenoi) si univano a tessere il peplo, che una volta ogni quattro anni veniva offerto in
dono alla dea durante alcune festività.
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Il modello del Partenone viene ripreso più volte; viene ridotto di dimensioni
come si denota nel tempio di Efesto (444-120 a.C.) che domina l'agorà di Atene.
In questo caso il tempio è esastilo 6x13, ma riprende nella planimetria il
modello del Partenone così come le varie correzioni ottiche.
Ictino è un architetto completamente innovativo la cui genialità si
può notare a Basse con il Tempio di Apollo Epikourios (fine V
secolo a.C.) realizzato in una località che si trova oltre i 1000 m di
altezza in un contesto impervio. Il tempio è estremamente strano e
particolare: invece di essere orientalizzato con asse est-ovest è
orientalizzato a nord. La cella è molto allungata perché sul fondo
di essa è stato ricavato uno spazio accessibile da un entrata laterale chiamata adyton (proibito), è
inoltre caratterizzata da un colonnato in ordine ionico che convive con l'ordine dorico dell'esterno
(non mescolanza). L'ordine ionico è applicato a delle colonne legate alle pareti di destra e sinistra
della cella, i capitelli corinzi reggevano una trabeazione ionica con fregio scultoreo. La colonna
centrale probabilmente è il primo capitello corinzio dell'architettura greca.
LA CANONIZZAZIONE DELL’ORDINE IONICO: L’ETA CLASSICA
È considerato in età classica come un ordine vecchio, legato al passato. In
questa epoca viene utilizzato principalmente con fruibilità esterna come si
nota nel tempietto di Nike ad Atene (Callicrate 421-420 a.C.) che ha una
funzione prevalentemente decorativa. Il tempietto si innalza a sud dei
Propilei (8x5m), è un elegantissimo tempio ionico in marmo pentelico, con
quattro colonne sulle due facciate e un’unica cella. Un fregio continuo
corre sui quattro lati e raffigura scene storiche di guerra. 34: Atene, Tempietto di Atena
Lo stile ionico in questo caso pare impiegato secondo una misura tutta Nike 421-420 a.C. (Callicrate)
“dorica”, come mostrano le dimensioni meno monumentali delle colonne e
una trabeazione meno magniloquente di quelle caratteristiche dell’Asia Minore. La statua di culto,
la Nike Aptera (senza ali), era in legno.
L’ERETTEO DI ATENE 421-404 A.C.
L’Eretteo, forse progettato da Callicrate a inizio del 421 a.C., dopo la
pace di Nicia tra Atene e Sparta, ha una pianta molto complessa a causa
della sua diversità delle funzioni religiose (più culti in un unico tempio)
e a causa delle difficoltà originate dai dislivelli del terreno. I lavori
terminarono nel 405 a.C.
Il corpo principale è costituito da un tempio ionico con sei colonne sulla fronte, sormontate da un
fregio marmoreo di altissima qualità. Nella cella era conservata la statua in legno d'ulivo della
Atena Polias (cittadina); il lato nord presenta un vestibolo (cenotafio) con quattro colonne ioniche
sulla fronte e una su ciascun lato. Sul lato meridionale si trova la loggia delle cariatidi il cui
colonnato era costituito da sei statue femminili in peplo ionico che richiamano le koroi del tardo
arcaismo. Dalla loggia si scendeva alla tomba del re Cecrope. Un fregio con figure ad alto rilievo
dell’Eretteo,
correva lungo tutti i lati compreso il portico settentrionale.
33
LE SPERIMENTAZIONI DEL IV SECOLO
Il V secolo è il secolo in cui il modello standard viene messo finalmente in opera. Con il IV secolo
il sistema degli ordini viene considerato come un sistema ormai vecchio, ecco allora che vengono
realizzate diverse sperimentazioni con vari tentativi di innovazione dal punto di vista della
costruzione.
Il primo elemento di sperimentazione è la planimetria circolare detta tholos, all'interno non vi è
posta una statua di culto, infatti concettualmente la tholos non è considerata la casa degli dei, ma ha
solo valore votivo ed è considerata come un elemento accessorio.
Theodoros è il primo architetto che decide di utilizzare gli ordini architettonici tradizionali su una
planimetria di forma circolare (dorico all'esterno ionico all'interno).
A Epidaurus si costruisce con lo stesso modello un edificio misteriosissimo, chiamato dalle fonti
epigrafiche Thymele realizzato da Policleto il giovane tra il 360-320 a.C. È un edificio molto
lussuoso, i materiali scelti sono pregiati e costosissimi. Ha i capitelli corinzi all'interno (14) e
capitelli dorici all'esterno (26). Come basamento aveva un labirinto che, secondo le fonti, serviva
all'allevamento dei serpenti in onore del dio guaritore Asclepio.
A Olimpia viene innalzato un tempietto, commissionato dal padre di Alessandro Magno, come
offerta votiva chiamato Philippeion. In questo caso è ionico all'esterno e corinzio all'interno.
Sempre nel IV secolo a.C. si decide di strutturare una intera città seguendo i principi modulari. Il
primo esempio di città in cui viene adottato questo principio, è la città di Priene che si trova alle
pendici del Monte Micale. I cittadini mettono in opera una concezione urbanistica dove tutto è
regolato dal principio modulare. In questa città viene realizzato il tempio di Atena Polias in cui
rapporti vengono semplificati secondo misure elementari (6x11): la lunghezza è circa il doppio
della larghezza; è realizzato in ordine ionico perché più condizionabile secondo questo principio.
27: Olimpia, Philippeion 334 a.C.
26: Epidauro Tholos (Thymele)
360-320 a.C. (Policleto il giovane)
La fondazione di Priene risale al 350 a.C. circa e venne intrapresa dopo che
gli abitanti, abbandonata la città antica a causa delle inondazioni del fiume
Meandro, furono costretti ad erigere un nuovo insediamento sulle pendici del
Monte Micale. L'edificazione di questo nuovo centro rappresenta un
importante punto di svolta nell'evoluzione dell'urbanistica. Priene si sviluppa
su una serie di quattro terrazze culminante in un acropoli che si eleva a 381 m
sul mare. La prima terrazza ospitava lo stadio è un ginnasio; sulla seconda si
trovavano invece l'agorà e il tempio di Zeus e a Asclepio; sulla Terza il tempio
34
di Atene Poliade (protettrice della città), il teatro è un altro ginnasio; sull'ultima, il tempio di
Demetra.
Priene inoltre era caratterizzata inoltre dello schema ortogonale. Una simile struttura consentiva una
precisa delimitazione delle varie aree cittadine: quella centrale è occupata all'agorà, ossia il centro
economico politico; al di sopra si elevava il centro religioso; a un livello ancora superiore stavano il
teatro e le abitazioni residenziali. La parte bassa invece era riservata al ginnasio e allo stadio.
Sempre in questi anni viene ricostruito il Didymaion, a Mileto, più
precisamente nel 310 a.C., in questo caso il tempio assume delle
dimensioni mastodontiche.
IL RINNOVAMENTO DI ETA ELLENISTICA
Questi tipi di sperimentazione che si sono susseguite nel IV secolo a.C. non vanno mai a
riformulare gli ordini architettonici, ma tentano di applicarli a planimetrie di forme differenti o
espandere il criterio della progettazione modulare dell'edificio all'intera città.
Per arrivare a scard