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CATALIZZATORI
Ammoniaca
Oggi la sintesi del metanolo
è effettuata quasi esclusivamente su catalizzatori b asati sul sistema
Secondo uno dei possibili processi utilizzati industrialmente [14], l’ammoniaca, NH ,
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rame/zinco, a c
ui s
ono s
tate a pportate a lcune m odifiche, c
ome l ’uso d
i u n c osiddetto d
istanziatore
viene prodotta a partire da azoto e idrogeno in un reattore catalitico che lavora ad alta
(spacer), in genere ossido di alluminio.
temperatura (400-500°C) e ad alta pressione (circa 300 atm). La reazione è esotermica
e la conversione, che è comunque piuttosto bassa, si abbassa ulteriormente se la
Produzione catalizzatori
temperatura supera i 520 °C.
Il metodo utilizzato per l a produzione dei catalizzatori è la coprecipitazione. La preparazione dei
catalizzatori con questo sistema prevede che i sali di rame e di zinco siano m escolati con un agente d i
Nella configurazioni del reattore di sintesi di tipo Fauser (figura 139) il catalizzatore è
precipitazione basico
in un determinato rapporto,
tale che si ottenga un catalizzatore altamente attivo,
suddiviso in strati adiabatici, e si effettuato un raffreddamento intermedio tra ogni strato
selettivo e
s
tabile. T
uttavia, l e p restazioni d
el c
atalizzatore p rodotto d
ipendono i
n m isura d
ecisiva anche
ed il successivo, in modo da mantenere la temperatura più vicina possibile ai valori
da altri fattori, come la temperatura, il p H, la forza ionica, le procedure di miscelazione e di
ideali. La miscela azoto-idrogeno entra a temperatura di circa 20°
C dal bocchello 13, e
invecchiamento e la calcinazione (necessaria per passare dal sale metallo).
!
si preriscalda fino a 360°C, scambiando calore con il prodotto uscente dal reattore nello
scambiatore di calore 7, e quindi fino a 400°C, risalendo nella zona anulare che
Attivazione del catalizzatore
circonda gli strati di catalizzatore, per portarsi all’ingresso del primo strato di
Per produrre un catalizzatore di qualità ottimale
è estremamente importante scegliere un m etodo
catalizzatore. Nel passaggio attraverso il catalizzatore parte della miscela si converte ad
appropriato di riduzione del precursore ATTIVAZIONE. Nella pratica industriale, l’attivazione è
!
ammoniaca, con sviluppo di calore, per cui la temperatura si porta intorno a 500°C
condotta in situ nel reattore di sintesi. Il gas impiegato p er la riduzione è
sempre l’agente riducente
diluito con un inerte (N2 o gas n
aturale). L’agente riducente può essere H2 puro o
, come accade più
all’uscita dal primo strato di catalizzatore: il gas viene quindi a contatto con un
spesso, gas d
i reintegro dalla sezione d
i preparazione d
el gas d
i sintesi. In questo caso, d
urante
dispositivo di scambio termico, costituito da spirali di acciaio speciale percorse da
l’attivazione s
ono p resenti H
2, C
O, e
C
O2. L
a q
uantità d
el g as r
iducente è
d
eterminata i
n b ase a l l imite di
acqua pressurizzata, che vaporizzando al loro interno, raffredda la miscela fino a circa
innalzamento della temperatura a diabatica, causato d
alla riduzione dell’ossido di rame.
440°
C. Seguono altri 5 strati di catalizzatore, tra cui sono interposti analoghi dispositivi
di raffreddamento, di modo che la temperatura segue l’andamento a denti di sega
Disattivazione del catalizzatore
Perfino in assenza di veleni, i catalizzatori per la sintesi del metanolo basati sul sistema rame/zinco si
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disattivano in tempi relativamente brevi, anche quando siano stati utilizzati nella loro preparazione
promotori strutturali come l’ossido di alluminio. La perdita di attività del catalizzatore, non attribuibile
all’avvelenamento, viene generalmente spiegata con la diminuzione dell’area superficiale del rame attivo.
Negli impianti per la produzione del metanolo, lo zolfo non costituisce di solito un agente di avvelena-‐
mento del catalizzatore di sintesi, dato che tutto lo zolfo contenuto nella carica – gas naturale, GPL (Gas di
Petrolio Liquefatto), naphtha – viene accuratamente rimosso prima del processo di reforming. I rischi di
avvelenamento da zolfo rappresentano inoltre uno dei fattori che si oppongono al crescente interesse per
il processo di gassificazione del carbone come metodo di produzione del gas di sintesi negli impianti per
metanolo. Il ferro è un veleno potente, anche al di sotto di 1.000 ppm in peso sul catalizzatore.
L’avvelenamento da Fe è attribuito principalmente alla sua attività come catalizzatore Fisher-‐Tropsch. In
altre parole, non è tanto il Fe in sé a causare problemi, ma le cere altobollenti che si formano sul ferro, le
quali incapsulano il catalizzatore di sintesi.
REATTORI
REATTORE A REFREDDAMENTO RAPIDO
Un reattore a raffreddamento rapido (quench reactor) è formato da un certo numero di letti catalitici
adiabatici installati in serie in un normale contenitore a pressione. La carica è suddivisa in diverse
frazioni e distribuita al reattore di sintesi tra un letto catalitico e l’altro; così, invece di rimuovere il calore
dal sistema, la temperatura di reazione è controllata mediante l’aggiunta progressiva della carica di
alimentazione. La natura adiabatica di tale configurazione implica un’alta temperatura di equilibrio e, di
conseguenza, un basso livello di conversione per passaggio. La mancanza di un sistema di refrigerazione
interna o intermedia tra gli stadi non consente un efficiente recupero del calore: la maggior parte del
calore generato deve essere rimossa per mezzo di un raffreddamento ad aria o ad acqua.
REATTORE ADIABATICO
Un sistema di reattori adiabatici è formato in genere da un certo numero di reattori di sintesi a letto fisso
disposti in serie. La rimozione del calore è effettuata a valle di ciascun reattore con generazione di vapore
a media pressione.
Un sistema di reattori adiabatici perme