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METALLURGIA

  • PROVE MECCANICHE

RESISTENZA: è un progetto di essere sottoposto a una forza di una numeri.

Ma per si può avere anche se oltre ad entrare la resistenza si è progettata di una forza, si possono avere di vento alla deformazione del corpo.

Per studiare quale la resistenza di un corpo, un metodo per l'oggetto, si applica una forza e si vede come nucleo.

Per schiuma come deve quindi decidere come è fatto l'oggetto da che è sottoposto alla nuova forza.

Il CAMPIONE FONDAMENTALE è quello di GEOMETRIA DI SEMPLICE, e al alto ASSIAL-SIMMETRICI (cilindro con sette ruggi), con parallelepipedo.

Per vedere quanto resiste un materiale quando un campione (cilindro) è parallelo pelato di si applica una forza che porta dietro ad aumenta nel tempo, è credo di un cede.

  1. PROVA DI TRAZIONEPrendo il sulla vita degli affermazione inizio a tirarlo nei 2 versi, pronto con rispetto del tracciatore con riceve ([...] stress), il materiale si oppone ad essere deformato.

Ed entrò in uscita dei grafici del tipo potere P=FORZA DI TRAZIONE AL-versuzione della lunghezza del cannone.

Il problema è che NON può detto quanto è grande il suo campione non potrebbe meno di avere unità al do noncia della lunghezza del cilindro che deve applicare una forza più o meno forte.

Ragiona nel non pianto posso notare fatte dalle nuove realizzazioni.

Si può supporre che la ferita si disponga uniformemente sulla superficie trasversale e non supporre su non perfesso la attraverso di una certo pianto di forza che è uguale per tutta la superfice, questa forza prende il nome di TENSIONE.

TENSIONE: σ=F0/S0 ⇒ TENSIONE INGEGNERISTICA (o NOMINALE)

Area iniziale

Ancora ΔL dipende da quanto è grande il campione, allora si introduce il concetto di DEFORMAZIONE

INGEGNERISTICA ⇒ ε=ΔL/L0

lunghezza iniziale

A questo punto si faceva questo tipo di operazione per un campione composto da un micro cubo che c'entra ma proprio appena (2-2 cm per il campione tondo e per tutte piccole) per cui micro cubetti si comportano come una parte del materiale non legata alle dimensioni del campione. A matrice per far misurare la prova si possono permettere la proporzione tra area e lunghezza deve rimanere simile (ad esempio: per norma UNI-ISO 6892 la lunghezza deve essere entre fatta: il campione lungezza e diametro)

Ora che ho una curva che non dipende delle dimensioni del materiale posso misurare altre curve nuove notevoli

1) Stadio lineare

Quando aumenta il carico e presso le curve in modo molto lineare, il campione si accroca e tornare indietro invariato. Nello stadio lineare il corpo si comporta deformandosi in maniera elastica

Inoltre, in questo stadio, si può misurare l'angolo φ(e) e poi esprimere il

MODULO ELASTICO (o di Young) => E = σ:tpε1 (materiale proprio di ognuno)

Tutte le unità di spazio (ovvero di tensione) vengono espresse in MPa (Megapascal)

2) Inizia la curvatura

Poco dopo che inizia la curvatura, l'accroca si manifestano il corpo in accrocarsi e poi la crepa per rollare. Il tratto rilascia elastico le dipendenze dell'angolo e il carico E = per tornare zero

Qui vuol dire che oltre colare il materiale si arricchisce anche iniziato anche una non ha una situazione lineare.

3) Continua la curvatura

Spesso in questo stadio si nota il materiale continua a accrocarsi finché il tratto elastico ma non torna a zero ovvero viene e rimasto una deformazione => deformazione plastica

Quindi quando allungo il corpo ho 2 tipi differenziati:

DEFORMAZIONE ELASTICA - deve essere recuparata

DEFORMAZIONE PLASTICA - non viene recuparata

La curvatura portando a fino a un massimo per poi calare più tratto seguente dovuto al:

FENOMENO DELLA STRIZIONE (fenomeno di instabilità): prima il corpo tiene una omogeneità tutto il campione dopo di avvilire il fenomeno dell'attrazione o una deformazione centrale del corpo, il campione si continua a deformare e cala altro punto

(( ===> [] = ⬜ )

Dato che il materiale si ricupero dopo la

strizone e puo' avrà qualcuno bisogno una forza

minore per rompere il corpo

A noi non ci interessa quello che succede dopo il

massimo (ovvero dopo le performance delle tensioni)

  1. TETRAGONALE
  2. TETRAGONALE → struttura di una particolare forma di Fe detta MARTENSITE
  3. ESAGONALE → proprio del Magnesio

Tutto questo ha ripercussioni per esempio sulla densità:

CCC (CUBO A CORPO CENTRATO) → la differenza fondamentale fra queste 2 strutture è quanta materia ci troviamo dentro

Tra gli atomi ci sono sempre degli spazi interstiziali quindi un cubo non potrà mai essere riempito da atomi mentre in un cubetto ci troviamo atomi e dello spazio

  1. CCC → vogliamo vedere quanti atomi ci sono

L'atomo centrale è tutto contenuto nel cubo, invece negli singoli atomi ognuno si deve dividere in quantità di atomi dentro la celle cubica, per cui gli atomi totali sono

(1/8 x 8) + 1 = 2

  1. CFC

Gli atomi sulle facce sono contenuti solo per metà nella cella cubica per cui gli atomi totali sono

(1/8 x 8) + (1/2 x 6) = 4

In realtà la cubo a corpo centrato è fatta così:

mentre la CFC così →

Gli atomi si toccano solo in CCC che in CFC per cui lo sviluppo è del cubo dove entra tutto il rappo atomico R

A T1 abbiamo

S: 42,7% B qs: 0%

L: 30,7% B qL: 100%

Nel punto Ss si ha:

  • S= 30% B qs= 100% (circa 100)
  • L= 70% B qL= 0%, (circa 0)

Campo bifasico strozzato in mezzo

PUNTO AZEOTROPICO

Questo grafico è dovuto a dei comportamenti particolari dei materiali.

Questo grafico presenta una LACUNA DI MISCIBILITÀ: quando mescolo A e B, a un certo punto mi

Prendo una composizione 95% B, parto da T1, raffreddo fino a T2 e si inizia a solidificare

Scendo di temperatura fino a T3 e con la regola della linea posso calcolare la quantità di L ed S

Quando arrivo a T4 il sistema è tutto solido

Il fenomeno è legato a 2 effetti:

  • Energia libera di volume (ΔGv)
  • Energia libera di superficie (ΔGs)

ΔG = ΔGv + ΔGs = 0

ΔGv è proporzionale a r3

ΔGs è proporzionale a r2

la loro somma mi dà ΔG

QUALSIASI TRASFORMAZIONE CHE PORTA AD UN AUMENTO DI ΔG NON SI VERIFICA

QUALSIASI TRASFORMAZIONE CHE PORTA AD UNA DIMINUIZIONE DI ΔG È SPONTANEA

Il minimo della curva ΔG è in corrispondenza ad r*

Se ho un valore più piccolo di r* (poco più piccolo) → posso accalcare; ΔG aumenta e la trasformazione non è più spontanea.

Se ho un valore più grande di r* e dimunisco, ΔG diminuisce e la trasformazione è spontanea.

Se abbasso la T, dato che ΔGv dipende dalla temperatura, la curva si sposta; il numeratore si riduce di una minore quantità.

Se raffreddo di poco posso servire in grado di far nascere il cristallo di accrescersi; una volta nato mi si può riparare.

Nel sottoraffreddamento la temperatura desiderata è di far nascere il tutto ed accrescersi → la T teorica è posta a piombo ed è tutto molto pesato → il raffreddamento del nucleo

Quindi possiamo valere il sottoraffreddamento come uno spunto ad altre nucleazioni; per iniziare a non va fuori

PIÙ AUMENTA LA VELOCITÀ DI RAFFREDDAMENTO PIÙ SOTTONAFFEREDDA MI SERVE (più mi allontano dall’equilibrio più alto nasce)

Più sottoraffreddamento nec necestra la nucleo ed una priorità di residuo

NUCLEAZIONE OMOGENEA: cristalli si formano in maniera omogenea.

Ma in gran parte dei casi la NUCLEAZIONE È ETEROGENEA (cristalli si formano in zone specifiche dove un posso determinati acari)

Se il supporto contiene delle particelle → IMPUREZZE SOLIDE

  • PARTICELE VOLUTAMENTE AGGIUNTE

Il reticolo cristallino si forma intorno alle particelle

Non si compra più proprio fa se cercano a tutti gli scorreri F→ di mio lesso→ subiscono di particelle più grandi dai q.; dato di una parte puro che non ci può stradio cui (il reticolo si forma intorno a queste particelle per cui non si fa intorno al sottoraffreddamento)

Dettagli
Publisher
A.A. 2017-2018
26 pagine
SSD Ingegneria industriale e dell'informazione ING-IND/21 Metallurgia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher samu_calca di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Metallurgia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Politecnica delle Marche - Ancona o del prof Spigarelli Stefano.