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δTR
tempo di ritenzione (dipende dall’analita e dalla colonna), la risoluzione (R = ,
W
quindi R = deltaTR/W). DeltaTR è la differenza del tempo di separazione di 2 sostanze,
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mentre W corrisponde alla larghezza del picco (picco largo = risoluzione bassa). Nella
GC importanti sono colonne capillari (lunghissime, elevati piatti teorici delle colonne
meglio è, separo meglio gli analiti avendo picchi strettissimi), fase mobile con un gas
inerte. Con questa metodica non si possono analizzare sostanze volatili, non
termolabili. Processo GC: interazione della sostanza con la stazionaria, la colonna
cromatografica è situata dentro ad un forno con un range di temperatura di 80-300°.
Dentro alla colonna passa elio. Se si ha un picco che esce tardi si può aumentare la
temperatura (il flusso non si può aumentare più di tanto perché siamo in colonne
capillari). Il gas cromatografo è costituito da un iniettore contenente un LINER, formato
da resistenze, fanno vaporizzare la miscela. Le sostanze vaporizzate entrano nelle
colonne e si separano; la fase successiva è arrivare in un detector come il FID. Al FID
arrivano gli analiti, bruciandoli, formando una corrente di ioni che verranno rivelati,
Esempi di picchi sulle slide, il
ottenendo un picco con un certo tempo di ritenzione.
picco A e B vanno bene. Il picco C ha avuto un sovraccarico della colonna (risolvibile
con una diluzione del campione). Il picco D mostra un’analita instabile (termolabile). Il
picco E mostra aderenza a dei siti attivi nella porta di iniezione o nella colonna,
comportamento caratteristico di analiti con gruppi che formano legami H con la fase
stazionaria, allungando il tempo di ritenzione, la soluzione è derivatizzare il composto,
facendolo reagire con una sostanza che blocca i siti attivi della molecola, favorendo la
fuoriuscita dalla colonna, il derivatizzante può favorire la vaporizzazione.
Lezione 4
Le tecniche cromatografiche separano gli analiti. Le 2 fasi sono la stazionaria e la
mobile. La mobile nella GC è un gas (elio), nella LC è un liquido o una miscela di
liquidi.
Gascromatografia
Con la GC si determinano sostanze volatili e non termolabili, perché ha un sistema di
iniezione che lavora a temperature di 80-280°, ha un sistema di colonne chiuse dentro
ad un forno. Le caratteristiche sono:
Il segnale proporzionale alla quantità, se iniettiamo 1 µg di sostanza, avrà
un certo picco, se iniettiamo 2 µg avremo un picco che sarà il doppio, il segnale
che esce dal gas cromatografo è proporzionale alla quantità presente nel
campione, indagini quantitative;
È lineare, se iniettiamo 0.5 il punto sarà ad una certa altezza, se inietto 1 sarà
alto il doppio. Può succedere che la linearità sia valida in un certo range di
concentrazione e non lo sia più per un range di concentrazione troppo alto;
questo può portare ad avere un inizio lineare, che diventa un plateaux e in
questo caso l’unica soluzione è diluire in modo da tornare nel range di linearità.
Un sistema GC è costituito da un iniettore, si inietta una certa quantità di miscela,
passa nella colonna e arriva al detector; il tempo che impiega dall’iniezione a quando
viene rilevata è caratteristico per ogni analita. Gli elementi fondamentali che
determinano il tempo di ritenzione sono la colonna (l’analita interagisce con la fase
stazionaria, la colonna) e tipologia di colonna. A parità di colonna gli elementi che
moduliamo per cambiare il tempo sono la temperatura (se aumento la temperatura
una sostanza uscirà prima, aumenta la forza cinetica, passa rapidamente nella mobile
e viene trasportata velocemente al rilevatore) ed il flusso (se ho sostanze che escono
velocemente diminuisco il flusso e il tempo di ritenzione diminuisce). Nella GC
essendoci elio lavoriamo solo sulla stazionaria e non sulla mobile.
Il gascromatografo è un sistema costituito da un iniettore in cui si inietta una miscela.
Passerà all’interno della colonna (stazionaria) in un forno ad alta temperatura
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(isoterma o programmata). All’interno della colonna c’è il liquido di ripartizione e il gas
di trasporto (mobile), fa si che gli analiti arrivino al rivelatore. Il rilevatore farà
un’analisi qualitativa e quantitativa degli analiti, ne esistono diverse tipologie: ECD
(detector a cattura di elettroni, specifico per sostanze alogenate), NPD (sostanze con
N e P nella molecola), MS e FID (detector a ionizzazione di fiamma aspecifico,
composto da una fiamma; ci sono 2 aperture da cui fuoriescono H e aria, con una
differenza di potenziale si crea una corrente che brucia gli analiti che escono dalla
colonna, fa si che si formino ioni di anidride carbonica e di acqua che vengono letti).
La derivatizzazione è la preparazione di derivati, modifica la molecola. Si fa per
migliorare la risoluzione e ridurre la coda dei composti polari. Quando ho una coda di
composti polari, ho un brutto picco ed ho diminuita sensibilità. Accade con ossidrili
(OH), carbossili (COOH), idrazine, ammine primarie e sulfidrili. Serve per aumentare la
volatilità del composto e per diminuire le interazioni di gruppi attivi (gruppo ossidrile)
con la stazionaria. Derivatizzando cambio la molecola, attacco un derivatezzante alla
molecola.
Possibile migliorare il grado di frammentazione su MS. In campo tossicologico ci sono
molecole di cui non vedo lo ione, ma frammenti non caratteristici, una soluzione per il
problema è derivatizzare, ottenendo un composto diverso, frammentando mi darà ioni
più significativi. La derivatizzazione porta un aumento di sensibilità e migliora la
La più utilizzata è la
cromatografia di un analita cambiandone la struttura molecolare.
silalizzazione, reazione trimetil-selil-derivato, in grado di reagire con OH, NH e
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COOH. I gruppi attivi formano dei trimetil-silil-derivati.
HPLC (High Pressure Liquid Chromatography)
Costituito da una mobile liquida. Le colonne piccolissime, all’interno hanno
microscopiche sfere, sono nella cromatografia di ripartizione, rivestite con il liquido di
ripartizione; più le particelle sono piccole, più è alta l’efficienza della colonna, motivo
per cui sono riusciti a fare colonne sempre più corte. L’efficienza è inversamente
proporzionale alla dimensione. Strumento composto da 2 bottiglie di solventi, un
sistema di pompe, spinge gli eluenti nella colonna, arrivano al detector. Il detector è a
fluorescenza o MS. Abbiamo la possibilità di interagire utilizzando solventi diversi.
Esistono cromatografie di ripartizione (usata in tossicologia), d’assorbimento (quasi
dismessa) ed a scambio ionico.
La cromatografia di ripartizione è l’unica che viene usata in ambito tossicologico ed
esistono la normalphase (stazionaria più polare dell’eluente, gruppi attivi sono OH,
separa composti polari) e la reversedphase (stazionaria meno polare dell’eluente,
catene idrocarburiche e trattiene sostanze apolari). Esiste una reversedphase con un
gruppo aromatico e un gruppo etereo, grazie a ciò le colonne riescono a trattenere
composti apolari e polari, va bene per le analisi multi-determinative, abbiamo strutture
molecolari ed analiti a polarità diverse. Nella cromatografia di ripartizione si usano
colonne evo (usata per l’etilglucoronide, metabolita dell’alcol, estremamente polare) e
sinergy (molecole con polarità inferiore sono trattenute troppo dalla colonna, adottate
colonne come la sinergy, c’è una situazione dove si fa un compromesso in quanto
voglio determinare sostanze a polarità diversa). Esiste un termostato, si usa al
massimo a 40°C, va benissimo per le molecole termolabili. Tecnica utilizzata sia in
situazione isocratica; sia in gradiente di eluizione (vario la composizione dei miei
eluenti). I sistemi che contengono la sinergy nelle reversedphase usano un tampone
Ho una cromatografia
acquoso e un solvente organico tipo aceto-nitrile o metanolo.
con un analita che esce a 22 minuti, voglio accelerare senza cambiare colonna,
aumento la concentrazione (se esce ad un 22 e sono partita da un 70% di A, parto da
un 40% di A, aumento la quantità dell’eluente organico tipo metanolo o aceto nitrile in
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modo da far uscire prima la mia sostanza). Se è vero che quando ho una stazionaria
polare, in LC inversa i non polari vengono trattenuti di più dei polari, aumento l’uscita
dei composti non polari utilizzando solvente. Abbiamo un tempo di ritenzione e la
risoluzione.
Analisi quantitativa
Quando non ho i calibratori venduti dalla ditta, vengono fatti in laboratorio in matrice.
Si prepara aggiungendo quantità note dell’analita nella matrice in concentrazioni
variabili, aggiungo la stessa quantità di SI nei campioni e calcolo il rapporto (area del
campione noto diviso l’area di SI) per le determinazioni, ottengo una curva di
polvere, non ci sono
calibrazione. Abbiamo necessità di fare analisi usando uno SE:
problemi estrattivi e di sensibilità; pesiamo 50 mg e si solubilizza. Metto un SI per
controllare lo strumento, se l’iniettore sbaglia riesco a controllare e fare
determinazioni di un SI. A legale i calibratori si preparano da standard analitici
certificati, vengono acquistati standard analitici da ditte certificate, si devono
diluiscono in modo da ottenere concentrazioni da aggiungere al campione
trasformandolo in calibratori.
Spettrometria di massa (MS)
Genera molecole cariche o frammenti molecolari in un alto vuoto, in fase gassosa. Il
fatto che le molecole debbano essere in fase gassosa permette l’abbinamento la GC
ad un MS; complicato abbinarla con LC.
Zona in cui vengono generati gli ioni: generare ioni. Ci sono varie tecniche di
sorgenti che producono ioni. Impatto elettronico: ionizzazione fisica abbinata a GC,
sistema composto da un filamento di W, sottoposto a differenza di potenziale a
voltaggio elevato, formazione di un fascio di elettroni, gli analiti sono bombardati dal
fascio, formazione di uno ione. Quando abbiamo una molecola neutra su cui arriva un
fascio di elettroni da 70-80 elettronvolt, formazione di uno ione radicale, instabile,
frammenta in altri prodotti. MALDI: ionizzazione chimica, usato per macromolecole.
Chemicalionization: ionizzazione chimica. ESI (electospray): ionizzazione chimica,
sistema a pressione atmosferica; sorgente che forma ioni partendo da un liquido, per
avere ioni devo passare ad uno stato gassoso, applico un voltaggio, ottengo un cono
formato da goccioline microscopiche, provoco un’evaporazione rapida, rompe la
tensione di vapore ottenendo molecole cariche positivamente o negativamente oppure
degli M+1 (ione o radicale dello ione molecolare in fas